La Basilica della Santa Casa è fin dal Medioevo il cuore della devozione alla Madonna di Loreto, madre di Gesù, Vergine Lauretana. Conosciamo meglio questo santuario, i suoi miracoli e il mistero della traslazione “volante”.
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La Basilica della Santa Casa a Loreto, in provincia di Ancona, esiste fin dal IV secolo, ed è da sempre uno dei principali luoghi di pellegrinaggio mariano nel nostro paese. Non a caso è definita la “Lourdes” italiana.
Ma cosa rende così speciale questa piccola basilica dedicata al culto della Madonna di Loreto?
È presto detto: al suo interno sono custoditi i resti della Santa Casa, ovvero l’abitazione in cui la Vergine Maria nacque, crebbe, e ricevette la visita dell’Arcangelo Gabriele, la stessa casa in cui Gesù mosse i primi passi.
Ma come è arrivata la Santa Casa fino a Loreto? Questa è una storia davvero interessante!
Storia della Madonna di Loreto
Il 10 dicembre si celebra la festa liturgica della Madonna di Loreto. La festa prende anche il nome di Festa della Venuta, e ha origini antichissime.
Infatti si celebra da oltre quattrocento anni nella notte tra il 9 e il 10 dicembre. Una caratteristica di questa festa è l’accensione di fuochi che rischiarano la notte, nelle città e nelle campagne, e che ricordano quelli che in quella stessa notte nel 1296 sarebbero stati accesi per accompagnare un corteo molto particolare. Si tratta del corteo di angeli che portò la Santa Casa a Loreto.
Infatti la leggenda vuole che la Santa Casa di Maria sia stata portata via da Nazareth dagli angeli quando la Palestina cadde in mano ai Turchi infedeli, nel 1291.
Vedremo in un paragrafo successivo come sarebbe avvenuta questa traslazione. Quel che è certo è che la città di Loreto venne fondata proprio nel luogo scelto dai messaggeri celesti come nuova sede della Santa Casa, sulla sommità del Monte Prodo, lungo la Via Lauretana che già nel XIII secolo collegava Roma al porto di Ancona.
Nasce così la venerazione alla Madonna di Loreto, simbolo della dimensione umana e famigliare di Gesù e di tutta la Sacra Famiglia, monito e memoria per tutti i pellegrini che fin dal Medioevo si recavano in questi luoghi, del mistero dell’Incarnazione di Gesù, da un lato, e della chiamata della Vergine, dall’altro.
La Madonna di Loreto incarna così la Vergine, umile serva dell’Onnipotente, che accettando il Suo incarico ha fatto di se stessa la “casa” di Dio e di tutta la Chiesa. La Madonna di Loreto e la Santa Casa centro del suo culto ricordano quindi il tempo in cui Dio si è fatto carne ed è sceso nel mondo per salvare l’umanità. Le virtù evangeliche della Santa Famiglia rivivono nella scelta di Maria di servire la Volontà divina.
Questa particolare dimensione della Madonna di Loreto ha fatto della Basilica a lei dedicata il cuore di un culto nel quale davvero riecheggia quello rivolto alla Sacra famiglia a Nazareth. In questo luogo fedeli e pellegrini si sono recati nel corso dei secoli per trovare conforto, malati e infermi sono giunti alla ricerca della guarigione e della consolazione nella sofferenza.
Qui sono nate anche le Litanie lauretane, le suppliche che vengono recitate o cantate alla fine del Rosario, che nella Santa Casa di Loreto venivano già intonate prima di diffondersi in tutta la cristianità divenendo le preghiere più popolari dedicate alla Madre di Gesù
Il 24 marzo 1920, vigilia dell’Annunciazione del Signore, Papa Benedetto XV emise il Decreto che dichiarava la Madonna di Loreto la patrona dei viaggiatori in aereo e dell’aeronautica.
Il 7 ottobre 2019 Papa Francesco, attraverso la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha inserito nel Calendario Romano la memoria facoltativa della Beata Maria Vergine di Loreto.
Il giorno scelto, il 10 dicembre, coincide con quello dell’antica festa della Venuta.
Miracoli della Madonna di Loreto
Oltre che della misteriosa Traslazione della Santa Casa, Loreto è stata nel corso del tempo teatro di molti miracoli e guarigioni.
