Il Cammino Neocatecumenale è un percorso di fede che riscopre l’iniziazione cristiana attraverso comunità, liturgia e Parola di Dio. Integrandosi all’attività parrocchiale riaccende la fede in chi si è allontanato dalla chiesa
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Secondo l’affermazione dei suoi stessi fondatori, Kiko Argüello e Carmen Hernández, il Cammino Neocatecumenale è molto più di una delle tante organizzazioni laiche che agiscono all’interno della Chiesa Cattolica. Si tratta piuttosto di uno strumento pastorale integrato nella vita parrocchiale, che opera sotto la guida e l’autorità dei Vescovi diocesani. La sua missione fondamentale è quella di riaccendere la fede in coloro che, pur essendo stati battezzati, si sono allontanati dalla pratica religiosa o vivono un cristianesimo puramente formale.
Questo itinerario di formazione cristiana si distingue dai movimenti ecclesiali tradizionali proprio per la sua natura di percorso di riscoperta battesimale.
Fondato in Spagna negli anni ’60 da Kiko Argüello, pittore, filosofo e catechista, e da Carmen Hernández, ex missionaria, che con la sua profonda conoscenza biblica, liturgica e teologica completava le intuizioni artistiche e spirituali di Argüello, questo itinerario di formazione cattolica ha progressivamente acquisito rilevanza mondiale. Oggi è presente in oltre 130 paesi.
I sette sacramenti della tradizione cristiana
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In Italia il Cammino Neocatecumenale venne introdotto nel 1968, quando Kiko e Carmen furono invitati a Roma dall’allora vescovo ausiliare Mons. Dino Tortolo. I fondatori iniziarono le prime catechesi nella parrocchia dei Martiri Canadesi, nel quartiere Nomentano di Roma. Da qui il Cammino si diffuse rapidamente in numerose parrocchie romane, grazie anche al sostegno di alcuni sacerdoti entusiasti, per poi espandersi in altre città italiane, grazie ai primi catechisti che, dopo aver vissuto l’esperienza nelle comunità romane, venivano inviati a due a due, secondo il modello evangelico, in altre città per iniziare nuove comunità.
Nel 1983 Papa Giovanni Paolo II riconobbe pubblicamente il valore del Cammino Neocatecumenale durante una visita alla parrocchia romana dei Santi Martiri Canadesi, e nel 1987 venne istituito a Roma il seminario Redemptoris Mater, il primo di una serie di seminari diocesani per la formazione di sacerdoti provenienti dall’esperienza neocatecumenale. Questo modello si diffuse poi in altre diocesi italiane.
Negli anni ’90, il Cammino divenne una presenza stabile in numerose diocesi italiane, con centinaia di comunità attive in parrocchie sia urbane che rurali.
Si sviluppò una rete di famiglie in missione, famiglie italiane che si rendevano disponibili a trasferirsi in altre zone d’Italia o all’estero per sostenere l’evangelizzazione.
Oggi il Cammino Neocatecumenale è presente in praticamente tutte le regioni italiane, con una distribuzione che vede una maggiore concentrazione nelle grandi aree urbane (Roma, Milano, Napoli, Palermo) ma con una presenza significativa anche in centri medi e piccoli.

Approfondiamo insieme la natura, lo scopo e le caratteristiche di questo percorso spirituale.
A cosa serve il Cammino Neocatecumenale
Il Cammino Neocatecumenale si propone come un itinerario di riscoperta del Battesimo e di formazione permanente nella fede. Il suo scopo fondamentale è condurre le persone a una maturità di fede adulta attraverso un processo graduale che ricalca l’esperienza del catecumenato della Chiesa primitiva. Non si tratta semplicemente di un movimento o di un’associazione, ma di uno strumento per la riscoperta del significato profondo dell’essere cristiani.
Abbiamo già parlato in un precedente articolo dei catecumeni, persone adulte che, non essendo state battezzate nell’infanzia, intraprendono un percorso di preparazione per ricevere i Sacramenti dell’iniziazione cristiana. Il termine “catecumeno” deriva dal greco “κατηχούμενος” (katechoumenos) che significa “colui che viene istruito” o “ascoltatore”. Il catecumenato è il percorso formativo che gli adulti non battezzati seguono prima di entrare nella Chiesa cattolica. Questo periodo di preparazione spirituale e dottrinale, della durata di diversi mesi, permette ai candidati di conoscere approfonditamente la fede cristiana e di integrarsi gradualmente nella comunità ecclesiale. Al termine di questo itinerario, i catecumeni ricevono contemporaneamente tutti e tre i sacramenti dell’iniziazione cristiana: Battesimo, Eucaristia (Comunione) e Confermazione (Cresima).
