Gli arazzi sacri sono da sempre protagonisti dell’arte religiosa. Custoditi nelle chiese di tutto il mondo sono considerati tesori preziosi da esibire solo nelle grandi occasioni. Ma c’è anche chi li espone nella propria casa.
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Perché parlare di arazzi sacri oggi? Il bisogno di veder raffigurata l’immagine di Dio, o il volto dolcissimo di Maria Vergine, o Cristo trionfante o benedicente, è una componente imprescindibile della devozione cristiana. Non dobbiamo in alcun modo leggere in questa necessità una forma di idolatria. Anzi, è proprio la devozione, soprattutto quella popolare, a richiedere queste raffigurazioni, come manifestazioni di fede e amore visibile e tangibile. Il Cristianesimo del resto si è basato fin dalle origini sulla necessità di rendere visivamente i simboli della fede, per permettere ai membri delle prime sette cristiane di comunicare tra loro senza incorrere nelle persecuzioni.
Dobbiamo anche considerare che anticamente la maggior parte degli uomini e delle donne che frequentavano la chiesa erano analfabeti. Dunque le rappresentazioni di Gesù e della Madonna, così come di Santi e Sante, diventavano indispensabili sia per ispirare la fede, sia per ‘raccontare’ ciò che nelle Sacre Scritture restava appannaggio dei pochi dotti.
Ci siamo soffermati in passato su questo argomento parlando dei quadri sacri da avere in casa. Sì, perché contestualmente alla diffusione di immagini sacre nelle chiese, si è manifestata ben presto la necessità di avere anche nella propria casa una o più rappresentazioni sacre, a testimonianza della fede degli abitanti della casa stessa, del loro appartenere a Dio.

5 quadri sacri e immagini da avere in casa
Fin dalle origini del Cristianesimo si è avvertita la necessità di raffigurare in modo visibile e tangibile l’oggetto della propria devozione…
Quello che abbiamo scritto riguardo ai quadri sacri vale anche per gli arazzi sacri, soprattutto se consideriamo che l’arte degli arazzi è antichissima e da sempre diffusa in ogni parte del mondo. Non a caso molti pittori e artisti famosi hanno prestato la propria arte alla realizzazione di arazzi sacri, disegnando le basi su cui gli artigiani avrebbero poi steso il proprio ordito di fili colorati.
A partire dal XIV secolo e durante tutto il Rinascimento castelli, case, luoghi di culto si arricchirono di innumerevoli arazzi. Oltre a rappresentare oggetti d’arte e devozione, essi adempivano anche al non facile compito di isolare termicamente gli ambienti, spesso troppo vasti e difficili da riscaldare.
Come nasce un arazzo
Il nome ‘arazzo’ deriva dal nome della città francese di Arras, uno dei primi centri di quest’arte antica e affascinante. In questa città durante il Medioevo si raccoglievano artisti e artigiani di ogni genere, dai pittori ai tessitori, dai falegnami ai gioiellieri, perché l’arte degli arazzi sacri era complessa e necessitava di molte competenze.
L’arazzo è di fatto una pezza di tessuto intrecciato a mano sopra un telaio, solitamente di legno, partendo da un cartone, o disegno preparatorio, realizzato da un pittore.
Come ogni tessuto un arazzo è composto da una trama, l’insieme dei fili disposti orizzontalmente, che compongono il disegno visibile dell’arazzo, e da un ordito, i fili tesi verticalmente sul telaio che sostengono la trama.

L’arazzo: cos’è e come viene realizzato
L’arazzo è una forma d’arte antichissima e presente in tutte le culture del mondo da millenni. I primi arazzi giunti fino a noi risalgono…
I fili dell’ordito vengono organizzati in due serie che vengono divise a formare delle aperture dette passi, o bocche d’ordito. Qui viene fatta passare la trama che, a differenza di ciò che avviene con un normale tessuto, non viene stesa con un’unica navetta, o spoletta di filo, ma con tante navette diverse, una per ciascun colore. Questo richiedeva in passato che gli artigiani lavorassero su piccole sezioni di arazzo di volta in volta, passando e ripassando la trama attraverso l’ordito, per costruire i vari elementi del disegno.
