La Madonna del Latte è un’iconografia antica e potente che racchiude tutta la tenerezza della maternità e la grandezza di Maria Vergine
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L’iconografia cristiana della Madonna del Latte ha origini antichissime. Secondo gli studiosi era già diffusa in Egitto nel VI secolo d.C., come adattamento cristiano di più antiche raffigurazioni della dea Iside che allattava suo figlio, il dio Horus. Come spesso è accaduto, le immagini pagane si sono mescolate con quelle cristiane, dando origine a qualcosa di nuovo. In questo caso una raffigurazione della maternità, ma anche un simbolismo più profondo, che nel corso dei secoli è stato elaborato e adattato a diversi significati.
La Madonna del Latte che porge il seno a Gesù Bambino, o che lo allatta teneramente, esprime da un lato la tenerezza e l’intimità di una mamma che si prende cura del proprio figlio, ma vista la particolare natura di questa madre e di questo Bambino, ad essa si sovrappone anche il ruolo di Maria come Madre di Dio.
Successivamente la raffigurazione della Madonna intenta a offrire il proprio latte dal seno scoperto è stata utilizzata anche in altri contesti, nei quali a beneficiare di questo gesto erano santi o prelati. In questo caso il significato dell’immagine è da ricercarsi nella volontà di sottolineare la benevolenza della Vergine nei confronti del personaggio in questione.
Ancora, il latte offerto da Maria diviene una benedizione e un sollievo per le anime del Purgatorio.
Nel Medioevo l’immagine della Madonna lactans venne utilizzata anche per il significato simbolico della trasmissione della sapienza dalla Chiesa al popolo.
In ogni caso l’iconografia della Vergine Maria che offre il latte assume un significato simbolico e spirituale, comunicando messaggi di devozione, maternità divina e intercessione.
Il culto della Madonna del Latte si estese in tutta Europa, soprattutto nei centri rurali, dove la figura della Vergine aveva un forte impatto spirituale ed emotivo sulla gente e dove l’elemento del latte assunse una valenza simbolico-taumaturgica. Nell’Europa occidentale iniziarono ad apparire nelle chiese ampolle contenenti il Sacro Latte, capace di grandi miracoli, primo fra tutti far tornare il latte alle puerpere. La venerazione della Vergine continuò ad accrescersi e il culto della Madonna del Latte seguitò a rafforzarsi, tra rappresentazione iconografica e venerazione popolare.
La maternità nell’arte
Come già accennato, le prime rappresentazioni della Madonna del Latte apparvero nell’Egitto cristianizzato, dunque nell’ambito della chiesa copta. Si trattava di varianti dell’iconografia della Madonna con Bambino. L’arte bizantina assorbì queste raffigurazioni, definendo la Madonna Galaktotrophousa, uno dei titoli mariani usato nella catalogazione delle icone. Quando dall’Oriente la Galaktotrophousa passò in Occidente, tuttavia, pur essendo un’immagine molto venerata non incontrò il favore stilistico ed estetico degli artisti europei. Man mano che le rappresentazioni della Madonna del Latte si diffondevano e diventavano popolari, a partire dal 1300 l’iconografa si trasformò in modo sempre più incisivo, passando dalle forme stilizzate tipiche delle icone a immagini sempre più realistiche, perdendo la visione frontale per pose più dinamiche e varie, sia per la Vergine, sia per il Bambino.
Questo cambiamento va ricercato anche in cause sociali. Nel XII secolo era stato istituito il Sacramento del matrimonio, che definiva il ruolo della donna come sposa e madre, subordinata al marito, ma impegnata nell’educazione dei figli e nella gestione della casa. In un certo senso questo riabilitò la figura della donna, fino ad allora associata a Eva e al Peccato originale, e il culto mariano ottenne una grande implementazione, proprio grazie al simbolismo della Madre e del Bambino espresso in modo così potente, diretto e capace di smuovere l’interiorità e l’emotività di chiunque lo contemplasse. Per questo occorreva che Maria perdesse la sua algidità e ieraticità inaccessibile, per diventare più umana, più vera, più vicina a tutte le donne e le madri che potevano riconoscersi in lei e prenderla a modello. Infatti fu proprio tra le donne che si diffuse maggiormente la devozione alla Madonna del Latte, soprattutto tra le madri e le partorienti, che si rivolgevano alla Vergine per avere il latte per nutrire i loro bambini e la forza per proteggerli.
