Reliquie dei santi: la lista delle 10 più suggestive

Reliquie dei santi: la lista delle 10 più suggestive

Le reliquie dei santi attraversano la storia della cristianità come testimonianze di amore, devozione e Fede

Le reliquie dei santi hanno sempre avuto un ruolo incontestabile nella diffusione del culto degli uomini e delle donne che hanno meritato di essere chiamati beati nel corso dei secoli. Dalle prime reliquie cristiane rinvenute nelle catacombe, alle tante spoglie e frammenti sacri portati da Gerusalemme da Elena, madre dell’imperatore Costantino, le reliquie e i corpi santi hanno rappresentato per le comunità cristiane la speranza di una maggior partecipazione alla grazia e alla santità mediante il contatto diretto o quanto meno la venerazione di ciò che con un Santo aveva avuto contatto, o ancora di più era stato parte. Naturalmente questa convinzione assume un valore anche maggiore se parliamo di reliquie legate direttamente a Gesù, come le spine della Corona della crocifissione, o i Sacri chiodi, fino ad arrivare alla Sindone.

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Ma cosa sono le reliquie dei santi? La parola reliquia deriva dal latino reliquiae e significa resti. Dunque una reliquia può essere prima di tutto la salma di un Santo, o più spesso una parte di essa, conservata in qualche modo e frazionata nel corso dei secoli. Non è raro trovare frammenti dei corpi di un unico Santo in chiese disseminate in tutto il mondo. Nel caso delle reliquie cristiane il concetto di santità si allarga anche a qualsiasi cosa abbia avuto un contatto diretto con il Santo in questione, a partire dai loro indumenti o gioielli per arrivare agli strumenti usati per il loro martirio. Inoltre, nel tempo si è diffusa l’usanza di venerare anche le cosiddette reliquie da contatto, ovvero oggetti che non hanno avuto nessun contatto diretto con il Santo, bensì con una sua reliquia, e in qualche modo ne hanno assorbito parte della santità. Se consideriamo i Sacri Chiodi, per esempio, al mondo ce ne sono circa 33 considerati autentici, 16 solo in Italia, oltre a un non meglio precisato numero di copie realizzate usando la limatura dei chiodi originali, il cui potere sacro veniva trasmesso per assimilazione.

In questo articolo non vogliamo soffermarci sulle reliquie più famose, come i già citati simboli della Passione di Gesù, quanto sulle reliquie dei santi più curiose e suggestive.

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Dente di Sant’Apollonia

Santa Apollonia Martire, festeggiata il 9 febbraio, è la patrona dei dentisti, degli igienisti dentali e degli odontotecnici. Vissuta nel III secolo d.C. fu, secondo le diverse tradizioni, un’anziana donna nubile amica dei cristiani di Alessandria d’Egitto e lei stessa impegnata in opera di apostolato, o una giovane fanciulla, come viene di solito raffigurata nell’iconografia sacra. Nella stessa iconografia la si mostra con un paio di tenaglie in mano, questo perché a Sant’Apollonia durante il martirio furono strappati tutti i denti. Nella Chiesa di Sant’Apollonia a Roma uno di questi denti è custodito ancora stretto tra le tenaglie che l’avrebbero estirpato.

Sangue di San Gennaro

Abbiamo già dedicato un articolo specifico al sangue di San Gennaro, che ogni anno in tre differenti occasioni si liquefà. Racchiuso in due ampolle custodite nel Duomo di Napoli appartiene a San Gennaro che morì durante le persecuzioni di Diocleziano insieme ai suoi amici e compagni di fede. Ogni anno il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre, il sangue nelle ampolle che il Vescovo agita davanti ai fedeli raccolti in attesa, miracolosamente torna a liquefarsi. Il miracolo di San Gennaro è uno dei più famosi e attesi in Italia, punto di riferimento per migliaia di devoti a Napoli e non solo.

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Corpo incorrotto di Santa Caterina

Tra i corpi incorrotti di santi uno dei casi più famosi è sicuramente quello di Santa Caterina da Bologna, la monaca appartenente all’ordine delle Clarisse Francescane morte nel 1463 il cui corpo intatto siede nella Chiesa del Corpus Domini di Bologna, come se si fosse assopita su una sedia. Il corpo era stato sepolto senza bara, come prevedeva l’usanza delle Clarisse, e ciononostante si è mantenuto integro, e ancora oggi è visibile a tutti, senza protezioni di sorta. Nonostante gli svariati tentativi di trovare una spiegazione scientifica al fenomeno, esso resta indefinibile.

Santa Casa di Loreto della Vergine Maria

La storia della Santa Casa della Madonna di Loreto è alla base del culto della Madonna di Loreto. È anche il cuore stesso del famoso santuario, dove, tra le altre cose, sono nate le Litanie Lauretane del Santo Rosario. In effetti il santuario è costruito intorno alla Sacra Casa! Ma di cosa si tratta? In pratica secondo la leggenda la Sacra Casa sarebbe la casa in cui Maria di Nazareth nacque, visse e ricevette la visita dell’arcangelo Gabriele. A un certo punto, mentre gli infedeli imperversavano in Terra Santa, gli Angeli avrebbero deciso di portare in salvo in volo la casa della Madonna, e hanno scelto come mèta finale proprio questa località. A causa di questa storia pittoresca la Madonna di Loreto è considerata la patrona degli aviatori e in genere di chi viaggia in aria.

