Il Cammino di Oropa: alla scoperta dell’itinerario mariano fino a raggiungere la Madonna Nera
Indice articolo
C’è un silenzio diverso, sulle Prealpi biellesi. Non è assenza di suono: è ascolto. Tra vallate fitte e cieli spalancati, si snoda da secoli un sentiero che porta i passi, e l’anima, verso un luogo dove la fede ha messo radici profonde. Si tratta del Cammino di Oropa , che conduce al maestoso Santuario di Oropa, patrimonio UNESCO dal 2003.
Il Cammino non è solo una rotta geografica. È un rientrare in se stessi, più che un viaggiare al di fuori. Un pellegrinaggio che parte dalla pianura e risale, tra risaie, vigneti e boschi, fino al cospetto della Madonna Nera. Custodita tra le arcate del santuario, veglia da secoli su chi arriva con la fatica nelle gambe e una preghiera nel cuore.
Madonna di Oropa: storia, tradizioni e il santuario mariano di Biella
Madonna di Oropa: la Signora Nera delle Alpi. Storia, tradizioni e…
Quando fare il Cammino di Oropa
Il respiro delle stagioni lambisce continuamente il volto del Cammino di Oropa, regalando a ogni periodo dell’anno una sua peculiare magia.
La primavera, con il suo risveglio di colori e profumi, trasforma i sentieri in gallerie naturali dove i fiori alpini dipingono quadri impressionisti sui versanti delle montagne. Da maggio a giugno, il verde tenero dei prati si accende di tonalità vibranti, mentre l’aria fresca e leggera rende il cammino particolarmente piacevole.
L’estate porta con sé giorni lunghi e luminosi, ideali per godere appieno delle vedute panoramiche che si aprono lungo il percorso. Da luglio a metà settembre, le temperature miti anche in altura (raramente sopra i 25°C) permettono di affrontare anche i tratti più impegnativi con relativa facilità. È questo il periodo in cui il cammino pullula di vita: famiglie, escursionisti esperti e pellegrini condividono sentieri e rifugi in un’atmosfera di gioiosa condivisione. Particolarmente suggestiva è la settimana di Ferragosto, quando il Santuario celebra la festa dell’Assunta con celebrazioni solenni e tradizioni popolari che risalgono a secoli fa.
Ferragosto festa della Madonna
Oltre a rappresentare il cuore dell’estate, i cristiani considerano Ferragosto festa della Madonna…
L’autunno riveste il cammino di oro e ambra, trasformando i boschi in cattedrali di luce filtrata attraverso foglie cangianti. Da fine settembre a ottobre, il silenzio torna a dominare i sentieri, regalando un’esperienza più intima e raccolta. L’aria tersa dopo le prime piogge autunnali offre visuali cristalline sulle valli sottostanti e sulle cime alpine all’orizzonte. Bisogna però prestare attenzione alle condizioni meteorologiche che possono cambiare rapidamente, portando nebbie suggestive, ma anche abbassamenti di temperatura significativi.
L’inverno, infine, avvolge il cammino in un candido mantello di neve, trasformandolo in un’esperienza per veri appassionati. Da dicembre a marzo, alcuni tratti possono diventare impraticabili o richiedere attrezzatura specifica come ramponi e piccozza. Il Santuario, però, rimane accessibile anche nella stagione fredda grazie alla strada che sale da Biella, offrendo uno spettacolo di rara bellezza nella sua veste invernale.
Per chi desidera combinare la spiritualità del pellegrinaggio con la partecipazione a eventi culturali, il calendario delle celebrazioni religiose può guidare nella scelta del periodo. Nei periodi di maggiore affluenza è consigliabile prenotare con anticipo l’alloggio, soprattutto presso il Santuario stesso.
Giro delle Sette Chiese: itinerari di pellegrinaggio per il Giubileo
Il Giro delle Sette Chiese è un antico itinerario devozionale ancora…
Ogni cinque anni un rito antico come la fede che lo ispira: il pellegrinaggio da Fontainemore al Santuario di Oropa. Non è solo una tradizione: è un patto solenne stretto secoli fa tra una comunità montana e la Madonna Nera. Tutto ebbe inizio nel XVI secolo, quando gli abitanti di Fontainemore valicavano il Colle della Barma, 2261 metri d’altitudine, tra pietra e cielo, per intrecciare scambi con i mercati del Biellese. Ma in quei viaggi faticosi, tra carichi e trattative, c’era qualcosa di più: il desiderio silenzioso di affidarsi, di invocare protezione, di rivolgere lo sguardo oltre le vette verso un punto fermo. Quella figura materna, scolpita nel legno e avvolta nel mistero, che da secoli veglia sui pellegrini nel cuore del Santuario di Oropa. Da allora, quel gesto commerciale si è trasformato in atto d’amore. Ogni lustro, uomini e donne, giovani e anziani, ripercorrono quei passi duri, stringendo tra le mani i simboli della fede e nel cuore la forza di un’eredità spirituale mai spezzata. Il cammino non è semplice: è un’ascesa nell’anima, un canto di pietra e sudore che culmina nell’arrivo al cospetto della Vergine Nera, dove si compie, sempre, il miracolo più grande: quello del ritorno a sé stessi.
