Le più belle frasi di papa Francesco sul Natale

Le più belle frasi di papa Francesco sul Natale

Il Natale si avvicina. Ognuno si prepara a suo modo per questa festa importante e preziosa per ogni cristiano. Scopriamo le più belle frasi di Papa Francesco dedicate al Natale e ispiriamoci ad esse.

Perché abbiamo voluto raccogliere le più belle frasi di Papa Francesco in vista del Natale? Come ogni anno l’atmosfera natalizia inizia a farsi sentire molto prima dell’arrivo delle Feste. Soprattutto per i credenti, è importante cominciare presto a rivolgere la mente e il cuore a questa celebrazione che ci ricorda la nascita di Gesù Cristo, e con essa il rinnovarsi dell’Alleanza tra Cielo e Terra. Il tempo dell’Avvento serve proprio a questo, a prepararsi al Natale. La prima domenica di Avvento (quest’anno cade il 1 dicembre) coincide con l’inizio del nuovo Anno liturgico, e ad essa ne seguono altre quattro, caratterizzate da celebrazioni e preghiere particolari.

L’Avvento è un tempo di attesa della venuta di Dio, di conversione, perché con il rinnovarsi della nascita di Gesù il Regno dei Cieli è più vicino, e di speranza nella salvezza eterna promessa.

Dio dunque viene verso di noi, e a noi sta andare verso di lui, con un cammino spirituale fatto di preghiera, misericordia e predisposizione verso il prossimo.

Papa Francesco ci invita a ricordare proprio questo, ricordando l’importanza dell’impegno personale in preparazione al Natale e alla necessità della misericordia per testimoniare questo impegno.

Per il Santo Pontefice pochi momenti dell’anno liturgico sono significativi per un cristiano come il Natale. Esso rappresenta un’occasione di avvicinamento e incontro con Dio, e come tale va vissuto con gioia, ma anche consapevolezza.

Ogni anno, il Papa pronuncia una speciale omelia durante la Messa della Notte di Natale. Il tema cambia di anno in anno, e il Pontefice si sofferma sulla solidarietà verso i meno fortunati, sulla speranza, sull’accoglienza a chi viene da lontano, ma lo spirito generale resta quello di rimarcare la gioia che la venuta di Gesù Bambino rappresenta per tutti noi.

Da tutti questi discorsi sono state estrapolate delle frasi, che sono divenute veri e proprio slogan d’amore e speranza. Abbiamo voluto raccoglierne alcuni, per voi e perché possiate riportarli ai vostri parenti e amici, magari come auguri di Natale, o solo per prepararsi insieme all’atmosfera di questa festa preziosa e unica.

Sulla nascita o sacrificio di Gesù

Abbiamo voluto suddividere le più belle frasi di Papa Francesco sul Natale in diversi gruppi. Il protagonista delle affermazioni del Pontefice è molto spesso GesùBambino santo che nasce in questa notte magica per riportare la speranza a tutti gli uomini, Salvatore che raccoglie i peccati del mondo per liberare l’umanità, Dio che dona se stesso per la nostra salvezza eterna.

Il Papa ci invita a camminare verso Dio, mentre Lui avanza verso di noi, in modo che l’attesa del Natale non sia solo un restare fermi passivamente aspettando di essere salvati, ma un vero cammino di fede e di impegno personale. Non basta poi assistere al Natale, ma bisogna entrarvi, divenirne parte integrante, comprendendo il vero significato, che può insegnarci a essere uomini migliori e a rendere migliore in nostro mondo. Il Papa condanna la guerra, l’egoismo, perfino l’eccessiva mondanità, che rischia di farci perdere di vista ciò che davvero conta in questo periodo dell’anno e in ogni giorno. Rivendica anche l’importanza dell’umiltà: Maria e Giuseppe erano persone umili, e così lo erano i pastori che per primi adorarono e riconobbero Gesù. La Natività diventa in questo senso l’emblema di una riconoscimento nato dall’amore di persone semplici, e proprio per questo più disposte ad amare e credere, ma anche un invito a permette a Gesù di rinascere dentro di noi, per renderci strumenti di misericordia e veicoli del suo amore.

Ecco le più belle frasi di Papa Francesco sulla venuta di Gesù e sul suo sacrificio:

In Gesù, assaporeremo lo spirito vero del Natale: la bellezza di essere amati da Dio.

A Natale Dio ci dona tutto Sé stesso donando il suo Figlio, l’Unico, che è tutta la sua gioia.

l mondo ha bisogno di tenerezzabontà e mansuetudine.

Il Natale è la sorpresa di un Dio bambino, di un Dio povero, di un Dio debole, di un Dio che abbandona la sua grandezza per farsi vicino a ognuno di noi.

Avviciniamoci a Dio che si fa vicino, fermiamoci a guardare il presepe, immaginiamo la nascita di Gesù: la luce e la pace, la somma povertà e il rifiuto. Entriamo nel vero Natale con i pastori, portiamo a Gesù quello che siamo, le nostre emarginazioni, le nostre ferite non guarite, i nostri peccati.

Che lo Spirito Santo illumini oggi i nostri cuori, perché possiamo riconoscere nel Bambino Gesù, nato a Betlemme dalla Vergine Maria, la salvezza donata da Dio a ognuno di noi, a ogni uomo e a tutti i popoli della terra.

Come i pastori, accorsi per primi alla grotta, restiamo stupiti davanti al segno che Dio ci ha dato: «Un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2,12). In silenzio, ci inginocchiamo, e adoriamo.

Con la nascita di Gesù è nata una promessa nuova, è nato un mondo nuovo, ma anche un mondo che può essere sempre rinnovato.

