Tradizioni natalizie da tutto il mondo che non sai

Tradizioni natalizie da tutto il mondo che non sai

Il Natale è forse la festa più diffusa al mondo. Nasce in ambito religioso, come celebrazione della nascita di Gesù, figlio di Dio fattosi uomo, e in questa accezione viene festeggiato in tutti i paesi cristiani cattolici, protestanti e ortodossi, con alcune variazioni di data, per quanto riguarda questi ultimi.

In linea di massima il Natale cade il 25 dicembre, il giorno del Solstizio d’inverno, lo stesso in cui, in passato, veniva celebrata la rinascita del Sole.

Per quanto riguarda le modalità in cui il Natale viene festeggiato nei vari paesi del mondo, la loro varietà è tale da rendere davvero difficile ricondurle tutte a un’unica festa. In ogni paese, nel corso dei secoli, si sono affermate molteplici usanze, alcune derivate da antiche credenze e leggende locali, che si sono mescolate con il culto cristiano, altre frutto di contaminazioni culturali tra popoli diversi, retaggio di flussi migratori antichi e recenti. Oggi, se guardiamo a come viene festeggiato il Natale nel nostro paese, ci accorgiamo subito che molte delle tradizioni a cui ormai siamo tutti abituati hanno poco o nulla a che vedere con la festa religiosa, con il senso spirituale che essa dovrebbe avere.

È pur vero che, come abbiamo approfondito in altri articoli, la figura di Babbo Natale, l’abete addobbato, le luminarie, affondano le loro radici in credenze legate alla sfera religiosa, ma è innegabile che, troppo spesso, questa dimensione magica, colorata e, purtroppo, consumistica del Natale rischia di avere il sopravvento sul vero significato che questa festa dovrebbe avere per i credenti.

Natale è, tra tutte le feste, quella che celebra maggiormente la presenza di Dio. È una festa che giunge al culmine di un’attesa, l’attesa trepidante di chi crede e scopre che Dio non è più distante, non è più lontano, ma si è fatto carne, ha scelto di vivere tra i Suoi figli, di portare loro una speranza eterna. Il periodo precedente al Natale dovrebbe essere dedicato a preparare il cuore per ricevere il Signore, non solo a comprare regali e a addobbare la casa.

In molti luoghi è proprio così.

In alcuni paesi i preparativi per il Natale cominciano in largo anticipo. Case e strade vengono addobbate, si organizzano feste, processioni, spettacoli. Molte nazioni celebrano la festa di Santi particolarmente amati e adorati, come per esempio Santa Lucia nei paesi scandinavi, o San Nicola in quelli germanici. Altrove la festa di Natale e le settimane che la precedono sono tutte dedicate a Gesù Bambino, a cui vengono rivolte preghiere, canti, novene, digiuni. Un po’ dappertutto c’è la tradizione dei regali, ma a portarli non è sempre Gesù Bambino, a volte sono i Re Magi, o San Nicola, o altre figure ancora.

Pensiamo potrebbe essere interessante scoprire insieme un po’di queste tradizioni diffuse in giro per il mondo. Alcune si riveleranno solo curiose, altre forse ci aiuteranno a vivere anche il nostro Natale con un po’di attenzione in più al suo significato più profondo e spirituale.

Non solo Babbo Natale: tradizioni del nord

Nei paesi nordici esistono molte tradizioni affascinanti legate al periodo natalizio.

In Germania si comincia a festeggiare già a novembre, con le celebrazioni legate a San Martino. L’11 novembre lungo le strade di snodano processioni di bambini che portano tra le mani delle lanterne per illuminare il cammino al Santo. Quella stessa luce viene portata dove abitualmente non c’è, come nei cimiteri.

Il 6 dicembre, invece, i bambini tedeschi e austriaci aspettano l’arrivo di San Nicola, il santo che ha dato origine alla figura di Babbo Natale. San Nicola porta doni e soprattutto dolci ai bambini buoni, che in cambio gli dedicano poesie e canzoni. L’usanza vuole che i doni vengano messi nelle scarpe che i piccoli lasciano appositamente alla finestra, Ma questa bella usanza ha una controparte un po’inquietante. Infatti San Nicola ha una specie di aiutante, un demone simile a un caprone mostruoso chiamato Krampus. Mentre il Santo premia i bimbi buoni, il Krampus porta via quelli che si sono comportati male. Per questo, in vista del 6 dicembre, uomini mascherati da Krampus vanno in giro ad ammonire i bambini perché si comportino bene, minacciando di portarli via con le loro catene. Ai bambini tedeschi conviene rigare dritto!

