Simboli di forza e amore, ecco i Santi protettori delle donne

Simboli di forza e amore, ecco i Santi protettori delle donne

I santi protettori delle donne. In occasione della Festa dell’8 marzo, ma ricordati ogni giorno come esempi, simboli e custodi

Capita a tutti, in certi momenti della vita, quando si affrontano problemi grandi e piccoli o ci si trova in stato di necessità, di sentire il bisogno di rivolgersi a qualcuno in cerca di aiuto. O, sollevati da un affanno, reduci da una prova particolarmente dura, che ci ha logorati nel corpo e nello spirito, ma dalla quale siamo riusciti a emergere, nasce in noi una gratitudine che deve essere indirizzata a una presenza esterna, ineffabile. Sono le occasioni in cui ci rivolgiamo ai Santi protettori, depositari delle nostre preghiere, dei dubbi, delle paure e, infine, della nostra gratitudine.

Sarebbe banale evocare un bisogno speciale di Santi protettori da parte delle donne, prosaico farlo in occasione dell’8 marzo. Ma che piaccia o no ammetterlo sono proprio loro ad avere più spesso bisogno di aiuto, conforto, di qualcuno a cui rivolgersi e in cui cercare rifugio. Forse per le loro molteplici declinazioni. Una donna di rado è solo donna: è moglie, madre, donna di casa, donna che lavora, donna che si prende cura di chi è ancora più fragile, debole e indifeso di lei, e per far questo ha bisogno di una forza che non sempre riesce a trovar solo in se stessa.

Ecco allora un elenco di Santi protettori, che le donne hanno invocato nel corso dei secoli, uomini e donne che hanno vissuto e sono morti nella Grazia, e che per i loro meriti e caratteristiche sono assurti al ruolo di simboli della forza e dell’amore che molto spesso nelle donne diventano una cosa sola. Da Maria, madre di Gesù, esempio di forza, spirito di sacrificio e coraggio per tutte le donne e tutte le madri, a San Pasquale Baylon, il santo che aiuta le donne nubili a trovare marito, a Sant’Anna protettrice delle donne incinte, una rapida carrellata di chi protegge le donne in ogni momento della vita. Alcuni santi protettori li abbiamo già citati nell’articolo dedicato alle 10 donne cristiane che cambiarono la chiesa e il mondo.

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Maria

Maria Vergine, madre di Gesù, scelta da Dio per portare in grembo il Messia. Che cos’altro possiamo dire di lei? Questa donna straordinaria scelse consapevolmente di accogliere Dio in sé, fu strumento docile, ma anche attivo e consapevole, del Suo piano, e restò accanto al proprio figlio ben sapendo quanto dolore aspettasse Lui e lei, di riflesso. Questo fa di lei la Madre di tutte le Madri, colei a cui si rivolge ogni uomo nei momenti difficili, perché interceda per lui presso il Padre celeste. A lei si rivolgono anche le donne, quando devono compiere scelte difficili, le madri e le donne incinte, quando temono per i loro figli, a lei benedetta tra le donne.

Sant’Anna

Anche Sant’Anna, madre di Maria Vergine, rimasta incinta in età avanzata è invocata in occasione di parti impossibili e più in generale è considerata santa protettrice delle donne partorienti, delle madri di famiglia e anche delle vedove. A lei si rivolgono le donne incinte pregando per avere un parto senza problemi, un bambino sano e il latte per nutrirlo adeguatamente. È invocata anche contro la sterilità coniugale. La leggenda vuole che lei e il marito Gioacchino, entrambi appartenenti alla classe sacerdotale ebraica, non riuscissero ad avere figli, e per questo disonore il suo sposo si fosse ritirato nel deserto, tra i pastori. Un angelo allora apparve ad Anna e le annunciò che se si fosse recata col marito presso la Porta Aurea di Gerusalemme e lo avesse baciato avrebbe concepito un figlio. Fu così che nacque Maria, il nome della quale in ebraico significa ‘amata dal Signore’. Sant’Anna protettrice delle partorienti viene festeggiata il 26 luglio.

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Santa Maria Francesca

Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, vissuta a Napoli nel XVIII secolo, è un’altra delle sante che proteggono le donne sterili e quelle in gravidanza. Cresciuta con un padre violento che la maltrattava, e le cui percosse lei subiva con tale pazienza da essere soprannominata fin da bambina “santarella”, prese i voti. Si dice possedesse il dono della profezia. La sua memoria liturgica si festeggia il 6 ottobre ed è considerata patrona dei Quartieri Spagnoli di Napoli e protettrice delle donne sterili e in gravidanza. Quando era colta dai dolori della Passione usava sedere su una particolare sedia, oggi custodita nel piccolo museo a lei dedicato nel Vico Tre Re a Toledo nei Quartieri Spagnoli. Oggi quella sedia è nota come “sedia della fertilità” e su di essa siedono ogni giorno molte donne che desiderano diventare madri e pregano chiedendo la grazia a Santa Maria Francesca. In una piccola cappella laterale sono appesi centinaia e centinaia di nastri rosa e azzurri e foto di neonati, gioiosi ex-voto per questa Santa speciale.

