5 Buoni Propositi per l’anno nuovo

5 Buoni Propositi per l’anno nuovo

Il 2018 è cominciato da un po’. Quanti di voi stanno mettendo in pratica i buoni propositi per l’anno nuovo?

È sempre così, ogni anno. Si arriva alla fine di dicembre e, complice il clima delle feste, che ci strappa per qualche giorno dalla nostra quotidianità, ci si ritrova a tirare le somme, a fare bilanci. Di rado siamo soddisfatti dei mesi trascorsi. L’insoddisfazione è una prerogativa degli esseri umani, ma lo è anche la speranza, ed ecco che già si guarda al futuro colmi di buona volontà, ben decisi a superare i propri limiti, a correggere gli errori.

L’imperativo categorico è solo uno: cambiare.

Anno nuovo

Ma è davvero necessario compiere un passo così drastico? Il cambiamento va bene, soprattutto se viene da dentro di noi, se nasce da un autentico desiderio di miglioramento. L’importante è non pretendere troppo da sé stessi. Migliorare la propria vita, e soprattutto l’atteggiamento che vogliamo tenere verso noi stessi e verso gli altri, è un po’come mettersi a dieta: se si pretende troppo, se si vogliono vedere subito i risultati, si rischia di peggiorare le cose.Occorre armarsi di pazienza, di buona volontà, e soprattutto di sincerità verso sé stessi. Se ci prendiamo in giro da soli non abbiamo molto margine di miglioramento. Riacquistare la fiducia verso la propria interiorità, il dialogo personale, quella capacità di rientrare in sé stessi e guardare in faccia tutto ciò che di luminoso, ma anche oscuro, alberga nel nostro intimo, è sicuramente il modo giusto per cominciare. Imparare nuovamente a restare soli con noi stessi, ad ascoltare la voce della nostra anima, i suoi immensi silenzi. Successivamente potremo rivolgere agli altri. Ma per farlo occorre limitare le distrazioni, prenderci il tempo che troppo spesso il mondo moderno, con i suoi ritmi frenetici e il costante bombardamento di informazioni e input mediatici, ci nega. È un preciso dovere che dobbiamo a noi e a chi ci sta intorno.

Vediamo dunque quali potrebbero essere i buoni propositi per il 2018. Ognuno potrà ovviamente personalizzarli, ma ci piace pensare che certe cose valgano un po’per tutti.

Dedicare tempo a sé stessi

Già, sembra la cosa più scontata del mondo, ma non è così. Chi più chi meno, siamo tutti schiavi della nostra quotidianità, di routine ormai così profondamente radicate in noi da renderci difficile, a volte impossibile, concepire che possa esserci qualcosa di differente. E intanto la vita scorre, giorno dopo giorno, e noi, troppo impegnati a rincorrere obiettivi che ormai ci appaiono sfocati, ma che non possiamo fare a meno di inseguire, ci perdiamo tante occasioni, tanti momenti che non torneranno mai più. Una vecchia canzone per bambini parava di una tartaruga, un tempo un animale velocissimo, che correva come un treno senza guardarsi neppure intorno, ma che dopo un incidente scoprì quanto fosse più bello andare piano, quante meravigliose occasioni la vita poteva offrirle, passo dopo passo. È questo che dovremmo fare anche noi: fermarci, prendere un respiro (ricordiamoci di respirare, a volte perfino quello sembra banale!), e poi guardarci intorno a capire cosa potrebbe renderci felici. Basta poco, una piccola felicità ogni giorno, un momento solo nostro per dedicarci a ciò che amiamo, che ci fa sentire realizzati, un hobby, una passione, una lettura, un programma televisivo perfino. E poi coccolarsi un po’, con un cibo che ci stuzzica (magari una bella torta al cioccolato trappisti), un bagno caldo, qualcosa che ci conforti, che ci faccia stare bene. Nasce tutto dall’amore, l’amore che dovremmo portare a noi stessi, che poi si amplifica e si riversa sugli altri, quando stiamo bene. Quindi ne vale sempre e comunque la pena.

