Se ci soffermiamo a confrontare i riti funebri nel mondo ci rendiamo conto di quanto tutti noi siamo vicini e simili, in fondo, davanti all’ineluttabilità della morte
Indice articolo
La morte è uguale per tutti? Se dobbiamo dare ascolto al grande Totò, e in particolare alla meravigliosa poesia ‘a Livella’, la morte più che altro ci rende tutti uguali, proprio come una ‘livella’ capace di appiattire ogni differenza sociale. Ma in questo articolo non ci soffermeremo su quali siano le somiglianze e le differenze nel ‘vivere’ la morte nei vari paesi, quanto sui riti funebri nel mondo. Fermo restando che il dolore è dolore, sempre e comunque, e che la perdita di una persona cara incide profondamente il flusso dell’esistenza, mutandolo in modo irreversibile, le tradizioni funebri variano notevolmente da cultura a cultura e riflettono le credenze, i valori e le visioni del mondo di ogni società. Popoli diversi celebrano la vita e la morte in modo diverso, e commemorano i defunti secondo usanze e rituali a volte lontanissimi gli uni dagli altri. Vediamo come.
L’eterno riposo: la preghiera in onore dei defunti
L’Eterno Riposo è la preghiera dei defunti per eccellenza. Con essa i cristiani invocano la luce e la pace di Dio sui loro morti…
La negazione della morte nel mondo moderno
Nel mondo occidentale, la morte è spesso considerata un tabù, allontanata e marginalizzata rispetto alla vita quotidiana. Questo fenomeno si è sviluppato parallelamente all’avanzamento della medicina, al miglioramento delle condizioni di vita e alla crescente centralità del culto della giovinezza e dell’efficienza. La morte, che un tempo era un evento comunitario e rituale, è diventata un processo sempre più privatizzato e medicalizzato, spesso nascosto e silenziato.
Il progressivo distacco dai riti funebri tradizionali, che coinvolgevano la comunità e la famiglia in modo attivo, ha rafforzato la marginalizzazione della morte. Molti dei rituali che permettevano di elaborare il lutto sono stati abbandonati o ridotti a cerimonie formali e impersonali.
Parlare apertamente di morte è spesso considerato inappropriato o scomodo. Nei contesti familiari o sociali, le conversazioni sulla morte vengono evitate o minimizzate, poiché sono viste come troppo dolorose o ansiogene. Questo silenzio può rendere ancora più difficile elaborare il lutto, sia per chi affronta la perdita di una persona cara, sia per chi sta vivendo la propria mortalità.
Pan dei morti: la ricetta originale
Il Pan dei Morti è un dolce tradizionale legato alla Festa di Tutti i Santi e alla commemorazione dei defunti…
Spesso le persone affrontano il dolore della perdita in modo isolato, senza il supporto di una comunità coesa. Questo è aggravato dalla velocità con cui le persone sono spinte a “superare” il lutto e a ritornare alla vita di tutti i giorni, anche per esigenze lavorative o sociali. In passato, le comunità erano profondamente coinvolte nel processo di lutto, che poteva durare settimane o mesi, dando ai familiari il tempo di elaborare il dolore. Oggi, il tempo per il lutto è spesso ristretto, e chi soffre può trovarsi senza uno spazio adeguato per affrontare la perdita.
Il tentativo di allontanare la morte e farne un tabù nella società contemporanea è una risposta alla paura dell’ignoto e al desiderio di controllare ciò che non può essere controllato. Tuttavia, questo distacco ha anche reso più difficile l’accettazione della morte come parte inevitabile della condizione umana.
Ovviamente tutto cambia per chi crede. I riti funebri nel mondo cattolico seguono una struttura che riflette le credenze insite nella religione stessa, sulla vita, la morte e la resurrezione. A partire dal Sacramento dell’unzione degli infermi, che preparano al passaggio chi è in punto di morte, con preghiere e benedizioni, alla veglia funebre, durante la quale amici e familiari si raccolgono per pregare, rendere omaggio e sostenere i parenti. La Messa funebre è il cuore del rito cattolico. Durante la celebrazione eucaristica si prega per l’anima del defunto, chiedendo la sua purificazione e il riposo eterno. La liturgia include letture bibliche, canti sacri e la comunione. Dopo la Messa, si svolge il rito del commiato, con una benedizione finale del corpo. Segue la processione al cimitero, dove avviene la sepoltura o la tumulazione. Anche qui, il sacerdote benedice la tomba e si recitano preghiere per la pace dell’anima del defunto. La commemorazione del defunto continua con le preghiere e nelle celebrazioni annuali, come il Giorno dei Morti (2 novembre). Tutti questi riti riflettono la speranza cattolica nella resurrezione e nell’unione eterna con Dio.
