Festa di San Valentino: origini e significato del giorno degli innamorati

Festa di San Valentino: origini e significato del giorno degli innamorati

Il 14 febbraio è un giorno speciale per le coppie di tutto il mondo: si festeggia San Valentino, protettore degli innamorati. Beninteso, per quelli che si amano ogni giorno dovrebbe essere speciale, ma il fatto di avere una data dedicata non è certo da tutti.

Una festa antica, quella di San Valentino, caratterizzata all’estero dall’usanza di scambiarsi bigliettini d’amore decorati con cuori, rose e altri simboli dell’immaginario amoroso. Questi biglietti si chiamano appunto ‘Valentine’ e hanno raggiunto una diffusione tale da risultare come i più acquistati e spediti ogni anno, secondi solo ai biglietti di auguri di Natale.

Oltre ai bigliettini, e soprattutto in Italia, il giorno di San Valentino viene festeggiato dagli innamorati con cene, occasioni speciali, doni piccoli e grandi. Una festa grandemente commercializzata, come molte feste, del resto, ma che conserva, nonostante tutto, un fascino innegabile, che ogni anno si rinnova, riempiendo vetrine e negozi di cuori e fiori sgargianti, di immagini di cupido e dolci rigorosamente per due. Una canzone degli anni ’70 ripeteva Love is in the air: ecco, a San Valentino questo si sente ancora di più, al punto da contagiare anche chi all’amore non pensa.

Ma come nasce e qual è il significato della festa di San Valentino? Chi era questo santo misterioso che si è guadagnato il ruolo di patrono degli innamorati?

Quando si festeggia San Valentino

La metà di febbraio è sempre stato un periodo consacrato a delle celebrazioni. Infatti per i romani questo mese coincideva con il momento della rinascita della natura dopo il sonno invernale. Questo momento così speciale veniva festeggiato già nel V secolo a.C. con i Lupercalia, celebrazioni pagane che inneggiavano alla fertilità e che avevano una funzione propiziatoria per la bella stagione che sarebbe arrivata. Al fauno Luperco, patrono e simbolo della festa, venivano offerti sacrifici anche molto cruenti di animali, il sangue dei quali veniva poi sparso nelle strade. Lungo le stesse strade le matrone romane si offrivano, ai giovani seguaci di Luperco, che, vestiti solo di un gonnellino di pelle, andavo in giro frustando chiunque volesse sottoporsi a quel rituale violento e sfrenato. Un rituale che, naturalmente, aveva davvero poco a che fare con la morale cristiana, ma che conosceva una diffusione tale che la Chiesa cattolica decise di tentare di convertirlo, di cristianizzarlo.

Nel 496 d.C. Papa Gelasio decretò che il rito pagano della fertilità non esisteva più, e sostituì la figura del Fauno Luperco con quella di San Valentino.

Chi era San Valentino

In realtà esistono diversi Santi ‘Valentini’ nella storia della Chiesa cattolica. Due in particolare hanno dato origine alla tradizione del Santo protettore degli innamorati, anche se, in molti casi, la tradizione ha finito col fonderli in un’unica persona: San Valentino da Terni, vescovo romano e martire.

Valentino sarebbe nato a Terni nel 176 d.C. Terni allora era conosciuta anche come Interamna Nahars, e per questo il Santo è ricordato anche come San Valentino da Interamna.

Divenuto vescovo di Terni, dedicò tutta la propria esistenza a proteggere e aiutare i cristiani che vi abitavano, salvaguardandoli dalle persecuzioni. Perseguitato per tutta la vita, subì infine la tortura e il martirio sotto l’Imperatore Aureliano.San Valentino il santo degli innamorati

Si dice che Valentino fu il primo religioso che celebrò un matrimonio tra due persone che professavano religioni diverse, benedicendo l’unione fra il legionario pagano Sabino, e la giovane cristiana Serapia. La fanciulla era malata, e la leggenda vuole che lei e il suo amato morirono insieme proprio mentre Valentino li benediceva unendoli in matrimonio.

Un’altra leggenda racconta che un giorno San Valentino vide due innamorati che litigavano nel suo giardino. Raggiungendoli con una rosa tra le mani disse loro di fare pace, stringendo insieme il gambo del fiore e pregando Dio che li proteggesse e mantenesse vivo il loro amore.

Il ragazzo e la ragazza obbedirono, si riconciliarono e, dopo qualche tempo, il 14 febbraio (il 14 era il giorno dedicato alle benedizioni), tornarono dal Vescovo chiedendo che benedicesse il loro matrimonio. Altri li imitarono, e il 14 di ogni mese divenne una data fissa per quei pellegrinaggi d’amore, almeno finché Valentino non morì decapitato a Roma il 14 febbraio del 274 d.C.. Un’altra tradizione vuole che Valentino fosse stato ucciso subito dopo aver sposato Serapia e Sabino.

Ancora, si dice che il Vescovo abbia offerto una cospicua dote a una fanciulla che non poteva sposarsi perché troppo povera.

