Madonna del Perpetuo Soccorso

Madonna del Perpetuo Soccorso

Madonna del Perpetuo Soccorso è solo uno degli appellativi con cui ci si rivolge a Maria, Madre di Gesù, soprattutto nei momenti di maggior incertezza e difficoltà. Ma da dove nasce questa particolare forma di devozione alla Madonna?

La Madonna del Perpetuo Soccorso è un titolo attribuito a Maria, Madre di Gesù. In un momento in cui tutti abbiamo più bisogno di aiuto e di speranza, è bello ricordare questa forma devozionale antica eppure straordinariamente attuale. La Madonna ancora una volta si pone come Madre amorevole e misericordiosa, per portare al cielo le preghiere e le suppliche di tutti i suoi figli, per far sì che lo sguardo di Dio si volga benevolo su tutti noi.

Icona Madonna del Perpetuo Soccorso

Il culto della Madonna del Perpetuo Soccorso ha origini antiche, perfino leggendarie. Ruota intorno a un’icona di scuola cretese, giunta in Italia alla fine del XV secolo, e affidata ai monaci agostiniani della Chiesa di San Matteo in Merulana, a Roma.

Si tratta di una rappresentazione iconografica che rientra nel genere dell’Amòlyntos (Immacolata) o della Madre di Dio della Passione. Ricordiamo infatti che fin dall’antichità le icone sacre ripropongono soggetti codificati secondo caratteristiche ricorrenti, come la posizione, l’abbigliamento, l’atteggiamento. Nel caso di Maria abbiamo così l’ Eleousa (la misericordiosa), il tipo più diffuso di icona mariana, che mostra la Vergine con il bambino posato sul braccio sinistro e il capo chinato verso di Lui, che la guarda e si stringe a lei, o la Kardiotissa, dove il Bambino ha il capo piegato all’indietro e le braccia aperte per abbracciare la Madre, solo per citare alcuni esempi.

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Nella raffigurazione dell’Amòlyntos, la Madonna è rappresentata con il Bambino sul braccio sinistro, mentre lui le stringe la mano destra con le piccole dita. Gesù non guarda la madre, è rivolto verso un angelo dietro di Lui, l’Arcangelo Gabriele, che regge la Croce e i chiodi. Speculare a Gabriele, dietro la figura della Vergine, c’è l’Arcangelo Michele, che porta tra le mani un vaso contenente la canna con la spugna usata per fare bere l’aceto a Gesù in croce e la lancia con cui Gli venne trafitto il costato.

Si tratta dunque di una rappresentazione che esprime tutta la tenerezza e l’amorevolezza di una Madre verso il proprio Bambino, ma che contiene anche la visione profetica e ineluttabile della Passione, espressa nei suoi simboli più tristemente noti.

La chiesa di San Matteo in Merulana venne assegnata agli Eremitani di Sant’Agostino nel 1477. Furono loro a porvi l’icona della Vergine, inizialmente chiamata Madonna di San Matteo, e successivamente Madonna del Perpetuo Soccorso. Questo titolo attribuito a Maria deriva dal fatto che ella era considerata da sempre la patrona dell’ordine degli Eremitani, devoti al modello di spiritualità promosso da Sant’Agostino, una spiritualità evangelica ed ecclesiale, che si rifaceva alla primitiva comunità cristiana di Gerusalemme. In questa visione spirituale si pone anche la dimensione devozionale con cui gli Agostiniani si rivolgevano alla loro patrona, invocandola come Nostra Signora di Grazia, della Consolazione, del Buon Consiglio e del Perpetuo Soccorso. Mater a Perpetuo Succursu, appunto.

L’immagine della Madonna del Perpetuo Soccorso era situata sull’altare maggiore della chiesa. Fin dall’inizio fu oggetto di grande venerazione. Ogni anno, il 27 marzo, si celebrava una solennità ad essa dedicata, che ricordava il giorno in cui l’icona era stata portata nella chiesa, nel 1499.

