Santi Guaritori a cui rivolgersi contro le malattie

Santi Guaritori a cui rivolgersi contro le malattie

Da sempre l’uomo invoca Dio per avere aiuto e conforto in caso di malattie gravi. Ma ci sono dei santi patroni chiamati anche santi guaritori di particolari patologie. Scopriamo chi sono.

Abbiamo già dedicato un precedente articolo ai santi patroni a cui da sempre i fedeli si sono rivolti per ottenere la grazia o una qualche protezione in caso di malattie più o meno gravi. Non solo conforto per l’anima, dunque, ma anche fisico.

In particolare ci eravamo soffermati su San Biagio di Sebaste, medico e patrono degli otorinolaringoiatri, da invocare in caso di problemi alla gola.

Ma avevamo anche fatto una rapida carrellata sui cosiddetti Santi Ausiliatori, un gruppo di quattordici Santi ai quali erano associati i rimedi di una serie di malattie e problemi di salute vari, dal mal di testa alla febbre, dall’epilessia alla peste, dal mal di denti alla lebbra.

Pensiamo anche ad altri santi non inclusi in questo elenco, come Santa Lucia, protettrice della vista: durante il martirio le vennero cavati gli occhi, e per questo viene spesso raffigurata con un piattino in mano e i suoi occhi posati sopra di esso.

Il suo nome significa Luce, e non è certo un caso.

Ma ci sono anche altri santi patroni – guaritori a cui rivolgersi contro le malattie.

Eccoli qui elencati.

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Santa Rita

Pensiamo a Santa Rita, la santa dei casi impossibili e disperati.

Viene invocata nelle situazioni di pericolo, in particolare quelle legate ad epidemie, perché si racconta che curò molti uomini e donne affetti da malattie terribili. Anche dopo la sua morte le vennero attribuite guarigioni miracolose. Anche per questo è soprannominata santa degli impossibili, perché dopo la morte come in vita rimase al fianco dei più bisognosi, che a lei continuano a rivolgersi quando ogni altra speranza cade.

San Pellegrino

Tra i santi patroni, Pellegrino Laziosi, o Pellegrino da Forlì (Forlì, 1265 – 1º maggio 1345), è considerato il protettore contro le malattie croniche e il cancro. In gioventù era stato un fiero anticlericale appartenente a una potente famiglia ghibellina. Quando nel 1284 Papa Martino IV mandò in Romagna Filippo Benizi, il Superiore generale dell’Ordine dei Servi di Maria, perché gli facesse da tramite presso gli abitanti della zona, Pellegrino, che allora aveva vent’anni, lo aggredì verbalmente e non solo. Ma il sant’uomo reagì porgendogli l’altra guancia, e questo spinse il giovane alla conversione. Pellegrino aderì all’ordine dei Serviti e lasciò i piaceri mondani per abbracciare una vita austera fatta di isolamento e preghiera.

Gravemente malato venne graziato dopo una notte di preghiera e già da vivo veniva considerato il protettore contro le malattie più gravi. Dichiarato beato da Paolo V nel 1609, venne canonizzato Benedetto XIII nel 1726. Oggi è considerato protettore degli ammalati di tumore, degli ammalati di AIDS e di tutte le altre malattie più gravi.

Cosma e Damiano

I Santi fratelli Cosma e Damiano, martiri e medici, sono pregati e invocati per guarire ogni sorta di malattia.

Questi due Santi erano fratelli gemelli e cristiani. Nati in Arabia, si dedicarono alla cura dei malati dopo aver studiato l’arte medica in Siria. Ma erano medici speciali, essi praticavano la professione di medici senza chiedere alcun compenso. Spinti da un’ispirazione superiore infatti non si facevano pagare. Ma questa attenzione ai malati era anche uno strumento efficacissimo di apostolato. «Missione» che costò la vita ai due fratelli, che vennero martirizzati.  Durante il regno dell’imperatore Diocleziano, forse nel 303, il governatore romano li fece decapitare. Successe a Ciro, città vicina ad Antiochia di Siria dove i martiri vengono sepolti. Un’altra narrazione attesta invece che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro. Il culto di Cosma e Damiano è attestato con certezza fin dal V secolo.

