Chi era San Giovanni Crisostomo, predicatore carismatico, teologo di grande influenza e Dottore della Chiesa
San Giovanni Crisostomo è ricordato nella storia del Cristianesimo per il suo straordinario contributo alla teologia e alla spiritualità cristiana e per la sua magnifica eloquenza, che gli meritò il soprannome Crisostomo, ovvero bocca d’oro. Annoverato come il più grande oratore cristiano dei primi secoli, gli è stato riconosciuto il titolo di Dottore della Chiesa, privilegio ottenuto solo da grandi figure della storia della Chiesa, come Sant’Ambrogio e Sant’Agostino di Ippona, uomini e donne che, grazie alla loro santità e sapienza, hanno contribuito enormemente alla crescita della dottrina cattolica, lasciando un’eredità di conoscenza teologica e forza spirituale che perdura nel tempo.
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Nato nel 349 d.C., San Giovanni Crisostomo è diventato famoso per le sue omelie e i suoi scritti. Cresciuto in una ricca famiglia cristiana, Giovanni nacque e crebbe ad Antiochia, che a quel tempo era una delle città più importanti dell’Impero Romano d’Oriente, percorsa da una straordinaria vita culturale e artistica, ma anche da conflitti religiosi tra i numerosi gruppi che praticavano confessioni di fede diversi. Anche per questo, in un primo tempo, la madre Antusa, rimasta vedova giovanissima, preferì far studiare lui e la sorella in casa, affidati al famoso retore Libanio. Pur attratto dai piaceri e dalle passioni del mondo, Giovanni si gettò con entusiasmo nello studio, e le diverse influenze culturali e religiose cui fu soggetto contribuirono ad arricchire ancora di più la sua eloquenza e le sue future doti di riformatore della Chiesa.
A 18 anni venne battezzato e iniziò gli studi religiosi, abbracciando in particolare gli insegnamenti di Diodoro di Tarso, che promuoveva l’interpretazione letterale delle Sacre Scritture, piuttosto che quella allegorica.
Ricevuti gli ordini minori proseguì gli studi di teologia ritirandosi a vivere come eremita, e scrisse il suo primo trattato, De Sacerdotio, nel quale affermava che non solo l’eremitaggio, ma anche la vita attiva sacerdotale, mescolati nel mondo e a contatto con la gente e le tentazioni, poteva essere la via per la santità.
Come diacono prima e poi come sacerdote, iniziò a incantare le folle con la sua squisita eloquenza, alimentata dalla grande cultura, e il suo fervore. Fiero nemico del paganesimo, lottò per la distruzione dei templi e l’allontanamento degli idolatri. Nel frattempo seguitava a scrivere i suoi trattati che, così come le sue omelie, non si limitavano a esporre precetti religiosi, ma si prodigavano per migliorare le condizioni di vita e correggere il comportamento di chi lo seguiva.
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Nel 398 d.C. Giovanni di Antiochia fu chiamato ad assumere il titolo di Patriarca di Costantinopoli, e questo gli permise di ampliare la sua area di influenza, non solo per la sua opera di evangelizzazione, che si manifestava con omelie e sermoni infuocati, nei quali condannava non solo i vizi e i peccati, ma anche la pigrizia, l’indolenza e l’avidità di molti monaci e sacerdoti. Egli seguitò anche le persecuzioni contro i pagani e gli eretici, fece destituire presbiteri indegni, anche di alto rango, come Teofilo, Patriarca di Alessandria, impose regole più rigide ai monaci e in generale esigette maggior rigore anche dai potenti laici.
I suoi attacchi contro il clero corrotto e la nobiltà gli guadagnarono molte antipatie nella corte bizantina. Un gruppo di vescovi lo destituirono dall’incarico e lo esiliarono. Sebbene l’imperatore lo avesse richiamato subito, un secondo esilio fece seguito al primo, e fu fatale per Giovanni, che morì lontano da Costantinopoli, sulle rive del Mar Nero.
Furono i bizantini, trecento anni dopo la sua morte, a dargli il soprannome Crisostomo, cioè bocca d’oro.
San Giovanni Crisostomo è stato proclamato Dottore della Chiesa nel 1568, da papa Pio V, per il suo immenso contributo alla teologia e alla spiritualità cristiana. Ricordiamo che i requisiti necessari per la proclamazione di un Dottore della Chiesa sono tre: eminente dottrina; santità di vita; elezione da parte del Sommo Pontefice o del Concilio Generale. I suoi scritti e sermoni continuano a ispirare milioni di fedeli in tutto il mondo. Le sue opere letterarie includono trattati di ascetica e morale, omelie sulla Genesi, sui Salmi, sui Vangeli di Matteo e di Giovanni, sugli Atti degli Apostoli e sulle Lettere di San Paolo e molto altro.
La sua festa liturgica è celebrata il 13 settembre nella Chiesa cattolica e il 27 gennaio nelle Chiese ortodosse.
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Chiesa di San Giovanni Crisostomo
La Chiesa di San Giovanni Crisostomo è situata nel sestiere di Cannaregio a Venezia. Piccolo gioiello architettonico e storico, questa chiesa rappresenta un importante luogo di culto e appartiene al patrimonio culturale della città. Costruita nell’XI secolo, venne parzialmente distrutta da un incendio. Papa Innocenzo VIII emanò una speciale indulgenza plenaria per chi avesse contribuito alla sua ricostruzione. La nuova struttura rinascimentale progettata da Mauro Codussi, mostra una facciata sobria e armoniosa, caratterizzata da eleganti dettagli architettonici. All’interno, due navate si incrociano in una croce greca sormontata da una cupola emisferica retta da quattro pilastri. Vi sono conservate opere d’arte di grande valore. In particolare l’altare maggiore è adornato da un prezioso dipinto di Giovanni Bellini che rappresenta San Cristoforo, San Girolamo e San Luigi di Tolosa, mentre in una cappella laterale è ospitata una splendida pala di Sebastiano del Piombo raffigurante una Sacra conversazione.
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Preghiera a San Giovanni Crisostomo
“La preghiera è luce dell’anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l’uomo. L’anima, elevata per mezzo suo in alto fino al cielo, abbraccia il Signore con amplessi ineffabili. Come il bambino, che piangendo grida alla madre, l’anima cerca ardentemente il latte divino, brama che i propri desideri vengano esauditi e riceve doni superiori ad ogni essere visibile.”
Così scriveva San Crisostomo in una delle sue omelie.
Ecco una preghiera a lui dedicata:
O San Giovanni Crisostomo,
nostro Patrono,
tu che sei stato pastore forte e coraggioso
nel guidare il popolo di Dio,
pur in mezzo alle prove
e alle persecuzioni dei nemici,
donaci la docilità del gregge
che si lascia condurre nella volontà del Padre,
abbracciando ogni giorno la nostra croce.
Tu che sei stato dottore sapiente
nello scrutare le Sacre Scritture,
donaci il gusto per la Parola di Dio
perché sempre e dovunque
ci conformiamo a Cristo, nostro Maestro.
Tu che hai saputo coniugare
le vette della preghiera e della Liturgia
con l’attenzione ai poveri e ai bisognosi,
donaci un cuore aperto all’azione dello Spirito
perché la carità sia l’unico nostro debito con tutti.
A te, oggi noi ricorriamo,
affinché possa impetrarci, dalla Santa Trinità,
intelligenza, coraggio, operosità e credibilità,
da veri costruttori del regno di Dio nel mondo.
Amen