Olio di Nardo da Gerusalemme: scopriamo i benefici di questo unguento

Olio di Nardo da Gerusalemme: scopriamo i benefici di questo unguento

Qual è la storia dell’olio di nardo di Gerusalemme? Per quali applicazioni può essere usato? Ecco tutte le risposte!

Storia dell’olio di nardo

La storia dell’olio di nardo come unguento balsamico e profumo è millenaria. Già nell’antico Egitto veniva prodotto e utilizzato: la testimonianza d’uso più antica viene da anforette ritrovate in alcune tombe egizie. Si ottiene dalla pianta del nardo ed ha un profumo caratteristico, dolce e speziato. Il rizoma del Nardo viene distillato in un olio essenziale ambrato intensamente aromatico, molto denso. È una delle 11 erbe utilizzate come incenso nel Tempio di Gerusalemme, secondo la composizione descritta dai rabbini del Talmud. Nell’antichità si diffuse nel Medio Oriente e venne considerato pregiato, un unguento di altissimo valore. È conosciuto ora come prodotto tipico della profumeria israelitica. Dato il legame stretto con l’Ebraismo, il Cristianesimo e la città di Gerusalemme, l’olio di nardo di Gerusalemme è conosciuto in diverse parti del mondo.

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Olio di nardo come si usa e benefici

L’olio di nardo veniva usato per ungere e frizionare il corpo già nell’antichità. Presenta numerosi benefici se usato come olio per il corpo: ha proprietà calmanti, abbassa la pressione sanguigna, può essere usato come olio da massaggio e antisettico. La sua composizione naturale e il profumo intenso lo rendono particolarmente adatto anche per l’aromaterapia e l’utilizzo nella profumazione degli ambienti. L’aroma del nardo, come altri oli essenziali, favorisce la respirazione.

Anche senza considerare le proprietà benefiche, può essere un’ottima scelta per la profumazione della casa o degli ambienti. L’olio va diluito in acqua e, come per le altre essenze, occorre disporre di un bruciaessenze che faccia evaporare lentamente la soluzione. Il profumo si diffonde così nell’ambiente.

L’aroma del nardo è molto riconoscibile e può essere familiare anche sotto forma d’incenso, anch’esso utilizzato per la profumazione degli ambienti e per scopi liturgici. Gli incensi hanno usi e significati specifici nella liturgia: ne abbiamo parlato in un articolo sul nostro blog.

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Il nardo nella Bibbia

Il profumo del nardo è un tema ricorrente nella Bibbia. Il valore dell’olio di nardo era altissimo: quasi quanto lo stipendio annuale di un lavoratore medio.

È nominato nel Cantico dei Cantici come simbolo dell’amore fedele, puro e senza misura tra la Sposa e lo Sposo. Anche nei vangeli di Matteo, Marco e Giovanni viene riportato un episodio, molto conosciuto, legato al nardo e al suo valore. Durante una cena, non molto prima dei giorni della Passione, una donna unge Gesù con l’olio di nardo, rompendo il vasetto di alabastro che lo conteneva. In Matteo e Marco la donna è anonima e unge il capo di Gesù; in Giovanni è identificata come Maria di Betania e unge i piedi di Cristo, li bagna con le lacrime e li asciuga con i propri capelli.

Proprio a causa dell’alto valore economico dell’unguento, questo gesto è malvisto dai commensali: il prezioso olio avrebbe potuto essere venduto per ricavarne soldi da dare ai poveri. Gesù, invece, riconosce la grandezza e la bontà del gesto della donna. Rompere il vasetto di nardo, tanto prezioso, e “sprecare” l’olio per una sola persona è simbolo dell’amore senza misura che Gesù ha per i suoi fedeli e che noi siamo chiamati ad avere per Lui. È il simbolo dell’amore fino a dare la vita.

Un altro significato legato all’unzione di Gesù è proprio l’anticipazione della sua morte. Infatti, al tempo di Gesù, era uso comune ungere i corpi dei morti con oli profumati per la sepoltura (le donne si recano al sepolcro per fare questo, dopo la morte di Gesù, e scoprono così che è risorto). Il gesto della donna preannuncia quindi la Passione e la morte di Gesù.

Oli profumati nella liturgia

L’episodio dell’unzione di Gesù è spesso ripreso come riferimento parlando degli oli santi, che vengono benedetti durante la Santa Messa del Crisma il Giovedì Santo. Questa celebrazione riprende l’episodio della donna che unge Gesù durante la cena e non a caso precede la Messa in Cena Domini del Giovedì Santo, in cui si ricorda un’altra cena: l’Ultima Cena, durante la quale hanno luogo l’istituzione dell’Eucarestia e la Lavanda dei Piedi.

Gli oli sacri usati nella liturgia sono tre: il Crisma, l’Olio dei Catecumeni e l’Olio degli Infermi. Il Crisma è l’olio profumato usato nella Cresima, nel Battesimo, per l’unzione rituale durante l’ordinazione di presbiteri e vescovi e per la consacrazione di luoghi sacri. L’Olio dei Catecumeni viene usato nel Battesimo. L’Olio degli Infermi viene usato per amministrare il sacramento dell’Unzione dei malati.

Profumo di nardo: la spiritualità dell’Ordine del Santo Sepolcro

All’interno della Chiesa, l’episodio dell’unzione di Gesù da parte di Maria di Betania è stato ripreso come riferimento della spiritualità dell’Ordine del Santo Sepolcro. L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme è un’istituzione di laici che si pone lo scopo di aiutare le opere della Chiesa Cattolica in Terra Santa e sostenere la presenza cristiana nei territori del popolo di Israele e della vita di Gesù. La loro spiritualità è paragonata all’azione di Maria: l’Ordine si preoccupa di ungere il Corpo di Cristo oggi, cioè la Chiesa, come la donna fece con il Corpo di Cristo in vita.

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Chi avrebbe mai detto che dietro un semplice olio profumato stesse un significato così profondo?