Le feste patronali sono una tradizione molto radicata e importante nel nostro paese, soprattutto nel Sud. Scopriamo insieme questa particolare forma di devozione popolare e folklore.
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Tra le tante, belle tradizioni del nostro paese, le feste patronali sono sicuramente una delle più caratteristiche. Si tratta di feste e celebrazioni dedicate a santi e beati, alla Madonna, al Redentore. Ogni festa si differenzia dall’altra, tanto che perfino le celebrazioni dedicate allo stesso santo possono variare moltissimo da città in città, da regione a regione. Ma alcuni elementi rimangono in comune, e tra di essi il più caratteristico è sicuramente la partecipazione generale di tutta la popolazione alla festa.
Che si tratti di piccoli paesi o grandi città, in queste occasioni speciali tutti si mobilitano per prendere parte in modo attivo ed entusiastico a quello che non è solo un passatempo, ma una vera e propria espressione culturale, oltre che di fede e devozione. In effetti un’altra caratteristica che accomuna tutte le feste patronali è il mescolarsi di sacro e profano.
Se sicuramente il momento più importante, quello che rappresenta il culmine della festa, è la processione del santo o della santa, insieme a tutti quei riti religiosi che lo accompagnano, non sono meno importanti gli aspetti più ludici e profani della manifestazione, dalle luminarie, che in alcuni casi diventano vere e proprie forme d’arte, alle bancarelle, dalla musica alle giostre, dalle danze in abiti tradizionali ai fuochi d’artificio. Non solo, spesso queste feste recuperano anche avvenimenti storici e riti e usanze pagane, aggiungendo al sentimento religioso anche un significato culturale e un senso di memoria storica inestimabile. Un’altra caratteristica tipica delle feste patronali è la presenza e la partecipazione delle confraternite, associazioni pubbliche di fedeli legati a una o all’altra chiesa impegnati a incrementare il culto e la devozione popolare in vario modo.
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Un’espressione di cultura popolare e folklore, dunque, che, in certi casi, richiama migliaia, perfino milioni di partecipanti. Basti pensare, per citarne solo una, al milione circa tra devoti e turisti da tutto il mondo, che ogni anno accorrono a Catania, dal 3 al 6 febbraio, per celebrare Sant’Agata, la patrona della città, con una delle feste patronali più importanti in assoluto. Per esattezza, la festa di Sant’Agata è la terza festa religiosa per importanza al mondo, pari solo alla Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Cuzco in Perù. Nel 2002 è stata perfino dichiarata dall’UNESCO Bene Etno Antropologico Patrimonio dell’Umanità.
Se questo genere di feste sono diffuse in tutta Italia, il nostro Meridione si pregia di essere teatro di moltissime delle più celebri, che ogni anno attirano innumerevoli partecipanti. Ricordarle tutte sarebbe impossibile, ma ci piacerebbe fare una piccola carrellata delle principali feste patronali del Sud, regione per regione.
MARCHE
A San Benedetto del Tronto dal 16 al 26 luglio si festeggia ogni anno la Madonna della Marina. La festa è caratterizzata in particolare da un’imponente processione in mare delle barche e da uno splendido spettacolo di fuochi d’artificio visibili da una distanza considerevole, oltre che da spettacoli musicali, bancarelle culinarie e naturalmente occasioni di preghiera comune.
A Urbania, nella provincia di Pesaro e Urbino, durante la Pasqua le strade si popolano di quadri viventi tipici del posto. Il culmine delle celebrazioni vede una statua lignea risalente al 1300 portata in processione.
MOLISE
In occasione della Festa di San Basso, protettore di Termoli, il 3 e 4 agosto, una statua del santo viene portata in processione per i vicoli della città, fino a giungere al mare. Qui la processione si sposta sulle barche, e in particolare su un peschereccio sorteggiato una settimana prima per avere l’onore di trasportare la Statua di San Basso. Anche i fedeli la seguono non solo dalla costa, ma dai pescherecci.
Isernia è famosa per la Processione degli Incappucciati. Il Venerdì che precede la Pasqua una processione percorre tutta la città e coinvolge gli “incappucciati”, legati da un voto di penitenza che li costringe a partecipare incappucciandosi con un telo bianco che li ricopre completamente e portando sul capo una corona di spine. A loro viene affidato il compito di portare le statue della Mater Dolorosa e del Cristo Morto.
ABRUZZO
Sant’Andrea, protettore dei pescatori, è protagonista di una grande festa che viene celebrata a Pescara l’ultima domenica di luglio. Anche in questo caso la processione si snoda fra le vie della città vecchia fino al mare, dove la statua viene caricata su una barca. Un grandioso spettacolo pirotecnico, gli “spari” di Sant’Andrea, chiudono la festa illuminando a giorno tutta la costa.
A Sulmona la Settimana Santa prevede molti riti religiosi, a partire dalla processioni organizzate dalle confraternite legate alla chiesa della Trinità e alla Chiesa di S. Maria di Loreto. In particolare i confratelli dell’Arciconfraternita della SS. Trinità sono abbigliati con un vistoso saio rosso porpora con pettorina bianca e cingolo rosso. Il coro, composto da oltre 110 elementi, intona varie versioni del Miserere e altri canti sacri mentre procede attraverso le strade della città.
