Acqua benedetta: un costante rinnovarsi del Battesimo

Acqua benedetta: un costante rinnovarsi del Battesimo

Ogni volta che veniamo aspersi con acqua benedetta, che attingiamo con le dita da un’acquasantiera e ci facciamo il segno della Croce, ricordiamo il nostro Battesimo.

Fin da bambini ci hanno insegnato che, quando si entra in chiesa, è importante intingere le dita nel fonte battesimale o in un’acquasantiera e farci il segno della Croce con l’acqua benedetta.

È un modo per richiamare il valore del nostro Battesimo e ricordare come siamo divenuti a tutti gli effetti parte della Chiesa. Bagnandoci con quell’acqua santa riceviamo di nuovo la grazia sacramentale ricevuta allora, rinascendo nuovamente nel Signore. È come se rinnovassimo il nostro impegno, la nostra volontà di appartenere al popolo di Cristo, del quale siamo parte dal momento in cui veniamo battezzati. E come il Battesimo è il sacramento della salvezza, così essere bagnati dall’acqua benedetta ci porta in contatto diretto con Gesù.

Nel Vangelo secondo Giovanni Gesù dice alla Samaritana: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: «Dammi da bere!», tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva» (Gv 4, 10). Quest’ “acqua viva” di cui Gesù parla è lui stesso. L’acqua ha sempre avuto un’importanza fondamentale nelle Sacre Scritture, come simbolo di salvezza, purificazione. La Liturgia si è appropriata di questa dimensione spirituale dell’acqua, facendone uno dei suoi simboli più importanti, con il Sacramento del Battesimo, e rendendo l’acqua benedetta un sacramentale.

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Acqua benedetta come sacramentale

L’acqua benedetta è uno dei sacramentali, i segni sacri istituiti dalla Chiesa al fine di ottenere benefici spirituali. Si tratta di culti assimilabili per molti versi ai Sacramenti, con la differenza che questi ultimi provengono da un ordine divino, mentre i sacramentali sono istituiti dalla Sede Apostolica.

“La Santa Madre Chiesa ha inoltre istituito i sacramentali. Questi sono segni sacri per mezzo dei quali, con una certa imitazione dei sacramenti, sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti effetti soprattutto spirituali. Per mezzo di essi gli uomini vengono disposti a ricevere l’effetto principale dei sacramenti e vengono santificate le varie circostanze della vita” (Catechismo 1667).

Altri due sacramentali molto importanti e che, come l’acqua benedetta, non dovrebbero mai mancare nella casa di un fedele, sono il crocifisso e il sale benedetto. I sacramentali hanno un potente effetto spirituale, e servono per santificare molti gesti e situazioni quotidiane. Sono, per certi versi, preghiere veicolate da oggetti per ottenere la benevolenza di Dio in varie circostanze. Ma non bisogna pensare a essi a come oggetti magici! L’oggetto in sé non ha alcun potere, ma la Chiesa ha attribuito a questa materia un potere spirituale e dunque è Gesù che agisce tramite esso.

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Come usare l’acqua benedetta

I semplici fedeli possono utilizzare l’acqua benedetta per farsi il segno della croce quando entrano in chiesa, attingendo dalle acquasantiere e conservare in casa bottigliette di acqua benedetta. Questo permette di pensare un po’ più spesso a Gesù, e di proteggere la propria casa da influenze negative e maligne.

L’acqua benedetta, inoltre, è legata a utilizzi rituali particolari. Essa, infatti, può essere usata per consacrarebenedire ed esorcizzare, ma solo un ministro ordinato o qualcuno che agisca sotto l’orientamento di quest’ultimo può compiere queste azioni. Lo stesso vale per la pratica di spruzzare acqua benedetta sui feretri, durante i funerali.

  • Consacrare: si tratta di impartire una benedizione permanente. Può essere operata su oggetti, luoghi, e anche persone. Una volta che qualcosa o qualcuno è stato consacrato, appartiene a Dio.
  • Benedire: significa invocare la protezione di Dio su qualcuno o qualcosa. La Chiesa utilizza spesso l’acqua benedetta per benedire i fedeli in occasione di Sacramenti e cerimonie. Papa Leone IV (847-855) introdusse la pratica da parte dei sacerdoti di benedire tramite accessori come l’asperges i fedeli con l’acqua santa ogni Domenica.
  • Esorcizzare: come tutti i sacramentali l’acqua benedetta è molto efficacie come protezione contro il Maligno. Per questo essa viene usata in abbondanza durante gli esorcismi, ma anche quando si vuole rifuggire dal male.

