La notte di San Lorenzo è attesa ogni anno con trepidazione da una moltitudine di persone. C’è chi l’attende per interesse astronomico, chi perché è una notte eccezionalmente romantica, chi per manifestare la propria devozione verso San Lorenzo. Ma cosa rende questa notte così speciale da molteplici punti di vista?
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Prima di tutto cerchiamo di comprendere se esiste un’associazione tra San Lorenzo, giovane martire morto sotto l’imperatore romano Valeriano nel 257 d.C., e le stelle cadenti che caratterizzano questa notte speciale.
Lorenzo era nato a Osca, in Spagna, una cittadina alle pendici dei Pirenei. Mentre frequentava gli studi umanistici e teologici a Saragozza, conobbe il futuro Papa Sisto II, che era uno dei suoi insegnanti. Tra i due nacque un’amicizia fatta di stima e rispetto reciproco. In particolare, il futuro Pontefice ebbe modo di apprezzare l’integrità morale del giovane studente, la sua carità verso i più poveri e bisognosi.
Lorenzo e il suo mentore lasciarono insieme la Spagna per Roma e, quando quest’ultimo venne eletto Vescovo di Roma, affidò all’amico e allievo il compito di Arcidiacono. Come Arcidiacono Lorenzo era in pratica il primo consigliere del Vescovo, e come tale doveva vegliare sulla purezza della fede e sulla disciplina di tutta la curia, ma anche gestire le proprietà ecclesiastiche. Come rappresentante ufficiale del Vescovo, l’Arcidiacono doveva inoltre farne le veci in occasione di visite agli ammalati e assistenza ai più bisognosi, come gli orfani, le vedove, i reietti.

Lorenzo divenne una figura molto amata a Roma e anche dopo la sua morte fu oggetto di immediata venerazione popolare. Cadde nel 258 d.C., sotto l’imperatore Valeriano, che aveva promulgato un editto con cui mandava a morte tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi cristiani. Papa Sisto II venne ucciso insieme a quattro dei suoi diaconi mentre celebrava l’eucaristia nelle catacombe di Pretestato. Lorenzo, che aveva 33 anni, venne arrestato e dato in custodia a un centurione romano che, affascinato dalla gentilezza del giovane, si convertì al cristianesimo e per questo venne a sua volta ucciso. Lorenzo venne bruciato vivo sulla graticola, che diventerà poi il suo emblema.
San Lorenzo è patrono dei bibliotecari, dei cuochi, dei librai, dei pasticcieri, dei vermicellai, dei pompieri, dei rosticcieri e dei lavoratori del vetro, oltre che delle città di Grosseto e Tivoli, di Sant’Agata di Battiati in provincia di Catania, di Aidone in provincia di Enna.
Ma che cosa lega questo giovane e amatissimo santo con la notte delle stelle cadenti?
Intanto possiamo dire che, secondo la tradizione cristiana, le stelle cadenti che nella notte del 10 agosto sciamano nel cielo sono i lapilli sfuggiti dalle fiamme della graticola su cui venne arso il povero santo. Un’altra leggenda vuole che esse siano le sue lacrime.
Per i greci e molte altre popolazioni pre-cristiane, le stelle cadenti erano segni divini. Il loro passaggio poteva determinare perfino la deposizione di un re, come accadeva a Sparta dove, se nel nono anno di regno di un sovrano veniva avvistata una stella cadente, egli veniva costretto ad abdicare. Il periodo di maggior presenza di stelle cadenti era poi associato a riti di fertilità e cerimonie propiziatorie per avere raccolti abbondanti.
Secondo i romani, che nel mese di agosto celebravano l’imperatore Augusto in vari modi, le stelle cadenti erano frutto dell’eiaculazione del fallo di Priapo portato in processione, oppure le sue lacrime. Poiché Priapo era il dio della fertilità, si pensava che questa pioggia splendente avrebbe reso fertili campi. Questa teoria legata alla fertilità giustificherebbe anche l’accostamento tra questa festa e San Lorenzo. Infatti la controparte femminile di Priapo, la Grande Madre che rendeva la terra ricca e feconda, era conosciuta anche come Larentia. Il passaggio da Larentia a Lorenzo, e dalle lacrime di Priapo a quelle del giovane martire è comprensibile.
Quando è la notte di San Lorenzo?
In realtà sappiamo che le stelle cadenti visibili anche a occhio nudo la notte del 10 agosto sono le Perseidi, ovvero delle meteore composta da polvere e ghiaccio, provenienti dalla costellazione di Perseo, che in questo particolare periodo dell’anno, tra fine luglio a fine agosto, e in particolare tra il 10 e il 12 agosto, passano molto vicine alla Terra. Dunque il 10 agosto, anniversario della morte di San Lorenzo, nonché ricorrenza a lui dedicata, coincide con il momento di maggior intensità di questo sciame di meteore.
Poesia sulla notte di San Lorenzo
Abbiamo accennato a come, anticamente, le stelle cadenti che nella notte del 10 agosto precipitano dal cielo, fossero considerate le lacrime di Priapo, dio della fertilità e, successivamente, quelle di San Lorenzo martire. Il grande poeta italiano Giovanni Pascoli ha voluto riprendere questa simbologia delle stelle cadenti come lacrime nella sua immortale poesia X agosto, dedicata appunto alla notte di San Lorenzo. La scelta di questa data non è casuale. Il 10 agosto 1867 il padre di Pascoli venne assassinato da una fucilata sparata da ignoti mentre tornava a casa dalla famiglia. Questo evento tragico e dolorosissimo segnò irrimediabilmente il poeta, che nella sua produzione dedicò molti versi all’accaduto, come in una delle sue poesie più famose, La cavallina storna, o appunto come in X agosto, dove il cielo stesso s’incendia e piange inondando la Terra, definita con amarezza un “atomo opaco del Male”, testimone impotente dell’ennesima ingiustizia compiuta dagli uomini.
San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
[…]
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
Frasi per la notte di San Lorenzo
Anche se non abbiamo la potenza evocatrice di Pascoli, tutti noi siamo affascinati dalle stelle cadenti che il 10 agosto piovono dal cielo, dando vita a una delle notti più magiche e romantiche dell’anno. Poeti, scrittori, ma anche autori cinematografici, perfino comici, hanno pronunciato frasi dedicate alla notte di San Lorenzo che sono rimaste famose e che possono essere citate in questa occasione, magari per far colpo su chi ci piace!

