Il vero significato di Ave Maria

Il vero significato di Ave Maria

L’Ave Maria è diventata una delle preghiere più famose e diffuse, cuore della pratica del Rosario, anch’esso interamente dedicato a Maria, e di molte altre pratiche devozionali.

Ci sono parole che si tramandano nel tempo, passando di bocca in bocca, per anni, secoli, pronunciate da milioni di voci diverse, in lingue diverse. Le parole delle preghiere, per esempio, scritte da uomini e donne ispirati da Dio in un tempo lontanissimo, e da allora recitate, sussurrate, gridate da innumerevoli fedeli che in esse hanno cercato conforto nei momenti difficili, o che hanno solo voluto esprimere la propria fede innalzandole con la propria voce.

A volte succede che queste parole ripetute così spesso perdano un po’ del loro significato originario. Siamo talmente abituati a ripeterle, a sentirle pronunciare da qualcun altro, che il suono delle parole stesse diventa quasi più importante di ciò che esse vogliono esprimere. Il significante supera il significato, o comunque quest’ultimo viene un poco travisato, dato per scontato. E questo non è bene, soprattutto se le parole di cui parliamo sono quelle di una preghiera.

Papa Francesco viene in nostro aiuto. Nello specifico, con il suo libro “Maria. Mamma di tutti” (edizioni San Paolo), uscito da poco, il Santo Padre da un lato ci rende partecipi delle riflessioni e preghiere da lui dedicate a Maria, dall’altro ci aiuta a comprendere a fondo, o solo a ricordare, il vero significato delle parole della preghiera più famosa e antica dedicata alla mamma di Gesù: l’Ave Maria, appunto.

La figura della Madonna è stata fin dall’antichità fortemente amata e invocata dai cristiani. Lei rappresenta non solo la volontà di Dio Padre di riconciliarsi con l’uomo, dopo che a causa di un’altra donna, Eva, l’umanità ha perduto la grazia ed è stata scacciata dall’Eden. Maria è la nuova Eva, la seconda possibilità concessa agli uomini per dimostrare di meritare l’amore e la fiducia di Dio, lei, nata senza peccato, scelta per concepire il Figlio di Dio senza conoscere la contaminazione della carne. Una fanciulla modesta, apparentemente comune, chiamata ad assumere un compito grande e terribile, e che quel compito lo ha accettato con umiltà e sottomissione, consapevole del dolore che le avrebbe cagionato. In questa sua libera scelta di affidarsi completamente a Dio, di fare di se stessa un docile strumento del Suo piano misterioso e vasto, la Madonna è assunta a un ruolo di modello ed esempio per noi tutti.

Ma c’è altro. Proprio in virtù della sua scelta coraggiosa, di essere madre del Salvatore, Maria ha anche acquisito il ruolo di intermediaria per eccellenza tra gli uomini e Dio. Il suo essere madre, non solo di Gesù, ma di tutti gli uomini, la rende più che mai idonea a portare i nostri affanni, i nostri dolori all’attenzione di Dio, perché Egli possa decidere, nella Sua infinita bontà e misericordia, di venire in nostro soccorso.

L’Ave Maria preghiera diffusa negli anni

Per questo l’Ave Maria è diventata una delle preghiere più famose e diffuse, cuore della pratica del Rosario, anch’esso interamente dedicato a Maria, e di molte altre pratiche devozionali.

Pensiamo, per esempio, alla devozione delle tre Ave Maria. Questa preghiera mariana molto popolare venne creata da Santa Matilde di Hackeborn, una monaca benedettina che visse tra il 1240 e il 1298. Santa Matilde aveva già ricevuto la visita di Maria in altre occasioni, e incoraggiata da questo favore da parte della Madre di Gesù, le chiese di esserle di conforto nel momento estremo della morte.

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La Madonna accettò, ma come segno di impegno e devozione da parte della Santa le chiese di recitare ogni giorno tre Ave Maria speciali, che avevano lo scopo di lodare la Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, e rendere grazie per tutti i doni meravigliosi con cui la Madonna era stata adornata.

La prima Ave Maria sarebbe stata rivolta a Dio Padre che nella Sua onnipotenza e onniscienza prese la più umile delle fanciulle e le conferì un potere quasi pari al Suo, rendendola onnipotente in cielo e in terra.

La seconda Ave Maria avrebbe onorato Gesù, Figlio di Dio, che infuse alla Madonna una consapevolezza e una sapienza inconcepibili per qualsiasi altro essere umano, permettendole di godere della visione della Beatissima Trinità e di condividerne la luce.

