Il Rosario di San Giuseppe: una potente arma contro le tentazioni

Il Rosario di San Giuseppe: una potente arma contro le tentazioni

Il Rosario di San Giuseppe è un’arma potente per allontanare il demonio e le sue tentazioni. Fu rivelato da Gesù stesso in una apparizione. Scopriamo da dove deriva il suo potere.

San Giuseppe, padre putativo di Gesù, è uno dei santi più amati tra quelli venerati dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Eppure non tutti sanno che esiste un Rosario di San Giuseppe, solo l’ultima delle pratiche devozionali dedicate a questo santo così speciale.

Infatti già nel 1536 esiste una pratica chiamata Pratica dei Sette dolori e allegrezze di San Giuseppe, che il santo stesso avrebbe insegnato a due pescatori che aveva salvato miracolosamente da un naufragio.

Successivamente vennero pubblicate e diffuse molte altre preghiere dedicate al santo, come le Litanie di san Giuseppe, il Cingolo di San Giuseppe, e in tempi più recenti, nel XIX secolo, la Coroncina di San Giuseppe e lo Scapolare di San Giuseppe.

Pio IX e Pio XI consacrarono il mese di marzo a San Giuseppe, di cui si celebra la festa il 19 marzo. Ma in realtà tutti i primi mercoledì di ogni mese sarebbero dedicati a lui e dovrebbero essere onorati con speciali preghiere, che garantiscono grazie e protezione.

Anche il Sacro manto di San Giuseppe è una speciale forma devozionale composta da orazioni che vanno recitate per trenta giorni consecutivi, come trenta furono gli anni che Gesù trascorse con San Giuseppe, per onorare quest’ultimo e porci sotto il manto della sua protezione.

Ma cosa sappiamo di San Giuseppe?
Non molto in realtà. Le Sacre Scritture parlano poco di lui, della sua vita prima dell’incontro con Maria, e anche nei Vangeli appare solo come una figura marginale. In realtà il suo ruolo nella venuta di Gesù è stato di importanza fondamentale.

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Senza il suo supporto, senza la sua protezione, la Vergine Maria sarebbe stata sola ad affrontare il fardello che Dio le aveva affidato. È proprio nell’umiltà e nella modestia, nella piena fiducia con cui ha accolto la volontà divina che risiede la grande forza di San Giuseppe.

Egli si è affidato al volere di Dio senza discutere, senza pretendere nulla in cambio. Ha accolto il ruolo non facile che era stato stabilito per lui e lo ha portato avanti con sottomissione, ma anche con una dignità commovente, soprattutto se ce lo figuriamo come un falegname avanti negli anni, privo di cultura, abituato più al duro lavoro che alle dissertazioni religiose.

Per questo suo retaggio umile San Giuseppe è ricordato col titolo di Lavoratore, e dei Lavoratori è patrono, così come lo è di molte categorie di artigiani e operai, oltre che dei padri di famiglia.

Ma come nasce la tradizione della recita del Rosario di San Giuseppe?

Il Rosario di San Giuseppe

Dal 1994 al 1998 nelle piccole città di Itapiranga e Manaus, nella regione centrale del Brasile, ebbe luogo una serie di apparizioni. Glauber de Souza Coutinho, un giovane studente di Scienze delle Telecomunicazioni, e sua madre Maria do Carmo ricevettero più volte la visita della Sacra Famiglia di Nazareth, ovvero di Maria, Gesù Bambino e San Giuseppe, oltre che degli Arcangeli Michele e Raffaele.

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Senza soffermarci troppo su queste apparizioni sorprendenti, l’aspetto che ci preme rilevare in esse è proprio la presenza di San Giuseppe, eccezionale per questo genere di eventi. Il veggente raccontò di aver veduto proprio il Santo, che teneva in braccio Gesù Bambino, e che da San Giuseppe in particolare s’irradiava una grande e intensa luce. L’interpretazione che venne data a questa apparizione fu l’invito alla devozione ai Sacri Cuore della Sacra Famiglia, e in particolare al Cuore Castissimo di Giuseppe, al quale anche le successive apparizioni di Gesù e Maria Vergine sembrerebbero indirizzare.

