San Leopoldo Mandic, il confessore dei miracoli, è patrono dei malati di tumore. Scopriamo la sua storia, il santuario di Padova e le preghiere a lui dedicate
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San Leopoldo Mandic, conosciuto anche come Padre Leopoldo, è stato la dimostrazione vivente di come, dove non basta la volontà, la determinazione e lo spirito di adattamento possono fare davvero miracoli. Perché questo piccolo frate Cappuccino, che sognava di partire come missionario in Oriente per riconciliare i cristiani ortodossi con la Chiesa cattolica, pur dovendo rinunciare ai propri progetti seppe reinventarsi e trovare una dimensione preziosa, in seno all’Ordine al monastero, diventando una figura amatissima già in vita. Dopo la sua morte, quella stessa umiltà e volontà di fare bene lo confermarono come un uomo e un sacerdote degno di una devozione che la beatificazione ha solo confermato e diffuso ulteriormente. Venerato in particolare a Padova, dove visse per oltre trent’anni, oggi il suo culto ha il proprio cuore nel Santuario di San Leopoldo Mandic, che custodisce la sua tomba, proprio accanto alla minuscola cella dove egli visse e raccolse le confessioni di migliaia di uomini e donne.
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Celebre in vita per la sua umiltà, la sua disponibilità all’ascolto e i numerosi miracoli attribuiti alla sua intercessione, San Leopoldo Mandic è oggi ricordato come protettore dei malati di tumore. Tantissimi fedeli si affidano a lui con la novena a San Leopoldo e la preghiera a San Leopoldo recitata nei momenti di difficoltà e sofferenza.
Chi era San Leopoldo di Mandic
Abbiamo definito San Leopoldo un ‘piccolo frate’. E piccolo lo era davvero, col suo metro e trentacinque di altezza, che non gli impediva di far valere le proprie ragioni, anche con veemenza, quando qualcosa gli stava a cuore. San Leopoldo aveva un temperamento vivace e, secondo alcune biografie, dovette lavorare sulla propria indole per sviluppare la pazienza e la mitezza che poi lo caratterizzarono.
Si dice che abbia fatto della confessione il suo campo di battaglia spirituale, trasformando qualsiasi tendenza all’irascibilità in un’infinita misericordia verso i penitenti. Questo aspetto del suo carattere – il continuo lavoro su se stesso per superare le proprie inclinazioni naturali – è considerato parte della sua santità. Forse era il suo sangue slavo a infondergli quello spirito guerriero, nonostante il fisico gracile, la salute cagionevole.

Nato il 12 maggio 1866 a Castelnuovo di Cattaro (oggi Herceg Novi in Montenegro) da una famiglia croata, Bogdan Ivan Mandić era il penultimo di sedici figli. Vicino fin da giovanissimo all’ambiente religioso, nutriva affetto e ammirazione per i frati, tanto da entrare nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini ad appena 16 anni. Frequentò poi il seminario cappuccino a Udine e prese i voti come francescano prendendo il nome di Fra Leopoldo.
Come abbiamo accennato, il suo desiderio era quello di partire come missionario nei paesi dell’Est Europa per promuovere l’unità dei cristiani. Tuttavia, i suoi superiori, considerando la sua fragile condizione fisica, gli assegnarono il ruolo di confessore presso il convento dei Cappuccini a Padova. Accettando umilmente questa decisione, Frate Leopoldo trasformò il suo confessionale in una “missione dell’Est”, dedicando fino a 15 ore al giorno ad ascoltare le confessioni dei fedeli. Per quasi quarant’anni, dal 1906 fino alla sua morte avvenuta il 30 luglio 1942, Fra Leopoldo trascorse la maggior parte del suo tempo nella piccola cella-confessionale, diventando un punto di riferimento spirituale per migliaia di persone. Era noto principalmente per la sua straordinaria pazienza, mitezza e dolcezza, con cui accoglieva i penitenti, specialmente nel suo ruolo di confessore. Possedeva la straordinaria capacità di leggere nei cuori, e mostrava a tutti infinita misericordia.
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I miracoli attribuiti a San Leopoldo Mandic sono numerosi e ben documentati. Già quando era in vita, molti testimoniavano di guarigioni fisiche e spirituali ottenute grazie alle sue preghiere e benedizioni. La sua fama di taumaturgo si diffuse rapidamente, attirando a lui persone afflitte da ogni tipo di sofferenza.
Uno dei miracoli più noti riguarda la profezia sulla sua cella-confessionale. San Leopoldo predisse che questa sarebbe rimasta intatta nonostante i bombardamenti della guerra. Effettivamente, durante il bombardamento del 14 maggio 1944 che distrusse gran parte del convento dei Cappuccini di Padova, la sua celletta rimase miracolosamente intatta, come se una mano invisibile l’avesse protetta.
