Il Botafumeiro: l’incensiere più grande del mondo

Il Botafumeiro: l’incensiere più grande del mondo

Il Botafumeiro. Un nome buffo, esotico, che evoca in noi suggestioni di un passato lontano, memorie di una storia antica, raccontata al crocevia di molte strade, da innumerevoli uomini che parlano con lingue diverse, ma che dicono, alla fine le stesse cose da centinaia di anni. Ma che cos’è? È l’incensiere più grande del mondo, custodito in uno dei luoghi di culto che ha caratterizzato la storia dell’Occidente cristiano fin dal Medioevo: il Santuario di Santiago de Compostela. Vogliamo scoprire qualcosa di più su questo oggetto, sulla sua storia, e naturalmente sul luogo incredibile in cui è conservato, e dove ancora oggi tanti pellegrini possono ammirarlo oscillare vertiginosamente sulle loro teste.

Il Santuario di Santiago de Compostela è uno dei luoghi di pellegrinaggio più famosi al mondo. Si trova nell’omonima cittadina capoluogo della comunità autonoma di Galizia, in Spagna, una località che, fin dal Medioevo, era considerata uno dei centri della cristianità più importanti. Antiche leggende la identificavano con il luogo in cui le anime dei defunti si raccoglievano per intraprendere il cammino che le avrebbe portate ad attraversare il mare, seguendo la corsa del sole al tramonto. Ma, al di là di queste suggestioni pure affascinanti, Santiago de Campostela deve la sua fama proprio alla sua cattedrale, chiesa madre dell’arcidiocesi di Santiago di Compostela, e uno dei santuari più importanti del mondo. Le ragioni di questa eccellenza? La Cattedrale di Santiago de Compostela custodisce nella sua cripta le spoglie mortali dell’apostolo Giacomo di Zebedeo, detto anche Giacomo il Maggiore, patrono di Spagna, venerato in questo paese come Santiago (da Sancti Jacobi, in spagnolo Sant-Yago). Infatti la Leggenda Aurea racconta che San Giacomo il Maggiore, dopo la morte di Gesù, si spinse nella sua opera di evangelizzazione attraverso la Francia e la Spagna, fino in Galizia. Invece la parola Compostela deriva da Campus Stellae (campo della stella, dalle strane luci simili a stelle viste dall’eremita Pelagio sul monte Liberon, che permisero la scoperta della tomba di San Giacomo) o forse da Campos Tellum (terreno di sepoltura), facendo riferimento appunto al luogo di sepoltura del Santo.

La tomba del santo venne scoperta fin dal IX secolo e i lavori per la costruzione della grandiosa Cattedrale di Santiago di Compostela cominciarono nel 1075. La Cattedrale di Santiago si sviluppò nel tempo, venne arricchita di numerose reliquie, e divenne la tappa finale di uno dei pellegrinaggi di fede più noti e diffusi fin dal Medioevo: il Cammino di Santiago di Compostela.

Il Cammino di Santiago di Compostela

Cammino di Santiago

Si tratta di un tragitto di 800 km da percorrersi in un mese. Il Cammino attraversa Francia e Spagna, anche se esiste un Cammino alternativo detto Cammino portoghese, da conduce da Lisbona a Santiago. Esistevano diverse possibilità per i pellegrini che volevano raggiungere Santiago di Compostela. Tali tragitti erano raccolti nel Codex calixtinus (il Liber Sancti Jacobi) e vengono utilizzati ancora oggi:

La via Francigena era quella scelta da chi giungeva dall’Italia. A un certo punto, attraversato il passo del Moncenisio o del Monginevro, essa si fondeva con la via Tolosana, che univa Arles a Tolosa, e che veniva usata anche dai pellegrini della Germania del sud. C’era poi la via Podense, da Lione e Le Puy-en-Velay, che attraversava i Pirenei all’altezza di Roncisvalle; la via Lemovicense, da Vézelay; la via Turonensis, all’altezza di Tours, dove si riunivano i pellegrini provenienti dall’Inghilterra, dai Paesi Bassi e dalla Germania del nord.

