In Italia e in tutta Europa il 6 gennaio si celebra l’Epifania, la Dodicesima notte. Ecco come viene celebrata e perché viene chiamata anche la Festa dei Re Magi
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Quella del 6 gennaio è la Dodicesima notte dopo la nascita di Gesù. In Italia e in altri paesi è anche la data in cui si festeggia la Befana, la vecchia col naso adunco che cavalca una scopa e porta doni ai bambini buoni (e carbone a quelli meno buoni…). Ma in questo giorno si celebra soprattutto l’Epifania, ovvero la manifestazione della divinità di Gesù ai tre Re Magi. Infatti, secondo la tradizione questo giorno coincide con la fine del lungo viaggio compiuto dai Re Magi seguendo la scia della stella cometa fino alla capanna di Betlemme in cui era nato Gesù dodici giorni prima. I tre saggi uomini sapevano che nella capanna avrebbero trovato un Re, e per questo portavano con loro oro, incenso e mirra, doni solitamente riservati ai Re e alle divinità. E così fu, vedendo il piccolo Gesù Bambino lo riconobbero come Re. Il nome completo dell’Epifania è infatti Epifania del Signore, o Teofania nelle tradizioni cristiane orientali, ovvero la rivelazione di Dio incarnato. La stessa parola Epifania viene dalla parola greca ἐπιφάνεια, Epifàneia, ovvero “manifestazione, apparizione”.
Chi erano i Re magi e i loro nomi
Tutti conosciamo i Re Magi come i tre uomini che affrontarono un lungo viaggio inseguendo una stella con l’unico scopo di rendere omaggio…
Ma chi erano i Re Magi? Nel Vangelo di Matteo, l’unico a citarli, si parla solo di tre Magi giunti da Oriente a Gerusalemme seguendo la scia di una stella attraverso il cielo. Ospitati da Erode vennero da lui invitati con l’inganno a tradire la posizione di Gesù, ma riuscirono a far perdere le proprie tracce al crudele tetrarca. La tradizione orale cristiana e la storia dell’arte li hanno fatti diventare tre dei personaggi principali del Presepe, l’arrivo dei quali sancisce la fine delle festività natalizie. Si trattava con ogni probabilità di uomini saggi, conoscitori della natura, astrologi o astronomi. Riguardo a quanti erano i Re Magi, la tradizione ne indica tre, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, ma è probabile che, così come le loro figure sono dense di significati simbolici, lo sia anche il numero scelto. Alcune leggende parlano di un quarto Re Magio, Artaban, che portava tre perle per Gesù, grandi come uova di piccione e bianche come la luna. Il quarto Re Magio si sarebbe attardato lungo il cammino e avrebbe ceduto le sue perle per aiutare i bisognosi, non arrivando in tempo all’appuntamento con gli altri Re Magi.
Il quarto re magio che fine ha fatto?
I Re Magi esercitano da sempre un grande fascino, sebbene di loro non si sappia nulla di certo. Oggi vogliamo raccontarvi di un personaggio…
Per queste ragioni l’Epifania viene chiamata anche il Giorno dei Re Magi, o Festa dei Re Magi, o ancora “Piccolo Natale”. Quella della Befana è una tradizione del tutto profana venuta in seguito. Il nome Epifania si è corrotto in bifanìa e befanìa, ed è stato associato alla figura folcloristica della vecchina diffusa in molte zone dell’Italia.
Sono molte le tradizioni legate all’epifania e ai tre Re Magi diffuse in Italia e nel resto d’Europa.
Le tradizioni dell’Epifania in Italia
A Parcines (Partschins), un piccolo comune della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, è ancora molto diffusa la tradizione della Kiniweihe, La Festa dei Tre Re Magi, che si celebra il 6 gennaio. Sui portoni delle case vengono segnate le iniziali dei nomi dei tre Re Magi e le ultime due cifre dell’anno con un gessetto benedetto: C+M+B (Gasparre, Melchiorre, Baldassarre), o anche l’abbreviazione di Christus Mansionem Benedicat, cioè “Cristo benedica questa casa”, mentre all’interno dell’abitazione si accende un fuoco dentro un contenitore e vi si brucia incenso. Viene sparsa acqua santa nella casa e sui membri della famiglia, e anche sui campi, per allontanare il male. Alla fine si recita tutti insieme il Rosario.
In generale in tutta la zona delle Dolomiti sono diffuse molte usanze legate ai Re Magi, oltre che tradizioni natalizie estremamente suggestive. Già i primi giorni dell’anno bambini e adulti vestiti da Re Magi vanno di casa in casa e cantano canzoni natalizie chiedendo un’offerta per qualche opera caritatevole. Si chiamano Sternsinger o Cantori della Stella e portano il carbone e l’incenso da bruciare in casa e il gessetto per scrivere sulla porta i nomi dei Re Magi.
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La festa dei Re Magi in Spagna
In Spagna si festeggia El dia de Los Reyes Magos, l’antica festa dei Re Magi. In vista della notte tra il 5 e il 6 gennaio, nella quale per tradizione in tutte le case arrivano i Re Magi a portare doni ai bambini, i piccoli di casa scrivono loro delle letterine e le consegnano ai paggi dei Re Magi inviati come emissari. Nelle grandi città viene organizzata la Cabalgata de Los Reyes Magos, una parata in costume con carri allegorici coloratissimi e carichi di regali, musica e balli, capitanata da Gasparre, Melchiorre e Baldassarre che sui loro cammelli dispensano dolci e piccoli doni. La Cabalgata de Barcelona è una delle più spettacolari e richiama ogni anno più di mezzo milione di persone tra spagnoli e turisti da tutto il mondo.