San Pasquale Baylon

Forse non tutti sanno che la parola “zabaione” con cui si definisce la ricca crema di tuorli d’uovo e zucchero uniti a marsala o vino dolce o liquore deriva dal nome di un santo vissuto nel XVII secolo. Di origine spagnola, fra i santi protettori delle donne troviamo San Pasquale Baylon dell’ordine dei Frati Minori. La leggenda vuole che alle donne che si recavano da lui lamentando lo scarso vigore dei mariti, il sant’uomo suggerisse di dare appunto lo zabaione! Per questo è considerato protettore di cuochi e pasticceri, ma anche delle donne, in particolare quelle senza marito.

San Gerardo Maiella

Un altro fra i santi protettori, San Gerardo Maiella, è universalmente riconosciuto e invocato come protettore delle donne incinte. Gerardo era originario della Basilicata, apparteneva alla Congregazione del Santissimo Redentore e visse poco meno di trent’anni a metà del XVIII secolo. Di salute cagionevole e di carattere dolce e umilissimo, secondo la tradizione devozionale salvò la vita a una donna che stava morendo di parto. Molti anni prima, da bambina, lei aveva ricevuto dal Santo in visita nella sua casa un fazzoletto e dietro suo suggerimento lo aveva conservato fino ad allora. Prossima alla morte, chiese ai medici di prenderlo e metterglielo sul ventre, e subito il dolore svanì e il parto si concluse felicemente per lei e per il bambino. La memoria liturgica di San Gerardo cade il 16 ottobre. Il suo santuario e la sua tomba sono visitati ogni anno da centinaia di donne incinte e giovani mamme che grazie a lui hanno partorito senza problemi. Nel santuario si può ammirare la Sala dei fiocchi, decorata da migliaia di fiocchi rosa e azzurri donati in segno di ringraziamento.

Santa Monica

Santa Monica da Tagaste è considerata da sempre un simbolo per tutte le madri. Questo perché fu madre di Sant’Agostino di Ippona, che prima di convertirsi e diventare lo straordinario uomo di chiesa che divenne fu uno scavezzacollo impenitente. La madre dovette usare tutta la sua forza d’animo e il suo coraggio, oltre alla sua fede incrollabile, per sopportare la ribellione di quel figlio, al benessere e alla salvezza del quale dedicò la sua intera esistenza. Di certo i suoi sforzi sono stati premiati. Non impedì mai a suo figlio di vivere la propria vita, anche se la considerava sbagliata, e lo seguì nelle sue peregrinazioni, anche quando lui cercava di seminarla e le mentiva, restandogli accanto come una presenza discreta, amorevole e saggia. Alla fine, grazie ai suoi consigli e al suo amore, Agostino si convertì e ricevette la catechesi da Sant’Ambrogio. Santa Monica è diventata la santa patrona delle donne sposate, delle madri e delle vedove, un punto di riferimento e un simbolo per le donne di ogni epoca. Ecco cosa scrisse di lei suo figlio: “A lei debbo tutto ciò che sono” (La felicita, 1,6) e ancora, nelle Confessioni: “Ella mi ha generato sia con la sua carne perché venissi alla luce del tempo, sia con il suo cuore, perché nascessi alla luce dell’eternità.”

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San Domenico Savio

L’ultimo fra i santi protettori delle donne che vogliamo ricordare morì appena quattordicenne. Si tratta di San Domenico Savio, allievo di San Giovanni Bosco, che nonostante la sua brevissima vita si distinse per grazia, fede e virtù. È invocato come protettore delle partorienti, soprattutto in caso di gravidanze a rischio e a lui è legata la tradizione dell’abitino di San Domenico Savio.  Le donne che devono partorire e hanno paura si recano in pellegrinaggio nella cappella del santuario di Maria Ausiliatrice, a Torino, che ospita le sue spoglie mortali, o si fanno mettere al collo un ‘abitino’, un piccolo scapolare che riporta l’immagine del Santo, e che riproduce quello messo al collo da Domenico stesso alla madre, che soffriva a causa dell’ultima gravidanza, e che grazie alla devozione del figlio e all’intercessione della Vergine Maria guarì e gli diede alla luce una sorellina, Caterina.