Bastone di San Giuseppe

Sulla collina di San Potito a Napoli fin dal 1795 l’Arciconfraternita di San Giuseppe dell’Opera di vestire i Nudi custodisce il bastone di San Giuseppe. Giunto a Napoli più di due secoli fa, il bastone è racchiuso in una teca di legno cedrino. Sarebbe il famoso bastone che Giuseppe portò con sé quando andò a chiedere in sposa Maria. Tutti i pretendenti portavano un bastone simile, ma quello di Giuseppe fiorì per incanto. Andato perduto per secoli, il bastone venne ritrovato in Inghilterra e riportato in Italia da Giuseppe Grimaldi, detto Nicolino, un cantante castrato italiano molto famoso in quel paese.

San Giovanni Battista

Tutti conosciamo la storia di Giovanni Battista, il precursore di Gesù, colui che Lo battezzò nel Giordano e preparò il mondo alla Sua venuta. Sappiamo che morì per volontà di Salomè, figlia di Erodiade, principessa di Giudea, che chiese in dono la sua testa al patrigno Erode, in cambio di una danza. Ci sono tradizioni diverse riguardo che fine abbia fatto la sua testa. La testa di San Giovanni è conservata nella chiesa di San Silvestro in Capite a Roma. Manca la mandibola, che è nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo. Ma anche la cattedrale di Amiens rivendica il possesso della testa originale, e così il Palazzo di Topkapı a Istanbul.
Il piatto che ha raccolto la testa del Battista è invece conservato a Genova, nel Museo del tesoro della cattedrale di San Lorenzo, e con esso parte delle ceneri del Santo. Nel Duomo di Siena c’è un suo braccio, una mano a Rapagnano, l’altra mano in Montenegro. Molti altri luoghi di culto conservano frammenti d’osso, denti, ciocche di capelli, cenere e perfino il sangue di San Giovanni Battista. In occasione della ricorrenza della decollazione il 29 agosto queste reliquie vengono esposte alla devozione dei fedeli.

30 denari di Giuda Iscariota

Anche Giuda, l’apostolo che tradì Gesù con un bacio condannandolo a morte, è figura nota e conosciuta. Non si sa molto invece di cosa ne fu dei 30 denari simbolo del suo tradimento, una cifra iniqua, per la vita di un uomo e un amico, se pensiamo che oggi varrebbero circa 3000 €! Prima di impiccarsi, rendendosi conto di ciò che aveva fatto, Giuda restituì i 30 denari ai Sacerdoti del Tempio, ed essi li usarono per acquistare il “Campo del vasaio”, che in seguito venne chiamato “Campo di Sangue”, in aramaico Akeldamà o Aceldama.

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Sant’Antonio da Padova

Anche le reliquie di Sant’Antonio da Padova, famoso per i suoi insegnamenti di teologia, ma più ancora per la sua dedizione ai poveri e ai bisognosi, sono sparse in molti diversi luoghi di culto.  La maggior parte dei suoi resti sono custoditi nella Cappella dell’Arca nella Basilica a lui dedicata a Padova. I devoti li visitano ogni giorno, toccando il marmo dell’altare all’interno del quale sono raccolti e pregando il Santo per ottenere conforto e grazie. Altre reliquie del Santo, più delicate e particolari, sono conservate nella cappella delle reliquie: la lingua, che al momento del trasferimento del corpo del Santo nella nuova tomba era stata ritrovata ancora rosea come se fosse viva, le corde vocali, il mento e un dito. Ci sono molti altri frammenti e piccole parti del corpo del Santo o oggetti a lui appartenuti in molte chiese in Italia e non solo. I Frati della Basilica di Padova organizzano ogni anno un pellegrinaggio delle reliquie di Sant’Antonio. In pratica un frate della basilica si reca in viaggio portando con sé un reliquiario in giro per l’Italia e per il mondo per permettere ai tanti fedeli di Sant’Antonio lontani da Padova di poterlo adorare e sentire più vicino.

Sant’Agata

Nella cattedrale di Catania in un grande scrigno d’argento sono custodite molte reliquie di Sant’Agata, patrona della città. Giovanissima cristiana morta durante la persecuzione di Decio subì un martirio particolarmente efferato e resistette fino alla morte sopportando ogni sofferenza pur di non rinnegare la sua Fede. Le sue reliquie ebbero una storia avventurosa. Rubate da un generale bizantino che voleva portarle a Costantinopoli furono in parte recuperate da due dei suoi soldati che le riconsegnarono al vescovo di Catania. Una delle sue mammelle finì così a Gallipoli, mentre la maggior parte dei suoi poveri resti furono portati nel Duomo di Catania dove sono ancora oggi conservati in un prezioso busto in argento e in un grande scrigno. Tra di esse c’è anche il velo di Sant’Agata, un velo che una donna avrebbe steso sulle braci ardenti per preservare il corpo della santa dal martirio.

Il velo della Madonna e la veste di San Giuseppe

Nella Basilica di S. Anastasia al Palatino sono custodite da oltre 1600 anni due reliquie molto particolari. Si tratta del velo della Madonna e di un pezzo della veste di San Giuseppe. Sarebbe stato San Girolamo a portarle a Roma, di ritorno da uno dei suoi viaggi apostolici in Terra Santa. Forse proprio perché custodite gelosamente e mostrate di rado ai fedeli queste reliquie si sono conservate molto bene: i colori del velo sono ancora vividi e brillanti in modo impressionante.