La terza Ave Maria sarebbe stata rivolta allo Spirito Santo che investì la Madonna della pienezza d’amore di cui Esso stesso è composto, rendendola buona, dolce e mite sopra tutte le donne e gli uomini di ogni tempo. In cambio di quest’atto devozionale la Madonna avrebbe concesso a Santa Matilde, al momento della morte, la sua presenza, la sua luce e tutto il suo amore divino.

In pratica ognuna delle tre preghiere si rivolge a uno degli attributi conferiti a Maria dalla Santissima Trinità:

Il potere che concesso da Dio Padre.

La sapienza la saggezza donate dal Figlio.

L’amore e la misericordia dello Spirito Santo.

Con questa pratica devozionale viene riconosciuta a Maria un’eccellenza senza pari in potere, sapienza e misericordia. Maria è proclamata dalla Chiesa Vergine Potente, Madre di Misericordia e Sede della Sapienza.

La pratica devozionale del recitare tre volte l’Ave Maria è diffusa tuttora. Con essa si vuole onorare la Santa Madre, ed eventualmente richiedere la sua mediazione per ottenere una grazia o un favore speciale da Dio. Infatti, come la Madonna ha promesso a Santa Matilde il proprio aiuto nel momento della morte, così rinnova la propria promessa per la vita e per la morte a coloro i quali reciteranno ogni giorno le tre Ave Maria.

Devozione delle Tre Ave Maria

Ecco come si compone la devozione delle Tre Ave Maria:

Maria, Madre mia, liberami dal cadere in peccato mortale.

  1. Per il potere che ti ha concesso l’Eterno Padre

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen

  1. Per la saggezza che ti ha concesso il Figlio

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen

  1. Per l’Amore che ti ha concesso lo Spirito Santo

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen

Ma torniamo all’Ave Maria.

La preghiera come la conosciamo e la recitiamo oggi apparve a Brescia nel 1498, nella raccolta Triumphi, sonetti, canzon e laude de la Gloriosa Madre de Dio Vergine Maria, un’opera dedicata alla Madonna composta dal Gasparino Borro, sacerdote appartenente all’Ordine dei servi di Maria. Nel 1568 papa Pio V, nella Liturgia delle Ore, impose a tutti i sacerdoti di recitare il Padre Nostro seguito da un’Ave Maria all’inizio di ogni ora dell’Officio Divino.

La preghiera Ave Maria oggi è, insieme al Padre Nostro, una delle più diffuse e celebri, quella che ricorre più spesso incisa su anelli preghiera e bracciali da preghiera. Il Rosario è una pratica devozionale diffusa in tutto il mondo, e la corona del Rosario spesso trascende la pratica della preghiera stessa, diventando un portafortuna, una protezione contro il male, un modo per sentire sempre Maria al nostro fianco.

Ecco come Papa Francesco ci guida alla riscoperta di questa meravigliosa preghiera:

L’Arcangelo Gabriele si rivolge a Maria e la chiama “piena di grazia” (Lc 1,28). Allo stesso modo noi si rivolgiamo alla Madonna quando la preghiamo: Ave Maria, piena di grazia.

Papa Francesco spiega il significato di questa apertura: in Maria “non c’è spazio per il peccato, perché Dio l’ha prescelta da sempre quale madre di Gesù e l’ha preservata dalla colpa originale.”

Continuando a rivolgersi a Maria Gabriele aggiunge: “Il Signore è con te”

Papa Francesco spiega che, come il Signore è stato con Maria, così può essere con tutti noi, se siamo disposti ad accogliere la Sua parola e seguiamo i Suoi dettami.

“Succede come se Dio prendesse carne in noi, Egli viene ad abitare in noi, perché prende dimora in coloro che lo amano e osservano la sua Parola. Non è facile capire questo, ma, sì, è facile sentirlo nel cuore […] Pensiamo che l’incarnazione di Gesù sia un fatto solo del passato, che non ci coinvolge personalmente? Credere in Gesù significa offrirgli la nostra carne, con l’umiltà e il coraggio di Maria.”

