Che cos’è la preghiera dell’Angelus

Che cos’è la preghiera dell’Angelus

L’Angelus, da preghiera mariana a benedizione papale. Un momento di devozione e dialogo tra il Pontefice e i fedeli, che si rinnova ogni domenica

Sentiamo parlare spesso dell’Angelus domenicale recitato dal Papa, una sorta di benedizione apostolica che il Pontefice dispensa dal balcone ogni domenica a mezzogiorno ai fedeli accorsi nella piazza antistante la Basilica di San Pietro. In realtà l’Angelus è molto di più. Si tratta di una preghiera importantissima per i cristiani cattolici, che dovrebbero recitarla tre volte al giorno: all’alba, a mezzogiorno e al tramonto. Ognuno di questi momenti viene sottolineato dal suono delle campane.
In particolare, l’Angelus è una preghiera di ringraziamento dedicata alla Vergine Maria, Madre di Gesù, per aver accolto in sé il mistero dell’Incarnazione.

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Per comprendere appieno l’importanza della preghiera dell’Angelus dobbiamo ripercorrere la storia della Rivelazione, soffermandoci in particolare sulla figura di Maria di Nazareth e sul racconto dell’Annunciazione.

Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. (Luca 1,26-27)

Parliamo naturalmente del momento in cui Maria accettò di accogliere nel suo grembo Gesù, Figlio di Dio, quella che i cristiani chiamano Incarnazione, quando Gesù si fece carne unendo la natura umana a quella divina. Si parla di unione ipostatica, perché Gesù assunse la natura umana, ma nello stesso tempo non smise nemmeno per un istante di essere Dio. È come se in quel momento alla natura divina si fosse aggiunta quella umana, facendo sì che Gesù Cristo fosse pienamente Dio e pienamente uomo nello stesso istante. In questa interpretazione dell’Annunciazione e dell’Incarnazione Maria Vergine è a tutti gli effetti Theotókos, Madre di Dio.

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La preghiera dell’Angelus

Tornando alla preghiera dell’Angelus vera e propria, essa consiste in tre versetti e relativi responsori. Il primo versetto è anche quello che dà il nome alla preghiera:

℣. Angelus Domini nuntiavit Mariæ.

℟. Et concepit de Spiritu Sancto.

℣. Ecce ancilla Domini.

℟. Fiat mihi secundum verbum tuum.

℣. Et Verbum caro factum est.

℟. Et habitavit in nobis.

Dopo ogni versetto si recita un’Ave Maria, e, alla fine, solitamente si recita per tre volte il Gloria, seguito da un Eterno Riposo ed eventualmente un Angelo di Dio.

Durante il Tempo Pasquale e fino al giorno di Pentecoste si sostituisce l’Angelus con la preghiera mariana Regina Coeli (Regina del Cielo), dedicata alla Madonna in occasione della Resurrezione di Suo Figlio Gesù Cristo. Anche il Regina Caeli viene recitato tre volte al giorno.

Probabilmente la pratica dell’Angelus iniziò a diffondersi già in epoca medievale, all’interno della Liturgia delle Ore. I monaci intonavano salmi e antifone in diversi momenti del giorno, anche a beneficio di chi non era in grado di leggere e scrivere e si limitava ad ascoltare e pregare.

Ufficialmente l’istituzione dell’Angelus è attribuita a Papa Urbano II, che nel 1095, in occasione del concilio di Clermont, ne promosse la diffusione dopo la vittoria dell’esercito crociato contro i turchi. Anche Papa Callisto III nel 1456 contribuì alla consacrazione di questa speciale preghiera mariana, sempre come invocazione dell’intercessione di Maria Vergine nelle guerre contro i turchi. Sarebbe stato poi Luigi XI Re di Francia, a decretarne la recita tre volte al giorno, nel 1472.

L’Angelus del Papa in piazza San Pietro

Riguardo all’Angelus recitato dal Papa tutte le domeniche a mezzogiorno in Piazza San Pietro, esso è solitamente preceduto da un breve discorso del Pontefice, che prende in esame problemi e tematiche legate all’attualità e che viene trasmesso in tutto il mondo da varie emittenti televisive.

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Dal 1954 si iniziò a trasmettere prima per radio, poi in televisione, la recita dell’Angelus. Il primo Pontefice ad accogliere la proposta fu Pio XII, dietro insistenza di Luigi Gedda, editore e presidente dell’Azione Cattolica.

Chiunque può assistere all’Angelus, recandosi in Piazza San Pietro nell’orario deputato, ogni domenica.

L’Angelus con Papa Francesco

Anche Papa Francesco, come tutti i suoi predecessori, dà grande importanza alla celebrazione dell’Angelus, che per lui diventa un’occasione di incontro e confronto con i fedeli. Durante la pandemia, quando i lockdown ci hanno regalato visioni spaventose e angoscianti di Piazza San Pietro disertata dai fedeli, e oggi in occasione della guerra in Ucraina, l’Angelus di Papa Francesco diventa qualcosa di più di una benedizione papale, un momento non solo di preghiera, ma un appello del Pontefice a quanto c’è di buono e giusto negli uomini, un monito a rendere la propria esistenza uno strumento di fede e misericordia, proprio come scelse di fare tanto tempo fa Maria, nel momento altissimo dell’Annunciazione.