Essere grati ogni giorno di quel che si ha

Questo proposito si ricollega in buona parte al precedente. Trovare ogni giorno almeno una cosa per cui essere felici, per cui essere grati. Questo dà un senso alle nostre giornate, alla nostra vita. La gratitudine è quella forza miracolosa che ci dona l’energia in più, voglia di fare, che rende la nostra visione del futuro più ottimistica, la nostra percezione del presente più confortante. Essere grati ed essere felici sono solo due sfumature dello stesso sentimento e, nello stesso tempo, sono uno la conseguenza dell’altro. Dovremmo ogni giorno essere grati per ciò che ci rende felici, ed essere felici di essere grati. È una sciarada infinita, un gatto che si morde la coda, ma lo fa così miagolando festosamente! Perché la gratitudine è una felicità senza motivo, che brucia di sé stessa e di sé stessa vive, rigenerandosi all’infinito.

Non è sempre facile. Spesso la negatività, lo stress, i problemi quotidiani ci impediscono di gioire per cose apparentemente banali, eppure così preziose. Emozionarsi e ringraziare la vita per una canzone, per la dolcezza di un biscotto, per l’immensità del cielo, sembra una cosa da bambini, o da sempliciotti. Non è così. Anzi, è molto più difficile provare gratitudine e felicità ogni giorno, piuttosto che adagiarsi nel vittimismo, nella negatività e nelle lamentele. Richiede molta più forza, molto più coraggio.

Come allenare la gratitudine?

Ci sono molti sistemi. C’è chi tiene un diario, sul quale annota ogni giorno, magari prima di andare a dormire, una o più cose per cui è stato grato nel corso della giornata. Non sono necessari eventi particolari. Basta pensare a qualcosa, un dettaglio anche piccolo che, se non ci fosse stato, avrebbe reso il giorno anche peggiore, e il gioco è fatto!

Altri utilizzano i propri sensi. La salute, l’integrità fisica, dovrebbero essere le prime cose per cui essere grati, sebbene la maggior parte delle persone le diano dannatamente per scontate. Dovremmo ricordare ogni giorno quanto siamo fortunati a poter camminare con le nostre gambe, vedere con i nostri occhi, godere della musica, del canto degli uccelli, poter affondare le mani nella pelliccia di un cucciolo, o sentire la consistenza della seta, assaporare il cibo, il vino, una caramella, riempirci il naso dell’odore dell’erba bagnata, della pioggia, del profumo di una rosa. Ci sono persone che non possono farlo. Se non c’è da essere grati per questo!!

C’è chi trova un aiuto a esercitare la gratitudine nella meditazione, creando un mantra personale da ripetere quando le avversità sembrano prendere il sopravvento e gettare ombre Meditazione
oscure sul nostro orizzonte. Una frase, una parola, un ritornello, qualcosa di personale, che ripetuto ancora e ancora allontani la nostra mente dalla negatività e ci faccia ricordare quanto siamo fortunati.

Ricordiamo infine che è proprio nei momenti più bui, nelle giornate più pesanti, che la gratitudine ci viene in aiuto. Magari le cose sono andate male perché, altrimenti, avrebbero potuto andare peggio! Cercare un po’di bene anche nel male, inventare un ‘e se’ alternativo, che ci renda tutto sommato felici che le cose siano andate come sono andate. Una specie di gioco delle possibilità, dal quale emergere sempre e comunque come vincitori.

Un esercizio per la mente, per il cuore, per il sorriso.

Circondarsi di positività

Anche questo sembra scontato, ma non lo è. La vita di ogni giorno ci costringe ad affrontare situazioni e anche persone cariche di negatività, e questa negatività, inevitabilmente, ci si attacca addosso, come una zavorra, trascinandoci con sé in un abisso dal quale diventa poi sempre più difficile riemergere.

Come evitare che ciò avvenga? Remare contro, sempre e comunque! Inseguire situazioni positive, frequentare persone positive, e tagliare un po’di rami secchi, scansare chi cerca di avvelenare la nostra felicità col suo pessimismo, con la sua energia oscura, di prosciugarci di ogni luce.

Di più, cercare di essere noi per primi positivi, per contagiare gli altri e cercare di vanificare con la nostra energia ‘buona’ quella ‘cattiva’ di chi ci sta intorno. Come si fa? Non è facile… Ma ci si può lavorare. Evitiamo di indugiare in pensieri e immagini che ci urtano, di leggere notizie negative e magari neppure vere, che servono solo a rovinarci la giornata. Inseguire nuove idee, nuovi input, che facciano nascere in noi il desiderio di cambiare, di tentare nuove vie, ogni giorno, di coltivare nuovi motivi per essere felici.