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Con l’inizio del Concilio di Trento nel 1543, la Chiesa dovette rivedere la propria posizione riguardo alle rappresentazioni iconografiche, limitando quelle che potevano tradire anche solo marginalmente una natura sensuale o distrarre i fedeli dalla preghiera. Molte raffigurazioni della Madonna del Latte vennero ritoccate per ovviare a questo problema e cambiarono perfino nome, ma la venerazione popolare non venne meno, così come la dimensione intima a materna di queste immagini della Madonna con Gesù Bambino.
Maria non è stata la sola a essere rappresentata in questo modo. Nell’arte occidentale antica ci sono state sante portatrici di latte, galattofore, cioè portatrici di latte, alle quali si rivolgevano le giovani madri e le donne in gravidanza. Sant’Agata, Santa Brigida, Santa Romana sono solo alcuni esempi.
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Madonne del latte: alcuni dipinti
Grandi artisti hanno cercato di immortalare la tenerezza di Maria madre che allatta il Bambino, gesto che amalgama amore terreno e spiritualità.
Famosissima l’icona bizantina della Virgo lactans proveniente da Montevergine, che viene esposta nella Basilica di San Pietro durante le celebrazioni di fine anno e del 1° gennaio.
La facciata della basilica di Santa Maria in Trastevere è ornata da un mosaico risalente al XIII secolo che raffigura la Madonna in trono mentre allatta il Bambino.
Intorno al 1320 Ambrogio Lorenzetti ha rivoluzionato l’iconografia della Madonna del latte abbandonando le linee austere e le Madonne ieratiche delle icone e rappresentando Maria Vergine che guarda dolcemente il figlio, e il Bambino, che succhia il latte in modo naturale.
Leonardo Da Vinci riprese lo stesso soggetto nella sua Madonna Litta, raffigurando la Madonna e il Bambino nella stessa posizione di Ambrogio Lorenzetti.
A Greccio un affresco del 1409 attribuito al Maestro di Narni unisce il tema della Madonna del Latte con il Presepe, situando la scena nella Notte Santa e inserendo il personaggio di San Giuseppe.
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Preghiera alla Madonna del Latte
Durante la messa di Capodanno 2024 Papa Francesco ha richiamato i fedeli alla necessità di accogliere il dono della donna, di rispettare, custodire e valorizzare ogni donna, in quanto “chi ferisce una sola donna profana Dio, nato da donna”. Con queste parole il Santo Padre ha voluto ricordare il primato di Maria, madre di Gesù uomo e Dio. In un’epoca di guerra e violenza è a lei che bisogna guardare, come icona della pace, e con lei a tutte le donne: “Abbiamo bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace, per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono”.
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Del resto il Pontefice aveva già sottolineato in diverse occasioni non solo l’importanza delle donne e delle madri, ma anche la naturalezza dell’allattamento, che è santo e legittimo, ristabilendo il legame sacro della maternità e la figura della Madonna del Latte. Non vi è nulla di più semplice e potente di una madre che tiene in braccio e allatta il suo bambino, nella visione di Papa Francesco sulla sacralità e la bellezza della vita quotidiana, nella quale il mistero divino è legato alla realtà tangibile e umana della maternità.
Ecco la preghiera da rivolgere alla Madonna del Latte:
Veglia, o Regina d’amore e di dolore,
Benedici, o Maria, tutte le mamme,
Fortifica,o Maria, tutte le mamme,
Santifica, o Maria, tutte le mamme.
Veglia sulle madri addolorate.
Benedici le loro gioie e i loro dolori.
Fortificale nella loro insostituibile missione.
Santificale donando loro il Frutto del tuo seno.
Ti preghiamo, o Signore:
Per tutte le mamme che consumano la loro vita,
giorno dopo giorno, a servizio dei figli,
e serenamente affrontano il “terribile quotidiano”,
perchè trovino in Te
il sostegno e la forza di continuare
anche nei momenti di stanchezza e di sfiducia
Ti preghiamo, o Signore.
Per tutte le mamme che piangono
gli errori e le cadute dei figli,
e soffrono di sentirli lontani,
perchè nella fede riscoprano il motivo vero
della loro dedizione completa,
anche nell’ora dell’abbandono,
Ti preghiamo, o Signore.
Per tutti i genitori che,
distratti da molteplici impegni,
rischiano di dimenticare
che non si educa con le parole,
ma con l’esempio e la coerenza,
perché trovino il coraggio di verificare la vita
alla luce dell’esempio di Maria,
Ti preghiamo, o Signore.
Amen