Come NON usare l’acqua benedetta

Usare l’acqua benedetta, così come un altro sacramentale e, più in generale, un simbolo sacro, in modo inappropriato, è da definirsi una colpa grave, in certi casi perfino una blasfemia.

Molto spesso i non cattolici approfittano della leggerezza o dell’ignoranza dei credenti per screditare loro e il loro credo, proprio approfittando di errori e leggerezze nell’uso di simboli e rituali. È molto facile cadere nella superstizione, usando i sacramentali e i sacramenti stessi in modo scorretto.

Non possiamo obbligare Dio a concederci tutto ciò che desideriamo solo perché ci comportiamo bene, figuriamoci se possiamo farlo con formule magiche e riti improvvisati in casa!

L’acqua benedetta non possiede poteri magici. Non è una medicina, non va bene per pulire la casa, né per tenere lontano il malocchio se ce la portiamo sempre in tasca o al collo come un portafortuna. È solo Dio che decide cosa meritiamo e cosa no, cosa debba accaderci, di bello o di brutto.

L’unica vera ‘magia’, per un cristiano, sta nell’affidarsi alla Sua volontà, accettarla con umiltà e sottomissione, fare del proprio meglio per sopportare il fardello che Lui ha deciso per noi, e naturalmente fare tesoro dei talenti e delle fortune che pone sul nostro cammino. Tutto il resto non ha importanza.

Dunque anche l’acqua benedetta ha senso solo se interpretata come parte del percorso cristiano, come elemento prezioso di salvezza e di collegamento con Cristo, col nostro Battesimo. Qualsiasi altra interpretazione, qualsiasi altro utilizzo appartiene alla sfera della superstizione, quando non della blasfemia o addirittura del sacrilegio, quando l’acqua benedetta viene utilizzata per praticare incantesimi e riti occulti.

Acqua benedetta e acquasantiere nella storia

Come scrivevamo poco fa, l’acqua è sempre stata considerata molto importante, nella Sacre Scritture. Ma ha sempre avuto anche un utilizzo pratico insostituibile: quello di lavare, pulire il corpo e preparalo al rito.

Prima di entrare nella basilica i primi cristiani dovevano lavarsi molto bene le mani. Per questo, nell’atrio della basilica, che allora era molto grande, veniva posta una fontana, il cantharus o phiala. A Roma ne troviamo ancora una molto grande e molto famosa, oggi conservata ai Musei Vaticani.

Si tratta della pigna di bronzo alta quasi 4 metri, che sorgeva nel I secolo vicino al Pantheon, dopo vari spostamenti, ha trovato la sua collocazione definitiva nel “Cortile della Pigna”.

Col trascorrere dei secoli, l’architettura delle chiese è cambiata e l’atrio è diventato via via più piccolo. Così le fontane hanno lasciato il posto a piccoli bacili posti subito all’ingresso della chiesa. Sono nate così le acquasantiere.

Nelle norme diocesane emanate da san Carlo Borromeo leggiamo, a proposito di come dovrebbe essere un’acquasantiera:

«L’utensile concepito per l’acqua santa… dovrà essere di marmo o pietra solida, né porosa né con crepe. Verrà collocato su un pilastro adeguatamente ornato il quale non sarà fuori dalla chiesa ma all’interno e, nei limiti del possibile, alla destra di coloro che entrano. Ve ne sarà uno a fianco della porta da cui entrano gli uomini e uno per la porta delle donne. Non dovranno essere fissati al muro ma separati da esso secondo la convenienza. Li supporterà una colonna o un piedistallo, che non dovrà avere rappresentato nulla di profano.»

Asperges o aspersorio

L’aspersorio o asperges (dal latino asperges, «aspergerai») è un arredo sacro. Serve per aspergere, ovvero per spruzzare le persone o gli oggetti con l’acqua benedetta.

Solitamente ha la forma di un pennello di setole o di una piccola sfera forata, collegati a un manico di metallo dotato di un serbatoio che contiene l’acqua benedetta. In entrambi i casi si tratta di una versione moderna dello strumento.

Originariamente infatti venivano usati un secchiello contenete l’acqua benedetta e un “aspergillum” che vi veniva intinto e con cui si aspergeva l’assemblea.  L’antifona cantata durante l’aspersione viene dal Salmo 50: «Asperges me Domine hyssopo et mundabor, lavabis me et super nivem dealbabor».