Le maggiori divisioni nella religione cristiana

Le maggiori divisioni nella religione cristiana

La religione cristiana è in realtà formata da molte confessioni religiose, simili per alcuni aspetti, profondamente diverse per altri. Vediamo quali

La religione cristiana è una delle religioni monoteiste più diffuse al mondo. Tutti sappiamo che essa nasce con Gesù Cristo, dal quale i seguaci hanno preso il loro nome, “Cristiani”, appunto. Sappiamo che essa ha molti elementi in comune con l’ebraismo, compresi alcuni libri delle Sacre Scritture, ma anche con l’Islam in quanto tutte e tre le religioni, cristiana, islamica e giudaica, sono religioni abramitiche, cioè considerano Abramo come origine della storia sacra. In particolare cristianesimo e ebraismo condividono il libro sacro, la Bibbia, del quale il popolo ebraico riconosce i libri dell’Antico Testamento, ma non il Nuovo Testamento composto dai quattro Vangeli, dagli Atti degli Apostoli, dalle Lettere e l’Apocalisse, sebbene tutti questi libri attestino la conformità con gli scritti ebraici. Ma la questione fondamentale è che gli Ebrei non hanno riconosciuto Gesù Cristo come il Messia e il Figlio di Dio promesso dai profeti.

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Se ci guardiamo intorno ci rendiamo subito conto che parlare di una religione cristiana unica sarebbe non solo riduttivo, ma davvero sbagliato. La storia del Cristianesimo attraverso i secoli ha portato alla creazione di molte varianti religiose, alcune delle quali hanno preso piede divenendo vere e proprie denominazioni indipendenti e riconosciute. In pratica sono tutte chiese cristiane, tutte si rifanno alla vita e alla Parola di Gesù, ma ciascuna con significative differenze nella dottrina, nelle tradizioni e perfino nel numero di Sacramenti. Abbiamo voluto prendere in esame le tre principali divisioni della chiesa cristiana: cattolici, ortodossi, e protestanti. Queste tre denominazioni, pur con le differenze che vedremo, condividono il Credo niceno, o niceno-costantinopoliano, ovvero quella serie di precetti di fede definiti in occasione del primo concilio di Nicea nel 325 d.C. basati essenzialmente sull’unicità di Dio, sulla natura di Gesù e sulla Trinità.

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Cattolicesimo

Capita a volte di vedere confusi insieme Cattolicesimo e Cristianesimo. È ovviamente un errore. Per cattolicesimo si intende unicamente la ramificazione del cristianesimo che riconosce come massima autorità religiosa la Chiesa apostolica cattolica romana e nel Papa il suo capo supremo. I cristiani cattolici attribuiscono grande valore alla figura delle Madonna e adorano molti Santi. Danno anche molta importanza alla tradizione apostolica, riconoscendo nell’apostolo Pietro colui al quale Cristo ha affidato la Sua chiesa, e per questo molti aspetti della dottrina cattolica si rifanno non alle Sacre Scritture, cioè alla Bibbia, ma alla Tradizione Apostolica, uno scritto cristiano redatto intorno al 215 d.C. che contiene la “consegna” (traditio) degli apostoli, ovvero i fondamenti e le istruzioni liturgiche ed ecclesiastiche alla base della dottrina cattolica. Lo stesso scritto non è assolutamente considerato da Ortodossi e Protestanti, e questo è uno dei motivi della divisione tra le tre denominazioni cristiane.

La religione cristiana cattolica riconosce sette Sacramenti: Battesimo, Eucarestia (o Comunione), Cresima, Riconciliazione, Ordine, Matrimonio, Unzione dei Malati. Si celebra la Santa Messa come precetto, e nel corso della celebrazione avviene la consacrazione del Pane e del Vino davanti all’assemblea dei fedeli e la distribuzione delle ostie.

Ortodossia

Per quanto riguarda il Cristianesimo Ortodosso, è così che viene definita la chiesa nata con lo Scisma d’Oriente, che ebbe luogo nel 1504 d.C. al culmine di un periodo di controversie dogmatiche e discussioni teologiche. I cristiani ortodossi non riconoscono un’autorità religiosa unica. Ogni chiesa che ne fa parte viene governata dai propri vescovi attraverso sinodi locali. Non c’è dunque una figura di capo paragonabile al Papa per i cattolici, anche se il patriarca ecumenico di Costantinopoli è riconosciuto come primus inter pares (“primo tra pari”) da tutti gli altri vescovi e fa le veci di rappresentante spirituale per tutti i cristiani ortodossi.

