Padre Pio e l’ordine dei Frati Minori Cappuccini

Padre Pio e l’ordine dei Frati Minori Cappuccini

Padre Pio dimostrò fin da giovane il desiderio di abbracciare la vita religiosa: entrò in convento a quattordici anni nell’Ordine dei Frati Cappuccini

Che cosa rende Padre Pio, oggi conosciuto come San Pio da Pietrelcina, un personaggio così venerato e celebrato, fin da quando era vivo, e tuttavia anche così discusso? La venerazione popolare di cui è stato oggetto fin dagli anni della sua giovinezza è dovuta probabilmente alla sua fama di taumaturgo, agli eventi miracolosi di cui sarebbe stato protagonista, gli stessi che gli hanno valso tante critiche dal mondo ecclesiastico.

Di certo l’avventura umana e spirituale di quest’uomo nato e vissuto a cavallo tra due secoli, che ha attraversato il ‘900, con le due Guerre mondiali e tutti gli sconvolgimenti che hanno cambiato il volto dell’Europa e del mondo, senza tuttavia perdere il suo spirito ardente e, allo stesso tempo, intriso di un’umanità che non disdegnava lo scherzo e la battuta, merita di essere ricordata. Così come merita di essere ricordato ciò che ha fatto per molti, moltissimi che, direttamente o indirettamente, si sono rivolti a lui in cerca di conforto e aiuto. Il suo impatto umano e religioso ha davvero segnato un secolo, e il suo ricordo continua a suscitare emozioni contrastanti e una devozione così forte da rendere davvero impossibile ignorarlo.

La sua vicenda umana è abbastanza nota.

Fra’ Pio dell’Ordine dei Cappuccini

Nato a Pietrelcina, in provincia di Benevento, nel 1887, era figlio di umili contadini. Fu battezzato col nome di Francesco Forgione. La madre era una donna molto pia, totalmente devota a San Francesco d’Assisi, e a questo amore per il poverello d’Assisi, Francesco dovette il proprio nome.

Dimostrò fin da giovane il desiderio di abbracciare la vita religiosa, entrò in convento appena quattordicenne e prese presto i voti come frate cappuccino, con il nome di Fra’ Pio. Negli anni successivi visse e studiò tra il convento di Serracapriola e Pietrelcina, spesso costretto al riposo dalla salute cagionevole che lo perseguiterà per tutta la vita, e già in questo primo periodo della sua vita manifesterà una serie di esperienze spirituali fuori dalla norma, tra cui le stimmate “provvisorie”, ferite che per anni appariranno e scompariranno dalle sue mani, e dialoghi frequenti con Dio. Viene ordinato sacerdote ad appena 23 anni, nel 1910. Nel 1916 si reca per la prima volta al convento di San Giovanni Rotondo, dove si fermerà, anche dietro “suggerimento” di Gesù, che gli avrebbe assicurato che quel luogo avrebbe giovato alla sua salute.

È a San Giovanni Rotondo che Padre Pio riceve, in seguito ad alcune visioni, le stimmate “definitive”, che non lo lasceranno più, e, nello stesso periodo, si dice che inizi ad emanare un soave profumo di fiori, percepibile a chiunque gli si avvicina. Altri segni miracolosi, che si manifesteranno da qui in poi, e che porteranno alla sua beatificazione, sono il dono della bilocazione, la profezia, la lettura della mente e del cuore dei suoi fedeli. Il convento che lo ospita diviene ben presto mèta di pellegrinaggi da tutto il mondo. Questo porta inevitabilmente anche una serie di reazioni ostili, indagini sul religioso e sull’uomo, che portano l’opinione pubblica e la chiesa stessa a spaccarsi in due, nei riguardi del frate, al quale viene impedito, per un certo periodo, di dire messa e l’esercizio della confessione. Ma questo non scoraggia i suoi devoti, né fa cessare i pellegrinaggi a San Giovanni Rotondo, che anzi si intensificano sempre di più. Anche alcuni reali d’Europa gli fanno visita, e intorno a Padre Pio, ‘santo vivente’, nasce un vero e proprio culto che aumenta in modo inarrestabile, soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale.

Quando morì, il 23 settembre del 1968, ai suoi funerali parteciparono più di centomila persone. Dichiarato Beato nel 1999, fu proclamato Santo nel 2002 da Papa Giovanni Paolo II, col nome di San Pio da Pietrelcina. Da allora viene festeggiato il 23 settembre ed è considerato patrono dei volontari della protezione civile e degli adolescenti cattolici.

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Degli svariati miracoli che gli sono attribuiti, quello che gli meritò la santità fu la guarigione di Matteo Pio Colella, un bambino di sette anni colpito da meningite batterica fulminante e considerato senza speranza dai medici. Per lui si attivarono i genitori, devoti a Padre Pio, e molti altri fedeli iniziarono a pregare, indirizzando le loro suppliche al Frate di Pietrelcina, che all’epoca era già morto da tempo. Tanto la madre di Matteo quanto il bambino stesso, una volta uscito dal coma, dichiararono di aver avuto una visione di Padre Pio. Il piccolo si riprese, venne dimesso, e guarì completamente, contro ogni previsione.

Molte furono anche le profezie a lui attribuite, la più famosa delle quali fu probabilmente quella che coinvolse Karol Wojtyla, futuro Papa Giovanni Paolo II. Nel 1947 Padre Pio lo incontrò e predisse la sua ascesa al Soglio pontificio, ma anche il terribile attentato di cui sarebbe stato vittima. Non ci sono tuttavia prove che attestino che il Papa raccolse questa predizione.

