Santa Teresa d’Avila: religiosa e mistica spagnola

Santa Teresa d’Avila: religiosa e mistica spagnola

Santa Teresa d’Avila fu una religiosa e mistica spagnola. Una delle poche donne elette a dottore della Chiesa, ebbe il merito di riformare l’ordine dei Carmelitani, e di proporre un modello di fede basato sull’amicizia tra uomo e Dio e su una dimensione profondamente umana di Gesù Cristo. Ma perché le veneriamo?

In ogni epoca, in ogni civiltà, ci sono state forme di celebrazione e devozione per uomini e donne celebri e ‘speciali’, che si erano distinti in vita per azioni, opere e pensiero. Ma sarebbe riduttivo considerare il culto dei santi una derivazione di questa idealizzazione di morti eccezionali.

Nel nuovo mondo dei cristiani, nato dalle ceneri dell’Impero romano, ancora pericolosamente influenzato da riti pagani e credenze millenarie, il culto dei santi nasce inizialmente come retaggio di antiche tradizioni. La devozione per i santi e i martiri emerge da una condizione di instabilità e fermento, dovuta a cambiamento sociali, psicologici, perfino urbanistici, profondi.

Il culto dei santi nasce e si sviluppa parallelamente ai mutamenti esterni e interni vissuti dalla Chiesa delle origini. Ufficializzato e incoraggiato fin dal principio dai Vescovi, non deve in nessun caso essere considerato una forma di religiosità popolare, limitata al popolino ignorante e ancora suscettibile alle leggende pagane e alle favole, nè un modo per convertire più facilmente le masse ignoranti. E non dobbiamo neppure pensare che questa forma di espressione religiosa, nata nei cimiteri e presso le tombe dei beati, coinvolgesse solo le donne e i poveri, soggetti ‘deboli’ da sempre, esclusi dalla religione ‘alta’. Non è così. Anzi, il culto dei santi coinvolse fin da subito tutte le classi sociali, azzerando le barriere tra ricchi e poveri, tra uomini e donne.

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Se è vero che il desiderio di invocare protettori invisibili può essere legato alle antiche credenze pagane, è la prima volta che i credenti si rivolgono non a essere sovrannaturali, ma a uomini defunti, che hanno vissuto e si sono mossi in un contesto storico non troppo lontano dal loro.
La parola latina “sanctus”, participio passato di sancīre, indicava qualcosa di inviolabile. Un Santo è proprio questo, un essere legato alla divinità, e, in quanto tale, degno di venerazione e rispetto. E, allo stesso, tempo, un protettore, qualcuno a cui rivolgere le proprie preghiere perché, forte della sua santità, funga da intermediario tra noi e Dio.

Holyart ha sempre ospitato nel suo blog molti approfondimenti dedicati al culto dei santi. Pensiamo a Santi e sante che hanno cambiato il mondo, o ai più specifici Sant’Agostino d’Ippona: filosofo, vescovo e teologoSant’Agnese: storia di una vergine e martire, solo per citarne alcuni, o ancora a Padre Pio e l’ordine dei Frati Minori Cappuccini.

Oggi ci soffermiamo su Santa Teresa d’Avila, religiosa e mistica spagnola.

Chi era Santa Teresa d’Avila, o di Gesù?

Il suo vero nome era Teresa Sánchez de Cepeda Dávila y Ahumada, nata il 28 marzo 1515 ad Avila, in Spagna. Fu qui che a 20 anni entrò nel monastero carmelitano dell’Incarnazione, assumendo il nome di Teresa di Gesù. La sua giovinezza fu funestata da una grave malattia, che la costrinse a letto e lungo. Per quattro giorni restò perfino in coma, come morta. Ma questo non le impedì di vivere una vita religiosa piena e di diventare una delle figure più importanti della Riforma cattolica. Infatti fin da giovane iniziò a impegnarsi concretamente per la riforma dell’Ordine carmelitano, e nel 1562 riuscì a fondare ad Avila il primo Carmelo riformato, a cui ne seguirono altri 16 in tutto il paese.

Santa Teresa scrisse molti testi che raccoglievano i punti della sua dottrina mistico-spirituale.

Innanzitutto ella prospettava le virtù evangeliche come base di tutta la vita cristiana e umana. In questa visione rientrava la necessità di distaccarsi dai beni terreni per abbracciare la povertà, ma anche l‘amore per il prossimo; l’umiltàla determinazione; la speranza teologale.

Ma Santa Teresa predicava anche la necessità di una profonda sintonia con i grandi personaggi biblici e di una sorta di amicizia necessaria tra uomo e Dio. Nella sua “Vita”, parlando della preghiera, ella scrisse: “Pregare significa frequentare con amicizia, poiché frequentiamo a tu per tu Colui che sappiamo che ci ama” (Vita, 8,5).