LAZIO
A Gaeta la seconda domenica di agosto di festeggia la Madonna di Porto Salvo, protettrice dei marinai. La statua della Madonna, ricoperta d’oro e fiori, viene portata in processione dalla Chiesa degli scalzi fino al porto. Una barca la conduce poi al centro del golfo di Gaeta. Al termine della festa una grande corona di fiori viene affidata al mare, in ricordo dei marinai e dei pescatori che hanno perduto la vita tra i flutti.
Il 3 settembre si festeggia a Viterbo la festa di Santa Rosa, patrona della città. Si tratta di una manifestazione unica al mondo. La “macchina di Santa Rosa”, una struttura costituita da una torre alta circa trenta metri e pesante cinque tonnellate, illuminata da fiaccole e luci elettriche viene sollevata e portata a spalla da cento “Facchini”, uomini robusti scelti per l’occasione, lungo un percorso di poco più di un chilometro. La folla assiste festante, partecipando con cori e incitazioni, mentre la musica risuona per tutta la città.
La processione pasquale di Sora attira un gran numero di fedeli, che percorrono il centro storico partendo dalla Chiesa di S. Spirito. Le innumerevoli candele accese lungo il percorso conferiscono all’evento un’atmosfera unica. La processione avviene in silenzio, accompagnata solo dalle note del “canto sorano”, dedicato all’Addolorata, intonate dalla Banda Sinfonica Città di Sora.
CAMPANIA
La Festa di San Ciriaco anima la piccola cittadina di Torre Le Nocelle, in provincia di Avellino, l’8 agosto. La tradizione vuole che il sangue di San Ciriaco torni miracolosamente liquido in quella data, oltre che il 16 marzo. Fedeli e devoti accorrono da ogni parte per assistere al miracolo e per portare il santo patrono in processione. Anche in questo caso lo spettacolo pirotecnico è uno degli eventi più celebrati e attesi, perché vi partecipano molti famosi maestri provenienti da tutta la regione.
Sempre in Campania, ma stavolta a Napoli, il 19 settembre è il sangue di San Gennaro, patrono della città, che si liquefà nel Duomo. Una lunga processione con i ceri prelude all’evento miracoloso, che attira migliaia di pellegrini e curiosi ogni anno.
Emblematica la Devozione della Madonna dell’Arco che si tiene ogni anno a Pasquetta nel comune Sant’Anastasia, nella città metropolitana di Napoli. Migliaia di persone accorrono ogni anno da ogni parte della Campania per la processione che attraversa la città fino al santuario. La particolarità di questa celebrazione è che i pellegrini, definiti “fujenti”, “coloro che vanno” vestono completamente di bianco con una fascia trasversale azzurra, e una rossa, che simboleggiano i colori del manto della Vergine Maria, e spesso camminano a piedi nudi. Portano anche stendardi di notevoli dimensioni e un altarino che rappresenta lo Spirito Santo. Giunti nei pressi dell’edicola votiva dedicata alla Madonna, molti cadono in ginocchio e proseguono a carponi. Alcuni “fujenti” prendono il nome di “Battenti”, chiamati così perché durante la Settimana Santa si percuotono il corpo flagelli di sughero chiodati e perché battono costantemente i piedi a terra in modo ritmato. La festa è incredibilmente suggestiva.
A Nola si celebra, di solito intorno al 22 giugno, la Festa dei Gigli, dedicata a San Paolino. La festa, che dal 2013 rientra nel Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO, ed è una delle più famose nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane, prevede la processione danzante di 8 Gigli, enormi obelischi di legno che prendono il nome delle antiche corporazioni delle arti e mestieri della città. I gigli sono alti 25 metri e hanno una base cubica di circa tre metri per lato. Arrivano a pesare oltre venticinque quintali. Gli addetti al trasporto, detti “cullatori”, li sollevano e li manovrano grazie alla “borda”, l’asse centrale portante, le “barre” e le “barrette”. Per ogni giglio occorrono circa 128 cullatori, che tutti insieme formano la “paranza”.
BASILICATA
A Pisticci il 15-16-17 agosto si celebra la Festa di San Rocco, il santo pellegrino, molto caro alla Basilicata e festeggiato un po’ovunque. La festa di Pisticci è caratterizzata da sontuose luminarie che abbelliscono tutta la cittadina, oltre che da spettacoli musicali e gli immancabili fuochi d’artificio.
A Irsina, in provincia di Matera, si festeggia invece il 16 di settembre Sant’Eufemia, martire della Calcedonia. La statua della santa, la realizzazione della quale è attribuita ad Andrea Mantegna, viene portata dalla cattedrale attraverso tutto il paese fino all’alta valle del Bradano.
Barile è invece famosa per la processione pasquale, che ha una storia secolare. Gli abitanti della cittadina si uniscono per mettere in scena la rappresentazione religiosa del Calvario e della morte di Gesù in un corteo che si snoda per ben cinque chilometri. In testa procedono tre centurioni a cavallo e tre bambine vestite di bianco, che impersonano le tre Marie. La processione coinvolge circa 126 persone, divise in 25 gruppi, che percorrono le vie del paese per oltre quattro ore.
