L’8 maggio si festeggia la Vergine del Rosario. Oggi ci soffermiamo sulla fondazione del Santuario di Pompei e su come recitare la supplica alla Madonna di Pompei.
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Come ben sappiamo maggio è il mese consacrato alla Vergine Maria. Mai come in questo periodo dell’anno si concentrano feste e speciali devozioni dedicate alla Madonna. Perfino la Festa della Mamma cade la seconda domenica di maggio, e anche questa ricorrenza è legata a Maria, al suo ruolo di Madre di Gesù. Oggi in particolare vogliamo soffermarci sulla supplica alla Madonna di Pompei di Bartolo Longo, che viene recitata in occasione dell’8 maggio e la prima domenica di ottobre. In particolare la scelta della data dell’8 maggio è legata a un evento ben preciso: fu infatti il giorno d’inizio dei lavori per la costruzione del Pontificio Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario, a Pompei, successivamente elevato a basilica pontificia maggiore da papa Leone XIII nel 1901.
La recita della supplica in queste date avviene davanti all’immagine della Madonna di Pompei, un quadro risalente al Seicento che rappresenta la Madonna e Gesù Bambino: la prima offre un santo Rosario a santa Caterina da Siena, patrona d’Italia, mentre il Bambino ne offre uno al fondatore dell’ordine domenicano Domenico di Guzmán, il santo innamorato di Cristo, che visse la propria vita dividendosi tra predicazione e preghiera e ricevette dalla Vergine Maria il Rosario come arma di preghiera e predicazione.
L’immagine della Madonna di Pompei e il Santuario che la custodisce attirano ogni anno più di 4 milioni di pellegrini da tutto il mondo.
Che cos’è la supplica alla Madonna di Pompei?
Fu Bartolo Longo, avvocato pugliese vissuto nella seconda metà dell’800 l’apostolo della devozione alla Madonna di Pompei. Fiero anticlericale e appassionato di spiritismo, a un certo punto della sua vita abbracciò la fede, aggregandosi al Terzo Ordine di San Domenico. Fece voto di castità, lasciò il lavoro e si dedicò a opere di misericordia e aiuto per i più bisognosi. Seguendo questa nuova vocazione si recò a Napoli dove conobbe i futuri santi Ludovico da Casoria e Caterina Volpicelli, anche loro impegnati in opere caritatevoli, e la contessa Marianna Farnararo De Fusco, ricchissima vedova della quale Longo divenne amministratore dei beni e precettore per i figli. Uniti nell’amore per il prossimo e nella volontà di prestare aiuto, i due si sposarono seguitando tuttavia a vivere come buoni amici, in amore fraterno e castità.
La Contessa aveva ricchi possedimenti presso Pompei, e laggiù si recò Longo, rendendosi conto dello stato miserabile in cui versava la Parrocchia del SS. Salvatore, e delle terribili condizioni di vita degli abitanti della zona. In quell’occasione l’uomo fu sollecitato da una voce misteriosa che gli intimava di diffondere il Rosario, per ottenere la Salvezza. Ispirato da quel monito Bartolo Longo iniziò a predicare la devozione al Santo Rosario della Madonna di Pompei. Fu sempre lui a recuperare il quadro della Madonna del Rosario, che dopo molti restauri divenne il simbolo della sua predicazione e fu fin dalla prima esposizione protagonista di molti eventi straordinari e guarigioni miracolose. Dietro suggerimento del vescovo di Nola, Bartolo Longo e la contessa iniziarono a raccogliere fondi mediante la sottoscrizione di “un soldo al mese” per erigere una nuova chiesa. Proprio la fama del quadro e dei miracoli ad esso legati permisero loro di raccogliere tutto il denaro necessario in un tempo molto breve e l’8 maggio 1876 iniziò la costruzione e il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei venne inaugurato il 5 maggio 1901.