Dove nasce Dio, nasce la speranza: Lui porta la speranza. Dove nasce Dio, nasce la pace. E dove nasce la pace, non c’è più posto per l’odio e per la guerra.

Il dono prezioso del Natale è la pace, e Cristo è la nostra vera pace. E Cristo bussa ai nostri cuori per donarci la pace, la pace dell’anima. Apriamo le porte a Cristo!

Liberiamo il Natale dalla mondanità che l’ha preso in ostaggio! Lo spirito vero del Natale è la bellezza di essere amati da Dio.

Gesù è venuto ad abitare in mezzo a noi, in mezzo ai nostri limiti e ai nostri peccati, per donarci l’amore della Santissima Trinità. E come uomo ci ha mostrato la «via» dell’amore, cioè il servizio, fatto con umiltà, fino a dare la vita.

Guardando il Bambino nel presepe, Bambino di pace, pensiamo ai bambini che sono le vittime più fragili delle guerre, ma pensiamo anche agli anziani, alle donne maltrattate, ai malati… Le guerre spezzano e feriscono tante vite!

Il Divino Bambino, Re della pace, faccia tacere le armi e sorgere un’alba nuova di fraternità, benedicendo gli sforzi di quanti si adoperano per favorire percorsi di riconciliazione a livello politico e sociale.

Gesù, il Figlio di Dio, il Salvatore del mondo, è nato per noi. È nato a Betlemme da una vergine, realizzando le antiche profezie. La vergine si chiama Maria, il suo sposo Giuseppe. Sono le persone umili, piene di speranza nella bontà di Dio, che accolgono Gesù e lo riconoscono. Così lo Spirito Santo ha illuminato i pastori di Betlemme, che sono accorsi alla grotta e hanno adorato il Bambino.

Gesù viene a nascere ancora nella vita di ciascuno di noi e, attraverso di noi, continua ad essere dono di salvezza per i piccoli e gli esclusi.

In questo Bambino, Dio ci invita a farci carico della speranza. Ci invita a farci sentinelle per molti che hanno ceduto sotto il peso della desolazione che nasce dal trovare tante porte chiuse. In questo Bambino, Dio ci rende protagonisti della sua ospitalità.

Sull’amore di una madre

Papa Francesco dimostra da sempre grande considerazione per le donne e le madri, per la loro volontà, per il loro coraggio, per il loro amore. Quale occasione migliore del Natale per rivendicare la purezza e la forza di questo amore? Il Papa cita spesso Maria Vergine, madre di Gesù, che da sempre si pone come ‘ambasciatrice’ tra Terra e Cielo, proprio in virtù di quel legame indissolubile e speciale che la unisce a Dio attraverso Suo Figlio. Maria che ha donato se stessa solo per amore, per fede, che ha creduto e atteso, e sofferto in nome di un bene ineffabile. Ecco allora che Maria diventa un tramite, ma anche e soprattutto un modello cristiano di donna e madre, una fonte di ispirazione inestimabile a cui guardare. Il Papa ricorda anche sempre come la Chiesa sia madre amorevole e attenta per tutti i suoi fedeli.

Nel mistero del Natale, accanto a Maria c’è la silenziosa presenza di san Giuseppe, come viene raffigurata in ogni presepe. L’esempio di Maria e di Giuseppe è per tutti noi un invito ad accogliere con totale apertura d’animo Gesù, che per amore si è fatto nostro fratello. Egli viene a portare al mondo il dono della pace.

Ci affidiamo all’intercessione della nostra Madre e di san Giuseppe, per vivere un Natale veramente cristiano, liberi da ogni mondanità, pronti ad accogliere il Salvatore, il Dio-con-noi.

Una mamma genera alla vita, porta nel suo grembo per nove mesi il proprio figlio e poi lo apre alla vita, generandolo. Così è la Chiesa: ci genera nella fede, per opera dello Spirito Santo che la rende feconda, come la Vergine Maria. 

Maria «diede alla luce il suo figlio primogenito» (Lc 2,7). Maria ci ha dato la Luce. Tutto, in quella notte, diventava fonte di speranza.

Le madri sono l’antidoto più forte al dilagare dell’individualismo egoistico. “Individuo” vuol dire “che non si può dividere”. Le madri invece si “dividono”, a partire da quando ospitano un figlio per darlo al mondo e farlo crescere.

La Vergine Maria è la “via” che Dio stesso si è preparato per venire nel mondo. Affidiamo a Lei l’attesa di salvezza e di pace di tutti gli uomini e le donne del nostro tempo. “La Madonna vuole portare anche a noi, a noi tutti, il grande dono che è Gesù; e con Lui ci porta il suo amore, la sua pace, la sua gioia.

La Vergine Maria è il modello della donna secondo il Vangelo e secondo il cuore di Dio, di cui la Chiesa e le nostre società hanno bisogno. Ella sia per voi sorgente di incoraggiamento e di ispirazione.

Per crescere nella tenerezza, nella carità rispettosa e delicata, noi abbiamo un modello cristiano a cui dirigere con sicurezza lo sguardo. È la Madre di Gesù e Madre nostra, attenta alla voce di Dio e ai bisogni e difficoltà dei suoi figli.

La Madonna vuole portare anche a noi, a noi tutti, il grande dono che è Gesù; e con Lui ci porta il suo amore, la sua pace, la sua gioia. Così la Chiesa è come Maria: la Chiesa non è un negozio, non è un’agenzia umanitaria, la Chiesa non è una ONG, la Chiesa è mandata a portare a tutti Cristo e il suo Vangelo.