La Vergine Nera di Czestochowa dipinta da San Luca

La Vergine Nera di Czestochowa dipinta da San Luca

Tra le icone sacre quella della Vergine Nera di Czestochowa è una delle più emblematiche e affascinanti. Ecco la sua storia

Le icone russe possiedono un fascino che travalica i secoli, una suggestione così ricca di esotismo e spiritualità da farne ancora oggi una delle massime forme di espressione religiosa di ogni luogo e ogni tempo. Nate insieme alla chiesa russa ortodossa, poco prima dell’anno 1000, affondano il loro simbolismo religioso in una mescolanza di tradizioni orientali sacre e profane, che per molto tempo non sono state contaminate dall’iconografia sacra occidentale in perenne evoluzione attraverso i secoli.

Basta pensare che l’icona della Vergine Nera di Czestochowa, al pari di molte altre icone russe che hanno come soggetto Maria, la madre di Gesù, è attribuita all’Evangelista Luca. Infatti la tradizione vuole che San Luca, abile pittore, abbia ritratto la Vergine, così come gli apostoli Pietro e Paolo e sia stato il fondatore della tradizione iconografica e artistica cristiana in occidente e in oriente. Molte icone bizantine sono state attribuite a lui, altre riconducibili ai suoi modelli. Questa attribuzione a Luca del ruolo di ritrattista di personaggi sacri sarebbe nata dalla sua capacità di rendere nel modo più accurato i personaggi nel suo Vangelo, descrivendoli con minuzia e realismo. La Vergine Nera di Częstochowa, antichissima rappresentazione della Vergine Maria, rientrerebbe tra i dipinti originali di San Luca.

Come molte delle Madonne nere raffigurate nelle icone bizantine o scolpite nel legno di cedro del Libano con lo stile tipico delle statue orientali dell’anno 1000, anche la Vergine Nera di Czestochowa appare strana a noi occidentali col suo volto scuro e allungato, con la corona elaboratissima e incrostata di oro e gemme. Gli studi portati avanti nel tempo sull’icona hanno collocato la sua realizzazione tra il VI e il IX secolo d.C. Appartiene alla categoria delle icone bizantine note come “Odigitria”, Colei che indica e guida lungo la strada. Rappresenta il busto della Vergine con Gesù Bambino in braccio, entrambi coi volti scuri circonfusi dalle aureole, abbigliati con l’opulenza tipica delle icone bizantine. La mano destra di Maria indica il Bambino e sulla sua fronte è disegnata una stella a sei punte, che per il Cristianesimo simboleggia i sei giorni della Creazione o anche la lotta tra Dio e il diavolo. La guancia destra e il collo della Vergine recano i segni degli sfregi inferti con la sciabola dagli eretici Ussiti, che nel 1430 attaccarono e saccheggiarono il Santuario. I colpi da loro inferti fecero sanguinare miracolosamente l’icona.

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Come nella maggior parte delle icone russe la Vergine Nera di Czestochowa rientra nella categorie delle Madonne addolorate. Appare triste, e nello stesso tempo avvolta da un alone di saggezza e forza spirituale, mentre mostra al mondo il suo Figlio benedetto.

Il Santuario di Czestochowa

Conosciuta anche come Madonna Nera di Czestochowa, nel 1382 giunse tra varie vicissitudini nel Santuario di Częstochowa a Jasna Góra (Monte Chiaro), oggi uno dei più importanti centri di culto cattolico della Polonia. Fin dalla sua fondazione, e ancora di più da quando l’icona della Vergine Nera venne portata qui, il santuario è il cuore di una grandissima devozione. Perfino i re polacchi vi si recavano in pellegrinaggio per venerare la Madonna Nera. L’ordine ungherese dei Paolini, monaci nati intorno alla figura di San Paolo primo eremita, sono da sempre custodi del Santuario.

Il Pellegrinaggio a piedi verso il Santuario di Częstochowa si svolge ogni anno nei mesi estivi, soprattutto attorno a ferragosto. In diversi giorni i pellegrini percorrono centinaia di chilometri per raggiungere il luogo di culto da ogni parte della Polonia. Il tragitto più lungo misura 600 km! Anche il giovane Karol Wojtyła, poi Papa Giovanni Paolo II, lo affrontò nel 1936.

Preghiera alla Madonna di Czestochowa

Il 26 agosto si celebra la festa della Beata Vergine Maria di Czestochowa. La festa venne istituita nel 1931 da Papa Pio X e nel 1935 vennero approvati i testi liturgici per la celebrazione. La Vergine Nera di Częstochowa protegge la Polonia dagli attacchi stranieri e simboleggia la resistenza contro gli invasori. Ecco una delle preghiere a lei dedicata:

O Chiaromontana Madre della Chiesa,
con i cori degli angeli e i nostri santi patroni,
umilmente ci prostriamo di fronte al Tuo trono.
Da secoli Tu risplendi di miracoli e di grazie qui a
Jasna Gòra, sede della Tua infinita misericordia.
Guarda i nostri cuori che ti presentano l’omaggio
di venerazione e di amore.
Risveglia dentro di noi il desiderio della santità;
formaci veri apostoli di fede;
rafforza il nostro amore verso la Chiesa.
Ottienici questa grazia che tanto desideriamo: (esporre la grazia)
O Madre dal volto sfregiato,
nelle Tue mani pongo me stesso e tutti i miei cari.
In Te confido, sicuro della Tua intercessione presso il Tuo figlio,
a gloria della Santissima Trinità.
(3 Ave Maria).
Sotto la Tua protezione ci rifugiamo,
o Santa Madre di Dio: guarda a noi che siamo nella necessità.
Nostra Signora della Montagna Luminosa, prega per noi.