La leggenda, che era raccontata su una tabella affissa presso l’altare, voleva che l’icona fosse stata portata via da Creta da un mercante diretto a Roma. Coinvolto in un terribile naufragio, questi venne salvato dal miracoloso intervento della Vergine. L’icona rimase in suo possesso fino alla morte, quando l’affidò a un amico al quale raccomandò di consegnarla a una chiesa perché tutti potessero venerarla. Ma l’amico non esaudì il suo desiderio, e l’icona rimase nascosta ancora a lungo, finché la Vergine stessa non apparve alla figlia giovinetta del nuovo possessore, chiedendole che consegnasse l’icona a una chiesa tra le basiliche di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore, perché tutti potessero adorarla. In quell’occasione la Madonna si sarebbe presentata alla fanciulla come Madre del Perpetuo Soccorso. La ragazza obbedì e consegnò l’icona alla chiesa di San Matteo in Merulana, che sorgeva tra le due basiliche. Era il 27 marzo 1499.

Nel 1579, dopo che l’icona si rese protagonista di molti eventi miracolosi, tra cui guarigioni sorprendenti, sul frontone esterno del portale della chiesa venne incisa un’epigrafe in latino che recita così: Deiparae Virgini Mariae succursus perpetui, Della Vergine Maria Madre di Dio del Perpetuo Soccorso.

Nel luglio del 1656 la chiesa venne rilevata dagli agostiniani irlandesi, e, con l’invasione napoleonica del 1798, venne abbandonata e devastata, ma l’icona venne messa al sicuro nella chiesa di Santa Maria in Posterula. Poiché qui già venerata Nostra Signora delle Grazie, l’icona venne collocata in una cappella privata del monastero e dimenticata.

A metà dell’Ottocento i membri della Congregazione del Santissimo Redentore, fondata da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori per l’evangelizzazione dei poveri, rintracciarono l’icona, e la vollero per la chiesa che stavano costruendo dove sorgeva la perduta chiesa di San Matteo sulla via Merulana. Papa Pio IX accolse la loro richiesta e il 26 aprile 1866 l’icona della Madre del Perpetuo Soccorso venne prelevata dal convento di Santa Maria in Posterula e trasferita all’interno di Sant’Alfonso all’Esquilino, dove tuttora è custodita. La sua festa è il 27 giugno

Si dice che nel 1867, mentre l’icona veniva portata in processione solenne per il Rione Monti, un bimbo molto malato guarì miracolosamente. 

Quando si invoca la Madonna del Perpetuo Soccorso

Abbiamo già scritto di come sia confortante, soprattutto in periodi di particolare disagio, poter confidare nella consolazione e nell’aiuto forniti da chi, forte della propria santità e vicinanza a Dio, può intercedere per noi presso di Lui per concederci sollievo e aiuto. Così è per i Santi da invocare in caso di malattie, così è anche per la Madonna del perpetuo soccorso.

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“Il credente di oggi, come quello di ieri, deve essere aiutato nella preghiera e nella vita spirituale con la visione di opere che cercano di esprimere il mistero senza per nulla occultarlo”, scriveva Papa Giovanni Paolo II nel suo documento Duodecimum saeculum. Nello stesso documento il Papa citava proprio l’icona della Madonna del Perpetuo Soccorso, quell’icona giunta dall’Oriente e custodita con amore, punto di riferimento per la devozione dei fedeli attraverso i secoli.

Nel suo raffigurare Maria come madre amorevole, questa immagine trasmette un messaggio di speranza per chiunque stia affrontando una minaccia, un dolore. Nelle sue Opere ascetiche Sant’Alfonso De’ Liguori ricorda come: “Volendo Dio redimere il genere umano ha posto tutto il valore della redenzione in mano di Maria, perché Ella lo dispensi a sua voglia.” 

L’immagine della Madonna come mistero della divina maternità, dunque, e come simbolo vivente della Nuova Alleanza che lei ha reso possibile, offrendosi umilmente alla volontà di Dio. Un’Alleanza sottolineata dal modo in cui Gesù le stringe la mano, rendendola tramite speciale e unico tra Dio e gli uomini.

Preghiere alla Madonna del Perpetuo Soccorso

Tra le preghiere da rivolgere alla Madonna del Perpetuo Soccorso ricordiamo la Novena Perpetua, che può essere recitata in qualsiasi periodo, purché per nove giorni consecutivi.