Per la sua canonizzazione, avvenuta il 16 ottobre 1983 per opera di Papa Giovanni Paolo II, la Chiesa ha riconosciuto ufficialmente alcuni dei miracoli di guarigione attribuiti alla sua intercessione. Da allora, innumerevoli fedeli affermano di aver ricevuto grazie e guarigioni invocando San Leopoldo Mandic, particolarmente in caso di malattie oncologiche, tanto che è considerato un protettore dei malati di tumore.
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Il Santuario di San Leopoldo Mandic a Padova
Il santuario di Padova dedicato a San Leopoldo si trova nel Convento dei Cappuccini di Santa Croce in Padova, dove San Leopoldo visse e fu confessore fino alla morte. Questo luogo sacro è diventato meta di pellegrinaggio per i devoti provenienti da ogni parte del mondo. Il cuore del santuario di San Leopoldo Mandic è rappresentato dalla sua cella-confessionale, miracolosamente rimasta intatta dopo il bombardamento che nel 1944 distrusse gran parte del convento.
La Chiesa di San Leopoldo annessa al convento è stata ampliata nel corso degli anni per accogliere il crescente numero di fedeli. All’interno si possono ammirare le reliquie del Santo, tra cui il corpo incorrotto conservato in un’urna di cristallo. Il santuario ospita anche un museo che raccoglie oggetti personali, documenti e testimonianze relative alla vita e ai miracoli del santo.
Ogni anno, in particolare durante la festa del santo, migliaia di pellegrini visitano il santuario per chiedere l’intercessione di san Leopoldo Mandic. Ma San Leopoldo quando si festeggia? La sua memoria liturgica ricorre il 12 maggio, giorno della sua nascita, anche se in alcune diocesi viene commemorato il 30 luglio, anniversario della sua morte.
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Preghiera a San Leopoldo
La devozione a San Leopoldo si esprime anche attraverso la recita della preghiera a San Leopoldo, considerata particolarmente efficace per ottenere grazie, miracoli e guarigione, soprattutto in caso di malattie oncologiche.
O caro san Leopoldo, tu hai sempre aiutato e consolato quanti ricorrevano a te nelle loro necessità spirituali e materiali. Animato da grande confidenza, anch’io ricorro a te, così ricco di benevolenza e generosità. Nella tua vita hai provato il turbamento e la fatica di vivere con il tumore: stammi vicino. Tu conosci la mia angustia e trepidazione: vieni in mio aiuto. Sorreggi la mia fede, rafforza la mia speranza, ottienimi la grazia di affrontare la sofferenza e le cure del mio male, superando positivamente questa prova. Intercedi presso il Padre affinché il mio cuore trovi la pace e la serenità vera. Fa’ che io possa, con animo riconoscente, ringraziare quel Dio misericordioso che tu stesso proclamavi “medico e medicina”.

Molti devoti praticano anche la Novena a san Leopoldo, un ciclo di preghiere che si recita per nove giorni consecutivi prima della festa del 12 maggio:
O San Leopoldo, arricchito dall’Eterno divin Padre di tanti tesori di grazia a favore di quanti a te ricorrono, ti preghiamo di ottenerci una viva fede e una ardente carità, per cui ci teniamo sempre uniti a Dio nella sua santa grazia. Gloria al Padre…
O San Leopoldo, fatto dal divin Salvatore strumento perfetto della sua infinita misericordia nel sacramento della penitenza, ti preghiamo di ottenerci la grazia di confessarci spesso e bene, per poter avere sempre l’anima nostra monda da ogni colpa e realizzare in noi la perfezione alla quale Egli ci chiama. Gloria al Padre…
O San Leopoldo, vaso eletto dei doni dello Spirito Santo, da te abbondantemente trasfusi in tante anime, ti preghiamo di ottenerci di essere liberati da tante pene e afflizioni che ci opprimono, o di avere la forza di sopportare tutto con pazienza per completare in noi ciò che manca alla passione di Cristo. Gloria al Padre…
O San Leopoldo, che durante la tua vita mortale nutristi un tenerissimo amore alla Madonna, nostra dolce madre, e ne fosti ricambiato con tanti favori, ora che sei felice vicino a Lei, pregala per noi affinché guardi alle nostre miserie e si mostri sempre nostra madre misericordiosa. Ave Maria…
O San Leopoldo, che avesti sempre tanta compassione per le umane sofferenze e consolasti tanti afflitti, vieni in nostro aiuto; nella tua bontà non ci abbandonare, ma consola anche noi ottenendoci la grazia che domandiamo. Così sia.