Il 24 dicembre i bambini aspettano l’arrivo di Christkind, Gesù Bambino, che porta loro i doni sotto l’albero di Natale.

Anche in Scandinavia si comincia a festeggiare prima di Natale. Una festa molto sentita è quella di Santa Lucia, il 13 dicembre e in Svezia, Danimarca e Norvegia segna l’inizio delle celebrazioni natalizie. Santa Lucia è considerata la santa protettrice della luce, perché si racconta che portasse di nascosto il cibo ai cristiani nascosti nelle catacombe, illuminando il proprio cammino solo con una candela che teneva legata alla fronte per aver le mani libere.

Per questo in Scandinavia in questa occasione le bambine indossano una corona di candele in testa, vestono di bianco e offrono dolci a parenti e amici.

Molto sentita in tutti i paesi scandinavi è anche la celebrazione dell’Avvento, ovvero i 24 giorni che precedono il Natale. In ogni casa si trova una ghirlanda dell’Avvento, con quattro candele che vengono accese una dopo l’altra nelle domeniche precedenti il Natale, o una candela dell’Avvento, decorata con 24 segni, uno per ogni giorno. I bambini ricevono in dono i calendari dell’Avvento, con 24 caselline che nascondono un dolce o una piccola sorpresa. La sera della Vigilia si festeggia tutti insieme mangiando buon cibo, cantando e scambiandosi i regali sotto l’albero. L’albero di Natale è una tradizione molto amata e sentita: in Svezia viene decorato soprattutto con addobbi fatti di paglia, fiori rossi, rosa e bianchi, dolcetti speziati, mentre in Danimarca con palline rosse, bandiere danesi e luci, possibilmente candele vere. La Finlandia, dove si dice che viva Babbo Natale, resta particolarmente legata a questa figura bonaria e magica, che porta i doni ai bambini la notte di Natale con la sua slitta. Curiosità: in Danimarca si crede che la notte del 24 dicembre le streghe s’intrufolino nelle case per rubare le scope, e per questo, la sera prima di andare a dormire, si nascondano tutti gli oggetti per pulire!

Gran Bretagna e Irlanda riservano grande importanza al Natale. Case e strade vengono decorate fin dall’inizio di dicembre, i bambini ricevono il calendario dell’Avvento e, a Natale, aspettano i doni portati da Babbo Natale. In Irlanda quest’ultimo è chiamato ancora San Nicola. Sempre in Irlanda, oltre alle numerose luci e candele che decorano la casa, e simboleggiano l’attesa e la fede, c’è l’usanza di mettere una grande candela bianca accanto alla porta o sul davanzale di una finestra e farla accendere la Vigilia di Natale dal bambino più piccolo. È un modo per accogliere Giuseppe e Maria, per dare loro un punto di riferimento nel buio della notte e far capire che sono ben accetti in quella casa e in quella famiglia.

palla di natale

Spagna, Sud America, Africa e Filippine: tutto il calore del Natale

Nei paesi che hanno conosciuto la dominazione spagnola e portoghese, esistono molte tradizioni natalizie di grande suggestione spirituale.

In Spagna la vera festa ha luogo il 6 gennaio, con l’arrivo dei Re Magi, giunti per adorare Gesù e portargli i loro doni preziosi. Nelle città spagnole vengono organizzate sfilate di carri, che rievocano il lungo viaggio compiuto dai Re Magi per giungere a Betlemme. Dai carri vengono lanciati dolci e caramelle, che vengono raccolti dai bambini, e la sera del 6 gennaio ci si scambi i regali con amici e parenti. Curiosità: il presepe in Catalogna nasconde una sorpresa. Tra i pastori accorsi a celebrare la nascita di Gesù c’è infatti il “Caganer”, un pastore con i calzoni calati e accovacciato in una posizione inequivocabile! Si dice sia un formidabile portafortuna.

In Messico e in altri paesi dell’America latina il periodo dell’Avvento e in particolare i nove giorni che precedono il Natale sono caratterizzati dalle cosiddette Posadas. Si tratta di processioni e rappresentazioni religiose che rievocano il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme e la loro vana ricerca di un alloggio (in spagnolo ‘alloggio’ si dice posada). Nei nove giorni precedenti al Natale le famiglie celebrano a turno una Posada nella propria casa, con preghiere comuni al termine delle quali si festeggia offrendo dolci e frutta ai bambini. È un modo poetico per prepararsi ad accogliere la Sacra Famiglia e a festeggiare la nascita del Salvatore nella propria casa, con i propri cari. Simbolicamente, accogliendo Maria e Giuseppe alla propria porta, si accoglie nell’anima la venuta di Gesù. Per questo l’anima deve essere preparata adeguatamente.

