Il 24 agosto si festeggia la commemorazione di San Bartolomeo Apostolo, uno dei discepoli più vicini a Gesù, protettore di macellai, calzolai e di chiunque usi arnesi da taglio
San Bartolomeo Apostolo è ricordato soprattutto per il martirio da lui subito, uno dei più brutali e terrificanti tra quelli patiti dai santi martiri e tramandati dall’agiografia. Egli infatti venne catturato dai sacerdoti pagani mentre era in viaggio per portare la Parola di Cristo in terre lontane, e da loro venne scuoiato vivo. Questa forma di martirio particolarmente cruento ispirò come vedremo grandi artisti del passato. Ma prima di giungere alla morte, Bartolomeo fu un seguace devoto ed appassionato di Gesù. Oggi lo si festeggia il 24 agosto e, tra le altre cose, è patrono di Benevento, città che custodisce le sue reliquie. Anche chi soffre di malattie della pelle e i dermatologi possono innalzare la loro preghiera a San Bartolomeo Apostolo.
Santi Martiri: sacrificare la propria vita in nome di Dio
I Santi Martiri sono uomini e donne, spesso molto giovani, che hanno sacrificato la propria vita per amore di Dio…
Storia di San Bartolomeo Apostolo
San Bartolomeo Apostolo era probabilmente un pescatore, come la maggior parte degli altri apostoli, ed era molto amico dell’Apostolo Filippo. Fu quest’ultimo a suggerirgli di incontrare Gesù e, dopo lo scetticismo iniziale, Bartolomeo abbracciò la fede in Lui con grande entusiasmo e convinzione. Nei Vangeli sinottici viene presentato come uno dei discepoli più vicini a Gesù (Mc3,18; Mt10,3; Lc6,14), e negli Atti degli Apostoli (Atti 1,13) appare insieme agli altri discepoli che assistono all’apparizione di Cristo dopo la resurrezione mentre sono intenti a pescare nel lago di Tiberiade.
Nelle pagine scritte da San Giovanni (Gv (1,43-51; 21, 2) lo incontriamo come Natanaele, nativo di Cana, col significato di “dono di Dio”. Il nome Bartolomeo, invece, sarebbe un patronimico da BarTalmai, “figlio di Talmai” il valoroso.
Il primo incontro con Gesù viene raccontato da San Giovanni. Gesù si rivolge a lui con queste parole: “Ecco davvero un israelita in cui non c’è falsità.” Bartolomeo stupito gli domanda come possa conoscerlo, e Gesù gli rivela: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico.” Non sappiamo a cosa facesse riferimento Gesù, che cosa accadde sotto il fico, ma da quel momento Bartolomeo lo riconobbe come Figlio di Dio e Re di Israele. Qualche giorno dopo Bartolomeo parteciperà con Gesù e gli altri discepoli al pranzo di nozze a Cana, assistendo di fatto al primo miracolo di Gesù.
Esistono anche alcuni Vangeli apocrifi che raccontano di come, da bambino, Bartolomeo cadde malato, e fu salvato per intercessione di Maria Vergine, che lo pose nel letto insieme a Gesù causando la sua guarigione miracolosa.
Dopo la Pentecoste San Bartolomeo Apostolo partì per predicare la Buona Novella. Viaggiò probabilmente in Licaonia, regione della Cappadocia, e poi si spinse in Medio Oriente e India. Subì il martirio in Armenia, ad Albanopoli. Qui il santo aveva liberato alcuni ossessi, guarito malati e ridata la vista ai ciechi, chiedendo in cambio la distruzione degli idoli e la conversione a Cristo. Sarebbe riuscito a convertire anche re Polimio e la sua sposa, scatenando l’ira di Astiage, fratello del re, e dei sacerdoti pagani. Lo catturarono e lo scorticarono vivo. Solo gli occhi e la lingua restarono illesi, e con essi l’Apostolo continuò a proclamare la fede in Gesù, finché non venne decapitato per ordine di Astiage.
Il suo nome oggi viene spesso ricordato in relazione a un terribile fatto storico avvenuto nel XVI secolo: la notte di san Bartolomeo. Tra il 23 e il 24 agosto del 1572, in occasione delle nozze tra Margherita di Valois, sorella di Carlo IX Re di Francia (cattolico) con Enrico di Borbone, principe della fazione ugonotta (protestante) i cattolici francesi massacrarono migliaia di cristiani ugonotti.
Martirio di San Bartolomeo
Abbiamo accennato a come il martirio di San Bartolomeo abbia ispirato nei secoli grandi artisti, proprio per la crudezza della sua esecuzione. Un esempio per tutti è la sua raffigurazione nel Giudizio Universale, ad opera di Michelangelo Buonarroti, che la rappresenta con un coltello in pugno e la propria pelle stretta nella mano. Significativo come il pittore abbia voluto dare al santo scuoiato il proprio volto.
Un’altra raffigurazione famosa di San Bartolomeo Apostolo è la scultura realizzata da Marco d’Agrate, allievo di Leonardo, oggi esposta all’interno del Duomo di Milano. Qui il martire è rappresentato con la Bibbia in mano e il corpo privo della pelle, con la testa che penzola sulla schiena. La precisione anatomica della figura rende quest’opera particolarmente notevole.