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Chi sceglie di ricevere il Battesimo da adulto deve affrontare un percorso di preparazione…
Nel contesto del Cammino Neocatecumenale, il termine “catecumeno” assume un significato leggermente diverso. Qui si riferisce a persone già battezzate che, pur avendo ricevuto i Sacramenti dell’iniziazione cristiana nell’infanzia, non hanno mai realmente sviluppato una fede matura e consapevole. Questi “catecumeni post-battesimali” seguono un itinerario di riscoperta del loro Battesimo attraverso un percorso che si ispira al catecumenato antico, ma adattato alla loro condizione di battezzati.
La metodologia del Cammino Neocatecumenale è particolarmente efficace nel contesto delle parrocchie, dove crea comunità di dimensioni ridotte che permettono relazioni autentiche e un accompagnamento personalizzato nel percorso di fede. Queste piccole comunità diventano luoghi di sostegno reciproco e di testimonianza cristiana. Il Cammino Neocatecumenale non costituisce un gruppo separato o parallelo alla parrocchia, ma opera al suo interno come uno strumento di rinnovamento spirituale. La sua finalità evangelizzatrice si rivolge specificamente a quei battezzati che necessitano di una “seconda chiamata”. La sua funzione di servizio all’interno della Chiesa locale avviene in piena comunione con la gerarchia ecclesiastica e al servizio del rinnovamento della vita parrocchiale. Questo approccio riflette la visione ecclesiologica del Concilio Vaticano II, che ha enfatizzato l’importanza della parrocchia come famiglia di famiglie e luogo primario dell’esperienza di fede per i cristiani.
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Quanti anni dura il Cammino Neocatecumenale
Il Cammino Neocatecumenale si sviluppa come un percorso a lungo termine, strutturato in varie tappe che rispecchiano il catecumenato antico. Queste tappe coprono un periodo indicativo di circa 8-10 anni, sebbene possa variare in base alle specifiche necessità delle comunità e dei singoli partecipanti.
Questo itinerario si articola in tre fasi principali:
- Il precatecumenato: dura circa due anni e rappresenta un periodo di kenosis (svuotamento) e di conversione iniziale. In questa fase, i partecipanti sono invitati a riconoscere la propria condizione di peccato e a sperimentare la misericordia di Dio.
- Il catecumenato propriamente detto: costituisce la fase centrale e più estesa del percorso. Dura circa 5-6 anni. Durante questo periodo, i membri della comunità approfondiscono la loro comprensione della Parola di Dio, partecipano alla liturgia e sviluppano una vita di preghiera più intensa.
- L’elezione: rappresenta la fase conclusiva del percorso, che dura circa 1-2 anni. In questo periodo, i partecipanti sono chiamati a rinnovare le promesse battesimali e a integrare pienamente la fede nella propria vita.
Non esiste una durata fissa per il Cammino Neocatecumenale. Una volta intrapreso, dura tutta la vita, con un impegno continuo nella maturazione spirituale, che prosegue anche dopo il completamento delle tappe formali. Le comunità neocatecumenali spesso continuano a riunirsi e a vivere insieme la fede anche dopo aver concluso l’intero percorso.
Cosa si fa nel Cammino Neocatecumenale
Le attività del Cammino Neocatecumenale sono articolate attorno a tre pilastri fondamentali: la Parola, la Liturgia e la Comunità. Questi elementi costituiscono il tripode su cui si fonda l’intera esperienza. Il termine tripode deriva dal greco “τρίποδος” (tripodos), che significa letteralmente “a tre piedi” o “con tre gambe”. Nel contesto del Cammino Neocatecumenale, questa parola è utilizzata come metafora per indicare i tre elementi fondamentali e inseparabili che sostengono l’intero percorso spirituale. La scelta di questo termine ha un significato simbolico profondo: un tripode è una struttura estremamente stabile, che può mantenersi in equilibrio anche su superfici irregolari. Nell’antichità, il tripode era spesso utilizzato come supporto per oggetti sacri o rituali. Inoltre la struttura a tre gambe richiama il mistero trinitario che è al centro della fede cristiana: come le tre Persone divine sono inseparabili nell’unica natura divina, così questi tre elementi sono inseparabili nell’esperienza autentica della fede.
