L’Abbazia di San Galgano tra storia e leggenda

L’Abbazia di San Galgano tra storia e leggenda

Tra le incantevoli colline senesi sorge un luogo che sembra uscito da una leggenda antica: l’Abbazia di San Galgano, che custodisce la famosa Spada nella Roccia

È impossibile sentir parlare dell’Abbazia di San Galgano, poco lontano da Siena, senza rievocare immediatamente la leggenda della Spada nella Roccia, e con essa le vicende legate a Re Artù e ai cavalieri della Tavola rotonda. In realtà le similitudini tra la mitica Excalibur e San Galgano si limitano al fatto che, anche in questo caso, c’è una spada conficcata nella roccia. Ancora oggi è possibile vederla, custodita nell’eremo di San Galgano a Montesiepi, nel comune di Chiusdino, poco lontano dall’Abbazia dedicata al Santo. E anche qui c’è un cavaliere, che molto tempo fa decise di rinunciare a una vita di avventure ed imprese eroiche, e vivere come un eremita. Quest’uomo era proprio San Galgano, al secolo Galgano Guidotti, un cavaliere nato a Chiusdino nel 1148, che a un certo punto della propria vita decise di abbandonare una vita mondana e dissoluta, di rinunciare ad azioni guerresche e coraggiose per ritirarsi a vivere come un eremita e dedicarsi alla preghiera e alla penitenza. Come gesto simbolico di rinuncia alla violenza, conficcò la sua spada in una roccia, dove rimane tuttora. Questo straordinario reperto, noto come la Spada di San Galgano, è spesso paragonato alla leggendaria Excalibur di Re Artù, e alimenta ancora oggi il fascino e il mistero di questo luogo.

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Ci sono insomma tutti gli ingredienti per una storia affascinante, che, insieme al paesaggio incantevole delle colline senesi, rende l’Abbazia di San Galgano uno dei luoghi più suggestivi della Toscana, mèta di visite tutto l’anno, immortalata in innumerevoli foto, perfino usata come set cinematografico per film famosi. Perché a rendere ancora più unico e speciale questo luogo avvolto da un’aura di mistero e leggenda, c’è che la grande Abbazia sconsacrata, affascinante testimonianza dell’architettura gotica, è priva del tetto, ridotta alle sole mura!mura abbazia di san galgano

San Galgano

Ma esattamente San Galgano dove si trova? Situata nel comune di Chiusdino, a circa 30 chilometri da Siena, l’Abbazia venne eretta dai monaci cistercensi sui resti di una piccola cappella eretta nel luogo della morte di San Galgano, secondo i canoni di localizzazione e planimetria delle abbazie cistercensi stabiliti dalla regola di San Bernardo. Solitamente le abbazie cistercensi erano costruite lungo i fiumi, per sfruttarne il corso, presso i boschi, per utilizzare il legname, e comunque lungo importanti vie di comunicazione, in questo caso la via Maremmana. Consacrata nel 1288, a metà del XIII secolo vantava immense ricchezze e rivestiva un ruolo strategico ed economico fondamentale per l’ordine, in Toscana e non solo. Nel corso dei secoli ha vissuto periodi di grande splendore, alternati a momenti di crisi. Già nel XV secolo è iniziato un lento declino, dovuto a vari fattori, tra cui carestie, epidemie di peste, le scorrerie dei mercenari e la crescente instabilità politica. Trasformata in una fattoria e perfino in una fonderia, nel XVIII secolo, l’Abbazia fu definitivamente abbandonata e cadde in rovina.

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Oggi, priva del tetto e con le mura parzialmente crollate, San Galgano conserva comunque un fascino inalterato, semmai accresciuto, e attira visitatori da tutto il mondo. Il complesso architettonico è formato, oltre che dalle suggestive rovine dell’Abbazia, dall’Eremo di San Galgano, o Rotonda di Montesiepi, caratterizzato da una singolare pianta circolare, che custodisce uno degli elementi più enigmatici legati alla figura del santo: la Spada nella Roccia.

La Spada nella Roccia di San Galgano

spada nella roccia
Non si sa molto di Galgàno Guidotti, protagonista di numerosi racconti che mescolano storia e leggenda. Di certo la sua storia è strettamente legata alla figura dell’Arcangelo Michele. Il Santo nacque presumibilmente nel piccolo castello di Chiusdino, in una famiglia della piccola nobiltà, verso la fine del XII secolo. All’epoca quelle terre erano governate dal vescovo-conte di Volterra, al servizio del quale Galgano militò in gioventù. Sappiamo da fonti certe che sua madre si chiamava Dionigia, mentre è probabile che il cognome Guidotti sia fittizio e gli sia stato attribuito nei secoli successivi. Destinato alla carriera militare, come molti giovani del suo tempo visse una giovinezza sfrenata, all’insegna del disordine e della lussuria, tra eccessi e violenza, finché l’Arcangelo Michele non gli apparve in un sogno, convincendolo a cambiare vita. Nel sogno l’Arcangelo guidava Galgano attraverso un ponte, fino a un prato fiorito e da qui a Monte Siepi, dove, in una cappella rotonda, lo accoglievano Gesù, gli Apostoli e la Vergine Maria. Dopo questa visione, Galgano decise di ritirarsi a Montesiepi, dove il giorno di Natale del 1180, conficcò la propria spada nel terreno per trasformarla in una croce e tagliò il proprio mantello per trasformarlo in un saio. Poi visse in questo luogo come eremita, mangiando erbe selvatiche, dormendo sul terreno, lottando contro il demonio, fino alla morte, avvenuta nel 1181.

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Dopo la sua morte, il suo culto si diffuse rapidamente, anche in virtù dei miracoli a lui attribuiti. Non solo i monaci cistercensi e agostiniani gli erano devoti, ma anche i cavalieri, che riconoscevano in lui un proprio simile, in virtù del suo passato. Del resto anche San Michele Arcangelo, con la sua spada e armatura, era oggetto di devozione nel Medioevo da parte di guerrieri e soldati.

Ancora oggi, entrando nell’affascinante Rotonda di Montesiepi, è possibile vedere l’elsa di un’antica spada emergere da un masso. Sebbene, dopo diversi atti vandalici, la spada sia stata posta sotto una teca di polimetilmetacrilato, rimane una visione di grande fascino e suggestione.

L’eremo di Montesiepi e l’Abbazia di San Galgano

L’Eremo di Montesiepi, dove Galgano Guidotti decise di dire addio alla propria gioventù dissoluta e ritirarsi per vivere una vita eremitica, è oggi meta di un costante pellegrinaggio di devoti e soprattutto di turisti. La struttura circolare dell’eremo è unica nel suo genere, e al suo interno ospita la famosa Spada nella Roccia, che secondo la leggenda, San Galgano infisse nel terreno come simbolo di rinuncia alla violenza e alla vita mondana. A breve distanza dall’eremo si trova la chiesa di San Galgano, uno dei più suggestivi esempi di architettura gotica cistercense in Italia. L’Eremo di Montesiepi e la chiesa sconsacrata di San Galgano rappresentano un connubio unico di storia, leggenda e spiritualità e la figura di San Galgano, con la sua straordinaria storia di conversione e la leggendaria Spada nella Roccia, continua ad affascinare e ispirare, anche per il suo legame con la leggenda arturiana.

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