Madonne nere in Italia e nel mondo: origini e mistero di un culto

Madonne nere in Italia e nel mondo: origini e mistero di un culto

Da secoli le Madonne Nere costituiscono il cuore di molti culti devozionali in Italia e non solo. Scopriamo da dove nasce questa particolare visione e conosciamo le Madonne Nere in Italia

Se pensiamo alla Madonna, se ce la raffiguriamo nella mente, quasi sicuramente penseremo a una donna bellissima, avvolta da lunghe vesti chiare e aureolata da una luce bianca e pura.

Penseremo al suo volto senza età, senza tempo, che in molte opere d’arte la fa apparire una bambina perfino accanto a suo Figlio. Non c’è posto per l’oscurità, quando si parla della Vergine Maria, non c’è posto per le tenebre. Eppure è sorprendente constatare quanto spazio abbia nel nostro paese la devozione alle cosiddette Madonne Nere e quanti paesi e città siano famosi per un santuario della Madonna Nera.

Del resto l’iconografia della Madonna Nera è antica e ne esistono davvero molti esempi, sia in pittura sia in scultura, diffusi in tutto il mondo. Si tratta di rappresentazioni in cui la Vergine ha il volto scuro, se non addirittura nero. Restando in Italia pensiamo solo alla Madonnina di Tindari, alla Madonna di Loreto, a quelle di Oropa o Viggiano.

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Ma da dove nasce questo culto particolare? Abbiamo visto che la Madonna viene venerata in luoghi diversi con molti appellativi, i cosiddetti titoli Mariani, a volte derivati da attributi dogmatici, altre volte legati alla devozione popolare, a immagini sacre o alle apparizioni della Madonna in determinati luoghi. Allo stesso modo le Vergini Nere possono avere origini diverse.

In alcuni casi il volto della Madonna appare scuro perché annerito dal fumo o dagli effetti dell’ossidazione sui colori originari. In alcuni casi, soprattutto per culti mariani nati in Africa o in Sud America, come quello della Madonna di Guadalupe, la Vergine è stata raffigurata con tratti somatici vicini a quelli delle popolazioni locali. Nell’arte bizantina, e in particolare nelle icone, l’ossidazione della foglia d’argento, usata per i volti della Madonna e dei Santi, trasforma i pigmenti rendendoli scuri, perfino neri.

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Ancora, l’assimilazione di culti precedenti, come quello della Dea Madre Terra, o di Iside, a portato alla ‘conversione’ di statue che raffiguravano divinità legate alla terra o alla notte in rappresentazioni di Maria, senza tuttavia mutare le loro caratteristiche originarie.

Ancora, capitava che giungessero via mare statue provenienti dall’Oriente, scolpite in un legno scuro del tutto sconosciuto nel nostro paese. Iniziarono ad arrivare già all’epoca delle Crociate, come bottino, di guerra, ma anche per salvarle da persecuzioni o dalla furia iconoclasta che imperversò a più riprese in quelle terre. Durante le Crociate molti ordini religiosi, in particolare i carmelitani e i francescani in primis, e cavallereschi contribuirono a portare queste raffigurazioni di Madonne Nere in occidente. I Templari in particolare apprezzavano il Cantico dei Cantici, di cui San Bernardo da Chiaravalle, loro fondatore, aveva scritto un commento. Qui si parlava della Sposa nigra sed formosa (Ct 1, 5), “nera, ma bella”, e questa definizione passò presto a definire anche le Madonne Nere.

Le madonne nere più famose in Italia e nel mondo

Abbiamo citato la Madonna di Loreto, o Vergine Lauretana. Ma la Madonna di Loreto perché è nera? Questa devozione risaliva a una statua del secolo XVI, che mostrava il volto annerito dal fumo delle lampade a olio, oltre che dall’alterazione dei pigmenti originari. Quando nel 1921 un terribile incendio ridusse in cenere la statua originale si decise di farne un’altra mantenendone il colore, e per fare questo venne scolpita nel legno di un cedro del Libano preso dai Giardini Vaticani.

Nel Santuario di Oropa, presso Biella, si venera dalla prima metà del Trecento la statua gotica della Madonna nera, le cui origini si perdono negli antichi culti precristiani dei celti. Infatti l’intero santuario sorge presso dei massi erratici, che anticamente erano luoghi di culto pagani legati alla fecondità. La statua della Madonna Nera non mostra tracce di tarlatura e di logoramento e la polvere non si posa mai sul suo volto.

Nel Santuario della Madonna Nera di Tindari si venera una statua bizantina della Madonna giunta dal mare per sfuggire alla persecuzione iconoclasta in Oriente. Realizzata in cedro del Libano raffigura la Madonna come Basilissa, “Regina seduta in trono”, seduta su uno scranno che riporta incisa la citazione dal Cantico dei Cantici che già abbiamo riportato: Nigra Sum Sed Formosa, “Sono nera ma bella”.

La Madonna Nera Czestochowa, o Vergine Nera di Częstochowa è un’icona medioevale bizantina che rappresenta la Madonna col Bambino. Come altre immagini delle Madonne Nere è stata attribuita a San Luca Evangelista. Profanata a colpi d’ascia nel XV secolo, è diventata un simbolo della resistenza dei polacchi alle invasioni.

La Vergine della Candelaria è patrona delle Isole Canarie. Una statua miracolosa venne ritrovata in riva al mare nel 1392 da due pescatori autoctoni, che prima pensarono rappresentasse uno spirito maligno per il colore nero del volto, e poi iniziarono a venerarla.

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Le tre Marie del Mare

A Saintes-Maries-De-La-Mer, in Francia, si venerano tre Marie giunte dal mare dalla Palestina, in fuga dalle persecuzioni dopo la crocifissione di Gesù. Una di loro era Maria Maddalena, o forse Maria di Betania, sorella di Marta e di Lazzaro, amici di Gesù, le altre Santa Maria di Cleofa e Maria Salomé, due delle pie donne che furono testimoni della morte di Cristo. La venerazione per queste donne si mescolò con il folklore gitano, assimilando a loro la figura di Sara, la Kali, la nera, una regina rom che comandava le tribù del delta del Rodano, che predisse l’arrivo delle Pie donne e le salvò dal naufragio della loro zattera. Anche Sara ha il volto nero, e nel tempo prese il posto di Maria Maddalena nell’immaginario e nella devozione popolare.

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