Fu sempre Bartolo Longo a scrivere la supplica alla Beata Vergine di Pompei, la preghiera alla Madonna del Rosario di Pompei che venne recitata per la prima volta il 14 ottobre 1883 davanti a ventimila pellegrini. Ma Longo fece di più, migliorando le condizioni di vita di tutti gli abitanti della zona in cui stava sorgendo la nuova chiesa, con la costruzione di servizi utili e case e prestando aiuti agli orfani e in particolare ai figli dei carcerati. In breve tempo riuscì a trasformare una regione desolata e ostile in una città moderna, bella e dotata di tutte le comodità, per il benessere dei suoi abitanti e dei turisti e pellegrini che sarebbero arrivati di lì a poco.
Bartolo Longo morì nel 1926 e fu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 26 ottobre 1980.
Supplica alla Madonna di Pompei: testo
Come predicato da Longo, il Rosario alla Madonna di Pompei è considerato una medicina secolare, efficacie contro le malattie e contro il male in tutte le sue forme. Ecco la Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei da lui composta:
O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie. Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono. O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.
Ave Maria
È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia! O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliolo. Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!
Ave Maria
Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie.
Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci. Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti, Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.
Ave Maria
Chiediamo la benedizione a Maria
Un’ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci in questo giorno solennissimo. Concedi a tutti noi l’amore tuo costante ed in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Agli antichi splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla Società umana. Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario. O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo d’amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra ed in cielo. Amen.
Salve Regina
Padre Pio e la rosa alla Madonna di Pompei
Abbiamo raccontato in un altro articolo della profonda devozione di Padre Pio per la Madonna di Pompei. Il Santo di Pietrelcina era molto legato alla Madonna ed un autentico apostolo del Rosario. Durante la vita si recò in pellegrinaggio diverse volte presso il Santuario della Madonna di Pompei e, in punto di morte, volle che una rosa rossa, dono di un suo devoto, venisse portata laggiù come offerta all’immagine della Vergine. Quella rosa miracolosamente non appassì e ancora oggi è possibile ammirarne il bocciolo in un reliquario dove venne posta dopo la morte del Santo.
La devozione di Padre Pio alla Madonna di Pompei e il dono della rosa
Scopriamo la nascita della devozione a Padre Pio e la Madonna di Pompei.
Il Santuario della Madonna di Pompei
Come abbiamo già accennato, il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei venne costruito per volontà di Bartolo Longo e di sua moglie utilizzando le cospicue offerte inviate dai fedeli di tutto il mondo. Il Santuario, dedicato alla Pace Universale, ha ricevuto negli anni le visite di tre papi, da Giovanni Paolo II, che lo visitò due volte, a Benedetto XVI, a papa Francesco.
Grande, maestoso, con un campanile di 88 metri di altezza, ha subito lavori di ampliamento, man mano che il flusso dei pellegrini aumentava, negli anni. Sopravvisse all’eruzione del Vesuvio del 1944 e ai Nazisti che volevano raderlo al suolo.
Dal 1962 nella piazza davanti al Santuario è stato eretto il monumento a Bartolo Longo.
Il Santuario viene visitato ogni anno da più di quattro milioni di pellegrini, in particolare in occasione delle celebrazioni dell’8 maggio e la prima domenica di ottobre, quando viene recitata, con indulgenza plenaria, la Supplica alla Madonna di Pompei.
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Il dipinto della Madonna del Rosario meriterebbe un articolo a parte. Ritrovato in uno stato miserevole, corroso dalle tarme e logorato dal tempo nel Conservatorio del Rosario di Portamedina, giunse a Pompei su un carretto adibito al trasporto di letame. Esposto nella parrocchia del Santissimo Salvatore venne restaurato a più riprese, e spostato nella cappella di Santa Caterina all’interno del Santuario in costruzione. I fedeli in visita iniziarono a ornare l’immagine con pietre preziose in segno di devozione e come ringraziamento. Le pietre vennero eliminate con l’ultimo restauro, nel 1965. Da allora il quadro è collocato nella Basilica del Santuario di Pompei, anche se è stato esposto in Piazza San Pietro e nel Duomo di Napoli, per accogliere la venerazione di migliaia di fedeli.