Curiosità sul matrimonio: come si festeggiano i matrimoni nel mondo

Curiosità sul matrimonio: come si festeggiano i matrimoni nel mondo

Sono tante le tradizioni legate ai matrimoni nel mondo: scopriamo quali sono le usanze più ricorrenti in Italia e negli altri paesi

Vi è mai capitato di pensare a come vengono festeggiati i matrimoni nel resto del mondo? Certo, nel nostro paese ci sono usanze che affondano le loro radici nei secoli, ma sarebbe interessante scoprire altre tradizioni di matrimoni nel mondo, giorni fortunati per sposarsi, tradizioni per la sposa e altre curiosità.

Nel nostro paese il matrimonio cattolicocelebrato in chiesa, è ancora la forma di unione più diffusa tra un uomo e una donna. Non si tratta di un’occasione da poco. Il matrimonio è uno dei sette sacramenti, compimento della vita per molti fedeli. Al di là della scelta di condividere la propria esistenza con un’altra persona, il matrimonio cattolico implica la nascita di un legame consacrato da Cristo, e, come tale, sacro e inviolabile. Guai a prendere alla leggera un simile passo! Soprattutto al giorno d’oggi, dove l’affermarsi di uno stile di vita più dinamico e aperto ai mutamenti ci dà a volte l’impressione che nulla sia destinato a durare nel tempo, occorre giungere a una forte presa di consapevolezza prima di prendere una decisione così importante.

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Per questo, per chi vuole sposarsi in chiesa, esiste l’obbligo di partecipare a corsi pre-matrimoniali, che aiutano le future coppie a capire se sono davvero pronti a compiere il grande passo. Ma il corso pre-matrimoniale è solo uno degli obblighi imposti dalla chiesa per chi vuole celebrare il matrimonio religioso. Occorre che entrambi gli sposi soddisfino alcuni requisiti imprescindibili e raccolgano documenti che attestino la veridicità del loro stato.

Prima di tutto, entrambi devono essere stati battezzati e aver ricevuto la cresima. Senza aver ricevuto questi due sacramenti, infatti, non potrebbero nemmeno dire di appartenere alla Chiesa. Potranno richiedere i documenti di battesimo e cresima presso la parrocchia che hanno frequentato a suo tempo. Inoltre non devono essere divorziati, ovvero, non devono essersi già sposati in chiesa con qualcuno da cui hanno poi divorziato. Per i divorziati non c’è la possibilità di un secondo matrimonio cattolico, possono avere solo unioni civili, a meno che non ottengano dalla Sacra Rota l’annullamento delle prime nozze. Chi è rimasto vedovo, invece, può risposarsi in chiesa.

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Sono inoltre necessari diversi documenti, che vanno raccolti per tempo. Oltre ai già citati certificato di battesimo e di cresima, occorrono tutti quei documenti necessari anche per il matrimonio civile: i certificati di nascita; i certificati di residenza; i certificati di cittadinanza. Ancora, per il matrimonio religioso servirà presentare il certificato di Stato libero ecclesiastico, che attesta che il richiedente non ha contratto un precedente matrimonio religioso; l’attestato di Partecipazione al corso pre-matrimoniale; il Nulla osta ecclesiastico, necessario solo qualora i futuri sposi vogliano sposarsi presso una parrocchia differente dalla propria o fuori dal Comune di residenza.

Sia chiaro, sposarsi in chiesa non si limita certo a una noiosa raccolta di scartoffie e all’adempimento dei requisiti sopra elencati. Il matrimonio religioso è il coronamento di un percorso comune di amore e crescita umana, il preludio alla nascita di una nuova famiglia, e, come tale, motivo di gioia profonda per gli sposi e per tutti quelli che vogliono loro bene. Un’occasione di festa, insomma, da celebrare con chi si ama, mangiando, brindando, ballando.

