San Pasquale Baylon, il santo patrono dei cuochi e dei pasticceri

San Pasquale Baylon, il santo patrono dei cuochi e dei pasticceri

Protettore delle donne senza marito, San Pasquale Baylon fu pastore, prima di diventare frate. Pur essendo illetterato seppe diventare teologo dell’Eucarestia e regalò al mondo un dolce ineguagliabile: lo zabaione

San Pasquale Baylon è stato un religioso di origine spagnola, vissuto nella seconda metà del ‘500. Apparteneva all’Ordine dei Frati Minori Alcantarini, i francescani scalzi di strettissima osservanza fondati da Pietro d’Alcántara. Di nascita umile, non poté studiare, ma manifestò fin da giovanissimo una forte vocazione religiosa. Impiegato dalla famiglia come pastore di greggi, riuscì tuttavia a farsi accettare come novizio dai frati minori e prese i voti come frate converso. Ovvero, apparteneva all’ordine, di cui vestiva anche l’abito religioso, ma non ricevette l’Ordinazione sacerdotale.
Lavorando come portinaio in diversi conventi spagnoli, imparò a leggere e scrivere da autodidatta sui libri di preghiera, tanto da arrivare a scrivere una raccolta di sentenze riguardo l’effettiva presenza di Cristo nell’Eucarestia. Viaggiò attraverso la Francia dilaniata dalle guerre di religione e dalla Riforma Calvinista.
Dedito alla mortificazione della carne e a frequenti digiuni morì a 52 anni e venne beatificato un secolo dopo.

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Per il suo amore e devozione al Santissimo Sacramento San Pasquale Baylon viene raffigurato spesso mentre adora un ostensorio, l’arredo sacro utilizzato per l’esposizione dell’Ostia consacrata all’adorazione dei fedeli. Ma c’è anche un’iconografia che lo raffigura con un gregge, in ricordo del suo passato di pastore, o ancora insieme a san Pietro d’Alcàntara in adorazione della Madonna del Pozzo, il culto della quale era appunto affidato ai frati alcantarini.

Abbiamo già parlato di San Pasquale Baylon in un articolo dedicato ai Santi protettori delle donne. Ma perché questo santo dovrebbe essere particolarmente caro alle donne? La leggenda legata a questo legame speciale è davvero molto… dolce. Infatti ha a che fare con un dolce antico e sempre attuale, utilizzato in tutto il mondo per farcire torte, biscotti e pasticcini, ma anche come crema al cucchiaio e bevanda rinfrancante e corroborante, soprattutto nella stagione fredda. Parliamo dello zabaione.

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Esistono diverse storie più o meno fantasiose riguardo alla nascita di questa prelibatezza. Probabilmente già nota e apprezzata nel tardo Rinascimento, si racconta che fu un capitano di ventura, Giovan Paolo Baglioni, a far mescolare per primo uova, zucchero e vino – le uniche provviste che i suoi soldati erano riusciti a procurare – per creare questo dolce nutriente. Poiché i suoi uomini lo chiamavano Zvàn Bajòun’, è possibile che da qui derivi il nome zabaione.

Ma anche il nome di San Pasquale Baylon potrebbe essere stato ‘storpiato’ fino ad arrivare a Sambayon e quindi a zabaione. Del resto, sembra che il Santo abbia vissuto a Torino per un certo periodo, e in dialetto piemontese lo zabaione si chiama ancora oggi sanbajon. Ma a San Pasquale viene attribuita non solo la nascita del nome del dolce, quanto la ricetta stessa! Infatti egli era molto buono e disponibile ad aiutare tutti, al punto che in molti si rivolgevano a lui in cerca di aiuto. Tra i fedeli che si recavano più spesso a cercare consiglio c’erano donne che non riuscivano a trovare marito e altre che, pur sposate, soffrivano per la mancanza di vigore degli sposi.

Dunque per i suoi meriti come combinatore di matrimoni e consigliere alle coppie in crisi, San Pasquale è patrono delle donne, in particolare delle zitelle, mentre per il suo inestimabile contributo all’arte pasticcera è considerato anche protettore di cuochi e pasticceri.

Preghiera a San Pasquale Baylon

A Napoli durante la dominazione spagnola si diffuse presto questa preghiera-filastrocca, che le zitelle innalzavano a San Pasquale perché le aiutasse a trovare finalmente un marito:

San Pasquale Baylonne, protettore delle donne,
fammi trovare marito, bianco, rosso e colorito,
come te, tale quale, o glorioso san Pasquale!

La chiesa dei Santi Quaranta Martiri e San Pasquale Baylon che si trova nel rione Trastevere a Roma, in via di San Francesco a Ripa, 20, è ancora oggi conosciuta come chiesa delle zitelle.

La ricetta dello zabaione

Ma cos’era questa ricetta miracolosa che San Pasquale Baylon suggeriva alle sue fedeli e che risvegliava la passione dei loro mariti in camera da letto? Si trattava di una ricca crema quasi liquida a base di uova, zucchero e vino marsalato. Ci siamo soffermati in un precedente articolo su come i vini dolci liquorosi siano stati elevati nei secoli a vino da messa per eccellenza, e a quali siano le differenze tra un vino da messa e il vin santo. Vediamo una ricetta per lo zabaione, che potrete realizzare con uno dei tanti vini bianchi dolci e liquorosi che trovate nel nostro store on line, magari con l’aggiunta dell’ottimo cioccolato fondente extra dei frati Trappisti di Frattocchie, per una variante ancora più irresistibile.

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Vediamo come fare lo zabaione. Vi occorrono:
4 tuorli
8 cucchiai di Marsala o altro vino liquoroso
60 g zucchero
80 g di cioccolato fondente (facoltativo)

Mettete i tuorli d’uovo e lo zucchero in una casseruola con fondo spesso e montateli con la frusta o lo sbattitore elettrico fino a ottenere una spuma gonfia e bianca. Versate a filo il vino liquoroso amalgamandolo delicatamente, poi mettete la casseruola sul fuoco a bagnomaria senza far bollire l’acqua e mescolando per 10 minuti. Otterrete così una crema liscia.
Se volete provate la variante al cioccolato fondente tritate il cioccolato e aggiungetelo insieme al Marsala prima di accendere il fuoco.
Versare nelle coppette e servire caldo.