Per questo ogni anno migliaia di fedeli si recano al Santuario nella speranza dell’intercessione della Vergine Maria.
La maggior parte dei miracoli attribuiti alla Madonna di Loreto riguardano guarigioni miracolose, che hanno coinvolto uomini, donne e bambini nel corso degli anni.
Solo per citare qualche esempio, il piccolo Lorenzo Rossi, salvato da una broncopolmonite e bronchiolite che nel 1959 lo aveva portato in fin di vita.
La madre disperata gli versò sulla fronte una boccettina di olio benedetto che veniva dal Santuario della Santa Casa di Loreto, e iniziò a massaggiarli il petto. Il bambino, già cianotico, ricominciò a respirare e riacquistò poi la salute.
Anche Gerry De Angelis era già in coma, quando suo padre, che si stava recando in ospedale al suo capezzale, avvertì il bisogno di andare a Loreto.
Quando dopo la deviazione, raggiunse il figlio, questi era uscito dal coma.
A Giacomina Cassani, una sedicenne di Bardi, nel 1930 era stato diagnosticato un tumore molle-elastico nella coscia sinistra.
Ormai ridotta in carrozzina e imprigionata in un busto, la giovane venne portata in pellegrinaggio a Loreto e qui al passaggio del SS. Sacramento provò dapprima un forte dolore, poi un inaspettato sollievo. Da quel momento iniziò a stare meglio, fino a guarire completamente.
Bruno Baldini, un ragazzo di Firenze, il 23 Ottobre del 1934 venne coinvolto in un terribile incidente in moto che gli procurò una grave lesione celebrale che lo rese muto e con gravi difficoltà motorie. Un giorno sentì una voce chiara che gli diceva di intraprendere un pellegrinaggio presso un Santuario.
Scelse Loreto, e il giorno del suo arrivo, mentre era in albergo, udì di nuovo quella voce, che gli ordinava di alzarsi e parlare. E così lui fece, tra lo stupore di tutti.
La Madonna di Loreto perché è nera?
Prima della bella statua di legno che raffigura la Madonna di Loreto, chi si recava nel santuario rivolgeva la propria venerazione a un’antica icona, che raffigurava il volto di Maria. Come molte icone antiche era piuttosto scura, probabilmente anche a causa del fumo dei ceri e delle lampade ad olio.
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Quando all’inizio del XVI secolo si decise di sostituire l’icona con una statua lignea scolpita in abete rosso poi dipinto, essa subì lo stesso destino, per effetto del fumo. La statua venne poi distrutta in un incendio nel 1921, e sostituita con un’altra, questa volta realizzata con legno di cedro del Libano e dipinta con una tonalità ancora più scura.
Santuario di Loreto: la miracolosa traslazione “volante”
Abbiamo già accennato al miracolo della Traslazione volante della Santa Casa da Nazareth a Loreto.
L’antica tradizione risale al 1296, quando l’eremita fra’ Paolo della Selva riferì alle Autorità una storia affascinante, poi riportata in vari documenti, nel corso del tempo, arricchendosi di dettagli via via più pittoreschi.
Secondo questa storia, gli angeli avrebbero portato via dalla Palestina caduta in mano ai Turchi la Santa Casa nel 1294.
Il viaggio della Santa Casa avrebbe toccato prima Tersatto, Trsat, oggi quartiere della città di Fiume, in Croazia, ma gli angeli decisero di attraversare il mare e di portare il loro prezioso carico nel territorio di Recanati, dove posero la Santa Casa prima in un bosco che apparteneva a una gentildonna di nome Loreta, poi sul campo di due fratelli, e infine, nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1296, sulla sommità del Monte Prodo.
Successivamente, per proteggere la Santa Casa, intorno ad essa venne eretto prima un muro, poi un santuario, che subito divenne meta di pellegrinaggi di fede.
È difficile comprendere cosa ci sia di reale nella storia della Traslazione, e cosa sia frutto di racconti popolari. Una versione della storia vuole che sia stata una ricca famiglia di principi imparentati con la famiglia imperiale di Costantinopoli a portare in salvo i resti della Santa Casa fino a Loreto. Quel che è certo è che ancora oggi la storia del misterioso ‘viaggio’ della Santa Casa, con tutto quello che essa rappresenta, affascina i pellegrini che si recano in visita al Santuario.