Matrimonio: usanze e tradizioni in Italia

Sono tante le usanze italiane legate al giorno delle nozze. Partiamo da chi deve sostenere le spese, più o meno simboliche. Se è tradizione che sia lo sposo a comprare il bouquet, come ultimo regalo da fidanzato, e farlo portare a casa della futura sposa la mattina delle nozze, preciso dovere della sposa è lanciarlo alla fine della cerimonia, perché le sue amiche nubili possano tentare di acchiapparlo e, secondo la leggenda, essere le prossime a sposarsi. Una tradizione più recente vuole che sia la suocera a comprare il bouquet, così come il velo da sposa, e che sia sempre lei a provvedere ad adattare quest’ultimo all’acconciatura della futura nuora. A proposito del velo da sposa, dovrebbe essere lungo un metro per ogni anno di fidanzamento!

L’abito da sposa, invece, così come tutto il corredo, sono a carico della famiglia della sposa stessa. Molte superstizioni sono nate nel tempo riguardo a questo particolare aspetto del matrimonio in Italia. Lo sposo non deve assolutamente vedere l’abito prima del giorno fatidico, ma nemmeno la sposa dovrebbe guardarsi allo specchio con l’abito indosso prima di allora, a meno che non si tolga una scarpa, un orecchino o un guanto. Il colore tradizionale dell’abito da sposa è il bianco, anche se negli ultimi anni si sono affermati altri colori, anche insoliti. Ma occorre fare attenzione, ci sono colori che portano sfortuna! Il color avorio è presagio di scompiglio nella vita di coppia, il rosa di grossi problemi economici, il rosso addirittura preannuncia la morte! Invece, il blu è sintomo di sincerità, il verde di timidezza, il nero di pentimento… anche se un matrimonio celebrato all’ombra di qualcosa di cui pentirsi non ci sembra un grande inizio! Gli invitati, da parte loro, dovrebbero evitare sia il bianco sia il nero, nei loro abiti da cerimonia. Non è finita. Se l’abito da sposa deve essere bianco, non può mancare addosso alla sposa un accessorio blu, come già scritto simbolo di sincerità, ma anche di purezza, qualcosa di vecchio, per simboleggiare la vita da nubile che ci si lascia alle spalle, qualcosa di nuovo, per simboleggiare la nuova vita, qualcosa di regalato, che simboleggia l’amore delle persone care, e qualcosa di prestato, per ricordare il legame con la famiglia d’origine.

Dicevamo chi compra cosa… Per tradizione la famiglia dello sposo deve farsi carico di comprare la casa, l’arredamento (tranne quello della camera da letto) l’abito dello sposo, le fedi e deve pagare il viaggio di nozze. Tutto il resto, ovvero il corredo, il ricevimento, i fiori, le partecipazioni, e così via, sono a carico della famiglia della sposa. Naturalmente questa ‘regola’, molto rigida in passato, oggi lascia il posto a un’infinita gamma di sfumature. I tempi sono cambiati, spesso sono gli sposi stessi a pagare per le proprie nozze, o comunque le spese vengono divise in base all’effettiva disponibilità delle famiglie.

Le bomboniere sacre per matrimonio non possono mancare. Nate come scatoline porta dolci e molto in voga tra le nobildonne francesi fin dal 1600, in Italia entrarono a far parte del corredo matrimoniale dal 1700, quando Vittorio Emanuele, principe di Napoli, e Elena del Montenegro, li offrirono come dono di ringraziamento a tutti coloro che avevano preso parte ai festeggiamenti per le loro nozze. Devono essere uguali per tutti gli invitati e, solitamente, sono realizzate in cristallo, argento, limoges, anche se oggi vanno molto di moda le bomboniere in altri materiali, magari equosolidali. La bomboniera dovrà contenere confetti in numero dispari, e non meno di 5. Perché questo numero? Per garantire agli sposi salute, fertilità, lunga vita, felicità e ricchezza.

Per quanto riguarda i giorni fortunati per sposarsi, si dovrebbe ascoltare la saggezza popolare: di Venere e di Marte non ci si sposa né si parte! né si da principio all’arte! Ovvero, meglio non cominciare a fare nulla di Martedì o di Venerdì, perché si rischia di non portarlo a termine. Giorni propizi sono considerati il Lunedì, dedicato alla luna e dunque alle spose, e il Mercoledì, considerato un giorno molto fortunato. Oggi i giovani sposi tendono a non dare troppo retta a certe superstizioni, ma le esigenze lavorative degli invitati fanno sì che la maggior parte dei matrimoni vengano celebrati di Sabato o Domenica, ma attenzione: secondo la superstizione il Sabato è considerato in assoluto il giorno più sfortunato per sposarsi! Per quanto riguarda il meseGennaio garantisce affetto, gentilezza e fedeltà; Febbraio porta il trionfo dell’amore; Marzo è foriero di gioia, ma anche di pene; Aprile promette solo cose belle; Maggio porta sfortuna; Giugno pone gli sposi sotto l’egida di Giunone, la dea delle nozze; Luglio porta problemi economici; Agosto prelude a una vita instabile, piena di cambiamenti; Settembre porta prosperità e gioia; Ottobre garantisce molto amore ma pochi soldi; Novembre porta gioia e felicità; Dicembre sancisce un amore eterno e sicuro.