San Raffaele

Sebbene elencato tra i santi e beati, San Raffaele è prima di tutto un angelo, anzi, uno degli angeli perennemente accettati alla presenza di Dio e destinati a cantarne le lodi per l’eternità. Il suo stesso nome tradisce la sua natura di santo patrono contro le malattie. Infatti significa “È Dio colui che guarisce” o anche “Dio guarisce”. Raffigurato spesso con un vaso di medicamenti, è il patrono delle giovani coppie, dei fidanzati, degli sposi, ma anche dei non vedenti, di chi soffre per malattie mentali, dei farmacisti e degli oculisti.

Considerato l’angelo della divina guarigione, è citato da dall’evangelista Giovanni nell’episodio in cui Gesù si trova presso la piscina di Betzaetà: “Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo ad entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.”(Giovanni 5,4).

Sant’Agata

Sant’Agata, patrona di Catania, visse nel III secolo. Oltre a essere nel numero dei santi patroni, è anche una delle sette vergini e martiri ricordate nel canone della Messa. Il proconsole Quinziano, incaricato di costringere i cristiani di Catania ad abiurare la propria fede, si invaghì di lei, che apparteneva a una nobile famiglia cristiana. Davanti al suo rifiuto la consegnò a una cortigiana sacerdotessa di Venere e alle sue figlie, perché la corrompessero, ma Agata resistette tanto alle minacce quanto alle blandizie. Riconsegnata a Quinziano venne chiusa in carcere, dove subì torture indicibili, tra cui lo strappo dei seni con le tenaglie. Prigioniera, ricevette la visita di San Pietro e di un angelo, che curarono le sue ferite, ma alla fine venne sottoposta al supplizio dei carboni ardenti e morì.

Il suo culto si diffuse enormemente fin dall’antichità. A causa del suo martirio, è considerata tra le altre cose patrona delle donne affette da patologie al seno e delle balie.

San Giacomo Maggiore

Invocato contro l’artrite e i reumatismi, San Giacomo era uno dei dodici apostoli. Era il fratello dell’apostolo Giovanni e con lui venne reclutato da Gesù mentre era sulla riva di un lago. Insieme al fratello e a Pietro assistette alla Trasfigurazione di Gesù. Fu il primo apostolo a conoscere il martirio per volontà di Erode Agrippa I.

Le sue spoglie furono portate fino alle coste della Galizia in un luogo in seguito denominato campus stellae, “campo della stella”. Si tratta di Santiago de Compostela, dal Medioevo a oggi una delle tre principali mete di pellegrinaggi della Cristianità.

San Rocco di Montpellier

San Rocco di Montpellier, pellegrino e taumaturgo francese, è stato il santo più invocato in epoca medievale in occasione delle epidemie di peste, che per secoli flagellarono l’Europa. Tuttora è il santo patrono dei contagiati, degli appestati, degli ammalati, ma anche degli emarginati, dei viandanti, così come degli operatori sanitari e dei farmacisti. Francese di origine, durante la peste che colpì l’Italia negli anni 1367 e 1368, San Rocco non smise mai di prestare soccorso ai malati, dimostrando una propensione alla carità inesauribile. Si dice che possedesse il tocco taumaturgico e la capacità di guarire gli ammorbati benedicendoli col segno della Croce. Quando il morbo iniziò a ritirarsi dalle città, lui si dedicò a curare perfino gli animali colpiti dalla peste che vivevano nei boschi. Tornato in patria e scambiato per una spia venne imprigionato dai suoi stessi parenti, e si lasciò morire in carcere.

Poiché oggi la peste non è più diffusa, il patronato di San Rocco si è allargato ad altre malattie, come la lebbra, il colera, l’AIDS, e in generale tutte le malattie contagiose.

San Sebastiano

San Sebastiano, alto ufficiale dell’esercito imperiale, conobbe il martirio per mano dei suoi stessi soldati e commilitoni, che prima lo trafissero con frecce e lance, per ordine di Diocleziano, poi, dopo che fu miracolosamente guarito dalle ferite, lo flagellarono a morte. Da sempre caro alle Confraternite di Misericordia, deve il suo culto alla fama di soccorritore dei sofferenti, e per questo divenne uno dei santi più invocati contro peste ed epidemie in genere.