I pellegrini che giungevano dai porti atlantici dell’Europa del Nord potevano scegliere l’antico cammino della Ruta de la Costa, il primo a essere percorso, che partiva dai porti della costa nord della Spagna dove le navi attraccavano.

La traversata dei Pirenei avveniva e avviene tuttora o a Roncisvalle in direzione Estella (Camino francés, ancora oggi il più utilizzato), o a Somport (Camino aragonés). Il Camino aragonés tocca Jaca, Sangüesa, Enériz; il Camino francés Pamplona, Logroño, Burgos e León. I due cammini si congiungono a Puente la Reina, dove sorge il Monumento al Peregrino, su cui è inciso questa frase:”Y desde aquí todos los Caminos a Santiago se hacen uno solo”, Da questo punto tutti i cammini per Santiago diventano uno solo.

Un altro dei punti più significativi del Cammino è La Cruz de Hierro (croce di ferro), che si trova nei Montes de Leon, vicino a Foncebadón, a 250 km da Santiago de Compostela. Nell’antichità vi sorgeva un tempio pagano dedicato a Mercurio, protettore dei viaggi. È un luogo pervaso di grande forza simbolica e vi si consuma un rituale antico e suggestivo: ogni pellegrino, al momento della partenza per il Cammino, sceglie una pietra delle dimensioni adeguate rispetto ai peccati per i quali vuole essere graziato, e la porta fino alla Cruz de Hierro, per aggiungerla al mucchio di pietre ai piedi della croce. Alcuni pellegrini lasciano anche oggetti personali.

Le preghiere dei pellegrini

Sono molte le preghiere dei pellegrini scritte nel corso dei secoli e diventate parte della tradizione del Cammino di Compostela. Ce ne sono per ogni fase del viaggio, dalla partenza, all’arrivo, davanti alla tomba di San Giacomo. Alcune sono state lasciate da pellegrini illustri, come quella recitata da Giovanni Paolo II davanti al sepolcro del Santo nell’agosto del 1989, nell’ambito della visita pastorale a Santiago de Compostela per la Giornata mondiale della gioventù. In particolare, vogliamo citare la preghiera affissa nella chiesetta romanica di S. Maria La Real a O Cebreiro: la preghiera del pellegrino. Ne riportiamo solo la prima strofa:

Quand’anche avessi percorso tutti i sentieri,
superato montagne e valli da est a ovest,
se non ho scoperto la libertà di essere me stesso,
allora non sono ancora arrivato.

Il Botafumeiro

Botafumeiro 2

Veniamo al Botafumeiro, o turibulum magnum, il vero protagonista del nostro articolo. È uno dei simboli più famosi e importanti della Cattedrale, conosciuto in tutto il mondo. Viene utilizzato in occasione di messe solenni e celebrazioni particolari nel corso dell’Anno Santo.

È un incensiere da chiesa, o turibolo (dal latino thuribulum, la cui radice thur significa incenso), come abbiamo già detto, ovvero un grosso contenitore (in questo caso davvero grosso!) nel quale viene bruciato l’incenso in grani. L’incensiere è un elemento comune a molte religioni antiche e moderne. “Gli dèi amano i profumi”, dicevano gli antichi egizi. Per millenni si è creduto che i fumi liberati dall’incenso risultassero particolarmente graditi agli dei, nell’ambito delle celebrazioni religiose. Non solo, l’incenso serviva anche per purificare l’aria, per liberarla dalla negatività spirituale. Gli incensieri sono stati utilizzati in vario modo nelle cerimonie religiose di ogni epoca e cultura, per profumare, sanare, purificare e proteggere. Nell’ambito della liturgia cristiana cattolica, l’incenso viene bruciato per simboleggiare la preghiera e la venerazione verso Dio. Inoltre, è anche un dono, un onore reso a Lui, una sorta di sacrificio riservato a Qualcuno di davvero importante e unico.

