Corpus Domini, il significato e le celebrazioni

Corpus Domini, il significato e le celebrazioni

La Solennità del Corpus Domini è una delle più sentite a livello popolare. Scopriamo cosa celebra e come viene festeggiata nelle varie zone d’Italia.

Le ragioni del successo e dell’importanza devozionale della festa del Corpus Domini sono facili da comprendere se ci soffermiamo a pensare a cosa essa celebra. Il Corpus Domini, ovvero il Corpo del Signore, più propriamente detta Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, ricorda proprio la presenza reale di Gesù Cristo nell’Eucaristia. Come ben sappiamo, l’Eucaristia è per i cattolici il momento rituale in cui il pane e il vino offerti dal sacerdote che celebra la messa diventano in tutto e per tutto il Corpo e il Sangue di Cristo, per opera dello Spirito Santo. In questo miracolo, che torna a essere reale a ogni celebrazione, si rinnova il sacrificio di Gesù, il suo offrirsi interamente agli apostoli nell’Ultima Cena e in generale a coloro che lo seguivano.

Dunque possiamo dire che la festa del Corpus Domini celebra la vicinanza di Gesù agli uomini, il momento più alto e significativo della Sua esperienza umana. Per questo motivo le celebrazioni che accompagnano questa festa hanno spesso un carattere popolare, e si svolgono con processioni, cortei in costume, sacre rappresentazioni e altri eventi che coinvolgono molte persone riunite.

Il Corpus Domini è una delle principali feste dell’anno liturgico. Si tratta di una festa mobile legata alla Pentecoste. Infatti il Corpus Domini cade il giovedì della seconda settimana dopo la Pentecoste, ovvero il giovedì dopo la solennità della Santissima Trinità. Per ragioni legate al calendario festivo, anche se la festa rimane di giovedì, le celebrazioni vengono spostate alla domenica successiva.

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Quando è stata istituita questa festa?

Dobbiamo tornare a Liegi, in Belgio, nel XIII secolo. Qui la mistica Giuliana di Retìne, priora nel Monastero di Monte Cornelio, ebbe una visione profetica: la luna, piena e candida, mostrava un’ombra scura da un lato. La donna interpretò quella visione come un segnale che alla chiesa mancasse qualcosa, e nella fattispecie una festa dedicata al Santissimo Sacramento. Sostenuta dal suo direttore spirituale, il canonico Giovanni di Lausanne, sottopose al vescovo la proposta di istituire una festa che celebrasse il Corpo di Cristo al di fuori della Pasqua.

La proposta venne esaminata da diversi teologi e nel 1246 la festa venne fissata da Papa Urbano IV per il giovedì dopo la solennità della Santissima Trinità, con la bolla Transiturus. A convincere il Pontefice della necessita di istituire questa festa fu, oltre alla proposta di Giuliana de Retine, il miracolo eucaristico di Bolsena. Nel 1245 Pietro da Praga, un sacerdote boemo di ritorno da un pellegrinaggio Roma, si fermò presso la chiesa di Santa Cristina a Bolsena per celebrare la messa. Mentre spezzava l’Ostia consacrata fu colto dal dubbio dell’effettiva presenza di Cristo in quel pane santo. Ma nel momento in cui questo dubbio lo sfiorava, dall’Ostia stillarono alcune gocce di sangue che caddero sul suo corporale di lino e sulle pietre dell’altare. In seguito il Papa mandò il vescovo di Orvieto a verificare l’accaduto e recuperare il corporale e le pietre, che vennero deposte nel sacrario della cattedrale di Santa Maria e Orvieto, e successivamente nel Duomo, costruito appositamente per ospitarle.

Il significato del Corpus Domini

La caratteristica fondamentale della festa del Corpus Domini è ovviamente l’adorazione eucaristica. L’Eucarestia viene esposta perché tutti possano dare prova della propria fede e venerazione verso il Corpo di Cristo. Gesù ha offerto la Sua carne e il Suo sangue come nutrimento per tutti gli uomini, come strumento di salvezza e promessa di eternità. In occasione del Corpus Domini le ostie consacrate vengono poste dentro l’ostensorio, l’arredo sacro utilizzato proprio per contenere l’ostia durante l’adorazione eucaristica. Il sacerdote usa l’ostensorio stesso per benedire i fedeli. L’adorazione eucaristica può essere accompagnata o meno da una solenne processione, come vedremo che avviene in molte città italiane. Queste processioni simboleggiano Gesù che cammina tra gli uomini, attraverso le loro le strade, a sottolineare come il Suo Sangue e la Sua carne ci rendano ancora più vicini a Lui, e Lui a noi.

Come si celebra il Corpus Domini nelle varie zone d’Italia

Dietro ordine di Papa Urbano IV il teologo domenicano Tommaso d’Aquino fu il primo a comporre l’officio della solennità e della Messa del Corpus et Sanguis Domini. San Tommaso viveva nel convento di San Domenico a Orvieto e si racconta che il Crocifisso di legno che ancora oggi vi è conservato si fosse rivolto direttamente al teologo per mostrare la propria approvazione per il lavoro da lui svolto. Secondo la tradizione il Crocifisso disse a Tommaso: “Bene scripsisti, Thoma, de me quam ergo mercedem accipies?” (Tu hai parlato bene di me, Tommaso. Quale sarà la tua ricompensa?) E Tommaso rispose: “Non aliam nisi te, Domine!” (Nient’altro che Te, Signore!).