2 novembre: giorno della commemorazione dei defunti
Tavole imbandite nella notte e dolci dei morti. Preghiere, crisantemi e visite al cimitero…
Come viene vissuta la morte negli altri paesi?
Funerale musulmano
Nell’Islam, la vita e la morte sono viste come parte del piano divino di Allah, e tutto avviene secondo la Sua volontà. I musulmani credono che la durata della vita di ogni individuo sia predeterminata da Allah, e nessuno può anticipare o ritardare il momento della morte. Il Corano afferma: “Ogni anima deve gustare la morte. Vi daremo la ricompensa solo nel Giorno della Resurrezione.” (Corano 3:185).
Le principali differenze fra Islam e Cristianesimo
Le religioni monoteiste, come l’Islam e il Cristianesimo, si fondano sull’adorazione di un unico Dio e sulla rivelazione…
Questa fede aiuta molti musulmani ad accettare la morte con serenità, poiché la considerano un passaggio necessario per incontrare Allah e ricevere la ricompensa o la punizione per le loro azioni terrene. I riti funebri islamici sono caratterizzati dalla semplicità e dalla rapidità e seguono una serie di pratiche ben precise, basate sulle indicazioni del Corano e della Sunnah, le tradizioni e la condotta di vita secondo il profeta Maometto. L’obiettivo è onorare il defunto, pregare per il perdono dei suoi peccati e prepararlo per l’incontro con Dio (Allah). Dopo la morte, il corpo del defunto viene lavato da membri della famiglia o da altre persone della comunità, poi avvolto in un semplice sudario bianco, senza ornamenti o vestiti costosi. Gli uomini sono avvolti in tre strati di stoffa e le donne in cinque, sempre numero dispari, in ogni caso. Dopo la preparazione del corpo, viene eseguita una speciale preghiera comunitaria, Salatul Janazah. La preghiera è composta da invocazioni per il perdono e la misericordia di Allah per il defunto. Il corpo viene portato al cimitero e sepolto il prima possibile, preferibilmente entro 24 ore dalla morte. La cremazione è vietata nell’Islam. Il defunto viene deposto nella tomba sul fianco destro, rivolto verso la Mecca (la Qibla). Il periodo di lutto dura generalmente tre giorni, durante i quali i parenti e gli amici visitano la famiglia del defunto, recitano preghiere e offrono sostegno. Le donne possono osservare un periodo di lutto più lungo, specialmente le vedove (fino a quattro mesi e dieci giorni).
Cremazione e religione cattolica: è concessa?
Il rapporto tra cremazione e religione cattolica è stato a lungo oggetto di equivoci e incomprensioni…
Funerale ebraico
Nell’Ebraismo, la morte è vista come un passaggio da questa vita a un’altra forma di esistenza. Il corpo e l’anima sono considerati doni di Dio, e mentre il corpo è destinato a deteriorarsi e tornare alla terra, l’anima continua il suo viaggio verso Dio. La Torah e altri testi sacri ebraici sottolineano l’importanza di vivere una vita giusta e morale, poiché ciò influenza il destino dell’anima nell’aldilà.
Dopo la morte, il corpo del defunto viene trattato con grande cura e rispetto. Anche in questo caso il corpo viene lavato ritualmente e purificato, per preparare l’anima a tornare pura a Dio. Dopo il lavaggio, il corpo viene avvolto in un semplice sudario bianco. L’uso di una bara è spesso ridotto al minimo o evitato, poiché la tradizione preferisce che il corpo torni alla terra il più rapidamente possibile. Inoltre, è importante che il funerale si svolga in tempi brevi, generalmente entro 24 ore dalla morte, se possibile. Il funerale ebraico è una cerimonia sobria, durante la quale si recitano preghiere e si leggono brani della Torah. Uno degli elementi centrali è il Kaddish, una preghiera in aramaico che glorifica Dio e che viene recitata dai figli del defunto e dagli altri membri della famiglia in segno di rispetto.
L’elaborazione del lutto è molto importante nell’Ebraismo e si sviluppa attraverso diverse fasi che aiutano i parenti del defunto a elaborare la perdita in modo graduale. Sebbene la morte sia vista come un momento doloroso, l’Ebraismo incoraggia una visione equilibrata e moderata del lutto. La vita è un dono di Dio, e anche il lutto deve avere un limite.