In Colombia il 7 dicembre, la vigilia della festa dell’Immacolata Concezione, si celebra il Giorno delle Candele, che rappresenta l’inizio delle festività natalizie. Le strade, i cortili, i balconi vengono illuminati da migliaia di candele e lanterne di carta. Tutta questa luce è per festeggiare sia Maria e l’Immacolata Concezione, sia l’inizio dell’attesa per la nascita di Gesù. Il Natale viene preceduto da nove giorni di preghiera intorno al presepe o all’albero. In quei giorni di Novena si cerca di istruire i più piccoli sul significato più autentico della Festa, su cosa abbia significato la nascita di Gesù per tutti gli uomini. La notte di Natale si celebra la messa di mezzanotte e Gesù Bambino porta i doni a chi li merita. Prima di andare a dormire si mangia l’ajiaco, un piatto tipico a base di patate, pollo e mandorle e si beve lo sabajòn, una bevanda tipica che contiene latte e uova, ma anche tequila, vino, whisky.

In Venezuela dal 31 dicembre al 2 febbraio si svolgono le Paraduras, celebrazioni dedicate a Gesù Bambino, che traggono la loro origine dall’episodio in cui Egli fu perduto e poi ritrovato nel Tempio. È una festa popolare molto sentita, celebrata con processioni nelle quali la figura di Gesù Bambino è il grande protagonista.

A El Salvador, invece, i veri protagonisti del Natale sono i pastori, i primi testimoni della nascita di Gesù, i primi ad adorarlo. È un’occasione festosa, celebrata con balli e canzoni, una sorta di Sacra rappresentazione della Natività, piena di ritmo e di vita, interpretata da figuranti in costume che vestono i panni dei personaggi del Presepe.

Anche in Costa Rica si festeggia dal 1 dicembre al 2 febbraio, con celebrazioni che commemorano la Natività e la presentazione di Gesù al Tempio. Quaranta giorni dopo la nascita di Gesù si festeggia il Candelero, con processioni solenni e l’accensione di candele, simbolo di luce e salvezza.

In Etiopia il 7 gennaio si celebra con la Ganna la nascita di Gesù. Si tratta di una festa religiosa, che prevede un digiuno e la partecipazione alla messa del mattino tutti vestiti di bianco.

Nelle Filippine ci si comincia a preparare al Natale fin da settembre! Case e strade vengono decorate e colmate di luci splendenti, e si organizzano spettacoli, feste e processioni con canti. Dal 16 al 24 dicembre si celebra l’inizio delle Festività con un Novenario, nove Messe notturne dette “Messe del dono” o “Messe del gallo”. Il 6 gennaio, con l’arrivo dei Re Magi, che portano doni ai bambini, le festività si chiudono.

Ungheria, Romania, Polonia: Natale all’est

Il 6 dicembre San Nicola, o Mikulás, porta dolci ai bambini dell’Ungheria. Solo a quelli buoni, naturalmente… La sera della Vigilia, detta Santa Sera, si decora l’albero tutti insieme, con la propria famiglia, utilizzando dolcetti avvolti in carta luccicante e ninnoli. Gesù Bambino porta i regali ai bambini sotto l’albero.

In Polonia si attribuisce moltissima importanza alla cena della Vigilia, che prevede addirittura 12 portate, come 12 sono gli apostoli! Di solito ci si arriva dopo aver digiunato tutto il giorno, e non si consuma carne, ma solo alimenti magri, come pesce e verdura. Prima di cena, si legge la Bibbia, si canta insieme, e ci si passa l’Opłatek, l’ostia natalizia, mangiandone un pezzetto prima di darla al vicino. Un pezzetto di Opłatek viene dato anche agli animali domestici. È un modo per celebrare il senso di condivisione e riconciliazione che dovrebbe essere associato al Natale, un simbolo di armonia e unione con coloro che ci sono vicini.

In Romania esistono moltissime tradizione legate al Natale, alcune di origine religiosa, altre che affondano nella storia, nelle leggende e nel folklore del paese. A volte i due piani si mescolano, come in occasione della Festa di Sant’Ignazio, il 20 dicembre. A portare i doni ai bambini rumeni è Moş Nicolae, “Vecchio Nicola”, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre. Come accade in Germania anche in questo caso vengono lasciati nelle scarpe messe fuori casa. Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre passa invece Moş Crăciun, una sorta di Babbo Natale.

Curiosità: in Ucraina qualcuno utilizza le ragnatele come addobbi Natalizi. Infatti c’è la credenza che esse portino fortuna! In Serbia, invece, i bambini ‘rapiscono’ le mamme e chiedono come riscatto i regali, che vengono scartati due settimane prima di Natale.