La nascita di Gesù è un evento cardine per i cristiani, uno dei misteri più solenni per l’umanità. Ogni anno, a Natale, si festeggia questa ricorrenza. Ma che cosa sappiamo davvero della Natività?
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La nascita di Gesù viene situata secondo la tradizione nell’inverno dell’anno 1 a.C. (in realtà essa ebbe luogo probabilmente intorno al 7 o 6 a.C.) in una piccola cittadina a sud di Gerusalemme, Betlemme, dove nacque anche David, secondo re di Giuda e Israele. Maria, Madre di Gesù, e Giuseppe, suo padre putativo, erano in viaggio da Nazaret a Betlemme, per un censimento, quando Maria fu colta dalle doglie. Poiché erano giunti in città la sera tardi e non erano riusciti a trovare posto in un albergo, i due erano stati costretti a cercare rifugio dal freddo in una stalla, o, secondo altre versioni della storia, in una grotta, dove un placido bue e l’asino su cui viaggiavano avevano scaldato il piccolo appena nato con il loro respiro. Così viene rappresentata da duemila anni la natività: una grotta, un uomo, una donna, un piccolo bambino deposto in una mangiatoia, con solo un bue e un asino a scaldarlo nella sua prima, gelida notte nel mondo.
Non è questa la sede per esaminare la profondità di questa immagine, il significato teologico di ogni singolo elemento di questo quadro, raffigurato innumerevoli volte da artisti più o meno rinomati, riproposto ogni anno, in ogni casa, dal Presepe, entrato nella tradizione di ogni famiglia cristiana. Quello che vogliamo indagare qui è come viene raccontata la storia della natività nei Vangeli, e come essa sia giunta fino a noi, nella versione che tutti conosciamo.
Vogliamo anche fare una breve carrellata sulle rappresentazioni della natività nella storia dell’arte, su come essa si sia evoluta, pur mantenendo tutta la forza della tradizione. Infine, vogliamo proporvi alcuni esempi di raffigurazioni della natività disponibili nel nostro store on line, per celebrare il vostro Natale con un Presepe che sappia portare nella vostra casa tutto lo spirito della festa, o solo per ricordare, ogni giorno dell’anno, il miracolo della nascita di Nostro Signore.
La natività nel Vangelo secondo Matteo
Dei quattro vangeli cosiddetti canonici, ovvero quelli entrati a far parte del canone della Bibbia come libri considerati “ispirati” da Dio e accettati dalle Chiese cristiane, solo due parlano della nascita e dell’infanzia di Gesù: il Vangelo secondo Matteo e il Vangelo secondo Luca. Gli altri due vangeli, quello di Marco e quello di Giovanni, cominciano a raccontare la vita di Gesù quando Egli è già uomo e ha iniziato il suo ministero pubblico.
In particolare il Vangelo secondo Matteo comincia elencando la genealogia di Gesù. Passa poi a prendere in esame il concepimento di Maria Vergine per opera dello Spirito Santo, e quindi parla dell’apparizione di un angelo a Giuseppe, che, credendo di essere stato tradito dalla giovane sposa, intendeva ripudiarla. Viene dissuaso a farlo dal messaggero celeste, che lo informa anche dell’origine divina del piccolo.
Quando Maria partorisce il bambino, Giuseppe se ne prende cura e gli dà nome Gesù. Matteo descrive anche il viaggio dei Magi, giunti per adorare il piccolo, guidati da una stella splendente. Lo stesso angelo apparso a Giuseppe avvertirà i Magi di guardarsi da Re Erode che, temendo di veder usurpato il proprio trono da questo re dei giudei annunciato da una stella, fa uccidere tutti i bambini di Betlemme sotto i due anni.
Giuseppe porta in salvo la famiglia in Egitto, per proteggerli dall’ira di Erode. Successivamente un altro angelo gli dirà di andare a Nazaret, in Galilea, dove poi Gesù crescerà e inizierà la sua missione.
La natività nel Vangelo secondo Luca
Luca invece colloca la genealogia di Gesù più avanti, quando inizia il suo ministero pubblico. Comincia il suo Vangelo raccontando l’episodio dell’Annunciazione del Signore: l’angelo Gabriele appare a Maria e le comunica che per opera dello Spirito Santo lei concepirà un figlio, che verrà chiamato Gesù. Per vincere l’incredulità della fanciulla, l’angelo le mostra come anche la sua parente Elisabetta, già vecchia e sterile, per volontà di Dio è incinta e partorirà Giovanni Battista.
