Le differenze tra ebraismo e cristianesimo

Le differenze tra ebraismo e cristianesimo

Quali sono le differenze tra Ebraismo e Cristianesimo? Il Dio degli Ebrei è lo stesso dei Cristiani? Cerchiamo di scoprire insieme che cosa divide (e unisce) due delle religioni più diffuse al mondo.

Ci sarà sicuramente capitato di domandarci quali siano le differenze tra ebraismo e cristianesimo. Può sembrare una domanda banale, ma la verità è che c’è ancora molta confusione a riguardo, almeno nel parlare comune.

Questa confusione, nei tempi passati, ha avuto conseguenze gravissime, spesso drammatiche. C’è stato chi, nel corso della storia, non ha esitato a sfruttare la poca conoscenza dei Cristiani riguardo la religione ebraica, per fomentare l’odio e le persecuzioni contro il popolo ebraico, al quale sono state attribuite colpe imperdonabili, meritevoli di esilio e morte.

La verità è che il Dio degli Ebrei è lo stesso adorato da Cristiani, e nessuna differenza tra cattolico e cristiano potrebbe mai giustificare tutto il sangue versato nel corso dei secoli, in nome di credenze vere o presunte.

Oggi la Chiesa cristiana cattolica ammette e riconosce il proprio legame imprescindibile con il popolo ebraico e con la sua fede, considerando le dovute differenze, ma partendo da un’identità religiosa profonda e valori comuni che rivestono la medesima importanza per entrambe le professioni di fede.

Ma quali sono nello specifico le differenze tra Ebraismo e Cristianesimo?

Ebraismo e cristianesimo differenze

Partiamo dalla definizione di Cristiano e Ebreo. Un Cristiano è colui che crede che Gesù sia il figlio di Dio, crocifisso, morto e resuscitato tre giorni dopo. Per questo il Cristiano è battezzato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Ebreo è invece un discendente del popolo ebraico e, più in generale, chi segue i dettami della religione e della cultura ebraica.

Centrale per comprendere la differenza tra ebrei e cristiani è la considerazione della figura di Cristo.
I Cristiani riconoscono in Gesù il Messia venuto tra gli uomini per annunciare il Regno dei Cieli e morto in croce per mondare l’umanità intera dai suoi peccati.
Per gli Ebrei invece Gesù fu un semplice profeta, e attendono ancora l’arrivo del vero Messia, che verrà sulla Terra per salvare il popolo Ebraico e inaugurare una nuova era di pace, armonia e felicità, dove gli uomini giusti potranno prosperare per l’eternità. Dal momento che non riconoscono l’importanza della passione della morte di Gesù, per gli Ebrei il simbolo della croce non ha un particolare valore religioso.

Anche i luoghi destinati alla preghiera e alla celebrazione delle cerimonie religiose distinguono ebrei e cristiani.
Cristiani praticano il loro culto nella Chiesa, che è sì un luogo fisico, ma è soprattutto una comunità di persone riunite nella fede in Cristo.
Gli Ebrei invece si riuniscono nella Sinagoga, parola il cui significato è “casa di riunione”.

Ebrei e Cristiani si differenziano anche per il rapporto con le Sacre Scritture.
Gli Ebrei fanno infatti riferimenti soprattutto al Vecchio Testamento, e in particolare alla Torah, i 5 libri che costituiscono la prima parte della Bibbia, ovvero Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, e che raccontano la fondazione del popolo ebraico e la storia dell’Alleanza con Dio. Non riconoscono il Nuovo Testamento, in quanto incentrato su Gesù, che loro non accettano come Messia.
Il testo sacro per i Cristiani invece è la Bibbia, composta da Antico Testamento e soprattutto Nuovo Testamento.

simboli cristianesimo

La dimensione della fede cristiana è più individuale rispetto a quella ebraica, in quanto i Cristiani professano la redenzione personale attraverso Gesù Cristo, che salva dal peccato ed eleva l’uomo al di sopra della sua natura fallace, nel nome di una Nuova Alleanza con Dio, mentre gli Ebrei vedono la salvezza nel perpetrarsi della tradizione, del dialogo tra Dio e il Popolo Eletto, dell’antica alleanza tra Dio e Abramo, e poi Dio e Mosè.