A distanza di cinquant’anni dalla sua morte, San Pio di Pietrelcina è tuttora oggetto di una devozione popolare sorprendente e di dubbi e critiche, che tuttavia non mettono in ombra l’amore incondizionato di chi in lui crede e confida, e le tante questioni legate alla sua straordinaria esperienza di uomo e sacerdote.

L’ordine dei Cappuccini

Impossibile parlare di Padre Pio, senza accennare anche solo brevemente ai frati minori cappuccini, l’ordine religioso al quale egli apparteneva. Si tratta di uno dei cosiddetti Ordini mendicanti, nati in seguito all’esperienza e al modello offerto da San Francesco. Secondo l’esempio di San Francesco, i Cappuccini predicavano in particolare il ritorno alla povertà assoluta della chiesa, un valore che, alla data della fondazione dell’ordine, intorno al 1520, si era perduto un po’. Fu un francescano, Matteo da Bascio, a raccogliere intorno a sé alcuni confratelli che condividevano il suo pensiero e la sua aspirazione a tornare a una vita umile, semplice, fatta di preghiera, eremitaggio e servizio ai poveri e ai bisognosi. Quelle idee, per quanto nobili, erano malviste dall’Autorità ecclesiastica, soprattutto in un periodo in cui la Riforma luterana rendeva la chiesa cattolica instabile e ogni posizione dissidente era considerata una potenziale minaccia.

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Da Bascio e i suoi, tuttavia, non erano sovversivi. Volevano solo poter condurre la propria esistenza umana e spirituale secondo i principi della povertà. Per poter fare questo, cercarono inizialmente ospitalità presso i monaci Camaldolesi, ai quali debbono la veste col caratteristico cappuccio da cui prenderanno poi nome. Successivamente, ottennero di poter vivere come eremiti, in povertà e predicando ai poveri, e poterono istituirsi come Frati minori eremiti, grazie alla bolla di approvazione “Religionis Zelus” concessa loro nel 1528 da papa Clemente VII. L’ordine continuò ad ampliarsi, tra il 1600 e il 1700, con la nascita di molti conventi, soprattutto in Francia, ma anche nelle missioni. Infatti i Cappuccini si rivelarono grandi predicatori, e, in virtù di questa loro dote, vennero inviati come missionari un po’ ovunque, ottenendo un grande seguito.

L’acronimo OfmCap

Oggi l’Ordine dei Frati Cappuccini appartiene ai tre ordini maschili che fanno parte della Famiglia Francescana: i Frati Minori (detti anche Osservanti), i Frati Minori Conventuali e, appunto, l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. La Famiglia Francescana è la famiglia spirituale più numerosa e varia della Chiesa. Raccoglie frati, suore e laici uniti dal carisma di San Francesco d’Assisi e dalla volontà di vivere seguendo i suoi dettami di povertà, obbedienza e castità. In latino l’Ordine dei Cappuccini era chiamato Ordo fratrum minorum capuccinorum, in cui acronimo O.F.M.Cap. viene ancora usato in alcuni contesti. Oltre alla veste e al cappuccio, i Cappuccini hanno ‘ereditato’ dai monaci di Camaldoli la tradizione di portare la barba. Ancora oggi i Cappuccini sono caratterizzati dalla barba lunga e incolta, dal tipico saio marrone chiaro, con un grande cappuccio sulle spalle e dal cordone come cintura.

Le ragioni che hanno fatto sì che i frati Cappuccini abbiano ottenuto tanto seguito e benevolenza sia dal popolo, sia, col tempo, dalle gerarchie ecclesiastiche, sono la loro scelta di condurre una vita semplice e povera, votata alla contemplazione e alla preghiera; la loro capacità come predicatori, in virtù della loro profonda empatia, che permetteva loro di mettersi in contatto con le persone, anche le più semplici e ignoranti, conducendo il dialogo spirituale su un piano comprensibile e accessibile a tutti, legato anche alle questioni immanenti, ai problemi, ai bisogni; la volontà di essere vicini alle persone, di aiutarli anche nelle difficoltà materiali, di essere “frati del popolo”, frati di mondo.

Ancora al giorno d’oggi il punto di forza dell’Ordine dei Frati di Padre Pio, oltre all’austerità e santità della loro vita, è la loro capacità di inserirsi all’interno del tessuto locale con una serie di iniziative votate al benessere della comunità. Il loro servizio non è solo di apostolato religioso, ma anche sociale, con realtà rivolte alla cura e al benessere dei fedeli, alle opere di carità, e così via. Preghiera, dunque, solitaria o condivisa con i fratelli e con i fedeli, ma anche predicazione, confessioni (Padre Pio è un esempio per preghiere e confessioni – si parla di circa seicentomila persone confessate – che si dica abbia raccolto durante la sua vita), i gruppi di preghiera, ascolto e guida spirituale, spesso anche legati a parrocchie e chiese locali, l’aiuto ad ammalati e carcerati, ai tossicodipendenti, ai poveri, ma anche ai giovani. Numerosissime sono le associazioni e confraternite legate ai Frati Cappuccini e finalizzate ad attività benefiche e assistenziali in tutto il mondo. Non è cessata nemmeno l’attività di missionari all’estero, sia come supporto pratico (cibo, medicine, cure), sia come apostolato spirituale, in Africa, Asia e America.

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