L’angelo va avanti e dice a Maria: “Tu sei benedetta fra le donne”

Abbiamo ricordato come Maria fosse una fanciulla umile e modesta, probabilmente incapace di comprendere completamente il piano di Dio, il destino che Lui aveva in serbo per lei. E tuttavia non ha esitato ad accettarlo. Cosa la rende così speciale, benedetta tra le donne? Proprio la sua semplicità

Alla domanda come ha scelto di seguire la propria fede Maria, Papa Francesco risponde: “L’ha vissuta nella semplicità delle mille occupazioni e preoccupazioni quotidiane di ogni mamma, come provvedere il cibo, il vestito, la cura della casa… Proprio questa esistenza normale della Madonna fu il terreno dove si svolse un rapporto singolare e un dialogo profondo tra lei e Dio, tra lei e il suo Figlio.”

La preghiera prosegue: “E benedetto il frutto del tuo seno Gesù”

Maria non si è limitata ad acconsentire che il Figlio di Dio diventasse carne e sangue nel suo grembo. “Ha concepito prima la fede e poi il Signore” dice Papa Francesco. La sua scelta non è passiva, lei prima accetta lo Spirito Santo nel cuore, poi nel grembo. “Come, a livello fisico, riceve la potenza dello Spirito Santo, ma poi dona carne e sangue al Figlio di Dio che si forma in Lei, così, sul piano spirituale, accoglie la grazia e corrisponde ad essa con la fede.”

La seconda parte della preghiera Ave Maria si apre con una nuova invocazione alla Madonna, che ora è chiamata: “Santa Maria, Madre di Dio”

Come dicevamo prima, il suo essere Madre di Gesù la rende un tramite unico tra noi uomini e Dio. Dice Papa Francesco: “Ci precede e continuamente ci conferma nella fede, nella vocazione e nella missione. Con il suo esempio di umiltà e di disponibilità alla volontà di Dio ci aiuta a tradurre la nostra fede in un annuncio del Vangelo gioioso e senza frontiere.”

Anche la richiesta “Prega per noi peccatori” si ricollega al ruolo di Maria di intermediaria tra noi e Dio, di mamma di tutti gli uomini, infinitamente buona e misericordiosa, attenta alle nostre necessità, sempre pronta a consigliarci. Dice Papa Francesco: “Questo è il dono del consiglio. Voi mamme che avete questo dono, chiedetelo per i vostri figli. Il dono di consigliare i figli è un dono di Dio.”

Il Papa conclude la sua spiegazione dell’Ave Maria spiegandone l’ultimo verso: “Adesso e nell’ora della nostra morte”

Il Papa dice che dobbiamo affidarci a lei “perché Lei come madre del nostro fratello primogenito, Gesù, ci insegni ad avere il suo stesso spirito materno nei confronti dei nostri fratelli, con la capacità sincera di accogliere, di perdonare, di dare forza e di infondere fiducia e speranza. È questo quello che fa una mamma.”

Seguendo l’esempio di Maria, accettando il fardello che Dio ha scelto per noi, ci siamo già avviati lungo un cammino impervio, ma che ci garantirà la salvezza, e in ogni istante, ora e nell’ora della nostra morte, la nostra Mamma celeste sarà al nostro fianco.

Questa visione della Madonna come madre di tutti è stata valorizzata ulteriormente da Papa Francesco lungo tutto il corso del suo pontificato. In particolare nel 2013, al termine della Santa Messa celebrata il 13 ottobre in San Pietro, in occasione della Giornata Mariana, consacrò il mondo intero alla Madonna di Fatima. Questa consacrazione è riportata nel libro del Pontefice dedicato alla Madonna “Maria. Mamma di tutti”.

Atto di affidamento alla Vergine di Fatima

Beata Maria Vergine di Fatima, con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna

uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni che ti dicono beata.

Celebriamo in te le grandi opere di Dio, che mai si stanca di chinarsi

con misericordia sull’umanità,

afflitta dal male e ferita dal peccato,

per guarirla e per salvarla.

Accogli con benevolenza di Madre

l’atto di affidamento che oggi facciamo con fiducia,

dinanzi a questa tua immagine a noi tanto cara.

Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi

e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori.

Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardo

e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.

Custodisci la nostra vita fra le tue braccia:

benedici e rafforza ogni desiderio di bene;

ravviva e alimenta la fede;

sostieni e illumina la speranza;

suscita e anima la carità;

guida tutti noi nel cammino della santità.

Insegnaci il tuo stesso amore di predilezione per i piccoli e i poveri,

per gli esclusi e i sofferenti,

per i peccatori e gli smarriti di cuore: raduna tutti sotto la tua protezione

e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù.

Amen.