Le differenze tra ebraismo e cristianesimo
Quali sono le differenze tra Ebraismo e Cristianesimo? Il Dio degli Ebrei è lo stesso dei Cristiani?…
Funerale ortodosso
Per i cristiani ortodossi, la morte è vista come una conseguenza del peccato originale di Adamo ed Eva, ma anche come un’opportunità di redenzione e risurrezione. La vita terrena è considerata una preparazione per la vita eterna. La speranza della resurrezione e la fede in Cristo risorto sono al centro della visione ortodossa della morte. Quando una persona si avvicina alla morte, è importante che riceva i sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia: la Confessione permette al morente di riconciliarsi con Dio, mentre l’Eucaristia rappresenta la comunione con Cristo, fonte di vita eterna. Prima del funerale, spesso si tiene una veglia presso la casa del defunto o in una chiesa.
Il funerale si svolge nella chiesa, dove il sacerdote conduce il servizio funebre. La liturgia comprende letture bibliche, inni, preghiere per il perdono dei peccati del defunto e la preghiera per la sua anima. Al termine del servizio, i familiari e i presenti possono avvicinarsi al corpo per dare l’ultimo saluto. Dopo il servizio in chiesa, il corpo viene portato al cimitero, dove il sacerdote benedice la tomba. Il corpo viene sepolto con il viso rivolto verso est, in attesa della risurrezione.
Nel Cristianesimo ortodosso, è fondamentale pregare per l’anima del defunto, poiché si crede che le preghiere dei vivi possano aiutare l’anima a trovare misericordia e riposo in Dio. Le preghiere vengono recitate durante il funerale e continuano anche dopo la sepoltura.
Qual è la differenza tra ortodossi e cattolici
La differenza tra ortodossi e cattolici passa attraverso la storia stessa del Cristianesimo tra Oriente e Occidente…
Dia de los muertos
Il Día de los Muertos (Giorno dei Morti) è una festività tradizionale di origine preispanica celebrata in Messico e in altre parti dell’America Latina, il 1 e 2 novembre di ogni anno. È una delle più importanti celebrazioni della cultura messicana, riconosciuta anche dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Durante il Día de los Muertos, le famiglie ricordano e onorano i loro defunti in un‘atmosfera di gioia e comunione, piuttosto che di lutto, perché si crede che i morti tornino temporaneamente nel mondo dei vivi per visitare i loro cari.
Il Día de los Muertos ha radici antiche, che risalgono alle culture indigene come gli Aztechi, i Maya e altri popoli precolombiani, che credevano che la morte fosse una continuazione della vita, non la fine, e che i defunti continuassero a vivere in un altro regno.
Il Día de los Muertos si celebra con una serie di rituali e tradizioni. Gli altari, o ofrendas, sono il cuore delle celebrazioni. Le famiglie li allestiscono nelle loro case o nei cimiteri per accogliere gli spiriti dei defunti, decorandoli con una varietà di oggetti e offerte, fotografie, fiori, candele, i piatti preferiti del defunto, teschi di zucchero, chiamati calaveras, decorati con colori vivaci.
I calaveras sono simboli iconici del Día de los Muertos. Rappresentati in modo giocoso e colorato, simboleggiano che la morte è parte naturale della vita. Il Día de los Muertos non è una giornata di lutto, ma piuttosto un’occasione per celebrare la vita.
Festa di tutti i santi: 1 Novembre
Il 1 novembre la Chiesa cattolica celebra la festa di tutti i santi. Una festa antica…
Rito funebre cinese
Nella cultura cinese, la morte è un evento profondamente significativo, ricco di tradizioni, simbolismi e rituali, influenzati da diverse filosofie, religioni e credenze popolari. La morte non è vista come una fine definitiva, ma piuttosto come una transizione verso un’altra fase dell’esistenza o verso una connessione spirituale con i propri antenati. I riti funebri sono concepiti per ristabilire l’armonia tra il mondo dei vivi e quello dei morti, evitando così di disturbare l’equilibrio cosmico.
I riti funebri cinesi sono complessi e per i cinesi è molto importante che ogni passaggio venga rispettato, perché in caso contrario l’anima Po, che corrisponde al corpo, continuerebbe a vagare sulla terra. Esiste una credenza diffusa secondo la quale gli spiriti dei defunti che non hanno ricevuto il giusto rispetto o che sono morti in circostanze tragiche possono diventare spiriti erranti e provocare disgrazie. Pertanto, è fondamentale onorare adeguatamente i defunti per garantire il loro riposo.