Il suo legame con la peste deriva probabilmente dal fatto che le ferite inferte dalle punte delle frecce sono simili alle piaghe causate dalla peste stessa.

Santa Rosalia de’ Sinibaldi

Un’altra santa molto invocata durante la peste e tuttora cara ai fedeli in tempo di epidemie è Santa Rosalia de’ Sinibaldi, vissuta a Palermo nel XII secolo. Vergine eremita, visse in isolamento buona parte della sua breve vita. Si racconta che salvò la città dalla peste che la colpì nel 1624. Le sue reliquie, ritrovate grazie ad alcune apparizioni miracolose, vennero portate in città e debellarono il morbo. Da allora viene invocata come Protettrice dalla Peste.

San Giovanni Bosco

San Giovanni Bosco ebbe una parte importante nell’epidemia di colera che scoppiò a Torino nel 1854. Quando nessuno voleva assistere i malati e trasportarli al Lazzaretto, Don Bosco riunì i suoi ragazzi e promise loro che, se avessero fatto opera di carità aiutando i più bisognosi, nessuno di loro si sarebbe ammalato.

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Così fecero, assistendo i malati e i moribondi, e quando a novembre l’epidemia si estinse, nessuno di loro era stato contagiato.

San Giuseppe Moscati

Anche San Giuseppe Moscati, soprannominato il medico dei poveri, ebbe un ruolo importante durante l’epidemia di colera che colpì invece Napoli, nel 1911.

Sant’Antonio Abate

Sant’Antonio Abate non è solo protettore degli animali domestici. Sua la capacità taumaturgica di guarire dal “fuoco di Sant’Antonio”, una forma molto grave di herpes, e nei secoli è stato invocato contro la peste come San Sebastiano e San Rocco.

San Cristoforo

Anche San Cristoforo, subì la stessa forma di martirio di San Sebastiano, colpito da frecce che tuttavia rimbalzavano miracolosamente sul suo corpo. È invocato come protettore dalle morti improvvise, e in passato era depositario delle preghiere di chi temeva la peste.

San Michele Arcangelo

San Michele Arcangelo apparve al vescovo di Monte Sant’Angelo, in Puglia, e gli fornì le istruzioni per estirpare il morbo della peste nel 1656. Del resto già nel 590 d.C. la peste stava mietendo innumerevoli vittime a Roma e, in risposta alle preghiere di Papa Gregorio Magno l’arcangelo Michele apparve sopra l’attuale Castel Sant’Angelo e sguainò la spada, annunciando la fine dell’epidemia.

Madonna della Salute

Infine, ricordiamo la Madonna della Salute, che durante la grande epidemia di peste bubbonica che colpì tutto il nord Italia tra il 1630 e il 1631, venne invocata dal governo della Repubblica con una solenne una processione di preghiera che durò tre giorni e tre notti. Nel giro di poche settimane l’epidemia iniziò a placarsi fino a scomparire. Da allora ogni anno i Veneziani ripetono la processione in onore della Madonna della Salute in segno di ringraziamento e la grande e magnifica chiesa a lei dedicata resta a ricordo di quella devozione.

I nuovi santi

La storia dell’umanità è fortunatamente popolata da uomini e donne eccezionali che hanno dedicato la propria esistenza alla cura degli altri. Pensiamo a medici e infermieri, ma anche a missionari, o semplicemente a persone di buon cuore che hanno messo da parte i propri interessi e i propri obiettivi personali per impiegare ogni proprio sforzo solo al bene altrui. Alcuni di loro, come San Francesco, che curava le persone infette, sono stati innalzati agli onori della santità per la propria scelta di vita.

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Un altro nome che vogliamo citare è Madre Teresa, uno dei più grandi esempi di carità del mondo moderno, una donna che davvero ha ridisegnato i confini della dedizione al prossimo, consacrando la propria intera vita all’amore e alla misericordia. Con esempi simili ciascuno di noi può sentirsi motivato a migliorare ogni giorno e a compiere piccoli miracoli quotidiani, soprattutto nei momenti in cui ogni certezza sembra cadere.

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