Il Vangelo di Luca è molto importante perché ci mostra la scelta consapevole di Maria di diventare la madre del Salvatore. Dio non la obbliga, ma lei accetta, dichiarandosi serva del Signore. Poi si reca in visita da Elisabetta (Visitazione) a Gerusalemme.
Luca racconta la nascita di Giovanni Battista e poi del viaggio da Nazaret a Betlemme, dove Giuseppe, discendente di re Davide, si reca con la moglie incinta per adempiere al censimento indetto da Cesare Augusto. Giunta a Betlemme Maria viene colta dalle doglie e dà alla luce il piccolo Gesù.
A differenza del Vangelo di Matteo, quello di Luca si sofferma anche sull’adorazione dei pastori, che, avvertiti da un angelo, vanno a vedere il bambino appena nato, deposto in una mangiatoia, e gli portano doni. Otto giorni dopo la nascita di Gesù egli viene condotto al tempio per essere circonciso, e qui viene riconosciuto come messia da Simeone e dalla profetessa Anna. Successivamente la Sacra Famiglia fa ritorno a Nazaret.
Anche nei cosiddetti Vangeli apocrifi si parla della nascita di Gesù, ma il valore storico di questi testi e la loro impronta fiabesca non li rende attendibili.
La natività nella storia dell’arte
La Natività di Gesù è stata da sempre oggetto di interesse e ispirazione per gli artisti. Infatti si tratta di un episodio così ricco di significati e simboli da rappresentare un’autentica sfida per pittori e scultori di ogni epoca.
Per questo la storia dell’arte occidentale offre innumerevoli esempi di capolavori immortali che rappresentano la nascita di Gesù. Pensiamo alla Natività di Giotto, fulgido esempio di arte medievale, nella Cappella degli Scrovegni di Padova, con il paesaggio scarno e roccioso, l’armonia data dai colori del cielo e del mantello della Madonna.
O la Natività di Piero della Francesca, dall’influenza fiamminga, dove il colore della veste di Maria emerge in modo brillante sui colori spenti del paesaggio e degli altri personaggi.
Di grande pregio anche la Natività mistica di Sandro Botticelli, datata 1501, forse l’ultimo capolavoro dell’artista. Rispetto alle opere precedenti dell’artista questo quadro mostra una prospettiva sconvolta, figure rigide, innaturali e sproporzionate, colori violenti e linee nervose. Il quadro rispecchia la profonda crisi religiosa e personale dell’artista, ma anche del suo tempo e della sua città, Firenze, ed è percorsa da una forte valenza simbolica e visionaria.
Anche Michelangelo Merisi da Caravaggio rappresentò a suo modo la Natività, offrendo alcune interpretazioni mirabili e assai discusse dai suoi contemporanei. Pochi artisti come lui hanno saputo rendere in modo realistico e profondo l’amore materno di Maria, donna umile, stremata dal parto e abbandonata a terra, circondata da poveri pastori, in un contesto quasi di degrado, e tuttavia capace di esprimere un amore e un calore impossibili da replicare.
Le natività del catalogo Holyart
Oltre alla vasta gamma di Presepi di ogni foggia e materiale, adatti a tutte le case e le situazioni, Holyart offre moltissime raffigurazioni della natività di Gesù. Si tratta di rappresentazioni realizzate in legno, pietra, cotone, porcellana, che raffigurano solo la Sacra Famiglia: Gesù, Giuseppe e Maria.
Questo per distinguere la Natività dal Presepe, che invece, di solito, mostra molti altri personaggi della tradizione. Nel nostro store on line troverete natività di ogni dimensione e materiale, che potranno essere un complemento d’arredo ideale per la vostra casa, non solo a Natale, ma per tutto l’anno.
Inoltre ci sono moltissime natività che possono essere inserite in un Presepe più grande, da quelle più classiche, come quelle Fontanini, Landi o Moranduzzo, a quelle più particolari e moderne, come quelle realizzate dagli artigiani della Valgardena o fatte e dipinte a mano dalle suore di San Bruno del Monastero di Bethleem.