Santa Filomena: la storia della vergine e martire

Santa Filomena: la storia della vergine e martire

I resti di Santa Filomena vergine e martire vennero rinvenuti nelle catacombe di Roma, ma sono custoditi nel Santuario di Mugnano del Cardinale. Ecco la storia di questa misteriosa santa bambina

Un grande e affascinante mistero avvolge la figura di Santa Filomena, giovanissima martire cristiana vissuta probabilmente in grembo alla chiesa primitiva di Roma. La tradizione la vuole martire sotto l’imperatore Diocleziano, del quale avrebbe rifiutato l’amore, ma dal ritrovamento della sua tomba durante gli scavi nella Catacomba di Priscilla sulla via Salaria, nel 1802, non è stato possibile scoprire nulla di certo su di lei. Perfino il nome, Filomena, è stato dedotto dai frammenti di terracotta risalenti al III-IV sec d.C. che chiudevano il suo loculo, e che componevano la frase: “LUMENA PAX TE CUM FI”. Riposizionandoli si ottenne la scritta: “PAX TE / CUM FI / LUMENA”, La pace sia con te, Filomena.

Storia di Santa Filomena

Secondo la tradizione, Santa Filomena era una principessa greca, forse proveniente dall’isola di Corfù, che, all’età di 13 anni, si convertì al Cristianesimo. Recatasi a Roma con la famiglia, fu notata dall’Imperatore Diocleziano che, ammaliato dalla sua bellezza, la chiese in sposa. Ma la fanciulla aveva deciso di consacrare la propria castità a Gesù, e rifiutò l’illustre pretendente. Furioso, Diocleziano la fece arrestare e torturare, ma la fede della giovane principessa rimase incrollabile. Infine, venne decapitata.

Fu Suor Maria Luisa di Gesù, terziaria francescana di Napoli, una suora devota vissuta nel 1800, a raccontare la storia di Filomena. Secondo Suor M. Luisa di Gesù, la storia le fu rivelata direttamente dalla Santa stessa. Nel 1833 venne data alle stampe la Pia Rivelazione in cui veniva descritta la vita della giovane santa e il suo martirio.

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Santa Filomena, nonostante la venerazione di cui è stata oggetto fin dalla scoperta dei suoi resti e il fervore dei suoi devoti, non è mai stata inserita nel Martirologio Romano, e nel 1961, la Sacra Congregazione dei Riti prese la decisione di rimuovere il suo nome dal Messale Romano.
Nonostante queste decisioni, il culto nei confronti di Santa Filomena è ancora vivo e appassionato. Gli scritti di Suor Luisa contribuirono alla sua diffusione in Europa e in America. Oltre alla biografia di Santa Filomena, hanno sostenuto l’espandersi del culto le testimonianze di miracoli attribuiti alla sua intercessione, come quella di Paolina Jaricot, fondatrice dell’Opera della Propagazione della Fede e del Rosario Vivente, e quella di Santo Curato d’Ars, che ne furono ferventi devoti. Entrambi raccontarono di essere stati guariti completamente da Santa Filomena e ne promossero il culto.

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Come abbiamo accennato, la tomba di Filomena venne trovata nel 1802 durante gli scavi nella Catacomba di Priscilla sulla via Salaria. Oltre alle scritte sui già citati frammenti di terracotta, furono i simboli del martirio incisi su di essi a permettere di avanzare congetture riguardo l’identità della persona sepolta in quella tomba. Due ancore, tre frecce, una palma e un fiore fecero pensare alla tomba di una giovane martire, sebbene l’iscrizione martyr non apparisse da nessuna parte. Nel loculo venne ritrovata anche un’ampolla che, in un primo tempo, si pensò contenesse il sangue della santa, ma in realtà a un più attento studio si scoprì contenere profumo, come spesso accadeva nelle sepolture del tempo. Gli studi condotti negli anni hanno portato alla conclusione che non esiste nessuna certezza sulla vera identità della fanciulla sepolta nella tomba, ma il culto e la devozione a Santa Filomena non sono mai venuti meno.

Cosa protegge Santa Filomena?

Venerata dalla Chiesa cattolica e da quella Ortodossa orientale, Santa Filomena è considerata patrona dei Figli di Maria e protettrice delle cause impossibili, in particolare dei giovani sposi in difficoltà, delle madri sterili, dei malati e dei prigionieri. Chi si rivolge a lei cerca conforto e protezione dalla tentazione, dall’oscurità spirituale e dai pericoli fisici. Inoltre, si dice che sia una guida per coloro che cercano il sollievo spirituale e la guarigione.

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Il santuario di Santa Filomena

Uno dei luoghi più venerati associati a Santa Filomena è il Santuario di Santa Filomena a Mugnano del Cardinale, una piccola cittadina in provincia di Avellino, dove dal 10 agosto 1805 sono custodite le spoglie della santa traslate dalle catacombe di Priscilla. Fu Papa Pio VII a consegnare i resti di Santa Filomena a Don Francesco De Lucia, originario di Mugnano e primo Rettore del Santuario, che in origine era dedicato alla Madonna delle Grazie, insieme a un’ampolla contenente presumibilmente il sangue della santa. Ancora oggi le reliquie sono custodite nella Cappella votiva consacrata a Santa Filomena e il santuario è un luogo di pellegrinaggio per fedeli provenienti da ogni parte, che si recano a Mugnano per pregare davanti alle reliquie e cercare l’aiuto della giovane santa. Il santuario è arricchito da opere d’arte e raccoglie testimonianze di grazie e miracoli attribuiti all’intercessione di Santa Filomena.

Il Santuario di Santa Filomena fa parte della Diocesi di Nola, famosa per la Festa dei Gigli dedicata a San Paolino. Il 13 agosto la chiesa ricorda Santa Filomena e Mugnano del Cardinale festeggia la sua santa bambina con grande affetto e devozione.

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