I cristiani ortodossi basano il loro credo sulla santa tradizione, ovvero le Sante Scritture, gli insegnamenti dei Padri della Chiesa e i principi dogmatici elaborati nei sette concili ecumenici storici. Dunque la chiesa ortodossa promuove e diffonde la fede cristiana delle origini, creata da Gesù e tramandata dagli apostoli dei quali i vescovi sono i diretti successori.

Anche i cristiani ortodossi contemplano Sette Sacramenti e adorano la Vergine Maria come “Theotókos”, Madre di Dio. Venerano anche i Santi. I sacerdoti possono scegliere di sposarsi ma in questo caso non potranno diventare vescovi, così come i monaci, le cui comunità sono fondamentali. Per gli ortodossi gli uomini nascono puri, non contaminati dal Peccato originale di Adamo ed Eva, che loro chiamano Peccato Ancestrale. Tuttavia, è proprio della natura umana peccare, quindi tutti gli uomini saranno geneticamente predisposti a farlo.

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Protestantesimo

Il Protestantesimo, o Cristianesimo protestante, nasce con la cosiddetta Riforma, in realtà una serie di eventi che portarono al formarsi di diverse diramazioni del Cristianesimo. In particolare ricordiamo la Riforma inglese, che portò alla nascita della Chiesa d’Inghilterra, o la Dieta imperiale di Spira, nel 1529, detta anche Protesta di Spira, da cui nasce il termine “protestante”. La Riforma protestante attraversò l’Europa del XVI secolo cavalcando l’onda di forti proteste contro la decadenza della Chiesa di Roma e del papato, fino a una vera e propria separazione. Grandi fautori della Riforma furono Martin Lutero (luterani) e Giovanni Calvino (calvinisti).

Ci sono molte correnti di Protestantesimo, dall’Anglicanesimo, all’Avventismo, dal Calvinismo al Luteranesimo. Per quanto riguarda il nostro paese, il protestantesimo in Italia è rappresentato soprattutto dall’evangelicalismo.

In generale i Protestanti condividono con cattolici e ortodossi molti principi del simbolo niceno-costantinopolitano e del simbolo apostolico, ma divergono soprattutto per quanto riguarda la cristologia, il ruolo della grazia, il rapporto tra fede e opere e molti aspetti del magistero della Chiesa.

Gesù è il solo e unico strumento di salvezza per gli uomini, in quanto Parola vivente di Dio e solo punto di riferimento per il credente.
L’uomo è per sua natura imperfetta un peccatore, poco importa quanto faccia e come agisca per restare puro e retto. Solo Dio può salvarlo, e solo in virtù del Suo immenso amore. Le Sacre Scritture, in particolare i Vangeli, servono all’uomo per essere cosciente della propria dannazione, ma è solo in sé che l’uomo deve trovare la fede nella Salvezza. La Salvezza dunque è determinata dalla fede, non dalle azioni.

Solo la Bibbia è la legge di Dio, e nessun uomo può porsi come intermediario tra di essa e altri uomini per manipolare ciò che contiene, se non i Padri della Chiesa. Questa convinzione toglie praticamente qualsiasi ruolo al clero, perché i sacerdoti non sono più mediatori tra uomini e Dio, ma solo Gesù può rivestire questo ruolo. Ciò fa di ogni credente un sacerdote (Sacerdozio universale). Al massimo il Pastore può spiegare le Sacre Scritture.

Per quanto riguarda i Sacramenti, i protestanti riconoscono solo Battesimo ed Eucaristia, che racchiudono la promessa di salvezza e redenzione da parte di Dio per tutti gli uomini. Ma nell’Eucarestia Pane e Vino restano tali, non si effettua la transustanziazione.

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Maria non è venerata come Madre di Dio e non è oggetto di devozione, così come non lo sono i Santi.

Lo scisma anglicano che ha dato origine alla chiesa anglicana ha avuto luogo nel XVI secolo per volontà di Re Enrico VIII che rifiutò l’autorità papale e la Chiesa cattolica romana. Profondamente influenzata dalle dottrine protestanti provenienti dal continente europeo (calvinismo e luteranesimo) la Chiesa Anglicana si basa sui Trentanove articoli di religione e sul Book of Common Prayer. Più vicina al cattolicesimo rispetto ad altre chiese protestanti, riconosce il suo capo spirituale nell’Arcivescovo di Canterbury e basa i suoi principi sulla Bibbia, sulle tradizioni apostoliche, e sugli scritti dei padri della Chiesa.