5 quadri sacri e immagini da avere in casa

5 quadri sacri e immagini da avere in casa

Fin dalle origini del Cristianesimo si è avvertita la necessità di raffigurare in modo visibile e tangibile l’oggetto della propria devozione, o qualcosa che rimandasse a esso. Per i primi cristiani, costretti a nascondere la propria fede, questo diventava spesso imprescindibile, e si manifestava con l’incisione di simboli e messaggi comprensibili solo agli altri membri della setta, in modo da potersi comunicare la fede gli uni con gli altri senza rischiare di incorrere nelle persecuzioni.

Col tempo, con l’affermazione del Cristianesimo come religione ufficiale e con la sua espansione sorprendente in tutto il mondo conosciuto, la realizzazione di immagini sacre ha conosciuto una spinta inarrestabile.

Le ragioni di questa diffusione sono da ricercarsi in vari fattori.

Sebbene molte religioni antiche (e anche moderne) fossero iconoclaste, cioè proibissero la rappresentazione della divinità, il Cristianesimo non ha mai condannato la realizzazione di quadri, statue, opere artistiche e artigianali di ogni tipo che mostrassero la figura di Dio, o di Gesù, della Madonna o dei santi. Anzi, questo genere di opere è stata incentivata fin da subito, perché era il solo modo, insieme alla parola dei sacerdoti, per comunicare alla gente comune i precetti di fede. La possibilità di vedere certi episodi della vita di Gesù raffigurati sulle pareti della chiesa, o di contemplare un quadro che rappresentasse il dolce volto della Madonna, o ancora un’icona che mostrasse tutta la ieratica santità di un martire, era uno strumento di diffusione della fede ancora più potente del verbo stesso. La mente umana è suscettibile alle immagini, le cattura e le interpreta con maggior facilità di quanto spesso possa apprendere le parole, e nei secoli passati questo era ancora più vero, visto la scarsa diffusione della cultura, il basso livello di scolarizzazione della stragrande maggioranza del popolo.

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Va anche detto che, sebbene la Bibbia condanni l’idolatria, essa va tenuta ben distinta dalla devozione suscitata da un’immagine sacra, da un quadro sacro, da una stampa sacra. Anzi, per molti versi queste raffigurazioni di Gesù, della Madonna e dei Santi sono diventati veri e propri arredi sacri che non possono mancare nelle nostre chiese, ma anche nelle nostre case. Al contrario, porre nella propria casa un’immagine sacra di qualche tipo dovrebbe essere una necessità imprescindibile per un cristiano. È un modo per tener viva la propria devozione, per darsi la possibilità, in ogni momento del giorno, di dedicare anche solo pochi istanti all’adorazione di Dio, tramite qualcosa che lo rappresenta, che rimanda direttamente o indirettamente a Lui. La venerazione di un’immagine sacra ci avvicina al cielo, perché non è rivolta tanto all’oggetto in sé, al quadro sacro, alla stampa sacra, ma a ciò che rappresenta.

Il fatto che la maggior parte delle immagini sacre disponibili sul mercato siano riproduzioni di quadri e affreschi famosi, di opere d’arte che appartengono alla nostra storia e alla nostra cultura, ne fa anche degli elementi d’arredo che possono rendere la nostra casa bella ed elegante, darle pregio. Anzi, anticamente era proprio un segno distintivo di ricchezza e nobiltà poter ornare le proprie case e palazzi con immagini sacre, che decoravano le pareti, i mobili, le suppellettili. In questo modo si manifestava la propria devozione a Dio, e, nello stesso tempo, si poteva far sfoggio di ricchezza senza incorrere nel peccato della vanità.

Nel nostro tempo, in cui la manifestazione della propria spiritualità è diventata una questione soprattutto intima, interiore, il fatto di porre un’immagine sacra in casa è soprattutto una scelta personale di fede, ma è giusto che la scelta di quale immagine esporre dipenda anche dal nostro gusto personale, dalla nostra sensibilità, nonché, ovviamente, dallo stile della nostra casa, del suo arredamento.

Alcune immagini sacre, poi, sono entrate nell’iconografia moderna al punto da trascendere la loro stessa intenzione originaria.

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Madonnina di Ferruzzi

Pensiamo per esempio alla Madonnina con bambino del pittore dalmata Roberto Ferruzzi.
Con questo quadro incantevole il pittore vinse la biennale di Venezia nel 1897. Il dipinto raffigura una fanciulla dolcissima col volto rivolto verso l’alto, avvolta in una veste blu, che tiene tra le braccia un bambino addormentato. Il titolo dell’opera era “Maternità”, ma venne immediatamente cambiato in “Madonnina”, perché tutti associarono subito quella figura delicata di fanciulla con Maria Vergine, e il bimbo tra le sue braccia con Gesù. I Fratelli Alinari, proprietari dell’omonima casa Fotografica, acquistarono il dipinto per una cifra considerevole, e con esso acquisirono i diritti per riprodurlo su qualsiasi supporto e in ogni formato. Iniziò così la fortuna della Madonnina del Ferruzzi che, in realtà, era il ritratto di Angelina Cian, una ragazzina di Luvignano di undici anni, che teneva tra le braccia il fratellino Giovanni. Purtroppo Angelina ebbe un tragico destino, rimanendo vedova ancora giovane e finendo i suoi giorni in un manicomio. Ma il quadro che la raffigura è diventato una delle immagini sacre più ricorrenti nelle case dei cristiani, proprio per la sua bellezza, per la dolcezza che esprime, per l’eleganza del tratto che ne fa, oltre che un oggetto devozionale, uno splendido complemento d’arredo.