Oggi è diffusa l’abitudine di bruciare incensi anche all’interno delle case. Ancora una volta, se da una parte dobbiamo considerare la gradevolezza del profumo dell’incenso, questo gesto nasconde anche un desiderio di purificare l’ambiente non solo dai cattivi odori, ma anche dalle presenze maligne, dalle energie negative. Il fenomeno dei bruciaincensi domestici è molto diffuso, e non sempre è praticato da chi ha una credenza religiosa consolidata.

Ma torniamo al nostro turibulum magnum.

Costruito in ottone e argento, il Botafumeiro è alto 1,60 m e pesa circa 50 Kg, anche se riempito di carbone e incenso supera i 100 Kg. Quando è in uso, viene tenuto sospeso a 20 metri di altezza. Per manovrarlo occorrono otto uomini, i cosiddetti “tiraboleiros”, che, utilizzando un complesso sistema di corde e carrucole, gli imprimono un moto pendolare (columpiar), che lo spinge fin quasi al soffitto della cattedrale, a una velocità di circa 70 km/h. Uno spettacolo magnifico, ipnotico, che rende da sempre ancora più suggestive le cerimonie che si tengono all’interno della Cattedrale di Santiago de Compostela.

In realtà il Botafumeiro ha avuto una sua storia, e il suo utilizzo è mutato nel corso del tempo. In origine, secondo il Codice Callistino, non era propriamente un incensiere utilizzato durante le cerimonie, ma un grande recipiente usato per bruciare l’incenso e coprire l’odore dei pellegrini che, di notte, si affollavano nella cattedrale in cerca di ricovero.

Nel XVI secolo Re Luigi XI di Francia, soprannominato l’universelle aragne, “il ragno universale” fece una donazione alla cattedrale, che permise la costruzione del turibolo nel 1554. All’epoca si trattava di una grossa pignatta d’argento. Un’altra tradizione vuole che sia stato il Re in persona a donare la pignatta alla Cattedrale. In ogni caso, essa venne successivamente rubata dalle truppe napoleoniche.

L’attuale Botafumeiro risale al 1851 ed è stato realizzato in ottone poi ricoperto d’argento.

Il Botafumeiro ha iniziato presto a oscillare sulle teste dei fedeli raccolti nella Cattedrale di Santiago e, nel corso dei secoli, ci sono stati inevitabili incidenti, in occasione dei quali il grande incensiere si è staccato dalle corde, con conseguenze spesso drammatiche. I più famosi sono quelli avvenuti nel 1499, il 25 luglio, alla presenza dell’Infanta Catalina (futura Caterina d’Aragona), quando il turibolo si sganciò dalle corde e volò contro la porta della piazza Praterías sbattendovi violentemente, e nel 1622, quando la corda che lo sosteneva si ruppe e cadde sul pavimento. Anche nel XX secolo un malcapitato pellegrino troppo curioso, che si era avvicinato troppo, si ritrovò con costole e naso fratturati.

Quando viene usato il Botafumeiro?

Fino al 1 gennaio del 2017 esso veniva usato regolarmente alla Messa dedicata ai pellegrini il venerdì sera alle 19.30. Attualmente questa concessione è stata revocata fino a nuovo avviso. In realtà, inviando un’email con un’offerta sostanziosa (almeno 300 euro) all’Ufficio del Pellegrino, si può richiedere l’attivazione del Butafumeiro in occasione della propria visita a Santiago de Compostela.

Per vedere il Botafumeiro in azione occorre recarsi presso la Cattedrale nei giorni dedicati alle celebrazioni più ufficiali:

–      Per la Festa dei Re Magi (6 gennaio);

–      a Pentecoste;

–      il giorno dell’Ascensione di Gesù al cielo (12 maggio);

–      il giorno dell’Anniversario della Battaglia di Clavijo (23 maggio);

–      durante la festa di San Giacomo (25 luglio);

–      il giorno dell’Assunzione di Maria in Cielo (15 agosto);

–      alla festa di Tutti i Santi (1 novembre);

–      per la ricorrenza dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (8 dicembre);

–      in occasione del Santo Natale;

–      per la commemorazione della traslazione delle reliquie del Santo Apostolo (30 dicembre).