Madonne nere in Italia e nel mondo: origini e mistero di un culto
Da secoli le Madonne Nere costituiscono il cuore di molti culti…
Tappe del Cammino di Oropa
Il Cammino tradizionale è lungo circa 50 chilometri e si articola in quattro tappe principali. È segnalato da indicazioni giallo-blu e adatto anche a chi ha poca esperienza, ma voglia sincera di mettersi in cammino.
-
Santhià – Roppolo (13 km)
Si parte dal borgo di Santhià, dove la Via Francigena incontra il Cammino di Oropa. Si attraversano risaie che riflettono il cielo, colline morbide, vigneti antichi. A fine giornata, il Castello di Roppolo accoglie il viandante con la sua vista aperta sulla pianura e sul lago di Viverone. -
Roppolo – Sala Biellese (15 km)
La salita comincia. I campi ordinati lasciano spazio ai boschi: faggi, castagni, profumo di terra e ombra. Si toccano piccoli borghi dove il tempo pare sospeso, come Zubiena. A Sala Biellese, il Museo della Resistenza racconta una memoria più recente, ma non meno profonda. -
Sala Biellese – Santuario di Graglia (12 km)
Si cammina lungo la Panoramica Zegna, un balcone naturale sulle valli. I prati d’alta quota, in primavera, si coprono di fioriture leggere. All’orizzonte si intravede la cupola del Santuario di Graglia, tappa di ristoro e di riflessione. Qui, la spiritualità si intreccia alla bellezza. -
Graglia – Oropa (10 km)
L’ultima salita è breve, ma intensa. Si raggiunge il passo del Tracciolino, oltre i 1400 metri. La vegetazione si apre e, all’improvviso, tra le curve del paesaggio, appare Oropa. Le sue cupole, i chiostri, il silenzio carico d’attesa. L’arrivo è un misto di commozione e gioia. Un approdo, un inizio.
Via Francigena: tra i più antichi itinerari di pellegrinaggio
Da Canterbury alla Puglia si snoda una strada percorsa per secoli da uomini alla ricerca di Dio…
Ogni tappa è occasione di incontro: con la natura, con la storia, con altri viandanti. Cappelle, piloni votivi, pievi antiche punteggiano il tragitto, come punti di sosta per l’anima. Chi desidera può unire alcune tappe e completare il cammino in tre giorni. Altri preferiscono fermarsi, respirare, ascoltare.
Ogni cammino inizia con un gesto semplice, ma carico di significato: il ritiro della credenziale. Più di un documento, è compagna di viaggio, memoria viva di ogni passo e simbolo del pellegrinaggio. Le sue pagine si riempiono di timbri e incontri, segnando il ritmo lento e profondo di un’esperienza che lascia il segno nell’anima. Per ottenere la credenziale del Cammino di Oropa, potete rivolgervi all’Associazione Amici della Via Francigena di Santhià. Lì, proprio all’ingresso dell’ostello di corso Nuova Italia 134, ha inizio l’avventura: basta fissare un appuntamento chiamando il numero 388 63 33 865. Sarà il primo passo concreto verso un viaggio fuori dal tempo.
Se il vostro cammino inizia altrove, potete ritirare la credenziale, già timbrata, anche a Cavaglià, presso l’Infopoint del Cammino in via Gersen 6. È consigliabile scrivere prima una mail a viafrancigenacavaglia@gmail.com per essere certi di trovarla pronta ad accogliervi.
Un’ulteriore possibilità si trova al termine della prima tappa, alla Casa del Movimento Lento di Roppolo. Un luogo che già nel nome custodisce la filosofia del cammino. Per ricevere la credenziale lì, potete scrivere a casa@movimentolento.it.
Chi vuole, può ordinare online anche la guida ufficiale del Cammino, con la credenziale inclusa.
La credenziale del pellegrino: come organizzarsi per gli eventi del Giubileo
La Credenziale del pellegrino è un documento prezioso e…
Come arrivare al Santuario di Oropa
Il Santuario sorge a 1200 metri, incastonato in un anfiteatro naturale. Chi arriva a piedi lo scopre all’improvviso, come un’apparizione. L’ultimo tratto, costellato dalle cappelle del Sacro Monte (anch’esse Patrimonio UNESCO), accompagna al cuore del complesso. In auto, si sale da Biella lungo una strada di tornanti panoramici (13 km, circa 20 minuti). Da Biella partono anche autobus regolari, più frequenti nei weekend. Le stazioni ferroviarie di riferimento sono Biella e Santhià. Gli aeroporti più vicini sono Torino Caselle (80 km) e Milano Malpensa (100 km).
Una volta dentro, ci si trova in un mondo a parte. Chiostri seicenteschi, la Basilica Antica con la Madonna Nera, la Basilica Superiore con la sua cupola immensa. Oltre 300 posti letto accolgono i pellegrini, dai dormitori più essenziali alle camere dell’hotel.
I ristoranti interni propongono piatti semplici, legati al territorio. Chi arriva con la credenziale timbrata riceve una benedizione e un certificato del cammino completato. Ma il vero dono è un altro: l’esperienza vissuta. Perché il Cammino di Oropa, in fondo, non finisce davvero con l’arrivo. Si deposita piano. Resta dentro. E continua, nel silenzio nuovo con cui si torna a casa.