Un’altra tradizione vuole che San Valentino, arrestato perché seguitava a sposare i giovani cristiani in segreto nonostante il divieto dell’Imperatore Claudio II, si fosse innamorato perdutamente della figlia del suo carceriere. Poco prima di morire le avrebbe scritto una lettera d’addio firmandosi: “Dal vostro Valentino”.

Tutte queste storie hanno un evidente comun denominatore: hanno come protagonisti degli innamorati, ai quali il Santo ha offerto aiuto e benedizione. Ecco perché il giorno di San Valentino è la festa degli innamorati.

San Valentino nella storia e nella letteratura

Il primo a collegare la figura di San Valentino con l’amore fu Geoffrey Chaucer, autore dei Racconti di Canterbury. Nel suo poema The Parliament of Fowls (Il Parlamento degli Uccelli), scritto alla fine del ‘300 per festeggiare le nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia, egli ha scritto: “Perché questo era il giorno di San Valentino, quando ogni uccello veniva a scegliere il suo compagno”. Infatti, in Francia e Inghilterra, anticamente si faceva cadere alla metà di febbraio il risveglio della natura e l’inizio dell’accoppiamento degli uccelli.

Dunque la giornata di San Valentino veniva festeggiata come festa degli innamorati già nel XV secolo, l’epoca dell’Amor cortese. Carlo d’Orléans, sconfitto ad Agincourt nel 1415 e prigioniero nella Torre di Londra, scriveva alla moglie: “Je suis déjà d’amour tanné, ma très douce Valentine” (Sono già malato d’amore, mia dolcissima Valentina). Purtroppo il loro fu un amore sfortunato: lei morì mentre lui era lontano dalla Francia e non si incontrarono mai più.

Nella scena della follia di Ofelia nell’Amleto (scena V dell’atto IV), Shakespeare fa cantare alla fanciulla delirante: “Domani è San Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina”.

Amori infelici, amori a lieto fine, la storia dell’umanità, ma anche quella della letteratura, dell’arte, della musica ne sono percorse, e San Valentino appare come uno spirito luminoso e benefico, un padre dolcissimo custode dei segreti più intimi e teneri di ogni cuore innamorato.

Idee regalo per San Valentino

Abbiamo già accennato all’usanza di scambiarsi amorevoli biglietti per San Valentino, magari a forma di cuore, o decorati con immagini di Cupido, colombi e altre figure che evocano sentimento, passione e tenerezza.

Con il passare del tempo, tuttavia, i biglietti sono stati sostituiti, o quanto meno accompagnati, dai regali di San Valentino, come scatole di cioccolatini, fiori o gioielli.

 A proposito di gioielli, oltre a quelli ‘generici’, buoni per San Valentino come per qualsiasi altra occasione, ne esistono alcuni studiati in modo specifico per la festa degli innamorati. Ciondoli a forma di cuore, d’argento, d’oro, ma anche di legno d’ulivo benedetto, braccialetti con scritto TI AMO in tutte le lingue del mondo, anelli con le mani intrecciate, come quelli di Santa Rita, perfino rosari in cui i grani vengono sostituiti da cuori di cristallo o vetro colorato. L’amore che si può indossare, che rende più bello chi lo porta, e, nello stesso tempo, lo protegge, abbellendo non solo il corpo, ma anche lo spirito. Pegni d’amore da portare sempre con sé, per non sentirsi mai soli, per ricordare sempre che si è parte di qualcosa di più grande e speciale, qualcosa di meraviglioso.

San Valentino nel mondo

Come festeggiano gli innamorati San Valentino nel mondo? I bigliettini, le Valentine, sono rimasti un grande classico. In Gran Bretagna, però, molto spesso vengono spediti anonimi, come dono d’amore e amicizia discreto e silenzioso a qualcuno a cui si tiene veramente. Le ragazze giapponesi regalano scatole di cioccolatini ai ragazzi, non solo ai fidanzati, ma anche gli amici o i colleghi, i quali, il 14 marzo, ricambiano regalando loro cioccolato bianco. Anche in Corea del Sud le ragazze regalano cioccolato il 14 febbraio e ne ricevono di bianco dai ragazzi il 14 marzo, ma chi non ha ricevuto nulla in entrambe le date, il 14 aprile deve andare al ristorante e mangiare spaghetti al nero di seppia, lamentandosi per la propria solitudine. In Brasile, il giorno degli innamorati è il 12 giugno, la vigilia di Sant’Antonio, patrono dei matrimoni: le donne nubili vanno in giro con una statuetta del santo perché le aiuti a trovare marito.

In Spagna gli innamorati prediligono le rose e le cene a lume di candela, mentre negli USA perfino i bambini si scambiano biglietti per San Valentino. Infatti qui San Valentino è un giorno dedicato all’amore nel suo senso più ampio, alla famiglia e agli amici, con i quali ci si scambia biglietti e dolci. Come scrivevamo prima, Love is in the air. In questo giorno più che mai!