La solennità del Corpus Domini (“Corpo del Signore”) conclude le feste che si susseguono dopo la Pasqua. Si festeggia il giovedì dopo la festa della Ss. Trinità, anche se in molti paesi cade la domenica successiva. La solennità del Corpus Domini celebra la reale presenza di Cristo nell’eucarestia, opponendosi alla tesi di Berengario di Tours, che sosteneva che tale presenza non fosse reale, ma solo simbolica. Questa commemorazione nasce nel XIII secolo dalle visioni di una mistica belga, Giuliana di Retìne e celebra l’origine del mistero dell’Eucaristia.
Nella visione di Giuliana di Retìne appariva la luna piena, bianca e splendente, con una zona d’ombra. La mistica interpretò quell’apparizione come la mancanza nella Chiesa di allora di una festività che celebrasse l’Eucarestia in quanto tale, come incarnazione di Cristo nel pane dell’ultima cena. Successivamente, a dare credito a questa convinzione, ebbe luogo il miracolo eucaristico di Bolsena: da un’ostia consacrata stillarono gocce di sangue che macchiarono il corporale di lino indossato dal sacerdote e alcune pietre dell’altare. Da quel momento Papa Urbano IV, amico e confidente di Giuliana, decretò che la solennità del Corpus Domini fosse resa ufficiale ed estesa a tutta la chiesa.
Il caporale del miracolo di Bolsena è ancora oggi un elemento importantissimo per questa celebrazione. Ogni anno, infatti, la domenica successiva alla festività del Corpus Domini, esso viene portato in processione lungo le strade di Orvieto.
La solennità del Corpus Domini celebra la relazione fra Eucaristia e Chiesa. L’Eucarestia è intesa come corpo di Cristo, la Chiesa come suo corpo mistico, che dal primo trae la propria origine e il proprio senso più profondo.
Ovunque la solennità del Corpus Domini viene festeggiata con celebrazioni e soprattutto processioni, nelle quali viene esposta all’adorazione dei fedeli un’ostia consacrata, simbolo di Gesù fatto di carne e sangue, offerto in sacrificio per tutti.