Kalenda di Natale: che cos’è e quando si svolge

Kalenda di Natale: che cos’è e quando si svolge

La messa di Natale è uno dei momenti più alti dell’anno per la spiritualità di ogni cristiano. Scopriamo la kalenda di Natale e altri riti particolari

Il ricordo della messa di Natale, celebrata a mezzanotte, è certamente uno dei più emozionanti per ogni cristiano, fin dall’infanzia. Dopo aver trascorso la sera della Vigilia con parenti e amici, nel calore della casa, in quel clima di attesa palpabile che in questa notte magica accumuna grandi e bambini, si raggiungeva la chiesa gremita di famiglie infreddolite, tutte animate dallo stesso, inesausto stupore, dalla gioia derivata dalla consapevolezza che Gesù Bambino è nato, e ancora una volta si celebrava insieme la Sua venuta. La Veglia di Natale non è una messa comune. Ha una liturgia particolare, unica, che si rinnova ogni anno, ma che affonda le sue radici in riti antichi. La Kalenda di Natale, o Calenda, è solo un esempio tra gli altri.

Kalenda di Natale

La Kalenda è un componimento liturgico che un tempo era incluso nell’Ora Prima della Liturgia delle Ore, o Breviario. Era il momento di preghiera che i monaci praticavano intorno alle 6.00 del mattino. La parola Kalenda deriva dal latino kalendae, termine usato per indicare il primo giorno di ogni mese. I breviari moderni non riportano più questo componimento, eliminato insieme all’Ora Prima dalla riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II. Ma la tradizione della Kalenda resta viva e ha assunto nel tempo un significato nuovo e particolare. Forse è per la forma cantata, che le dà una connotazione di festa, forse per le parole stesse con cui inizia, e che le danno il nome (Octavo Kalendas Ianuarii, Luna decimaquinta, “Otto giorni prima dell’inizio di Gennaiodunque Venticinque dicembre – luna quindicesima”). La Kalenda non è altro che un annuncio della nascita di Gesù, raccontato in un modo che ricorda il Prologo del Vangelo di Giovanni letto durante la Messa del giorno di Natale, partendo da una visione ampia e totale del tempo e della storia del rapporto tra Dio e gli uomini, per arrivare alla venuta di Gesù Cristo, al suo essersi fatto carne in questa notte unica.

Oggi nella messa di Natale a Roma la Kalenda viene cantata prima dei riti iniziali come un annuncio che accompagna l’inizio della processione d’ingresso. Il componimento è un susseguirsi di scansioni temporali:

Trascorsi molti secoli dalla creazione del mondo, …

[…] e molti secoli da quando, dopo il diluvio,

[…] tredici secoli dopo l’uscita di Israele dall’Egitto sotto la guida di Mosè;…

e così via, fino ad arrivare a:

nel quarantaduesimo anno dell’impero di Cesare Ottaviano Augusto;
quando in tutto il mondo regnava la pace, Gesù Cristo, Dio eterno e Figlio dell’eterno Padre, volendo santificare il mondo con la sua venuta, essendo stato concepito per opera dello Spirito Santo, trascorsi nove mesi, nasce in Betlemme di Giuda dalla Vergine Maria, fatto uomo.

Questo tipo di enumerazione di eventi storici con particolare insistenza sull’elenco di numeri, sulla scelta dei luoghi e anche sulla citazione di nomi di personaggi storici e non, ci rimanda subito all’antico Testamento, e, più in generale, a un approccio narrativo antico che mescolava fatti storici con eventi leggendari. In questo ambito serve a ribadire l’assoluta veridicità storica degli eventi narrati, e in particolare della nascita di Gesù.

La Novena di Natale

Un’altra usanza tipica del Tempo del Natale è la Novena di Natale, una forma di devozione popolare non ufficiale, nel senso che non rientra nella liturgia canonica del Natale, ma che viene praticata da sempre dai fedeli che vogliono prepararsi in modo adeguato alla nascita di Gesù. Nei nove giorni prima di Natale, dal 16 al 24 dicembre, si recitano una serie di preghiere e si leggono brani scelti per prepararsi all’occasione. I primi a recitare la Novena di Natale furono i devoti di una comunità di missionari vincenziani (legati a san Vincenzo de’ Paoli) nel Natale del 1720, nella chiesa dell’Immacolata di fianco al Convitto Ecclesiastico da loro gestito. Essi crearono una Novena partendo da brani dell’Antico Testamento che esprimevano il desiderio, l’attesa e infine la gioia per la venuta di Gesù. Le parti cantate e la melodia semplice e orecchiabile contribuirono al successo e alla diffusione di questa Novena.

novena di natale

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Quattro messe per Natale

Il tempo di Natale si compone in realtà non di una, ma di quattro messe: la messa vespertina, la messa ad noctem, la messa in aurora e la messa in die (di giorno). Queste quattro celebrazioni coprono tutti i momenti del Natale, guidando i fedeli nella preghiera e meditazione per la venuta di Gesù:

  • i Vespri della Vigilia di Natale, tempo dell’attesa;
  • prima messa: a mezzanotte si festeggia “la nascita eterna del Verbo nel seno degli splendori del Padre”. Un tempo era chiamata ad galli cantus, celebra la nascita di Gesù nel mondo;
  • seconda messa: all’alba, celebra “l’apparizione temporale nell’umiltà della carne”, istituita per onorare la manifestazione di Gesù Cristo ai pastori;
  • terza messa: in pieno giorno, celebra e onora la nascita spirituale e quotidiana di Cristo nel cuore dei giusti e “il ritorno finale all’ultimo giudizio”

come recita il Liber Sacramentorum, del cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, che contiene i testi e le specificazioni dei gesti con cui si celebrano gli atti di culto del Messale romano.

La messa di Natale anticipata

Anche quest’anno, a causa del COVID, Papa Francesco ha deciso di anticipare la messa della notte di Natale alle 19.30 del 24 dicembre. È una scelta dettata dalla prudenza, così come lo è stato la cancellazione dell’evento in piazza di Spagna dell’8 dicembre per la festa dell’Immacolata.