25 Novembre Santa Caterina d’Alessandria

25 Novembre Santa Caterina d’Alessandria

Il 25 novembre si celebra il martirio di Santa Caterina d’Alessandria, una giovane nata e vissuta in Egitto, famosa per le infinite qualità dimostrate in vita quanto per la santità della sua morte.

Infatti Caterina, nata ad Alessandria d’Egitto in seno a una famiglia nobile e rispettata, si era distinta fin dalla più tenera età non solo per la sua bellezza e grazia, ma anche per il suo acume, per la sua intelligenza, per la sua cultura, per la sua eccellenza nello studio della filosofia e delle arti liberali.

Questo le aveva valso molti ammiratori e pretendenti, che tuttavia la giovane aveva sempre rifiutato, perché ella sosteneva che la Madonna col Bambino le fosse apparsa in sogno, e che Gesù stesso le avesse infilato l’anello al dito, celebrando con lei un matrimonio mistico. Una leggenda medievale celebra questo episodio, immortalato da molti artisti eccellenti, come Correggio e Parmigianino.

Santa Caterina e il suo coraggio

Intorno al 305 d.C. l’Egitto conobbe il dominio dell’Imperatore Massenzio, o Massimino, entrambi fieri persecutori dei cristiani. Santa Caterina aveva allora diciotto anni, e la fama delle sue tante virtù giunse anche all’orecchio dell’Imperatore, che la convocò a palazzo.

Caterina ignorò quell’invito. Ella non voleva prendere parte ai riti pagani e ai cruenti sacrifici agli dei che si consumavano tra quelle mura. Infatti Caterina, dopo la morte del padre, si era convertita al Cristianesimo.

Davanti all’insistenza del sovrano la ragazza non ebbe timore ad affrontarlo con grande fermezza, rivolgendogli parole piene di coraggio e fervore: “Perché vuoi perdere questa folla con il culto degli dei? Impara a conoscere Dio, creatore del mondo e suo Figlio Gesù Cristo, che con la croce ha liberato l’umanità dall’inferno”.

L’imperatore, affascinato dalla bellezza della ragazza e dal suo straordinario ardimento, insistette per averla a corte e, per mettere alla prova la sua eloquenza, la costrinse a confrontarsi con i più saggi retori e filosofi dell’Egitto.

Ma l’esito di quel confronto fu a dir poco sorprendente: Caterina non solo confutò tutte le argute affermazioni dei suoi avversari, ma fu talmente convincente nelle proprie argomentazioni da convertirli tutti al cristianesimo.

Furibondo, l’Imperatore condannò a morte tutti i sapienti. Quella dimostrazione di eccellenza intellettuale aveva acceso ancora di più il suo interesse per Caterina.

Cercò di blandirla con la promessa di ricchi matrimoni, di una posizione di prestigio, purché rinnegasse la propria religione e si piegasse a lui. Tentò perfino di sedurla, per portarla a sé, ma ogni tentativo andò a infrangersi contro la purezza della ragazza, contro la sua fierezza.

Santa Caterina e il suo martirio

Allora l’Imperatore si adirò veramente e fece imprigionare Caterina per dodici giorni senza cibo né acqua, certo che i rigori della prigione, la fame e gli stenti avrebbero fiaccato la sua forza e trionfato laddove lusinghe e promesse avevano fallito.

Ancora una volta il suo tentativo venne frustrato: Caterina, in prigione, riceveva la visita di una colomba, o in altre versioni un angelo, che la nutriva, e di Gesù, che andava a confortarla. Anzi, quando l’Imperatrice in persona volle andare a visitarla, accompagnata dal capitano della guardia imperiale e da duecento soldati, la trovo in salute e fresca come una rosa, al punto che tanto lei quanto tutto il suo seguito si convertirono all’istante al Cristianesimo.

L’Imperatore sfogò la sua rabbia e la sua sete di sangue sulla sposa traditrice e su coloro i quali l’avevano seguita, prima di tornare a escogitare nuovi tormenti per Caterina. Sentenziò che morisse mediante il supplizio della ruota dentata, ma un Angelo apparve e spezzò con la spada lo strumento di tortura. I frammenti della ruota colpirono a morte molti dei soldati presenti.