Ancora, i Cristiani adorano Dio come Uno e Trino; gli Ebrei rivendicano l’unità e unicità di Dio.

Anche i Sacramenti sono diversi tra le due professioni di fede. I Cristiani cattolici celebrano l’Eucarestia e predicano l’importanza della Confessione, che mancano completamente nella religione ebraica, mentre condividono con essa il Sacramento del Battesimo.

Ci sono ulteriori differenze anche in cosa credono gli Ebrei rispetto ai Cristiani. Questi ultimi venerano i santi e la Vergine Maria, tanto da dedicare loro santuari e celebrazioni, mentre gli Ebrei venerano solo DioYahvé, il cui nome non può essere pronunciato.

La religione ebraica in breve e i testi sacri ebraici

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Si può considerare Abramo il primo ebreo, ovvero il primo uomo a cui Dio, unico creatore di ogni cosa, si rivolse. Ad Abramo e ai suoi discendenti Dio promise che avrebbero dimorato per sempre nella terra di Canaan, a patto che vivessero seguendo i suoi dettami. Come primo segno di questa alleanza Dio ordinò che ogni maschio ebreo venisse circonciso alla nascita.

Successivamente, con Mosè, questa alleanza si arricchì con la consegna da parte di Dio dei Dieci Comandamenti, e con la codificazione della Torah, che racchiude la storia dell’alleanza tra Dio e il popolo ebraico, e che fornisce una guida di vita e fede di ogni ebreo. Tutti gli ebrei sono infatti tenuti a rispettare una serie di precetti (mitzvoth) che prevede 613 obblighi (248 azioni positive da compiere, 365 azioni proibite) che governano la vita, il lavoro, i rapporti con la comunità, e ovviamente il dialogo con Dio.

Tra di essi c’è lo studio dei testi religiosi, per sé e per i propri discendenti, la sacralità della famiglia, ma anche regole alimentari (kascherut), l’obbligo di fare la carità (zedakà) e molte altre regole di misericordia umana e sociale. Ogni uomo deve onorare e perseguire il proprio rapporto con Dio attraverso lo studio e la preghiera, come fatto dai Padri prima di lui.

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Abbiamo già accennato all’importanza riservata dagli ebrei alla figura del Messia, il prescelto che in nome di Dio salverà il Popolo eletto e porterà sulla Terra un regno di pace e felicità per tutti gli uomini devoti.

Anche le tradizioni legate a particolari oggetti sacri, come la menorah, la lampada a olio a 7 braccia, uno dei simboli principali del mondo ebraico, sono rivestite di grande importanza.

Imprescindibile per gli Ebrei è il concetto di Zedaqah, termine che significa “giustizia“, e che spesso viene associato e accompagnato dalla “carità“, in quanto per la tradizione ebraica è dovere dell’uomo retto e giusto l’obbligo di aiutare i bisognosi. Dunque l’aiuto morale si unisce a quello materiale, con donazioni spesso anonime, che dipendono dalla situazione finanziaria di chi le elargisce, e, più in generale, con l’offerta di cure, tempo ed energia.

Per quanto riguarda i libri sacri agli Ebrei, oltre alla già citata Torah menzioniamo la Mishnà, uno dei testi fondamentali dell’ebraismo, che raccoglie tutti i comandamenti, gli insegnamenti consegnati sul Sinai da Dio a Mosè e perfezionati nel tempo dalla tradizione rabbinica. Il Talmud invece contiene le discussioni e gli insegnamenti dei Maestri.

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Come chiamano Dio gli ebrei

Di fatto gli Ebrei non pronunciano mai il nome di Dio, riferendosi a lui come Hashem, “il Nome”, o, quando pregano, con Adonai, “il Signore”. Il termine YHWH, il Tetragramma, definisce Dio nei testi sacri.