Il Vangelo secondo Luca: dalla nascita miracolosa all'ascensione al cielo - Holyblog

Il Vangelo secondo Luca: dalla nascita miracolosa all’ascensione al cielo

Il Vangelo secondo Luca: dalla nascita miracolosa all’ascensione al cielo

Il Vangelo secondo Luca è uno dei tre Vangeli sinottici. Infatti, se lo si osserva parallelamente con quello di Marco e quello di Matteo, si notano molte somiglianze nella narrazione e anche singoli brani ricorrenti, che si differenziano solo per piccoli dettagli. Ma chi era davvero Luca? e quali i temi principali del suo Vangelo?

L’autore del Vangelo secondo Luca, è Luca Evangelista. Si tratta probabilmente di un cristiano non ebreo vissuto intorno all’80 d.C.  Si dice di lui che fosse un medico originario di Antiochia di Siria e che fosse probabilmente discepolo e amico di Paolo di Tarso.

Egli non apparteneva al primo gruppo dei discepoli del Signore e non sono note con chiarezza le modalità della sua adesione al cristianesimo; secondo il Canone muratoriano infatti non fece mai la conoscenza diretta di Gesù, tuttavia dall’incipit del suo Vangelo è facile dedurre che sia entrato in contatto con il cristianesimo nella sua città natale dopo l’avvento di Paolo.

Luca non si sposò mai e non ebbe figli, alla veneranda età di ottantaquattro anni morì in Beozia; venne sepolto a Tebe e in seguito trasportato a Padova nell’abbazia benedettina di Santa Giustina, dove le sue spoglie si trovano ancora oggi. Il suo cranio invece venne deposto nel 1354 nella cattedrale di San Vito a Praga dall’imperatore Carlo IV con il probabile intento di diffonderne il culto.

Luca viene spesso rappresentato, nell’iconografia tradizionale, come un bue alato questo perché il suo vangelo ha inizio con la visione di Zaccaria nel tempio, luogo dove avvengono sacrifici animali. 

Il Vangelo di Luca: la struttura

La scansione narrativa del terzo Vangelo ricalca  quella già proposta nei vangeli di Marco e di Matteo. 

Il Vangelo secondo Luca è suddiviso in ventiquattro capitoli. Inizia con la nascita di Giovanni Battista e con quella di Gesù, entrambe descritte come prodigiose, poi si concentra sulla vita del Cristo, sulla sua predicazione, fino alla alla morte e resurrezione. 

Possiamo intravedere uno schema nella struttura del testo che divide il l’intero vangelo in cinque grandi blocchi:

  1. Il prologo (Lc 1,1-4) dove Luca spiega perché e per chi ha scritto il Vangelo, mostrando così l’importanza dell’annuncio apostolico per l’approfondimento della nostra fede.
  2. Dal tempio di Gerusalemme all’inizio della vita pubblica (Lc 1,5-4,13) dove Luca mostra in parallelo l’Annunciazione alla Vergine Maria e ad Elisabetta, le nascite di Giovanni Battista e di Gesù e la sua infanzia.
  3. La parte della Galilea (Lc 4,14-9,50) che è una catechesi dell’ascolto, con gli insegnamenti di Gesù per prepararsi al cammino verso Gerusalemme. 
  4. La parte del cammino verso Gerusalemme (Lc 9,51-19,28) che è una catechesi durante il grande viaggio. 
  5. Conclusione: Passione, morte, resurrezione e ascensione di Gesù, e la risalita dei discepoli verso il tempio di Gerusalemme (Lc 19,29-24,53).

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L’autore si pone nei confronti della vita di Gesù come uno storico e come un narratore. Lo stile del testo è quello tipico della storiografia dell’epoca, sobrio, scorrevole, e, nello stesso tempo, più elaborato rispetto a Marco e Matte, probabilmente frutto dei suoi studi in medicina.

Il Vangelo secondo Luca si rivolge ad ascoltatori non ebrei. Anzi, prende in un certo senso le distanze all’ebraismo, limitando le citazioni e i riferimenti all’Antico Testamento al minimo. Questo allontanamento emerge anche dal fatto che l’autore scrive che la condanna di Gesù fu voluta dagli ebrei, e non da Ponzio Pilato.