Ancora non rassegnato alla propria evidente sconfitta, l’Imperatore ordinò che Caterina venisse decapitata. Prima che la sentenza venisse eseguita, Caterina si rivolse a Dio supplicandolo perché il suo corpo restasse integro, che non venisse fatto a pezzi, e venisse sepolto, e che chiunque avesse pregato in suo nome sarebbe stato esaudito.

Quando la spada calò sul collo esile di Caterina dalla ferita uscì latte, anziché sangue, e quell’ennesimo prodigio, simbolo della purezza della giovane, convinse anche i più scettici a convertirsi. Anche dopo che il suo corpo venne trasportato sul Monte Sinai, secondo la leggenda da uno stuolo di angeli, dal suo sepolcro continuarono a sgorgare latte e olio dai poteri taumaturgici.

Successivamente, verso la metà dell’XI secolo le reliquie di Caterina furono raccolte dal monaco Simeone e trasferite a Rouen, nell’abbazia benedettina della Santissima Trinità (La-Trinité-au-Mont), che divenne uno dei principali luoghi di culto dedicati alla Santa, e dove avvennero innumerevoli guarigioni miracolose.

Santa Caterina: patrona dei teologi, filosofi e legisti

Sebbene le notizie relative alla sua identità storica siano poche e incerte, desunte da una Passio greca del VI-VII secolo, che raccontava della sua vita e della sua morte, da una Conversio del VIII secolo e dalla Leggenda Aurea del XIII secolo, Santa Caterina d’Alessandria è una delle sante più rispettate e venerate da tutte le Chiese cristiane.

È probabile che la sua figura letteraria nasconda l’identità di una donna realmente esistita, la cui storia ha finito col fondersi completamente col mito agiografico e la leggenda che si è venuta a creare intorno a lei. Infatti, soprattutto in epoca Medievale, il suo culto divenne uno dei più popolari in tutta Europa e molte leggende e nuovi episodi furono aggiunti alla sua storia, rendendo sempre più difficile discernere il mito dalla realtà, ma contribuendo anche alla diffusione del suo nome e alla sua affermazione come santa immensamente amata da tutti.

Moltissime sono le chiese e le abbazie che le furono dedicate in ogni nazione e il 25 novembre ovunque si organizzano celebrazioni in onore di Santa Caterina.

Santa Caterina d’Alessandria è una santa tenuta in gran conto anche negli ambienti intellettuali, nelle università e, in generale, nei luoghi dedicati allo studio.

Infatti è considerata la patrona dei teologi, dei filosofi, dei legisti (studenti di giurisprudenza) e degli studenti in genere.

È anche patrona dell’Università della Sorbona e di molte accademie. Il 25 novembre, giorno della sua celebrazione, era considerato anche il giorno della festa degli Studi, e in questa occasione studenti e docenti si confrontavano pubblicamente facendo sfoggio del loro sapere.

Ma Caterina è anche patrona dei giovani di tutto il mondo, delle ragazze nubili, dei naviganti, dei costruttori di ruote, dei ceramisti (che utilizzano la ruota per creare le loro opere) e delle sartine, che dal suo nome hanno preso anche l’appellativo di ‘caterinette’.

Ancora, Santa Caterina è patrona dei cavalieri dell’Ordine di Malta.

In tutto il mondo potrai trovare moltissimi dipinti e statue di Santa Caterina, raffigurandola con i suoi attributi più tipici: la ruota del martirio o la spada con cui infine venne uccisa e un libro tra le mani.

Viene rappresentata con abiti sontuosi e con una corona sul capo per sottolineare la sua origine aristocratica, forse addirittura principesca. Il libro indica naturalmente le sue doti intellettuali e il suo essere protettrice della conoscenza e dello studio. A volte sul libro è riportata la scritta Ego me Christo sponsam tradidi “Mi sono data sposa a Cristo”. In certe rappresentazioni porta tra le mani la palma del martirio.