A Tenerife e nel resto della Spagna si prepara anche il Roscón de Reyes, il dolce tipico dell’Epifania, a forma di ciambella e decorato con frutta candita, granella di mandorle e granella di zucchero. All’interno dell’impasto nasconde una “sorpresa”: una fava secca. Anticamente chi trovava la fava veniva nominato re per un giorno e poteva dare ordini a tutti.
Le tradizioni dell’Epifania in Europa
Epifania in Francia
In Francia fin dal Medioevo, il 6 gennaio si prepara la Galette des Rois, una torta che ha origini antichissime, risale addirittura all’Impero Romano. Come nel Roscón de Reyes spagnolo in questo dolce veniva nascosta una fava, oggi sostituita con una statuetta di ceramica. Chi trovava la fava diventava il Re della Festa. Quando la Galette viene portata a tavola se ne tagliano tante fette quanti sono gli invitati, più una chiamata “la parte del Buon Dio”. Anticamente la si teneva da parte nel caso una persona povera si fosse presentata alla porta.
Epifania in Portogallo
In Portogallo il falò di Natale, acceso come da tradizione secolare la sera della Vigilia, continua ad ardere fino al giorno dell’Epifania, per tenere lontani gli spiriti cattivi e portare fortuna e prosperità a chi vive nella casa.
Epifania in Polonia
L’Epifania in Polonia è molto sentita. La Dzien Trzech Kroli, o Trzej Królowie (la festa dei Re Magi) è una delle maggiori celebrazioni. Tuttavia, quando la Polonia era sotto il comunismo russo, l’Epifania non svolgeva ruolo di festa nazionale. Solo dal 2011 si è tornati a festeggiarla con cantori che vanno per le strade e di casa in casa intonando melodie natalizie. Anche qui, come in Trentino, si fa benedire in chiesa un pezzetto di gesso bianco, con cui si scrivono sulla porta di casa le iniziali dei Re Magi (K, M, B, rispettivamente in polacco Kacper, Melchior e Baltazar), come forma di protezione per tutta la famiglia.
Epifania in Germania
Oltre alla già citata usanza dei Sternsinger o Cantori della Stella, e alla cerimonia di benedizione delle case con l’iscrizione delle iniziali, das Dreikönigsfest (il festival dei tre re) l’Epifania viene festeggiata in molte zone della Germania con tradizioni antiche. I bambini vestiti da Re Magi con abiti cuciti dalle mamme e dalle donne della parrocchia vanno di porta a porta a raccogliere offerte e a cantare. Alla fine si celebra la Messa solenne e si mangia tutti assieme.
Poesie sui Re Magi per bambini
Per festeggiare l’Epifania non possono mancare le poesie e le filastrocche. Alcune sono state scritte da grandi autori del passato, altre tramandate dalla tradizione popolare.
Oh Magi d’oriente
Oh magi d’oriente, che siete sì belli
nello splendore dei vostri mantelli
chi vi ha insegnato la via di Betlemme?
Ce l’ha insegnata una stella splendente
nata improvvisa nel cielo d’oriente.
Vedi? La stella che ancora, lassù,
guida la gente al cuor di Gesù.
Perdettero un giorno la stella, di Edmond Rostand
Perdettero la stella un giorno.
Come si fa a perdere
la stella? Per averla troppo a lungo fissata…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
tracciarono al suolo dei cerchi, col bastone.
Si misero a calcolare, si grattarono il mento…
Ma la stella era svanita come svanisce un’idea,
e quegli uomini, la cui anima
aveva sete d’essere guidata,
piansero innalzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
si disse: “Pensiamo alla sete che non è la nostra.
Bisogna dar da bere, lo stesso, agli animali”
E mentre sosteneva il suo secchio per l’ansa,
nello specchio di cielo
in cui bevevano i cammelli
egli vide la stella d’oro che danzava in silenzio.
I Tre Santi Magi, di Heinrich Heine
I tre santi Re Magi dall’Oriente
Chiedono in ogni piccola città:
“Cari ragazzi e giovinette, dite,
la strada per Betlemme è per di qua? ”
Ma i giovani ed i vecchi non lo sanno
E i tre Re Magi sempre avanti vanno;
ma una cometa d’oro li conduce
che lassù chiara e amabile riluce.
La stella sulla casa di Giuseppe
Ecco s’arresta: là devono entrare.
Il bovetto muggisce, il bimbo strilla,
e i tre Re Magi prendono a cantare.
Quanto manca a Betlemme? di Frances Chersteron
Quanto manca a Betlemme?
Siete quasi alla meta.
Troveremo una stalla
sotto una stella cometa?
Il bimbo appena nato
potremo visitare?
Levando il chiavistello
ci lasceranno entrare?
L’asino, il bue, le pecore potremo accarezzare?
Gesù Bambino che dorme potremo contemplare?
Se lo accarezzeremo si sveglierà?
Saprà che siam venuti apposta fino qua?
I Re ricchi doni
e noi invece nulla,
solo sorrisi e lacrime offriamo alla tua culla.
Per tutti i bimbi stanchi pianger Maria dovrà.
Disteso sulla paglia il bimbo dorme già.
Dio in braccio alla madre,
bambini nel capanno
dormono come dorme chi ha il cuore senza affanno!