Ultima Cena di da Vinci

Non ha invece bisogno di molte presentazioni lUltima cena, di Leonardo da Vinci, uno dei più celebrati capolavori del Rinascimento italiano, conservato nell’ex-refettorio del
convento del santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Commissionato da Ludovico il Moro, che aveva deputato la chiesa di Santa Maria delle Grazie come luogo di celebrazione della casata Sforza, venne realizzato come affresco, ma utilizzando una tecnica usata di solito per la pittura su tela, che enfatizzava le parti più luminose, ma che non era destinata a durare su un supporto parietale. Rovinato in modo irreparabile dal tempo, dalle intemperie e dalla mano dell’uomo, l’affresco venne recuperato dopo un lungo e paziente restauro durato oltre vent’anni, e nel 1980 è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. L’opera rappresenta l’Ultima cena di Gesù con i suoi apostoli, ed esattamente il momento descritto nel Vangelo di Giovanni 13:21, quando Gesù annuncia che verrà tradito da uno di loro. È un’immagine riconosciuta in tutto il mondo, ma, ciononostante, esercita ancora un fascino e un impatto emotivo sorprendenti. Una riproduzione dell’Ultima cena di Leonardo, magari con una bella cornice dorata, importante, lo rende un quadro da appendere in sala, o in un ingresso di pregio, o comunque in un ambiente che posso enfatizzarne la solennità e la forza artistica e spirituale.

Angeli di Raffaello

Di tutt’altro impatto, ma non meno pregevole, potrebbe essere una stampa degli Angeli di Raffaello.

Si tratta del dettaglio di uno dei quadri più famosi e celebrati di Raffaello, la Madonna Sistina. Nel quadro Maria sembra discendere dal cielo col Bambino in braccio, su uno sfondo formato da innumerevoli teste di cherubini che si confondono con le nubi, tra San Sisto Papa e Santa Barbara. Sul bordo inferiore è raffigurato un parapetto a cui sono affacciati questi due angioletti pensosi, che sono diventati nel tempo un’immagine sacra a sé stante, quasi più diffusa del quadro intero. Gli angioletti di Raffaello, col loro aspetto delicato e un po’ birichino, portano allegria e spensieratezza nella casa, e possono essere un’ottima stampa sacra su legno da appendere nella camera dei bambini, o comunque di una persona giovane.

La Creazione di Michelangelo

Sempre come stampa sacra su legno, ma anche in altri formati, può essere adatto per la casa, la Creazione della Cappella Sistina, presente nei Musei Vaticani a Roma. Tra i capolavori di Michelangelo, questo è senza dubbio uno dei più complessi e difficili mai realizzati. Stilisticamente, la Cappella Sistina creazione, rappresenta uno dei massimi punti della storia dell’arte moderna. Per completarlo definitivamente l’artista impiegò sedici giornate, iniziando a realizzare la scena partendo dalla figura di Dio e gli Angeli e successivamente ad affrescare la figura di Adamo. La suggestiva posizione dei due protagonisti, rappresentati con le braccia tese ed un momento prima di toccarsi, rappresenta in modo eccezionale la forza della scintilla della creazione divina, che passa da Dio alla sua “creatura”, e quest’ultimo, riflette lo stesso movimento, risvegliando la forza di Dio. Un quadro importante, adatto per ogni ambiente della casa, ma nello specifico, per la sala, o la camera da letto.

Madonna di Lippi

Sempre per la camera da letto, ma in realtà splendida per ogni ambiente della casa, potrebbe essere una bella tavola stampata sagomata in legno della Madonna col Bambino e angeli, detta Lippina, di Filippo Lippi. L’opera originale, una tempera su tavola conservata agli Uffizi di Firenze, è una delle più note dell’artista e frate fiorentino, e certamente rappresenta un punto di riferimento per tutti gli artisti successivi, almeno per quanto riguarda la rappresentazione della Madonna col Bambino.

Il quadro raffigura una Madonna dal volto delicato e malinconico, che contempla il Bambino che tiene in braccio come se volesse proteggerlo, con la preghiera e il suo amore, dal tragico destino che lo aspetta (la Passione). L’abito a pieghe, l’acconciatura, i veli, le perle simbolo di purezza, esprimono la maestria incomparabile dell’artista.