Ancora, Santa Teresa D’Avila approfondì l’argomento dell’umanità di Cristo, soffermandosi sul fatto che la vita del cristiano dovesse essere una relazione personale con Gesù, basata su amore e imitazione, e finalizzata all’unione con Lui. Per giungere a ciò la Santa predicava la necessità della meditazione sulla Passione e dell’Eucaristia. Tutta l’esperienza umana e religiosa di Santa Teresa fu un tendere a questa perfezione d’amore, a questa pienezza di e in Cristo. Nella sua opera più famosa, il “Castello interiore”, itinerario dell’anima alla ricerca di Dio, descrive questa pienezza che si realizza nell’unione con Cristo attraverso il mistero della sua umanità.

Ma ci piace pensare a Santa Teresa d’Avila anche per la sua profonda attualità. Il 2  febbraio 2011, nel corso dell’udienza generale del mercoledì, papa Benedetto XVI disse di lei: «Nella nostra società, spesso carente di valori spirituali, santa Teresa ci insegna ad essere testimoni instancabili di Dio, della sua presenza e della sua azione, ci insegna a sentire realmente questa sete di Dio che esiste nella profondità del nostro cuore, questo desiderio di vedere Dio, di cercare Dio, di essere in colloquio con Lui e di essere suoi amici. Questa è l’amicizia che è necessaria per noi tutti e che dobbiamo cercare, giorno per giorno, di nuovo. L’esempio di questa santa, profondamente contemplativa ed efficacemente operosa, spinga anche noi a dedicare ogni giorno il giusto tempo alla preghiera, a questa apertura verso Dio, a questo cammino per cercare Dio, per vederlo, per trovare la sua amicizia e così la vera vita; perché realmente molti di noi dovrebbero dire: “non vivo, non vivo realmente, perché non vivo l’essenza della mia vita”. Per questo il tempo della preghiera non è tempo perso, è tempo nel quale si apre la strada della vita, si apre la strada per imparare da Dio un amore ardente a Lui, alla sua Chiesa, e una carità concreta per i nostri fratelli».

Quando si festeggia Santa Teresa

Santa Teresa venne proclamata beata nel 1614 e poi santa da papa Gregorio XV nel 1622. Paolo VI nel 1970 la iscrisse tra i dottori della Chiesa, insieme a Caterina da Siena. Viene festeggiata il 15 ottobre, giorno della sua morte. Si dice che le sue ultime parole siano state: «Finalmente, o Sposo mio, è ora che ci abbracciamo!»

L’estasi di Santa Teresa

L’estasi di Santa Teresa, o Transverberazione di santa Teresa d’Avila è una scultura in marmo e bronzo dorato realizzata tra il 1647 e il 1652 da Gian Lorenzo Bernini. Si trova nella cappella Cornaro, all’interno della chiesa di Santa Maria della Vittoria, a Roma.
La statua raffigura la Santa mentre, col capo reclinato, gli abiti scomposti, gli occhi chiusi e la bocca semiaperta viene trafitta al cuore con una lancia infuocata da un bellissimo angelo. Nei suoi scritti Santa Teresa aveva descritto questo episodio, specificando che era stata proprio la lancia impugnata dall’angelo a risvegliare in lei l’amore per Dio. Si tratta di un esempio tipico di raffigurazione di estasi mistica, uno dei temi più ricorrenti nell’arte barocca.

La statua esprime misticismo, ma anche sensualità, come se l’intensità del sentimento religioso la pervadesse al punto di scatenare una sorta di passione travolgente in lei, che coinvolge corpo e anima.

Novena a Santa Teresa d’Avila

Santa Teresa d’Avila, tra le altre cose, ha composto una bellissima preghiera, dedicata al rimpianto che a volte coglie tutti noi, di aver sprecato il nostro tempo, anziché sfruttarlo per fare qualcosa di buono. Un sentimento molto umano e attuale, al quale la Santa ha saputo dare una sua personale e sensibilissima interpretazione.

Dio, nella sua infinita bontà, trasforma perfino quel tempo perduto in qualcosa di positivo, in un “guadagno”. Una consolazione che è anche un sprone a fare meglio in futuro.

Ecco la preghiera.

Oh, Signore! Fonte di ogni misericordia!

Riconosco la vostra divina potenza.
Ricordando gli anni sprecati ormai passati,
credo che Voi, Signore,
possiate in un istante trasformare questa perdita in guadagno.
Per quanto miserabile io sia,
credo fermamente che possiate tutto ciò che volete.
Ricuperatemi, Dio mio, il tempo perduto
concedendomi la vostra grazia per il presente e per il futuro,
affinché compaia davanti a voi con la veste nuziale
perché, se lo volete, lo potete.
Amen.

Santa Teresa su Holyart

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La statua è molto curata e rifinita nei minimi particolari, come si può notare dai dettagli del volto, della veste e delle mani.

Si tratta di un prodotto di grande prestigio e alta qualità. Molto apprezzata anche la Medaglia ovale di S. Teresa Avila in metallo argentato alta 1,5cm, che contiene il ritratto della Santa. Adatto per tutte le occasioni, il Santino di Santa Teresa d’Avila, l’immaginetta, stampata su cartoncino e decorata con impressioni in oro a caldo riproduce Santa Teresa d’Avila. Riporta, a retro, la novena a Lei dedicata.