È come la polvere di fata di Peter Pan, senza un pensiero felice non basta per volare!

Alimentarsi bene fisicamente, ma soprattutto mentalmente

Mens sana in corpore sano, dicevano gli antichi. Un fisico in forma, sano, aiuta a mantenere anche la mente sana. Ma non dovremmo mai dimenticare di allenare anche la mente, con un tipo di ginnastica particolare, ma molto, molto efficacie. Leggere è sicuramente il miglior fitness che possiamo offrire alla nostra mente. Eppure nel nostro paese è così poco praticato. Ma come è possibile? Eppure è una così buona abitudine, senza controindicazioni e che offre indubbi vantaggi!

Intanto rende più intelligenti, che non guasta mai. Si imparano nuovi vocaboli, la mente si amplia a nuovi concetti, la capacità di ragionamento si allena, come per una corsa ad ostacoli. Siamo come spugne, sempre pronti ad assorbire nuove conoscenze, ad allargare i nostri orizzonti, e cosa può aiutarci a farlo meglio dei libri religiosi dove potrete trovare parabole che aiutano tutti noi a riflettere sulla bellezza della vita?

Poi leggere rende più creativi, e anche questo aiuta, nel lavoro, nelle passioni, nella vita. Grazie al talento e alla capacità visionaria degli scrittori, anche noi impariamo a sviluppare le nostre doti creative, e proviamo il desiderio di dare vita a qualcosa, di dare una forma al nostro mondo interiore. Magari non tramite la scrittura, ma nel modo che ci è più congeniale.

Infine, ma forse è quello che dovrebbe spronarci più di tutto il resto, leggere, anche poco, aiuta a combattere lo stress. Mica male, no? Una bella sfida per il nuovo anno potrebbe essere quella di leggere di più.

Impariamo ad approfittare dei tempi ‘morti’ (viaggi in autobus, treno, metropolitana, file, sale d’attesa…) per leggere. È scomodo portarsi sempre dietro un libro? Bene, ci sono i lettori di e-book per questo, leggeri, comodi, maneggevoli, occupano pochissimo spazio. Dopo un po’ non vi faranno rimpiangere il profumo della carta, e comunque, a mali estremi… Soprattutto, per ritagliarsi il tempo per leggere è il caso di fare un po’di ‘dieta mediatica’, spegnere la TV, staccare gli occhi e il pensiero dai social, dalle e-mail, togliere le dita dallo smartphone e dalla tastiera del computer e tornare a usarle per girare le pagine (cartacee o elettroniche che siano), alla scoperta di nuovi mondi. Perché è questo che fa la lettura.

Dedicare del tempo ai propri cari

Un altro proposito per l’anno nuovo che merita non finire cestinato il 31 di gennaio è quello di dedicare un po’ di tempo in più alle persone che amiamo. Anche seDimostrare amore gli impegni sono pressanti e si fa fatica a stare dietro a tutto, dovremmo pensare che chi ci sta accanto non è scontato, come non lo è il tempo che ci è dato di stare insieme. A volte siamo così presi dai nostri pensieri, dalle nostre preoccupazioni, o solo dalla noia, e dimentichiamo che anche chi è vicino a noi, magari seduto a tavola, o sul divano, ha una sua vita, con pensieri, angosce, sogni che vorrebbe poter confrontare con i nostri. Non dovremmo vergognarci di dire ‘ti voglio bene’, ‘ti amo’, ‘tengo a te’, magari guardando negli occhi la persona, facendole capire che, in quel momento almeno, siamo lì solo per lei. Anche in questo caso l’avvento degli smartphone ha rappresentato un duro colpo alla genuina interazione sociale, perfino nell’ambito della famiglia, o tra gli amici. Perdiamo così tanto tempo a giocherellare con il nostro telefono da non renderci conto che chi ci sta davanti potrebbe andarsene da un momento all’altro, o semplicemente smettere di provare interesse per noi, come noi dimostriamo di non averne per lui. Ancora una volta, l’amore è la chiave di tutto, l’unico vero buon proposito che vale la pena rispettare.