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Il culto delle immagini sacre

Il culto delle immagini sacre

Il culto delle immagini sacre ricorre da sempre nella tradizione cristiana: nelle Sacre Scritture è Dio stesso a ordinare agli uomini di manifestare la propria devozione attraverso statue e immagini.

La Chiesa cattolica ricorre da sempre all’uso di immagini e statue sacre per la pratica della venerazione. Non pensiamo naturalmente ai primi cristiani costretti a nascondere la propria fede e a condurre il culto in luoghi segreti, dove potevano tutt’al più ricorrere a simboli segreti incomprensibili per i loro nemici. Anch’essi, tuttavia, raccoglievano i resti dei primi martiri, quelli che sarebbero poi divenuti Santi, e li rispettavano e veneravano come oggetti di culto.

Molte religioni antiche e moderne sono iconoclaste, ovvero condannano il culto di immagini: pensiamo all’Islam, che proibisce la raffigurazione dell’immagine di Maometto, ma anche al Protestantesimo, che a suo tempo condannò e decretò la distruzione di molte statue e immagini nelle chiese cattoliche.

Il culto delle immagini secondo la Bibbia

Anche la Bibbia condanna l’idolatria, e molti passi della Sacra Scrittura proibiscono la realizzazione di statue e di immagini, ma tale condanna è rivolta solo alla raffigurazione di divinità pagane. La Bibbia proibisce l’idolatria, non la creazione di immagini se finalizzate all’adorazione e alla venerazione dell’unico, vero Dio. Anzi, in altri passi delle Scritture è Dio stesso a ordinare agli uomini di manifestare la propria devozione realizzando statue e oggetti di venerazione.

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L’utilizzo di immagini sacre, la venerazione di statue che raffigurano la Madonna, Gesù o i Santi non è dunque in contrasto con gli insegnamenti della Bibbia. Anzi, in certo senso è retaggio di quei primi, timidi gesti di devozioni portati dai cristiani primitivi a quelle spoglie di martiri raccolte con pietà e amore.

Fu il Concilio di Nicea II che nel 787 definì e consacrò l’utilizzo di immagini sacre da parte dei fedeli. Venne attribuito loro la stessa sacralità della croce, e di conseguenza il diritto di essere utilizzate sia nelle chiese, nell’ambito delle celebrazioni o come oggetto di venerazione da parte dei fedeli, sia nelle case private e nei luoghi pubblici.

Per quanto stabilito dal Concilio le immagini sacre possono essere dipinte, realizzate in forma di mosaico, scolpite, intessute, purché esse: “siano l’immagine del signore Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, o quella dell’Immacolata Signora nostra, la Santa Madre di Dio, dei santi angeli, di tutti i santi e giusti”.

La venerazione delle immagini sacre di Gesù, della Madonna e dei Santi ha dato vita nei secoli a molte forme di devozione popolare e hanno sicuramente contribuito in modo significativo alla diffusione della religione cattolica nel mondo.