Dopo la morte, il corpo viene lavato e vestito con abiti tradizionali. Spesso viene usato il colore bianco, considerato il colore del lutto nella cultura cinese (al contrario del nero che è tipico in Occidente).
Durante i funerali cinesi, è consuetudine bruciare una varietà di oggetti, in particolare fatti di carta, come un’offerta simbolica per il defunto nel suo viaggio nell’aldilà. Si crede che questi oggetti bruciati si trasformino in oggetti reali nel mondo spirituale, fornendo al defunto tutto ciò di cui potrebbe aver bisogno nella sua nuova esistenza. Tra di essi, banconote fatte di carta, che il defunto potrà utilizzare nell’aldilà per acquistare beni e servizi, modelli in miniatura di case, automobili, vestiti, gioielli e altri oggetti che amava in vita, il suo cibo preferito, come un modo per assicurarsi che non soffra la fame nell’aldilà.
Il corpo del defunto può essere esposto in casa o in un luogo specifico per il lutto, dove amici e parenti vengono a rendere omaggio durante la veglia, che può durare alcune ore o giorni interi. Durante la veglia, vengono offerti cibo, incenso e denaro cartaceo al defunto, e si recitano preghiere per il suo passaggio nell’aldilà. Il pianto funebre è visto come una manifestazione di rispetto e amore per il defunto, e spesso vi è un incaricato che guida il pianto e le lamentazioni durante il funerale. In passato, la sepoltura era la norma, ma oggi la cremazione è diventata sempre più comune, specialmente nelle aree urbane. La posizione della sepoltura viene stabilita secondo le regole del Fengshui.
L’urna cineraria in casa: tutte le regole da sapere
Sempre più spesso si sceglie la cremazione per i cari estinti. Ma poi che succede? Ecco cosa sapere riguardo la…
Poiché la morte è associata a energie negative, dopo il funerale, i vestiti indossati dai partecipanti vengono bruciati. Il lutto, nella tradizione cinese, è un processo lungo. Secondo le credenze cinesi, sette giorni dopo la morte l’anima del defunto torna alla casa. Per questo una lapide rossa con un’iscrizione viene fissata all’esterno dell’abitazione, per aiutare l’anima a trovare la strada. Per quel giorno i famigliari restano chiusi nelle proprie stanze, lasciando l’anima libera di vagare. Sul pavimento vengono sparsi farina o talco per registrare il passaggio dello spirito.
Uno dei principali aspetti del lutto cinese è il mantenimento del culto degli antenati. Le famiglie costruiscono altari nelle case o nei templi dove offrono cibo, incenso, fiori e altri oggetti ai loro antenati per assicurarsi che siano ben accuditi nell’aldilà e che portino prosperità alla famiglia. Questo culto è considerato un dovere filiale e un modo per garantire che il defunto continui a essere parte della vita familiare.
Funerale giapponese
La visione giapponese della morte è influenzata principalmente dal Buddismo, che enfatizza la ciclicità della vita e la reincarnazione. La morte è vista come un passaggio verso un’altra forma di esistenza.
Dopo la morte, il corpo viene lavato e vestito con abiti tradizionali: un kimono per le donne, una tuta per gli uomini. Successivamente, durante la veglia, il defunto verrà vestito di un kimono bianco tradizionale, la testa rivolta a nord o ovest. Il corpo è spesso collocato in una bara e vegliato dal parente più prossimo fino al momento della sepoltura. Durante la veglia vengono raccolti soldi per la famiglia, si brucia incenso e si offrono cibo e bevande a chi partecipa. Si recitano preghiere comunitarie, con la guida di un sacerdote. Il giorno dopo la veglia il corpo viene portato in un tempio per il funerale. Al defunto viene dato un nome postumo, kaimyo. Questo serve ad evitare che torni ogni volta che viene nominato dai suoi cari.
Dopo il funerale il corpo viene cremato. A cremazione avvenuta, i famigliari sono chiamati al forno crematorio, a raccogliere i resti del defunto con delle bacchette, per poi metterli nell’urna che verrà portata al cimitero.
Secondo la tradizione buddista, si crede che lo spirito del defunto rinasca dopo 49 giorni. Questo periodo è spesso considerato un momento importante per la famiglia, che osserva il lutto e compie diversi rituali di commemorazione.
È comune visitare i cimiteri per rendere omaggio ai propri cari e mantenere vivo il ricordo, ma molte famiglie hanno un altare domestico, il butsudan, dove vengono posti i ricordi dei defunti e si offrono preghiere.