Questa Novena viene rivolta alla Madonna costantemente nella chiesa di Sant’Alfonso all’Esquilino e negli altri luoghi di culto dedicati alla Madonna del Perpetuo Soccorso, secondo la tradizione dei Redentoristi.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

  1. Amen.

 

Il Signore sia con voi.

  1. E con il tuo spirito.

Preghiamo.

 

Signore Gesù Cristo, che ci hai dato per madre, sempre pronta a soccorrerci, la tua stessa Madre Maria, della quale veneriamo la celebre immagine, fa’ che, implorando assiduamente il suo materno soccorso, meritiamo di godere perpetuamente i frutti della tua redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

  1. Amen.
  1. O Madre del Perpetuo Soccorso, con la più grande fiducia ci prostriamo oggi davanti alla tua santa immagine per implorare il tuo aiuto. Non confidiamo nei nostri meriti e nelle nostre opere, ma nei meriti infiniti di Gesù Cristo e nel tuo materno, invincibile amore. Tu hai visto le piaghe del Redentore e il suo sangue sparso sulla croce per la nostra salvezza. E’ il tuo Figlio morente che ti ha dato a noi per madre. E non sei tu, o Maria, che hai scelto il dolce titolo di nostra Perpetua Soccorritrice? O Madre del Perpetuo Soccorso, per la dolorosa passione e morte di Gesù, per le indescrivibili sofferenze del tuo Cuore, ti supplichiamo ardentemente di ottenerci dal Signore quelle grazie, che tanto desideriamo e delle quali abbiamo tanto bisogno. (breve pausa: ognuno pensa alla grazia che più desidera) Tu sai, o Madre benedetta, quanto è grande il desiderio che ha Gesù Redentore di donare a noi tutti i frutti della sua Redenzione. Tu sai che questi tesori sono stati deposti nelle tue mani, perché a noi li dispensassi. Ottienici dunque, benignissima Madre, dal Cuore di Gesù, le grazie da noi in questa novena umilmente domandate, e noi canteremo felici le tue misericordie per tutta l’eternità. Maria, Madre del Perpetuo Soccorso, prega per noi.

    Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.

Canto

Le mani amorose che stringon Gesù

protendi pietose ai figli quaggiù.

Ave, ave, ave Maria!

 

  1. Ti preghiamo, o Madre, per tutti i nostri fratelli, in particolare per quelli che sono qui riuniti sotto il tuo sguardo pietoso. Ti preghiamo per la santa Chiesa, per tutta l’umanità e per la conversione dei peccatori. Guarda, o Regina dell’universo, come è grande il numero dei bisognosi, dei sofferenti, dei tribolati. Vedi come sono difficili i nostri tempi. Non sei forse tu la Madre del Perpetuo Soccorso? l’onnipotenza supplichevole? la speranza dei miseri? A te non manca né potenza né bontà per soccorrerci in ogni nostra necessità. L’ora attuale è davvero l’ora tua! Soccorrici dunque subito, soccorrici continuamente, soccorrici in vita e in morte. Ti raccomandiamo ora coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Mostrati, come ti saluta la Chiesa, Salute, Consolazione, Speranza degli infermi. Maria, Madre del Perpetuo Soccorso, soccorri tutti i nostri ammalati. Così sia.

 

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.

Canto

Chi soffre, chi geme, ti chiede mercé,

ripone sua speme, o Vergine in te.

Ave, ave, ave Maria!

Struggente anche la Supplica alla Madre del Perpetuo Soccorso di Papa Giovanni Paolo II, che costituisce l’ultima parte della Novena:

O Vergine del Perpetuo Soccorso, santa Madre del Redentore, soccorri il tuo popolo che anela a risorgere, dona a tutti la gioia di camminare nella consapevole e attiva solidarietà con i più poveri, annunciando in modo nuovo e coraggioso il Vangelo del tuo Figlio, fondamento e culmine di ogni umana convivenza, che aspira ad una pace vera, giusta e duratura. Come il bambino Gesù, che ammiriamo in questa venerata icona, anche noi vogliamo stringere la tua destra. A te non manca né potenza, né bontà per soccorrerci in ogni necessità e in ogni bisogno. Quella attuale è l’ora tua! Vieni dunque in nostro aiuto e sii per tutti noi rifugio e speranza. Amen.