CALABRIA
A Reggio Calabria il secondo sabato di settembre hanno luogo le celebrazioni in onore della Madonna della Consolazione, patrona della città. Per festeggiarla i fedeli portano in processione la Vara, un’effigie alta 5 metri e del peso di oltre 12 quintali per un percorso di circa 3,5 km con un dislivello di 158 metri, dalla Basilica dell’Eremo, fino al Duomo. La tradizionale “volata”, ovvero l’ultimo tratto di processione percorso correndo, caratterizza la festa.
A Palmi nel mese di agosto si festeggia San Rocco, che guariva i malati di peste. Nel santuario dedicato al santo si intonano canti antichi di secoli, e ai piedi della statua che lo raffigura i fedeli depongono simulacri in cera che rappresentano le parti corporee risanate. Una processione percorre le strade della città per un giorno intero, guidata dagli “mbuttari”, che portano il santo in spalla, e dagli “spinati”, scalzi e con addosso un mantello di spine a forma di campana, lo “spalas”, Le donne portano invece una corona di spine sul capo.
PUGLIA
La Fiera dell’Incoronata a Nardò, il primo weekend d’agosto, unisce tradizione storica e spirito devozionale, affiancando a cene rinascimentali e al caratteristico palio dei pittaggi, i quattro quartieri della città, celebrazioni dedicate alla Vergine Incoronata, che culminano con grandiosi fuochi d’artificio.
Scorrano, in provincia di Lecce, è invece famosa nel mondo per le sue luminarie, tanto da esserne considerata la capitale mondiale. In particolare esse rendono unica la Festa di Santa Domenica, la prima metà di luglio, in occasione della quale tutta la città viene illuminata in modo spettacolare.
A San Severo si celebrano addirittura tre sentitissime e commoventi processioni in occasione della Pasqua. Le organizzano le Confraternite, particolarmente attive in città. Il Venerdì Santo si apre con la tradizionale processione dell’Addolorata e di Gesù Flagellato. In realtà si tratta di tre processioni che escono ognuna da una chiesa della città e si riuniscono in Piazza Castello, portando a spalla le statue di Gesù alla colonna e dell’Addolorata.
SICILIA
Abbiamo già citato la Festa di Sant’Agata a Catania, festeggiata il 3, 4 e 5 febbraio, e poi ancora il 17 agosto. La festa è caratterizzata da grandiosi fuochi d’artificio e dalla suggestiva processione dei devoti che portano il busto d’argento e le reliquie della Santa in giro per la città, indossando il tradizionale vestito devozionale bianco e cappellino nero. Le origini pagane della festa sono state studiate negli anni. Probabilmente affondano nell’antico culto della dea Iside, oltre che ad altre celebrazioni pre-cristiane.
Trapani si illumina invece il 7 agosto grazie alle splendide luminarie accese in occasione della Festa di Sant’Alberto degli Abati, le cui reliquie sono custodite e venerate in varie chiese della città.
Ancora in Sicilia, a Maniace, in provincia di Catania, a gennaio si festeggia San Sebastiano, con la benedizione dei ‘panuzzi’, mentre ad Arcireale, il santo è portato in processione da uomini scalzi.
San Sebastiano, Protettore della città di Siracusa, viene festeggiato anche nel centro storico di Ortigia il 20 gennaio e soprattutto il 10 agosto, con grande spettacolarità e folklore che attirano migliaia di visitatori. Le celebrazioni culminano con la suggestiva “sciuta” (uscita) dalla chiesa del Santo e della sua reliquia che vengono e seguiti da migliaia di devoti. Le donne spesso sono scalze. I bambini vengono spogliati e offerti al Santo, mentre intorno esplodono migliaia di mortaretti e vengono lanciati i “nsareddi”, stelle filanti di carta multicolori lunghe 2 m.
A Enna la Settimana santa vede perpetrarsi celebrazioni che risalgono alla dominazione spagnola. In particolare la processione del Venerdì santo vede sfilare circa 2.500 confrati incappucciati, recanti i fercoli di Gesù morto e della Madonna Addolorata. Ogni anno migliaia di turisti accorrono ad assistere alla processione, che viene accompagnata dal suono di marce funebri.
SARDEGNA
A Nuoro l’ultima domenica d’agosto si tiene la Festa del Redentore, alla quale partecipano tutti i paesi della Sardegna, sfilando per la città con i costumi tradizionali. Spettacoli folkloristici, balli, canti e musica caratterizzano questa grande e coloratissima festa, che culmina con spettacolari fuochi d’artificio.
A Sassari la Settimana Santa vede antichissime tradizioni perpetrarsi ogni anno. Suggestive processioni organizzate dalle confraternite attraversano il centro storico al ritmo dei tamburi. In particolare la processione dell’Arciconfraternita dei Servi di Maria, il Venerdì Santo, raccoglie una folla di fedeli, che accompagnano il simulacro della Madonna Addolorata dalla chiesa di Sant’Antonio a San Giacomo e quindi al Duomo.