Anche l’inno cantato durante la processione del Corpus Domini e nei Vespri, il Pange lingua, l’inno eucaristico per eccellenza della Chiesa cattolica, è stato scritto e pensato da Tommaso d’Aquino. Riportiamo solo la prima strofa:

Canta, o lingua,
il mistero del Corpo glorioso
e del Sangue prezioso
che il Re delle nazioni,
frutto di un grembo generoso,
sparse per il riscatto del mondo.

Come abbiamo già scritto, durante la solennità del Corpus Domini un’ostia consacrata viene esposta alla pubblica adorazione all’interno di un ostensorio, ed eventualmente portata in processione. Ogni città ha poi le sue usanze per festeggiare questa ricorrenza così preziosa.

I misteri di Campobasso

A Campobasso, la festività del Corpus Domini è associata ai Misteri. Si tratta di spettacolari Sacre Rappresentazioni in movimento, tra le più solenni e maestose d’Italia, alla quale tutti gli abitanti della città e moltissimi maestri artigiani e artisti partecipano. È una forma di devozione popolare fortemente intrisa di folclore che viene allestita da centinaia di anni e non manca di richiamare migliaia di fedeli e visitatori ogni anno.

Sin dal XVI secolo Campobasso era conosciuta per le Sacre Rappresentazioni, e dal secolo successivo le confraternite laiche implementarono il loro allestimento, soprattutto in concomitanza con la festa del Corpus Domini. A metà del XVIII secolo lo scultore locale Paolo Saverio Di Zinno iniziò a progettare per conto delle confraternite delle vere e proprie macchine per le rappresentazioni, alla realizzazione delle quali presero parte molti esperti fabbri ferrai. Queste macchine, portate a spalla da dei portatori, erano animate da vari figuranti in costume che mettevano in scena varie rappresentazioni religiose, dal Corpo di Cristo, raffigurato da un grande calice, il cosiddetto Calicione, alla Santissima Trinità, a Santa Maria della Croce, alla Madonna del Rosario. Ci sono poi Misteri dedicati ai vari santi, Santo Stefano, San Lorenzo, Sant’Isidoro, San Crispino, San Gennaro e così via. Agli antichi Misteri, che erano dodici, se ne è aggiunto un tredicesimo in tempi più recenti (1959): il Santissimo Cuore di Gesù.

La processione dei Misteri è oggi organizzata da un’apposita associazione patrocinata dal Comune. Il giorno del Corpus Domini l’arcivescovo celebra la messa nel cortile dell’Associazione dei Misteri, alla presenza delle autorità cittadine, dei volontari, dei figuranti e dei portatori. Poi le imponenti strutture vengono messe in moto, i figuranti prendono posto, i portatori se le caricano sulle spalle e la processione si avvia per la gioia della folla festante.

corpus domini misteri di campobasso

Il Corpus Domini di Orvieto

La Festa del Corpus Domini di Orvieto è invece caratterizzata dal Corteo delle Dame, una rievocazione storica che ha luogo il giorno precedente la festività e che ripropone scene di vita medievale accompagnate da spettacoli di falconeria e sbandieratori.

Il giorno della festa vera e propria il corteo storico si fonde con la processione religiosa dando vita alla Processione Storica e Religiosa del Corpus Domini, una delle  più belle d’Italia, con oltre 400 figuranti in armature e costumi preziosissimi realizzati da sarte e maestri d’armi orvietani.

corpus domini orvieto corteo delle dame

Le infiorate di Spello

Durante il trasporto delle reliquie di Pietro da Praga da Bolsena a Orvieto, si racconta che gli abitanti dei paesi in cui passava la processione gettassero petali di fiori sulle strade in segno di omaggio al Corpus Domini. Da qui nascerebbero le Infiorate del Corpus Domini.
A Spello in Umbria per esempio la festività del Corpus Domini viene celebrata con le infiorate. Tutto il centro storico viene rivestito da tappeti e quadri floreali che fanno da scenario al passaggio dell’ostensorio portato dal Vescovo e contenente il Corpo di Cristo lungo un percorso di circa 1,5 km.

L’infiorata di Spello è testimoniata fin dal 1602, ma col passare dei secoli, anziché limitarsi a cospargere il tragitto della processione di fiori, sono nati veri e propri gruppi di infioratori che impiegano anche un anno intero per realizzare i loro tappeti floreali, costruiti secondo schemi geometrici e con la parte centrale che rappresenta figure e simboli legati al Corpus Domini o altri soggetti religiosi. Oggi i tappeti floreali sono veri e propri quadri colorati che raffigurano temi religioso-sociali realizzati con petali e corolle, e sono conosciuti in tutto il mondo.

infiorate di spello corpus domini