La storia di Adamo ed Eva

La storia di Adamo ed Eva

Chi non conosce la storia di Adamo ed Eva, il primo uomo e la prima donna? Ma siamo poi così sicuri di conoscerla davvero? Ricordiamo insieme la storia di tutte le storie.

Eva e Adamo sono considerati dai cattolici i progenitori di tutto il genere umano. La loro storia ci viene raccontata fin da quando siamo bambini, ed è bella e terribile, perché racconta dell’immenso amore di Dio, che scelse di creare queste due creature speciali per far loro dono del mondo meraviglioso appena scaturito dalle sue mani, ma racconta anche del peccato originale e di come il primo uomo e la prima donna delusero il loro Padre, meritando di essere cacciati dal suo Paradiso.

Ma la storia di Adamo ed Eva nasconde in sé significati molto più profondi, che meritano sicuramente un esame più accurato. Ci basti pensare al fatto che accettare la loro esistenza significa riconoscere che tutta l’umanità discende dalla stessa coppia, e dunque che siamo tutti un’unica grande famiglia. Un concetto non indifferente, soprattutto in tempi in cui l’amore, la fratellanza e la misericordia vengono messi costantemente in discussione.

Vale dunque la pena soffermarci un momento su questa storia antica e affascinante, sui significati che nasconde, e che sono alla base della dottrina cattolica fin dalle sue origini. Concetti come il peccato originale e la mela del peccato hanno condizionato e regolato la vita di innumerevoli uomini e donne nel corso dei millenni, e ancora oggi noi viviamo il retaggio di quella colpa, di quel marchio d’infamia che ha segnato l’umanità tutta, e che solo il sacrificio di Gesù ha potuto rimettere in discussione.

La creazione di Adamo ed Eva

La vera storia di Adamo ed Eva è raccontata nella Bibbia, e più precisamente nel libro della Genesi.

In questo libro vengono descritti i giorni della Creazione, quando Dio volle dare origine al mondo che conosciamo e a tutto ciò che lo popola. Nell’arco di cinque giorni Egli creò il cielo, la terra, la luce, le stelle, tutti i pesci, gli uccelli e gli animali.

Il sesto giorno decise di creare l’Uomo.

E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra” (Genesi 1,26-28)

Esiste tuttavia nella Bibbia una seconda versione di questo stesso episodio:

Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. (Genesi 2,20-22)

Queste due versioni sono definite, rispettivamente, Fonte sacerdotale e Fonte Jahvista, e si ricollegano all’ipotesi documentale o documentaria, formulata dallo studioso biblico tedesco Julius Wellhausen, secondo il quale i primi cinque libri della Bibbia, il cosiddetto Pentateuco (Torah per gli ebrei), ovvero Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio, non furono scritti solo da Mosè, ma da quattro probabili autori, le iniziali dei nomi dei quali compongono la sigla JEDP.

Come possiamo vedere, i due racconti della Creazione del primo uomo e della prima donna presentano alcune differenze sostanziali. Nel primo Dio ha creato Adamo ed Eva nello stesso momento, entrambi a propria immagine, e li ha resi padroni del Paradiso terrestre. Nel secondo, invece, Adamo è stato creato per primo, e Dio ha assegnato solo a lui il dominio sulle cose e gli animali che aveva creato. La donna è venuta in un secondo tempo. Naturalmente non è questa la sede per approfondire questi due punti di vista, ma le implicazioni che le due diverse interpretazioni hanno avuto nella storia della Chiesa e dell’umanità, soprattutto riguardo al rapporto tra uomini e donne, sono evidenti.

La storia di Adamo ed Eva per bambini

Al di là delle interpretazioni accademiche e degli studi di biblisti illustri, come potremmo raccontare la storia di Adamo ed Eva in modo semplice? Per esempio, se dovessimo raccontarla a dei bambini come potremmo procedere? Quello che dovrà emergere agli occhi dei più piccini di questo racconto sarà il grande amore di Dio, che ha creato un mondo meraviglioso per farne dono agli uomini e alle donne. Sarà fondamentale che i bambini comprendano che, poiché tutto ciò che li circonda è frutto di quell’amore, è loro dovere rispettarlo e proteggerlo, goderne e non darlo mai, mai per scontato, come troppo spesso avviene. Poi sarà sicuramente utile far comprendere loro la gravità della disobbedienza di Adamo ed Eva, che hanno mangiato la mela nonostante Dio avesse ordinato loro di non farlo, lasciandoli tuttavia liberi di nutrirsi di tutti gli altri frutti bellissimi e saporiti che abbondavano nel Giardino dell’Eden. Per sottolineare questo punto potrà essere utile tracciare un paragone con le disobbedienze dei bambini stessi, che sfuggono ai doveri e alle raccomandazioni dei genitori. Doveri e raccomandazioni pronunciati sempre e solo per il loro bene. Ancora, sarà importante suggerire loro il concetto di libero arbitrio: Dio ha lasciato ad Adamo ed Eva la scelta di fare ciò che volevano, perfino la scelta di amarlo o meno. Non li ha obbligati a fare nulla, tutto ciò che ha fatto per loro è stato un dono meraviglioso, e nonostante questo loro lo hanno deluso, con la loro ingratitudine. Il racconto potrebbe essere più o meno così:

Dio è così buono da aver deciso un giorno di creare un giardino meraviglioso. Lo riempì di piante, fiori, animali di ogni tipo, e sopra di esso distese il cielo, con il sole, la luna, le stelle. Quando ebbe finito, creò il primo uomo, Adamo, e la prima donna, Eva, e a loro volle regalare questo Paradiso terrestre. Adamo ed Eva sarebbero stati liberi di andare dove volevano, in quel mondo dove non esistevano dolore, malattie, morte, e di mangiare tutti i frutti che nascevano sugli alberi del giardino, tranne le mele dell’albero che sorgeva al centro di quest’ultimo. 
Nonostante le raccomandazioni di Dio, Eva si lasciò tentare da un serpente malvagio, che le disse che i frutti di quel grande albero le avrebbero permesso di comprendere la differenza tra bene e male. Eva prese un frutto dall’albero proibito, lo mangiò e lo offrì ad Adamo. 
Dio scoprì subito la loro disobbedienza, e ne soffrì moltissimo. Lui aveva fatto tutto per loro, aveva creato un paradiso e lo aveva donato senza chiedere nulla in cambio. Per punizione li mandò via dal Paradiso terrestre e condannò al dolore e alla morte loro e tutti i loro discendenti.

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Adamo ed Eva: la storia della mela e del peccato originale

La storia della mela, il frutto proibito che avrebbe reso Adamo ed Eva uguali a Dio, donando loro la conoscenza del bene e del male, non è solo una storia per bambini. Anzi, essa è alla base della religione cattolica. Infatti la conseguenza del peccato originale è stata la caduta dell’uomo, la rottura della tacita alleanza tra lui e Dio, gli effetti della quale si ripercuotono da millenni sull’umanità tutta. È da quel singolo atto di disobbedienza che tutti i mali dell’uomo traggono origine. Prima di esso l’uomo era perfetto, immune dalle malattie e dalle ferite, immortale, felice.

Questo atto nasce dalla volontà dell’uomo di poter decidere da solo cosa sia il bene, cosa sia il male, invece di affidarsi all’infinita saggezza e all’infinito amore di Dio.

Il racconto del peccato originale, dalla tentazione da parte del serpente, al gesto di Eva di prendere la mela dall’albero e offrirla ad Adamo (albero che non va confuso con l’albero della vita. Potete trovare maggiori informazioni nell’articolo dedicato al significato dell’albero della vita), è impregnato di riferimenti a innumerevoli racconti sacri precedenti. Interessante come le parole del serpente tentatore siano sufficienti a instillare nella prima donna il seme del dubbio, la convinzione che l’ordine di Dio di non mangiare i frutti dell’albero sia stata ingiusta. Soprattutto, fa riflettere il fatto che la promessa del serpente, che dice a Eva che mangiando la mela proibita lei e Adamo otterranno la conoscenza del bene e del male, diventando in pratica come Dio, risulti così irresistibile.

Adamo ed Eva cacciati dal paradiso

Dopo che la mela è stata colta e assaggiata, tuttavia, la prima e unica cosa di cui Adamo ed Eva diventano consapevole è la propria nudità.
La vergogna è il primo sentimento negativo provato dal primo uomo e dalla prima donna, un istante dopo la loro caduta.
Scoperta subito la disobbedienza, Dio convoca i tre colpevoli, che tentano di scagionarsi incolpandosi l’uno con l’altro.

La punizione di Dio li colpisce tutti, per primo il serpente, che viene maledetto, poi la donna, Eva, condannata alle sofferenze del parto e a essere sottoposta all’uomo, infine Adamo, condannato a dover trarre con fatica e sudore i frutti dalla terra che fino ad allora era stata prodiga e generosa con lui. Infine, e questo è certo il male peggiore derivato da questo atto sconsiderato, Dio condanna l’uomo e la donna, e con essi tutti i loro discendenti, alla morte fisica, laddove prima essi erano immortali. Occorrerà attendere migliaia di anni, e l’avvento di Gesù Cristo, perché questa terribile rottura possa conoscere la speranza di una riconciliazione. In Gesù i figli di Adamo conoscono la possibilità di riscatto, il miraggio della vita eterna alla fine dei tempi, e solo per chi la saprà meritare.

Chi erano i figli di Adamo ed Eva

Una volta cacciati dall’Eden, Adamo ed Eva ebbero diversi figli, secondo la tradizione da 14 a 140. Gli unici tre citati nella Bibbia, tuttavia sono Caino, Abele e Seth.

Caino sposò la sorella gemella di Abele, Calmana, Abele la sorella gemella di Caino, Deborah. Successivamente, alla morte di Abele, Caino, il suo omicida, sposò la sorella Awan, dalla quale generò un figlio, Enoch. Seth sposò la sorella Azura, che diede alla luce Enos, dalla cui discendenza nasceranno Noè e i suoi figli. I discendenti di Caino, invece, divennero nomadi allevatori di bestiame e impararono l’arte di forgiare i metalli, distinguendosi tuttavia per la violenza e la pratica della poligamia.