In altre apparizioni i membri della Sacra Famiglia parleranno alternativamente della devozione a San Giuseppe, e anche della preghiera che occorre recitare, un Rosario speciale capace di portare grandi grazie e preziose intercessioni a chi lo recita con cuore contrito.

San Giuseppe stesso dirà a Edson Glauber: “Dì ai tuoi fratelli che preghino il rosario dei miei sette dolori e gioie, perché io desidero essere il loro intercessore nelle loro maggiori difficoltà. Se voi sapeste quante grazie Dio Mi permette di donarvi non chiudereste i vostri cuori e non smettereste mai di pregare questo rosario tanto potente.

E ancora Gesù Cristo aggiungerà: “Il rosario dei sette dolori e gioie di San Giuseppe dovrà essere recitato con la preghiera Ave Giuseppe, affinché possiate essere beneficiati per la sua intercessione, invocando il suo nome santissimo e potente che fa tremare tutto l’inferno e mettere in fuga i demoni.

In un’apparizione del 1997 la Madonna parlerà in modo specifico della devozione al Cuore Castissimo di San Giuseppe, rivendicando l’importanza del culto a lui dedicato da onorare nei primi mercoledì del mese. Ancora oggi i giovani dell’Associazione Regina del Rosario e della Pace di Itapiranga si riuniscono tutti i primi mercoledì del mese per recitare il Rosario di San Giuseppe.

Come recitare la preghiera a San Giuseppe nel mese del Rosario

Ottobre come sappiamo è il mese dedicato al Rosario, e tra i vari rosari on line disponibili per accompagnare la preghiera privata troverete anche il Rosario di San Giuseppe, conosciuto anche come il Rosario dei sette dolori e gioie di San Giuseppe.

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Infatti esso è composto da sette Misteri che coincidono con i sette dolori e le sette gioie che San Giuseppe visse nel corso della sua vita, tra i quali per esempio la nascita di Gesù, la profezia di Simeone, la fuga in Egitto, e così via. Il Rosario di San Giuseppe può esser recitato anche a marzo, mese dedicato al Santo, e come abbiamo visto a Itapiranga viene recitato tutti i primi mercoledì del mese.

In apertura si rivolge un’invocazione a Dio:

O Dio vieni a salvarmi
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Lodato sempre sia: il santo nome di Gesù, di Giuseppe e di Maria.

Poi si prega Giuseppe con la formula Ave Giuseppe, e la preghiera:

Ave Giuseppe, figlio di Davide,
uomo giusto e verginale, la Sapienza è con te,
tu sei benedetto fra tutti gli uomini e benedetto è Gesù,
il frutto di Maria tua sposa fedele.
San Giuseppe, 
degno Padre e protettore di Gesù Cristo e della Santa Chiesa,
prega per noi peccatori e ottienici da Dio la divina Sapienza,
adesso e nell’ora della nostra morte. Amen!

Segue il Gloria al Padre, quindi si passa ai Misteri. Ad ogni mistero si recita un Padre nostro, dieci Ave Giuseppe e un Gloria.

Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione della maternità di Maria Vergine, assistimi paternamente in vita e in morte.

Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione della nascita di Gesù, assistimi paternamente in vita e in morte.

Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione della circoncisione di Gesù Bambino, assistimi paternamente in vita e in morte.

Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione della profezia di Simeone,
assistimi paternamente in vita e in morte.

Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione della fuga in Egitto,
assistimi paternamente in vita e in morte.

Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione del ritorno dall’Egitto,
assistimi paternamente in vita e in morte.

Giuseppe santo, per il dolore e gioia che provasti in occasione dello smarrimento e ritrovamento di Gesù nel tempio, assistimi paternamente in vita e in morte

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