Molte altre usanze e superstizioni legate ai matrimoni nel mondo hanno origini antiche e curiose. Per esempio, la presenza delle damigelle intorno alla sposa avrebbe addirittura origini egizie. Infatti nell’antico Egitto le amiche della sposa la circondavano per proteggerla dagli spiriti maligni. Sempre contro gli spiriti maligni è l’usanza di accompagnare il corteo nuziale con rumori forti, come trombe e clacson, mentre il lancio del riso all’uscita della coppia dalla chiesa porta fertilità e ricchezza. La tradizione del lancio del riso avrebbe origini cinesi: un genio buono, impietosito dalle sofferenze di alcuni contadini durante una carestia, si strappò i denti e li gettò in una palude, dove essi si trasformarono in semi e diedero vita a piantine i cui frutti erano bianchi come denti, appunto. Da allora il riso è simbolo di abbondanza.

E le fedi? Devono essere acquistate dallo sposo e vanno indossate all’anulare sinistro, dove, secondo gli antichi egizi, passa una vena collegata direttamente al cuore, e dunque canale privilegiato dei sentimenti. Le fedi nuziali sono chiamate anche “vere”, sinonimo di fedeltà. Se malauguratamente una fede dovesse cadere durante il rito, solo ed esclusivamente l’officiante può chinarsi e raccoglierla, pena un’immensa sfortuna per gli sposi!

Un’ultima curiosità: la cravatta dello sposo e la giarrettiera della sposa. Tagliare a pezzi la cravatta dello sposo e distribuirne i ritagli tra gli uomini invitati esige in cambio un’offerta in denaro. La giarrettiera, invece, si ricollega all’antica usanza che voleva che gli amici del futuro sposo ancora celibi rubassero la giarrettiera della sposa e la indossassero sul cappello. Oggi è lo sposo che lancia la giarrettiera della sposa o la sua scarpa destra.

Tradizioni del matrimonio nel resto del mondo

Ogni paese, ogni cultura, si differenzia dagli altri sotto molteplici aspetti. Anche per quanto concerne i riti matrimoniali nel mondo ci sono usanze strane, alcune davvero bizzarre e inconcepibili, per noi, altre tutto sommato non troppo lontane dalla nostra concezione. Vediamone solo alcune.

In India, per esempio, si segue il rito indù. Anzi “I” riti, giacché si contano almeno 11 tipi di rituale matrimoniale diverso, a seconda della regione. Unico elemento in comune, il colore dell’abito da sposa, che deve essere rosso. Infatti per gli indiani il rosso simboleggia la fertilità e la ricchezza. La sposa viene agghindata con sfarzo e, oltre a gioielli e accessori, le sue mani vengono ornate di eleganti arabeschi tracciati con l’henne. Essi nascondono anche un enigma: infatti tra i complicati ghirigori è nascosta l’iniziale del nome dello sposo. Se lui sarà così bravo da individuarla, dimostrerà di essere un buon capo famiglia! Gli sposi indiani vengono accompagnati all’altare seduti su un trono, sotto una pioggia di fiori gialli. I matrimoni si celebrano soprattutto a ottobre, mese considerato propizio perché le forze del bene vincono su quelle del male.

Anche in Iran gli sposi siedono su un trono. Sulla loro testa viene steso un velo di seta, sopra al quale una donna sbriciola due coni di zucchero. Dopo la cerimonia, gli sposi devono pronunciare la promessa nuziale guardandosi riflessi in un grande specchio, che garantirà luce e luminosità al loro futuro.

