Sant’Andrea apostolo: la storia del santo e il suo legame con la città di Amalfi

Sant’Andrea apostolo: la storia del santo e il suo legame con la città di Amalfi

Sant’Andrea fu uno degli apostoli di Gesù. Fratello di Pietro, portò la Parola di Dio in terre lontane e morì martire a Patrasso. Oggi è venerato e amato in tutto il mondo

Il 30 novembre, in molte parti del mondo, si celebra Sant’Andrea, uno dei dodici apostoli di Gesù Cristo. Andrea, noto anche come Protocleto o il Primo chiamato secondo la tradizione ortodossa, era nato a Betsaida, in Galilea, ed era il fratello di Pietro. La sua vita e la sua opera sono state oggetto di venerazione da parte della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa, e viene considerato un santo miroblita, ovvero uno dei santi il cui corpo emana fragranze gradevoli, come Padre Pio di Pietralcina.

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Andrea è associato a diversi miracoli e leggende. Si narra che abbia compiuto numerosi prodigi, tra cui molte guarigioni di malati grazie alla manna che sgorga dalla sua tomba, ed ebbe un ruolo importante nella moltiplicazione dei pani e dei pesci. Infatti fu lui a condurre da Gesù il ragazzetto che aveva con sé i cinque pani e i due pesci che permisero il miracolo.

Per la sua devozione a Gesù e il suo contributo nella diffusione del cristianesimo Sant’Andrea è diventato un modello di fede e di impegno per i fedeli di tutte le epoche, e la sua figura continua ad essere venerata nella Chiesa cattolica e ortodossa come un esempio di fedeltà a Gesù e di servizio al Regno di Dio.

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La storia di Sant’Andrea

Nato a Betsaida, in Galilea, Andrea fu discepolo di Giovanni Battista, prima di seguire Gesù, e fu proprio il Battista a indicargli quest’ultimo che passava con le parole: “Ecco l’Agnello di Dio.” Era un pescatore, come suo fratello Simon Pietro, e come lui venne chiamato da Gesù perché divenisse un pescatore di uomini o pescatore di anime. Anzi, fu lui il primo a riconoscere in Gesù il Messia e lo fece conoscere al fratello. Menzionato sovente nei Vangeli, poco negli Atti degli Apostoli, Andrea fu presente in molte importanti occasioni dell’esperienza terrena di Gesù, come uno dei discepoli a lui più vicini.

Dopo la morte del Maestro si mise in viaggio, dedicandosi alla diffusione del Vangelo e alla guida delle persone verso la salvezza. La figura di Andrea è particolarmente venerata in Grecia e in Russia, dove è considerato il patrono nazionale. Si dice infatti che egli abbia compiuto diversi viaggi e missioni nell’Asia Minore e nelle regioni lungo il Mar Nero, in Asia Minore e in Scozia, fino alle regioni del Volga e del Dnepr. Secondo una tradizione accademica avrebbe trascorso circa 20 anni nelle terre dei Daco-Romani, vivendo in una caverna vicino al villaggio di Ion Corvin, nell’attuale Romania. Ma Sant’Andrea è venerato e festeggiato in molti altri luoghi del mondo. In Scozia è il santo patrono nazionale.

Secondo la tradizione, Sant’Andrea è anche considerato il fondatore della sede episcopale di Bisanzio, città di cui fu anche Vescovo.

Sant’Andrea morì per crocifissione a Patrasso in Acaia, Grecia, durante il regno di Nerone, probabilmente nel 60 d.C. Per sua stessa volontà venne crocifisso su una croce a forma di X, come scelta di assoluta umiltà, non volendo eguagliare neppure nel martirio Cristo. Da allora questa particolare croce è conosciuta come Croce di Sant’Andrea. Di Patrasso egli divenne poi patrono, e nella città ancora oggi sono custodite parte delle sue reliquie.

Il miracolo della manna

Tra i miracoli attribuiti a Sant’Andrea, uno dei più noti è il Miracolo della Manna, che scaturirebbe dalle sue reliquie e dal suo sepolcro ad Amalfi. L’evento straordinario può ricordare in parte la liquefazione del sangue di San Gennaro a Napoli. Dalla tomba in cui è conservato il corpo di Sant’Andrea, nella cripta del Duomo di Amalfi, emerge una sostanza oleosa e miracolosa, che ricorderebbe quella inviata da Dio nel deserto per sfamare gli israeliti durante l’Esodo. La prima volta il miracolo avvenne il 29 novembre del 1304, un secolo dopo la traslazione del corpo di Sant’Andrea. Mentre nella cripta veniva celebrata la messa, un anziano pellegrino si avvicinò al cancelletto situato sotto l’altare e fece notare al celebrante che qualcosa di strano stava accadendo. Venne così scoperto un liquido misterioso che fuoriusciva dalla pietra che in passato era stata posta sull’urna d’argento contenente le sacre reliquie. La manna venne distribuita ai presenti e un uomo cieco da sette anni riacquistò la vista quando gli fu spalmata sugli occhi. Molti altri miracoli vennero in seguito attribuiti alla manna, tanto che si dice che il grande Torquato Tasso guarì da una grave malattia grazie ad essa.

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La manna viene raccolta sette volte l’anno, in diverse ricorrenze: il 28 gennaio, il 26 giugno, il primo, il 21 e il 29 novembre, il 7 e il 24 dicembre. La sua presenza viene letta come segno di gioia e benevolenza da parte di Sant’Andrea, la sua assenza come presagio di sventura.

La festa di Sant’Andrea ad Amalfi

Sebbene la festa di Sant’Andrea nelle Chiese d’Oriente e d’Occidente sia celebrata il 30 novembre, il 27 giugno, la città di Amalfi lo celebra come suo Santo Patrono. Nella pittoresca città si trova la Cattedrale di Sant’Andrea, conosciuta anche come Duomo di Amalfi o Duomo di Sant’Andrea. Questo imponente edificio sacro è uno dei principali luoghi di venerazione dedicati al santo apostolo. La cattedrale è caratterizzata da una magnifica scalinata e da un maestoso campanile che si innalza verso il cielo.

La grande festa estiva di Sant’Andrea ad Amalfi mescola profonda devozione, tradizioni locali e storia della città, salvata da un miracolo compiuto dal Santo. Nel giugno del 1544, mentre la città era tenuta sotto assedio dal pirata saraceno Kair-Ad-Din, il Santo Apostolo scatenò una tempesta che distrusse completamente la flotta dei mori.

Ogni anno il 27 giugno la statua d’argento di Sant’Andrea viene portata in processione lungo le strade della città, seguita dai fedeli che pregano e cantano. Celebre la tradizionale corsa sulle scale del complesso del Duomo: i portatori vestiti di rosso riportano la statua del Santo nella Cattedrale salendo di corsa le imponenti scale, incitati dalla folla di fedeli.

La festa di Sant’Andrea è un momento di grande gioia e spiritualità per gli amalfitani, un’occasione per rinnovare la loro devozione al Santo, ma il culto di Sant’Andrea è radicato anche in altre zone d’Italia. Anche a Pescara l’ultima domenica di luglio il Santo viene festeggiato con una messa solenne nella parrocchia a lui dedicata, e dalla quale è tratta la statua che lo rappresenta. La statua viene accompagnata in processione fino al porto, caricata sulla barca ammiraglia scelta per l’occasione e condotta per mare lungo la spiaggia fino all’altezza di Montesilvano.