Il Vangelo di Luca: i temi

La prima cosa che salta all’occhio nel Vangelo secondo Luca è l’attenzione riservata ai poveri, ai diseredati e, in generale, a tutte le minoranze, agli oppressi e ai perseguitati e ai sentimenti che Gesù riserva loro

Le parabole contenute nel testo, che non appaiono negli altri vangeli, come quella del Figliol prodigo, della pecorella smarrita e della moneta perduta si riferiscono proprio alla pietà, al perdono e alla misericordia.

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Luca riconosce il valore della missione di Gesù come predicatore, dando spazio a miracoli e atti straordinari, ma pone l’attenzione in particolare sulle sue doti più umane, sulla sua dolcezza, la sua bontà e la sua compassione. Queste virtù, contrapposte alla ricchezza e al potere terreno, sono indicate come cammino di fede ed elevazione spirituale, nonché un richiamo alla grazia e allo Spirito Santo come fonte di salvezza e vita eterna.

Il Vangelo secondo Luca riserva inoltre ampio spazio alle donne. È il racconto di donne molto diverse tra loro, per età,  per condizione “morale” e per coraggio.

Donne che, sull’esempio degli apostoli, seguono Gesù nel suo cammino come (8, 1-3; 23,49) Maria Maddalena, a cui venne attribuito l’epiteto di prostituta o Giovanna, sposa di un cittadino importante.

Donne deboli e sofferenti a cui Gesù riserva un’attenzione speciale come la suocera di Pietro (4, 38-39); la vedova di Nain (7, 11-17) e la donna che soffriva di emorragia (8, 43-48).

Donne che con coraggio proclamano pubblicamente la loro ammirazione per Gesù, andando contro alle norme e alle consuetudini dell’epoca (11, 27-28).  Ci sono infine le donne presenti durante la dura passione di Gesù e le donne prime testimoni della sua resurrezione.

Tutte queste donne, per quanto differenti tra loro, ci portano lo stesso messaggio, ci insegnano che l’incontro con Gesù cambia la vita se nella relazione con lui non si rimane in superficie, se non ci si ferma a qualche aspetto visibile, ma marginale.

Gesù trasforma, libera e salva la vita di coloro che, con umiltà e docilità, accettano di lasciarsi guardare per quello che sono.

L’ascensione di Gesù nel Vangelo secondo Luca

I Vangeli di Matteo e Giovanni terminano entrambi con il racconto di apparizioni successive alla Resurrezione, il Vangelo di Marco invece fa soltanto un piccolo accenno al momento dell’ascensione  di Gesù dicendo:

“Gesù… fu assunto in cielo e si assise alla destra di Dio” (Marco 16, 10) .

L’unico a fare un resoconto più dettagliato, di quello che viene considerato uno degli eventi centrali del cristianesimo, è Luca che nel suo vangelo scrive:

“Poi [Gesù] li condusse fuori [i discepoli] verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.”   (24,50-53).

Ancora Luca nel primo capitolo degli Atti degli Apostoli colloca l’ascensione sul Monte degli Ulivi, al quarantesimo giorno dopo la Pasqua:

“Egli [Gesù] si mostrò ad essi [gli apostoli] vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio […] Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo»”   (Atti 1,3-11)

Dalle due narrazioni emergono delle discrepanze su dettagli significativi. Mentre negli Atti l’evento viene collocato, come già detto in precedenza,  quaranta giorni dopo la Resurrezione nel Vangelo sembra che l’Ascensione di Gesù avvenga il giorno stesso della Resurrezione.

Nonostante queste divergenze è importante notare l’intento del racconto di Luca. Il suo racconto dell’ascensione non vuole essere una racconto dell’ingresso del Salvatore nella gloria, ma  piuttosto un modo per far conoscere alcuni tratti dell’ultima manifestazione terrena di Gesù prima di ritornare al Padre per completare la Redenzione.