Nel matrimonio ebraico gli invitati portano sulle spalle lo sposo e la sposa, che dovranno cercare di baciarsi, mentre gli altri ballano e cantano. Se ci riusciranno, la loro unione sarà prospera e felice, e sapranno affrontare e vincere insieme ogni ostacolo! La famiglia della sposa accompagna quest’ultima alla casa dello sposo, e poi alla chuppà, il baldacchino nuziale, di solito portando in mano delle candele accese. Il rabbino recita un sermone e benedice il vino in un calice che offre ai due sposi, che bevono e si scambiano gli anelli. Dopo la lettura del contratto matrimoniale, il rabbino enuncia le sette benedizioni che proteggeranno il matrimonio. Questa operazione viene compiuta sopra un secondo calice che, alla fine, viene messo per terra dallo sposo e rotto con un colpo del piede. Questo gesto apparentemente curioso vuole ricordare la distruzione del Tempio di Gerusalemme e la cacciata degli ebrei dalla Terra santa.

In Marocco gli sposi si scambiano un dattero, simbolo di fecondità e abbondanza, e la sposa viene immersa in un bagno di latte, insieme alle amiche, per essere purificata, mentre in Grecia si mette nel guanto della sposa una zolletta di zucchero, perché non perda la sua dolcezza. Sempre in Grecia, gli sposi entrano in chiesa portando delle candele bianche e uniscono le mani una volta giunti davanti all’altare, per simboleggiare l’unione delle loro anime.

Anche in Russia gli sposi devono portare all’altare delle candele e tenerle accese in mano per tutta la durata del rito. La sposa, fino a poco tempo fa, doveva vestire di blu.

Nei paesi scandinavi ci sono tante usanze curiose. In Svezia lo sposo non può andare in bagno durante il ricevimento, o corre il rischio che gli altri invitati maschi vadano a baciare sua moglie! La sposa porta una moneta d’oro, regalo della madre, nella scarpa destra, una moneta d’argento, regalo del padre, nella scarpa sinistra, per garantirsi ricchezza e fortuna. In Finlandia la sposa va a prendersi di persona i doni nuziali nelle case degli invitati, accompagnata da un uomo anziano. Può decidere di sposarsi in una chiesa fatta di ghiaccio, e giungervi su una slitta trainata da renne. In Danimarca sposo e sposa si scambiano i vestiti, per confondere gli spiriti maligni. Anche qui lo sposo, ma anche la sposa, devono stare attenti: durante la cena, infatti, ogni volta che la sposa lascia la sala, tutte le donne corrono a baciare lo sposo e lo stesso fanno gli uomini con la sposa quando è il marito ad assentarsi!

E in Oriente cosa succede? In Cina la sposa viene portata in giro su una portantina e rimane in silenzio tutto il giorno delle nozze. Dal momento che il bianco, per i cinesi, è il colore del lutto, nessuna sposa indosserà mai nulla di quel colore nel suo giorno più felice, così come non porterà abiti blu o grigi, altri colori associati alla tristezza. Il rosso, invece, che esprime fortuna e abbondanza, va per la maggiore. Il matrimonio cinese culmina con la cerimonia del tè. Una curiosità un po’ macabra riguarda i matrimoni tra defunti: poiché in Cina si crede che un uomo che muore giovane, senza essersi sposato, sia destinato a restare solo per l’eternità, i parenti organizzano a volte dei matrimoni tra defunti. In Giappone gli sposi indossano kimoni colorati, e la sposa porta sul capo un panno bianco, che rappresenta la sua volontà di non essere gelosa. Prima della cerimonia, sia gli sposi sia gli invitati più prossimi compiono il rito della purificazione con l’acqua delle fontane situate davanti a ogni tempio. Durante la cerimonia, gli sposi devono bere tre piccoli sorsi di sakè da tre tazze di differenti dimensioni. In Thailandia, in passato il giorno prima delle nozze alcuni monaci purificavano gli sposi facendo fare loro un bagno intero nell’acqua sacra. Al giorno d’oggi è sufficiente far lavare loro le mani e il capo in una bacinella di acqua. La stessa acqua viene riutilizzata il giorno dopo: gli invitati devono versarne un po’nelle mani degli sposi, per sancire la loro unione.