Per esempio di sicuro effetto sarà la frase pronunciata nientemeno che dal filosofo greco Platone: “Tu guardi le stelle, stella mia, ed io vorrei essere il cielo per guardare te con mille occhi.” Chi potrà resistere a una simile dichiarazione d’amore?
Il grande Bob Marley ci lascia invece un messaggio di speranza, molto in linea col pensiero della sua epoca, ma che ci piace considerare sempre attuale, adatto a ogni uomo, in ogni tempo: “Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se stai guardando il cielo è perché credi ancora in qualcosa.”
Dolceamara, come spesso era la sua opera, la valutazione di Oscar Wilde: “Siamo tutti immersi nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle.” Non meno poetico fu il grande romanziere francese Victor Hugo: “L’anima è piena di stelle cadenti.”
Il panorama musicale italiano offre molti esempi di canzoni in cui si citano le stelle cadenti di San Lorenzo:
Vedo gli occhi di una donna che mi ama
E non sento più il bisogno di soffrire
Ogni cosa è illuminata
Ogni cosa è nel suo raggio in divenire
Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri
Lorenzo Jovanotti
Odio la gente che odia la pioggia e il vento, e guarda il cielo solo la notte di San Lorenzo.
J-Ax
Ed anche le stelle cadono, alcune sia fuori che dentro,
per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori altri cento!
Ligabue
Ma a parte il romanticismo, ci sono anche molte frasi divertenti sulla notte di San Lorenzo. In Rete se ne trovano moltissime, per tutti i gusti, come quelle dell’influencer Fran Altomare: “Intanto, in un universo parallelo, le stelle esprimono un desiderio non appena vedono inciampare qualcuno.“, o gli aforismi sulla Notte di San Lorenzo dell’autrice di aforismi su Twitter Twilla_ria: “Il desiderio non si è avverato. Era una stella scadente.”
Canzone notte di San Lorenzo
Abbiamo già accennato a come diversi cantanti abbiamo citato le stelle cadenti nei testi delle loro canzoni. Ma c’è chi è andato oltre e ha proprio dedicato una canzone alla notte di San Lorenzo. Per esempio il cantante Franco Simone ha scritto una canzone dal titolo Notte di San Lorenzo, che racconta di un viaggio notturno e solitario che il cantautore compie in questa notte magica, e di un incontro che gli cambierà la vita:
Mille luci tra le dita
dieci stelle tornano per cadere
per capir tutta la notte
ci vogliono montagne d’amore

Anche Murubutu, nome d’arte di Alessio Mariani, rapper fondatore e voce del collettivo reggiano La Kattiveria, ha dedicato una canzone alla notte di San Lorenzo. Un esperimento ardito, il suo, ma il cantante è abituato a unire l’hip hop con la letteratura, la storia e la filosofia, creando quello che lui definisce “rap di ispirazione letteraria” o “letteraturap“.
E alla festa del Santo nota in tutta la Sila
Veniva tanta gente anche dalle città
Sotto un nero d’inchiostro, luna in cielo e d’avorio
Frugavamo dentro il buio, fra i lumi del cosmo
Cercatori di comete nei feudi dispersi
Ladri di Perseidi nel cielo d’agosto
Film la notte di San Lorenzo
Anche il cinema è stato contagiato dalla fascinazione esercitata da sempre sugli uomini da questa magica notte d’agosto. I fratelli Taviani nel 1982 hanno girato lo splendido film La notte di San Lorenzo, ambientato nella campagna toscana nell’agosto del 1944, che racconta le drammatiche vicende di uomini e donne travolti dalla follia della Seconda Guerra mondiale, tra atti di eroismo della Resistenza e le turpi rappresaglie dei fascisti.