I fili della trama vengono poi schiacciati con un pettine, in modo che l’ordito venga completamente nascosto.
Anticamente occorrevano anni per realizzare grandi arazzi artigianali. Erano vere e proprie opere d’arte, che raggiungevano una cura nei dettagli e una nitidezza nei colori sorprendenti. Essendo concepiti per coprire le pareti, solitamente gli arazzi antichi erano di grande formato.
Nel XVII secolo iniziarono a diffondersi anche gli arazzi dipinti direttamente sul tessuto, di solito seta e lino, veri e propri quadri a olio su stoffa da appendere alle pareti, che divennero parte integrante degli arredi di molti castelli e palazzi.
Il telaio Jaquard
Nel XIX secolo l’industria tessile venne rivoluzionata da una serie di innovazioni. Apparvero telai meccanici alimentati a vapore, telai idraulici, spolette volanti, destinati a cambiare le modalità di lavoro dei tessitori di tutto il mondo.
Joseph-Marie Jacquard, un inventore francese vissuto ai tempi di Napoleone, inventò il Telaio Jacquard. In pratica si tratta di un telaio che utilizza delle schede perforate che guidano in modo automatico la tessitura della trama sull’ordito e di conseguenza la formazione del disegno sul tessuto. Questo permette al tessitore di lavorare da solo, senza bisogno di un aiutante che intervenga di volta in volta a creare le bocche d’ordito per seguire il disegno sul cartone preparatorio.
Il telaio Jacquard era composto da una struttura che andava applicata su un normale telaio, e che comprendeva un nastro formato da cartoni perforati per riprodurre il disegno che si voleva realizzare, una catena che faceva avanzare i riquadri perforati, una serie di contrappesi cilindrici collegati alle maglie dei licci, ovvero i componenti del telaio che dividevano i fili dell’ordito. I contrappesi erano collegati alle maglie dei licci, a cui erano assicurati i vari fili dell’ordito. Quando i contrappesi trovavano un foro nel cartone preforato facevano ‘cadere’ il filo creando una bocca d’ordito in cui il tessitore poteva inserire il filo della trama per andare a creare il disegno desiderato. Il tessitore procedeva poi pettinando la trama e seguendo la ‘caduta’ successiva.
Come è prevedibile questa invenzione venne accolta con molto entusiasmo ma anche con timore, perché moltissimi tessitori videro in essa una minaccia per il proprio lavoro. Addirittura in Francia nel 1831 si scatenò una rivolta tra i tessitori di seta di Lione (i Canuts), ma questo non impedì al telaio Jacquard di diffondersi rapidamente in tutta l’Europa.
In passato il telaio Jacquard era comunque un telaio manuale, in cui i movimenti dei cartoni era determinato dal tessitore tramite leve e manopole. I tessuti più complessi venivano stesi su telai che consentivano la lavorazione di più orditi con l’ausilio di pedali.
Oggi i telai Jacquard sono automatizzati in tutte le loro parti, dai movimenti meccanici alla progressione degli schemi del disegno gestiti tramite computer.
I nostri arazzi religiosi
Nel nostro shop on line troverete molti arazzi adatti per essere appesi alle parti della vostra casa. Si tratta soprattutto di riproduzioni di arazzi famosi, o di realizzazioni ad arazzo ottenute partendo da celebri opere d’arte dei più grandi maestri del passato.
I nostri arazzi religiosi sono di diversi formati, adatti per ogni parete e ogni ambiente. Sono tutti prodotti in Italia e realizzati a telaio con diversi tipi di materiale, dal poliestere, al Lurex, alla Viscosa. Alcuni di questi arazzi sono stati impreziositi da filati particolarmente pregiati e lavorazioni raffinate.
Per quanto riguarda i soggetti, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ci sono arazzi sacri che rappresentano la Madonna, Gesù, i Santi, il Papa. Altri, come accennavamo, sono riproduzioni di scene significative delle Sacre Scritture, come l’Ultima Cena, l’Adorazione dei Magi o l’Annunciazione.
Ecco alcuni arazzi sacri che riproducono opere d’arte famose, con maggiori informazioni!

















