Le lanterne di San Martino: storie e curiosità su questa festa

Le lanterne di San Martino: storie e curiosità su questa festa

Le lanterne di San Martino sono un simbolo di buona fortuna e portano un po’del calore e della luce dell’estate nel freddo inverno. Scopriamo come nasce questa affascinante tradizione.

Abbiamo già parlato in molti articoli di come le feste dedicate ai santi o alla Madonna, affondino le loro origini in celebrazioni più antiche, precedenti all’avvento del Cristianesimo, o a feste pagane legate al ciclo delle stagioni.

Molto probabilmente anche la Festa di San Martino è nata dalla trasformazione di una festa pagana legata al raccolto e all’inizio dell’inverno celebrata in alcuni paesi d’Europa. Successivamente essa venne associata a San Martino di Tours, un vescovo cristiano del IV secolo, morto proprio in quella data.

È nell’ambito di questa festa che si colloca la tradizione delle Lanterne di San Martino, di cui parleremo in questo articolo.

Ma chi era San Martino?

Era un giovane nato a Sabaria Sicca, un avamposto romano situato nell’odierna Ungheria. Suo padre era un tribuno militare e quando Martino, chiamato così in onore di Marte, Dio della guerra, era solo un bambino, si trasferì a Pavia portando con sé tutta la famiglia. In quanto figlio di un veterano, anche Martino dovette arruolarsi quando era ragazzo e venne mandato in Gallia con un corpo speciale preposto a garantire l’ordine pubblico. Durante una ronda notturna s’imbatté in un mendicante.

Era una notte molto fredda, e il poveretto era mezzo nudo e tremava per il freddo. Martino era un giovane generoso e di buon cuore, e vedendolo così miserabile avrebbe voluto aiutarlo, ma aveva già dato tutto il suo stipendio ai contadini poveri. Così senza esitare prese il proprio mantello, impugnò la spada e con un colpo netto tagliò in due l’indumento, offrendolo al mendicante perché potesse ripararsi dal gelo.

La leggenda vuole che la notte seguente Gesù apparve a Martino. Indossava la metà del mantello e rivolgendosi agli angeli disse: “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito.” Al risvegliò Martino trovò accanto al proprio giaciglio il prezioso mantello del tutto integro.

San Martino

L’apparizione spinse il giovane ad abbracciare il Cristianesimo e a chiedere il Battesimo. Ciononostante Martino continuò a fare il proprio dovere di soldato intraprendendo una brillante carriera militare. Solo raggiunti i quarant’anni lasciò l’esercito e iniziò a combattere una diversa guerra, quella contro l’eresia ariana molto diffusa nei territori dell’odierna Francia.Visse poi come eremita per quattro anni sull’Isola Gallinara, dove venne salvato dall’intervento divino quando, in punto di morte per aver mangiato l’elleboro, pianta assai velenosa, venne miracolato dopo una notte d’intensa preghiera.

Successivamente torno a Poitiers, divenne monaco e in seguito vescovo. Con questo ruolo continuò a combattere le eresie e il paganesimo. Il popolo lo amava molto, e gli attribuì anche poteri taumaturgici.
Fondò anche molti monasteri e promulgò tra i monaci la missione dell’evangelizzazione.

La festa di San Martino

Come tutte le feste che nascono da culti precedenti, soprattutto legati al lavoro agricolo e all’alternarsi delle stagioni, anche la Festa di San Martino celebrata l’11 novembre assume caratteristiche diverse nei paesi e nelle regioni in cui viene festeggiata. I giorni precedenti e seguenti questa data sono noti come l’Estate di San Martino, e sono spesso caratterizzati da bel tempo e tepore, che sospendono per qualche giorno le prime avvisaglie dell’inverno. Sono anche i giorni in cui si assaporano le prime castagne accompagnate da un buon vino.

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Nell’antichità era anche il momento in cui i contadini dovevano pagare le tasse ai padroni.

Festa del raccolto, dunque, e della prima spillatura del vino novello, ma in alcune zone d’Europa è caratterizzata anche da una tradizione molto affascinante e pittoresca: le Lanterne di San Martino, o Fiaccolata di San Martino. Questa usanza è diffusa in alcune zone della Germania, dove prende il nome di Laternenumzug, in Belgio, Paesi Bassi e Nord della Francia. La notte dell’11 novembre i bambini scendono nelle strade portando con sé delle lanterne. Queste lanterne vengono poi accese e a volte appese agli alberi, mentre i piccoli intonano canzoni e filastrocche dedicate a San Martino.

Abbiamo ricordato parlando delle candele liturgiche  l’importanza per i cristiani della simbologia della luce, di come essa sia strettamente legata al concetto stesso di Dio. La luce illumina, riscalda, vivifica, nutre e protegge dalle tenebre.

https://www.holyart.it/blog/accessori-liturgia/candele-liturgiche-perche-importanti/

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Così le Lanterne di San Martino diventano simboli di luce e speranza, soprattutto in questo periodo dell’anno, quando l’inverno inizia ad avanzare e freddo e oscurità diventano più pressanti.

Queste piccole luci colorate che fluttuano nella notte, rischiarando il cammino e riscaldando i cuori, sono un preludio all’Avvento che inizierà di lì a breve, e anticipano in un certo senso il clima di festa e il profondo senso di calore e felicità del Natale che si avvicina.

Un tempo i bambini portavano come lanterne delle rape scavate con una candela accesa all’interno, attaccate a un bastone, e questa tradizione avrebbe portato anche a quella delle zucche scavate dai bambini americani ad Halloween e usate per tenere lontani gli spiriti maligni. E come i bambini americani ad Halloween, anche in occasione della Festa di San Martino in alcune regioni i bambini vanno di casa in casa con le loro lanterne e reclamare dolci e frutta.

Oggi i bambini europei usano lanterne di carta colorata, che spesso fabbricano loro stessi, e che vengono accese tutte insieme, nell’ambito di una grande festa. Accendere le lanterne porta fortuna e bisognerebbe tenerla poi accesa tutte le notti fino a Natale per mantenere vivo il calore dell’estate. Anticamente i bambini accendevano le lanterne di pomeriggio e le usavano per guidare gli animali del bosco nelle loro tane. Questa usanza rimane viva in alcune zone, dove i bambini accompagnati dai genitori vanno a passeggiare nei boschi all’imbrunire con le loro lanternine.

Tenere accesa una lampada o una lanterna nella propria casa in attesa del Natale può essere un modo suggestivo per simboleggiare la presenza della luce nella propria casa, per invitarla a entrare e a riscaldare chi vi abita. Nel nostro store trovate una vasta gamma di lampade a cera liquida e a olio e di lanterne di varie dimensioni, tipologie e materiali. Molte delle nostre lampade e lanterne sono lavorate interamente a mano. Lasciate entrare la luce nelle vostre case, e custoditela come un tesoro prezioso. Porterà fortuna e protezione a tutti coloro che amate.