Il presepe di Greccio: il presepe di San Francesco

Il presepe di Greccio: il presepe di San Francesco

Qual è la storia del presepe? Da dove viene questa tradizione che ogni anno viviamo? Ecco la storia del primo presepe, il presepe di Greccio voluto da San Francesco.

Quest’anno, come tutti gli anni, un simbolo cristiano legato al Natale entra nelle nostre case e nelle nostre chiese: il presepe. Sia nei luoghi privati che pubblici, la nascita di Gesù viene celebrata con statue, ambientazioni e grazie alla creatività degli artigiani presepisti o degli amanti del presepe fai da te.

Quante possibilità ci sono per allestire un presepe? Presepe napoletano in terracotta, presepe in stile arabo o nordico, in resina o in legno: esiste un vasto mondo attorno a questo segno, che unisce l’Arte con la Fede.

Anche Papa Francesco nella lettera apostolica Admirabile Signum ha ricordato la bellezza e la preziosità del presepe:

“Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui. […] È davvero un esercizio di fantasia creativa, che impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza. Si impara da bambini: quando papà e mamma, insieme ai nonni, trasmettono questa gioiosa abitudine, che racchiude in sé una ricca spiritualità popolare.”

Ma da dove viene questa tradizione?

La storia del presepe di Greccio

La storia del presepe ha come protagonista un grande santo italiano: San Francesco d’Assisi. L’anno è il 1223 e il luogo Greccio, un paesino vicino a Rieti. San Francesco, arrivando probabilmente da Roma dove il Papa aveva confermato la regola francescana, si fermò nel paese, dove abitava Giovanni Velita, ormai amico e seguace del santo. Quando vide le grotte vicino a Greccio, gli tornò in mente un’immagine: Betlemme, che aveva visto nel suo viaggio in Terra Santa. In particolare, le grotte dove era nato Gesù.

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Forse colpito dalle scene dei mosaici che rappresentavano la Natività nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, San Francesco sentì forte il desiderio di “rappresentare il Bambino nato a Betlemme e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello” (Tommaso da Celano, Vita Prima, 84: Fonti francescane (FF), n. 468). Quindici giorni prima del Natale espresse questo desiderio e chiese aiuto a Messer Giovanni Velita per allestire il primo presepe della storia.

L’ambientazione e la realizzazione furono semplici: una grotta, una mangiatoia, un bue e un asino condotti sul posto. Il 25 dicembre, attorno a questa scena si riunirono frati, uomini e donne della zona portando fiori e fiaccole. La storia del presepe iniziò quindi con un presepe vivente, fatto di fedeli in carne e ossa che insieme celebravano la povertà del Dio fatto Uomo. Su questo praesepium, che significa mangiatoia, venne celebrata l’eucarestia da un sacerdote presente – San Francesco aveva scelto di rimanere diacono.

Il miracolo

Oltre all’idea del presepe, che anche oggi realizziamo nelle case, nelle chiese ma anche sul luogo di lavoro, nelle scuole e nelle piazze, la tradizione ci consegna un miracolo. Si dice infatti che nella mangiatoia del presepe di Greccio apparve veramente Gesù Bambino e il momento vissuto dalle persone riunite diventò fonte di una grande gioia.

Le persone tornarono a casa da quel luogo profondamente toccate. San Francesco fu visto quella notte mentre abbracciava teneramente il Bambino apparso nella mangiatoia.

Quest’anno, come tutti gli anni, il presepe sarà un segno di gioia che viene dall’intuizione di un grande santo.