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La vita della comunità neocatecumenale è ritmata da incontri settimanali che si svolgono generalmente in due momenti distinti:
- La Parola (o “celebrazione della Parola”): si tiene solitamente in un giorno feriale (solitamente il martedì o mercoledì sera) e consiste nell’ascolto e nella meditazione delle Scritture, seguiti da un tempo di condivisione in cui i partecipanti esprimono come la Parola di Dio interpella la loro vita concreta. Questi incontri sono guidati da catechisti e dal presbitero responsabile della comunità.
- L’Eucaristia: celebrata di solito il sabato sera, ha caratteristiche particolari che richiamano la liturgia della Chiesa primitiva. Si svolge in piccoli gruppi, con una partecipazione attiva di tutti i membri, e include momenti significativi come le risonanze alla Parola e lo scambio della pace.
Oltre a questi incontri regolari, il Cammino prevede momenti intensivi come:
- Convivenze mensili o trimestrali: ritiri di uno o più giorni in cui la comunità approfondisce temi specifici del percorso di fede.
- Scrutini: momenti di verifica personale e comunitaria del cammino percorso.
- Passaggi: celebrazioni che segnano il progresso da una tappa all’altra del percorso.
Un aspetto caratteristico del Cammino è l’invio in missione: periodicamente, alcune famiglie che hanno completato il percorso si rendono disponibili per trasferirsi in luoghi dove c’è necessità di evangelizzazione, spesso in territori di missione o in aree secolarizzate.
La formazione nel Cammino comprende anche l’educazione alla preghiera personale, lo studio della Bibbia e dei documenti della Chiesa, e la pratica della carità attraverso opere concrete di servizio ai poveri e ai sofferenti.
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La Madonna di Kiko
Un elemento distintivo dell’identità del Cammino Neocatecumenale è rappresentato dall’icona della Madonna del Cammino, realizzata dal fondatore Kiko Argüello, che è un artista oltre che un catechista. Questa immagine, presente in tutte le comunità neocatecumenali del mondo, raffigura Maria con il Bambino Gesù e si ispira alle icone bizantine, in particolare alla tradizione artistica della Chiesa orientale.

Il Cammino Neocatecumenale sarebbe nato proprio da un’apparizione della Vergine Maria a Kiko Argüello, avvenuta a Madrid nel 1959. Durante la festa dell’Immacolata Concezione, la Madonna gli avrebbe ispirato l’idea di annunciare il Vangelo ai poveri e agli emarginati. Kiko Argüello aveva scelto a un certo punto della sua vita di lasciarsi tutto alle spalle e andare a vivere nella baraccopoli di Palomeras Altas, alla periferia di Madrid, e fu qui, tra i barracati, zingari ed emarginati, che egli diede origine al primo nucleo del Cammino.
Questo evento, sebbene non ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa, è considerato dai neocatecumenali un segno divino che ha guidato la nascita del percorso.
L’icona della Madonna dipinta da Kiko, nota anche come Madonna di Kiko, mostra Maria come l’Odigitria, colei che indica la via, che per i cristiani è Cristo stesso. Con una mano la Vergine mostra il Figlio, mentre con l’altra sembra invitare l’osservatore a seguirlo. Il Bambino Gesù, dal canto suo, è raffigurato non come un neonato ma come il Pantocrator, il Signore dell’universo, che benedice con la mano destra e tiene un rotolo (simbolo della Parola di Dio) con la sinistra.

Nel contesto del Cammino Neocatecumenale, Maria è considerata il modello perfetto del discepolo che ascolta la Parola e la mette in pratica. La sua obbedienza alla volontà di Dio e la sua disponibilità a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo rappresentano l’atteggiamento fondamentale che i membri del Cammino sono chiamati a sviluppare. La devozione a Maria nel Cammino Neocatecumenale si esprime anche attraverso la recita del Rosario e la celebrazione delle feste mariane. I membri del Cammino sono incoraggiati a sviluppare una relazione personale con la Madre di Dio, riconoscendo in lei un sostegno prezioso nel percorso di conformazione a Cristo.