San Mattia: l’apostolo che prese il posto di Giuda Iscariota

San Mattia: l’apostolo che prese il posto di Giuda Iscariota

San Mattia apostolo, protettore degli ingegneri e dei macellai, fu l’unico apostolo a non essere scelto da Gesù, ma dagli apostoli. Conosciamolo meglio.

Il 14 maggio si festeggia San Mattia, il dodicesimo apostolo. Un apostolo atipico, perché fu il solo a non essere scelto da Gesù, ma dagli altri apostoli dopo la morte di quest’ultimo. Infatti il tradimento e il tragico suicidio di Giuda Iscariota avevano lasciato un posto vacante tra gli apostoli, che dovevano per forza essere dodici, per simboleggiare le dodici tribù di Israele.

Così nei giorni seguenti l’Ascensione, gli apostoli e i discepoli di Gesù si riunirono, per eleggere il nuovo apostolo. San Mattia venne scelto tra centoventi fedelissimi di Gesù, insieme a un altro uomo, Giuseppe, chiamato Barsaba, e poi sorteggiato come nuovo apostolo. Questa sua storia è raccontata nel libro degli Atti degli Apostoli 1,21-22.

Prima di questo lui era un discepolo, uno di quelli che seguivano Gesù dappertutto. Nel caso di Mattia lui era già al fianco di Gesù quando venne battezzato da Giovanni Battista e non lo lasciò mai.

Del resto Mattia sembrava destinato da sempre a restare al fianco del figlio di Dio. Io suo stesso nome infatti deriva da Mattathias, che significa “Dono di Dio”.

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La storia di San Mattia

Paradossalmente non si sa quasi nulla dell’apostolo Mattia dopo la sua nomina. Poco tempo dopo essere stato sorteggiato sarebbe partito, come gli altri apostoli non più graditi a Gerusalemme, per andare a predicare la Parola di Gesù. Fonti vaghe e contraddittorie lo descrivono in viaggio nelle terre dell’Etiopia, fino ai territori popolati dai cannibali.

La sua morte avvenne a Sebastopoli, dove venne sepolto presso il tempio del Sole, o secondo altri racconti subì il martirio a Gerusalemme, dove venne lapidato e poi decapitato con un’alabarda. Questo dettaglio giustificherebbe il perché il Santo venga spesso rappresentato con quest’arma in mano. Ma non ci sono notizie certe.

Quel che è certo invece è che San Mattia era presente alla Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli. Si tratta di uno dei momenti più alti della storia della Chiesa, anzi, per certi versi è considerata il suo vero e proprio inizio. Infatti fu grazie all’effusione dello Spirito Santo, mandato da Gesù ai suoi discepoli sotto forma di lingue di fiamma, che essi iniziarono ad andare a predicare il Vangelo.

La Pentecoste ebraica cadeva il cinquantesimo giorno dal giorno dopo il sabato di Pasqua. Era una festa sacra, ma anche che agricola, nota come festa della mietitura e delle primizie. Prevedeva un pellegrinaggio a Gerusalemme e l’offerta sacrificale di forme di pane lievitato ai sacerdoti del Tempio.

Negli Atti degli Apostoli (Atti 2,1-11) si legge che il giorno della festa di Pentecoste tutti i discepoli di Gesù erano riuniti insieme a Gerusalemme, riuniti in un unico luogo. Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi. (Atti 2,1-4)

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Una gran folla venne richiamata da quel fragore e accorse nel luogo in cui i discepoli erano riuniti. Sentendoli parlare in tante lingue diverse se ne stupirono immensamente. San Pietro e gli Apostoli si fecero avanti, rammentando a tutti le antiche profezie, e dissero che quell’evento miracoloso era opera di Gesù, “Signore e Messia” inviato da Dio e resuscitato dal regno dei morti. Molte persone si convertirono all’istante e chiesero di essere battezzate, come li esortava a fare Pietro: “Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro.” (Atti 2,38-39)

Così gli apostoli, e San Mattia tra loro, iniziarono a predicare il Vangelo. Molte persone presero a riunirsi per ascoltarli e imparare da loro come rivolgersi a Dio, e il miracolo della condivisione del pane e della preghiera. Così nacque il primo germe della chiesa cristiana.

Come per molti Santi, le sue reliquie cono custodite in diverse chiese e città. Una parte è a Treviri, città tedesca di cui è Santo patrono, e dove sorge una basilica dedicata al suo culto. Anche nella basilica di Santa Giustina a Padova ci sono alcune reliquie di San Mattia, contenute in un’arca marmorea nel transetto. La stessa Basilica custodisce anche le reliquie di San Luca evangelista. Altre reliquie del Santo sarebbero custodite a Roma nella Basilica di Santa Maria Maggiore, portate qui da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, ma c’è il sospetto che potrebbero essere in realtà quelle di San Matteo, vescovo di Gerusalemme.

A San Mattia è stato anche attribuito un vangelo apocrifo.

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Dunque anche se sorteggiato dopo la morte di Gesù non possiamo certo considerare San Mattia un apostolo meno importante rispetto a tutti gli altri. La sua partecipazione alla vita del Signore, la sua presenza costante al suo fianco, rendono la sua ‘promozione’ al rango di Apostolo solo la conferma di una vita dedicata alla fede. Inoltre l’essere stato investito in prima persona dal fuoco dello Spirito Santo nella festa di Pentecoste. È probabile anche che egli fosse uno dei settantadue discepoli mandati da Gesù “come pecore in mezzo ai lupi” (Matteo 10,16), perché preparassero il suo arrivo nei villaggi e nelle terre in cui era diretto.

Ma come si colloca la sua figura rispetto a Giuda Iscariota?

Giuda non godeva di grande popolarità già prima di tradire Gesù. In realtà, leggendo i Vangeli troviamo spesso giudizi assai negativi su di lui, addirittura accuse di essere avido, poco onesto nel suo ruolo di economo degli apostoli, e perfino ladro. È difficile capire quanto di questa visione negativa di Giuda Iscariota sia da implicare a ciò che ha fatto, al suo ruolo nell’arresto, nella Passione e nella morte di Gesù. Se davvero egli era così antipatico e gramo, perché il Salvatore lo avrebbe voluto al proprio fianco? Forse Gesù nella sua infinita saggezza sapeva che ci voleva proprio un uomo come Giuda perché tutto fosse compiuto.

Resta il fatto che Giuda non sopravvisse al suo Maestro. Dopo averlo fatto arrestare si pentì immediatamente e, distrutto dal senso di colpa, si impiccò.

Il fatto che San Mattia abbia preso il suo posto ha sanato in un certo senso una ferita aperta, restituendo integrità al collegio degli Apostoli e preparando loro il terreno per il destino che li attendeva.



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